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Vecchio 14-01-2009, 01.22.56   #1
filoumenanike
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Predefinito coincidenze o vite parallele?

mi accorsi di aver perso un gioiello prezioso e piansi non tanto per il valore quanto per aver perso un ricordo, piansi lacrime assurde ma erano lacrime per la sofferenza di vivere, per il dolore che m' accompagnava sempre, lacrime di una disperazione assoluta, il bracciale non era più la causa di quel pianto senza fine.
All’indomani un demolitore iniziò a bucare con un rumore assordante il pavimento del portico e d’un tratto l’operaio gridò, da sotto il piano di cemento, da me pulito e guardato con molta attenzione, era apparso qualcosa di luccicante, tra le dita il braccialetto integro, venuto fuori dalla devastante punta di trapano,
Strana coincidenza, quel portico era stato l’ultimo motivo di discussione, avevamo avuto scambi di parole anche brutte ed ora quel segno di riconciliazione, lui aveva sorriso e m’ aveva fatto sorridere, era con me e mi approvava e me lo faceva comprendere con un segno importante, ridandomi il braccialetto mi aveva ridato la consapevolezza di essere ancora accanto a me.
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Vecchio 17-01-2009, 19.58.26   #2
filoumenanike
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ed ora quel segno di riconciliazione, lui aveva sorriso e m’ aveva fatto sorridere, era con me e mi approvava e me lo faceva comprendere con un segno importante, ridandomi il braccialetto mi aveva ridato la consapevolezza di essere ancora accanto a me.
con questo post vorrei chiedere a voi se sia possibile avere la sensazione che una persona cara deceduta comunichi con la nostra dimensione, attraverso segni, messaggi, dando quasi la percezione di una presenza reale
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Vecchio 17-01-2009, 20.29.01   #3
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con questo post vorrei chiedere a voi se sia possibile avere la sensazione che una persona cara deceduta comunichi con la nostra dimensione, attraverso segni, messaggi, dando quasi la percezione di una presenza reale
Ti voglio raccontare un episodio della mia vita:
Quando morì mia madre, qualche giorno dopo il funerale la vidi o "sognai" seduta sul mio letto, era una cosa talmente reale che feci un sobbalzo e le chiesi: "Ma mamma che cosa fai qui, non eri morta ???"
Lei mi disse che era venuta a vedere la mia nuova casa, e che non era per niente morta ma vivissima, accompagnando queste parole con un sorriso di contentezza e dicendo alla morte: "tiè" come quando noi facciamo gli scongiuri...
Questa cosa mi ha fatto felice, e mi ha un po' consolato dal grave lutto....

Non so se questo sia stato un contatto del mio mondo con un altro mondo parallelo, ma anche per altre esperienze mie personali, sono convinta che esista la vita oltre la vita e ciò mi spinge a pensare che qualche volta questi due mondi si possono intersecare....
Ma non posso avere alcuna certezza di questo, visto che quando stiamo elaborando un lutto siamo molto sensibili su queste cose ed essendo la persona cara nei nostri pensieri, facilmente colleghiamo semplici coincidenze....

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Vecchio 17-01-2009, 20.49.17   #4
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Ti voglio raccontare un episodio della mia vita:
Quando morì mia madre, qualche giorno dopo il funerale la vidi o "sognai" seduta sul mio letto, era una cosa talmente reale che feci un sobbalzo e le chiesi: "Ma mamma che cosa fai qui, non eri morta ???"
Lei mi disse che era venuta a vedere la mia nuova casa, e che non era per niente morta ma vivissima, accompagnando queste parole con un sorriso di contentezza e dicendo alla morte: "tiè" come quando noi facciamo gli scongiuri...
Questa cosa mi ha fatto felice, e mi ha un po' consolato dal grave lutto....

Non so se questo sia stato un contatto del mio mondo con un altro mondo parallelo, ma anche per altre esperienze mie personali, sono convinta che esista la vita oltre la vita e ciò mi spinge a pensare che qualche volta questi due mondi si possono intersecare....
Ma non posso avere alcuna certezza di questo, visto che quando stiamo elaborando un lutto siamo molto sensibili su queste cose ed essendo la persona cara nei nostri pensieri, facilmente colleghiamo semplici coincidenze....

grazie stella, entri sempre nei miei pensieri, spesso così difficili e poco accettabili. sì, è capitato anche a me di avere messaggi da parte di mio padre e la stessa cosa è successa a mia sorella, siamo rimaste entrambe meravigliate positivamente, ci è sembrato di averlo ancora accanto a proteggere la nostra vita, voglio credere che non sia solo un'illusione
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Vecchio 18-01-2009, 00.44.28   #5
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con questo post vorrei chiedere a voi se sia possibile avere la sensazione che una persona cara deceduta comunichi con la nostra dimensione,
Se la domanda è questa, si è possibile avere questa sensazione.
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Vecchio 18-01-2009, 00.57.18   #6
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Se la domanda è questa, si è possibile avere questa sensazione.
può accadere solo nei primi tempi, quando la nostra emotività ci rende più sensibili e recettivi oppure possiamo averli vicini sempre...certo ti faccio domande impossibili, mi sento una stupida ma sono sola e non mi va di dire niente a nessuno, lacrime solo lacrime e queste parole
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Vecchio 18-01-2009, 01.09.38   #7
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può accadere solo nei primi tempi, quando la nostra emotività ci rende più sensibili e recettivi oppure possiamo averli vicini sempre...certo ti faccio domande impossibili, mi sento una stupida ma sono sola e non mi va di dire niente a nessuno, lacrime solo lacrime e queste parole
Se leggi bene la risposta di Uno, parlava di avere la sensazione, non confermava che accade realmente... almeno come si tende a pensarlo.

Se una persona è morta non può comunicare come se non lo fosse, se è davvero morta quella persona non c'è più. Poi, probabilmente, sarebbe da capire meglio cosa si intende con "persona" e con "morte" e allora forse il discoso si allargherebbe.

Ma in linea di massima, quelle sensazioni sono dovute ad altro, come ad esempio la comunicazione con delle parti di noi, che rivestiamo per ruoli e significati, con altre facce.
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Vecchio 18-01-2009, 01.20.53   #8
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Se leggi bene la risposta di Uno, parlava di avere la sensazione, non confermava che accade realmente... almeno come si tende a pensarlo.

Se una persona è morta non può comunicare come se non lo fosse, se è davvero morta quella persona non c'è più. Poi, probabilmente, sarebbe da capire meglio cosa si intende con "persona" e con "morte" e allora forse il discoso si allargherebbe.

Ma in linea di massima, quelle sensazioni sono dovute ad altro, come ad esempio la comunicazione con delle parti di noi, che rivestiamo per ruoli e significati, con altre facce.
e cosa si intende, dimmelo, per favore
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Vecchio 18-01-2009, 01.37.25   #9
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Beh, si possono intendere mote cose. Tu cosa intendi?
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Vecchio 18-01-2009, 01.51.56   #10
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Beh, si possono intendere mote cose. Tu cosa intendi?
per persona intendo un uom$o di carne e spirito...anima...intelletto, per morte inte ndo la fine della fisicità, il corpo va via ma l'nimo, lo spirito è... intorno, tenta di comunicare, ma inesorabilmente entra in un mondo parallelo e lentamente svanisce, si dissolve...non potrà più comunicare con la vita reale, con la mia vita, la morte oggi è tutta irremediabilmente nera, senza speranza, senza futuro, domani non ci sarà, dopodomani non ci sarà ed io starò qui...
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Vecchio 18-01-2009, 02.05.26   #11
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per persona intendo un uom$o di carne e spirito...anima...intelletto, per morte inte ndo la fine della fisicità, il corpo va via ma l'nimo, lo spirito è... intorno, tenta di comunicare, ma inesorabilmente entra in un mondo parallelo e lentamente svanisce, si dissolve...non potrà più comunicare con la vita reale, con la mia vita, la morte oggi è tutta irremediabilmente nera, senza speranza, senza futuro, domani non ci sarà, dopodomani non ci sarà ed io starò qui...
Eh, ci sono molti concetti mescolati e credo non sarà semplice, sarebbe da prenderli uno a uno... magari un po' alla volta e un po' qua e un po' la.
Da quel che ho capito per te persona è l'insieme di tutto quello che siamo. Anche se fosse, comunque con la morte del corpo la persona cesserebbe di esistere in quanto tale, perchè verrebbe a mancare uno dei suoi presupposti, quindi non si potrebbe più parlare di persona che cerca di comunicare, ma semmai di qualcos'altro, con chissà che caratteristiche... non so se mi segui.

Fai anche un tutt'uno di anima e spirito a quanto ho capito. Ci sono molti tread in proposito, ti consiglio di leggere intanto quelli, poi se ne parla con qualche pezzo forse già fatto.

Anche su "persona" abbiamo parlato in molti luoghi... in ogni caso la parola vuol dire "maschera" e, genericamente con essa si può intendere la forma specifica che assume un'individualità per correlarsi all'esterno... da cui la personalità appunto è lo strumento di questa correlazione. Quidni la persona non è noi, ma solo un minimo pezzo, passibile di mutare ad ogni momento e piuttosto illusorio in quanto a realtà. Il guaio è che ci identifichiamo con essa e diviene importantissima (da cui crediamo di essere le caratteristiche della personalità più facili per noi da adottare, ma così non è).
Da un certo punto di vista, se noi siamo il corpo, la persona è il vestito (o la pelle se si vogliono fare certe distinzioni).

Come ti suona per adesso?
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Vecchio 18-01-2009, 02.23.40   #12
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Eh, ci sono molti concetti mescolati e credo non sarà semplice, sarebbe da prenderli uno a uno... magari un po' alla volta e un po' qua e un po' la.
Da quel che ho capito per te persona è l'insieme di tutto quello che siamo. Anche se fosse, comunque con la morte del corpo la persona cesserebbe di esistere in quanto tale, perchè verrebbe a mancare uno dei suoi presupposti, quindi non si potrebbe più parlare di persona che cerca di comunicare, ma semmai di qualcos'altro, con chissà che caratteristiche... non so se mi segui.

Fai anche un tutt'uno di anima e spirito a quanto ho capito. Ci sono molti tread in proposito, ti consiglio di leggere intanto quelli, poi se ne parla con qualche pezzo forse già fatto.

Anche su "persona" abbiamo parlato in molti luoghi... in ogni caso la parola vuol dire "maschera" e, genericamente con essa si può intendere la forma specifica che assume un'individualità per correlarsi all'esterno... da cui la personalità appunto è lo strumento di questa correlazione. Quidni la persona non è noi, ma solo un minimo pezzo, passibile di mutare ad ogni momento e piuttosto illusorio in quanto a realtà. Il guaio è che ci identifichiamo con essa e diviene importantissima (da cui crediamo di essere le caratteristiche della personalità più facili per noi da adottare, ma così non è).
Da un certo punto di vista, se noi siamo il corpo, la persona è il vestito (o la pelle se si vogliono fare certe distinzioni).

Come ti suona per adesso?
difficile...ho cercato sul vocabolario di latino e persona significa maschera di attore tragico o comico e dunque = personaggio, parte che l'uomo rappresenta nel mondo. ( ho cercato non perchè non mi fidavo della tua affermazione, l'ho fatto solo per curiosità etimologica)
anima e spirito non so distinguerle, mi consigli dei tread ma...non so trovarli...imparerò...
dunque se la persona è solo un epifenomeno con la morte scompare e allora che cosa è che ci comunica la presenza, la vicinanza...è un'affinità mentale, un percorso di auree...mi è difficile continuare, scusa
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Vecchio 18-01-2009, 02.46.39   #13
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difficile...ho cercato sul vocabolario di latino e persona significa maschera di attore tragico o comico e dunque = personaggio, parte che l'uomo rappresenta nel mondo. ( ho cercato non perchè non mi fidavo della tua affermazione, l'ho fatto solo per curiosità etimologica)
anima e spirito non so distinguerle, mi consigli dei tread ma...non so trovarli...imparerò...
dunque se la persona è solo un epifenomeno con la morte scompare e allora che cosa è che ci comunica la presenza, la vicinanza...è un'affinità mentale, un percorso di auree...mi è difficile continuare, scusa
C'è un bottone "cerca" in alto vicino a "nuovi messaggi" e ti permette di trovare i tread secondo dei parametri. Ne esiste uno che si intitola proprio "anima" ma anche in altri ne parlavamo.

Non mi pare che qui si voglia discutere di cosa resta dopo la morte fisica, se e quando resta qualcosa. Mi pare si voglia discutere di cosa ci può dare la sensazione di un tentativo di comunicazione. Mi rendo conto che le due cose sembrano andare a braccetto, se non stabiliamo cosa resta, quando e se resta e quali sono le sue caratteristiche e capacità, ci pare di non potere dare alcun senso a quelle sensazioni.

Il fatto è che è ancora più complicata di così la questione. Ovvero il soo fatto di avere la sensazione che ci sia qualcosa di esterno a noi che vuole comunicare non significa che c'è, ma neanche che non c'è. Per questo separerei i discorsi.

Come dicevo sopra, molto spesso, per non dire quasi sempre, la sensazione è data non da qualcosa di esterno (che comunque non sto qui dicendo che non esiste del tutto la possibilità) ma da qualcosa di interno, parte di noi e non di altri.

Un altro discorso molto interessante che ti consiglio di seguire e che abbiamo fatto non tantissimo tempo fa, riguarda le proiezioni psicologiche e la conformazione della psiche.
Esistono parti di noi che simbolicamente ci raffiguriamo con altre individualità a noi esterne. Questo avviene perchè proiettiamo ruoli, funzioni, per dirla in modo molto sommario. E così ecco che la mamma o il papà o il figlio o il marito o quel che è, oltre ad essere un qualcuno di esterno, è anche un qualcuno interno, che ha una funzione per noi, un significato... una parte di noi si riveste di lui/lei.

Quando la persona esterna muore, giocoforza la situazione psichica interna si modifica. Spesso queste modifiche in atto generano, tra le altre cose, le sensazioni di cui parli. Sono, detto per inciso, ottimi spunti per conoscersi meglio.

Faccio un esempio banale, solo per dare un'idea. Mettiamo che io non sono cresciuto del tutto e, anche se adulto, proietto ancora nel padre una certa funzione regolatrice, ne sono ancora in parte dipendente.
Alla sua morte, l'inconscio potrebbe, diciamo così, cogliere l'occasione per comunicarmi la situazione e la necessità che le cose cambino. Inoltre, dato che stanno già cambiando perchè io dovrò comunque riadattare la mia vita all'assenza del padre, mi si suggerisce anche le migliori modalità con cui modificare la situazione. E, per esempio, potrei sognarmi mio padre che mi dice che è felice e che vuole che io me la cavi da solo da adesso in poi e che ha fiducia piena che ce la posso fare. Mentre io ero infelice o disperato sia perchè non c'è più ma anche proprio perchè non avrei potuto più "usarlo" per quelle cose a cui mi appoggiavo a lui.

E' solo un esempio ed è costruito anche maluccio, ma ripeto serve a dare un'idea. Poi il tutto non toglie l'altro discorso su qualcosa di esterno... potrebbero coesistere, ma appunto se la persona smette di esistere sarebbe da capire cosa resta, se resta qualcosa, e che possibiità ha di caso in caso.

Ultima modifica di Ray : 18-01-2009 alle ore 02.48.50.
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Vecchio 18-01-2009, 11.26.18   #14
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C'è un bottone "cerca" in alto vicino a "nuovi messaggi" e ti permette di trovare i tread secondo dei parametri. Ne esiste uno che si intitola proprio "anima" ma anche in altri ne parlavamo.

Non mi pare che qui si voglia discutere di cosa resta dopo la morte fisica, se e quando resta qualcosa. Mi pare si voglia discutere di cosa ci può dare la sensazione di un tentativo di comunicazione. Mi rendo conto che le due cose sembrano andare a braccetto, se non stabiliamo cosa resta, quando e se resta e quali sono le sue caratteristiche e capacità, ci pare di non potere dare alcun senso a quelle sensazioni.

Il fatto è che è ancora più complicata di così la questione. Ovvero il soo fatto di avere la sensazione che ci sia qualcosa di esterno a noi che vuole comunicare non significa che c'è, ma neanche che non c'è. Per questo separerei i discorsi.

Come dicevo sopra, molto spesso, per non dire quasi sempre, la sensazione è data non da qualcosa di esterno (che comunque non sto qui dicendo che non esiste del tutto la possibilità) ma da qualcosa di interno, parte di noi e non di altri.

Un altro discorso molto interessante che ti consiglio di seguire e che abbiamo fatto non tantissimo tempo fa, riguarda le proiezioni psicologiche e la conformazione della psiche.
Esistono parti di noi che simbolicamente ci raffiguriamo con altre individualità a noi esterne. Questo avviene perchè proiettiamo ruoli, funzioni, per dirla in modo molto sommario. E così ecco che la mamma o il papà o il figlio o il marito o quel che è, oltre ad essere un qualcuno di esterno, è anche un qualcuno interno, che ha una funzione per noi, un significato... una parte di noi si riveste di lui/lei.

Quando la persona esterna muore, giocoforza la situazione psichica interna si modifica. Spesso queste modifiche in atto generano, tra le altre cose, le sensazioni di cui parli. Sono, detto per inciso, ottimi spunti per conoscersi meglio.

Faccio un esempio banale, solo per dare un'idea. Mettiamo che io non sono cresciuto del tutto e, anche se adulto, proietto ancora nel padre una certa funzione regolatrice, ne sono ancora in parte dipendente.
Alla sua morte, l'inconscio potrebbe, diciamo così, cogliere l'occasione per comunicarmi la situazione e la necessità che le cose cambino. Inoltre, dato che stanno già cambiando perchè io dovrò comunque riadattare la mia vita all'assenza del padre, mi si suggerisce anche le migliori modalità con cui modificare la situazione. E, per esempio, potrei sognarmi mio padre che mi dice che è felice e che vuole che io me la cavi da solo da adesso in poi e che ha fiducia piena che ce la posso fare. Mentre io ero infelice o disperato sia perchè non c'è più ma anche proprio perchè non avrei potuto più "usarlo" per quelle cose a cui mi appoggiavo a lui.

E' solo un esempio ed è costruito anche maluccio, ma ripeto serve a dare un'idea. Poi il tutto non toglie l'altro discorso su qualcosa di esterno... potrebbero coesistere, ma appunto se la persona smette di esistere sarebbe da capire cosa resta, se resta qualcosa, e che possibiità ha di caso in caso.
ti ringrazio per tutto ciò che hai scritto, alcune cose mi sono di aiuto, il fatto che comunque esistono dei meccanismi di difesa dell'inconscio che si manifestano con sogni quasi reali, tali da farci adattare alla nuova realtà...
per il resto su quel qualcosa di esterno che accade, spesso non per volontà nostra, vedrò di essere più lucida in seguito
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Vecchio 18-01-2009, 13.26.15   #15
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Anche se difficile come discorso, voglio dire che esiste anche la possibilità della manifestazione dello spettro o fantasma, cosa che non deve per forza essere (anzi lo è raramente) eclatante, può essere anche fatta di piccoli segni.
Però il discorso non cambia dal punto di vista di ciò che percepiamo, non percepiamo l'essere dell'individuo a noi caro, ma frammenti di sue memorie energetiche.

L'unico caso che possa realmente metterci in contatto con l'essere (seppur attraverso una ricostruzione della personalità a noi conosciuta) reale di un individuo è subordinato al fatto che questi sia un reale individuo, cioè che ha compiuto un percorso completo e "raggiunto" ciò che viene chiamato in molti modi (es illuminazione etc...).
Ma quest'ultimo caso l'ho descritto solo per completezza, in realtà è più unico che raro... e avviene solo per determinati scopi, es l'apparizione di Gesù ai suoi discepoli dopo la crocefissione.
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Vecchio 18-01-2009, 15.22.09   #16
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Senza entrare nel merito del discorso che avete iniziato, vorrei solo porre l'accento sul fatto che sei tu che hai perso il gioiello in quel preciso punto e non altrove, nè altri te l'hanno nascosto lì di proposito...

E' come se una parte di te avesse "voluto" perdere il bracciale in quel preciso punto per mantenere viva in te la memoria della persona cara collegata a quel ricordo, forse per darti la consapevolezza che non è mai troppo tardi per sistemare qualcosa di irrisolto con qualcuno che non c'è più. Dentro di noi ci sarà sempre posto per ricordare, perdonare e amare le persone care, anche se queste non ci sono più...

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Vecchio 18-01-2009, 22.13.13   #17
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ti ringrazio per tutto ciò che hai scritto, alcune cose mi sono di aiuto, il fatto che comunque esistono dei meccanismi di difesa dell'inconscio che si manifestano con sogni quasi reali, tali da farci adattare alla nuova realtà...
per il resto su quel qualcosa di esterno che accade, spesso non per volontà nostra, vedrò di essere più lucida in seguito
Come ha detto Uno sotto, qualche manifestazione può anche esistere se pur rara. Il fatto è che per poter determinare se c'è qualcosa di oggettivo, si deve per forza riuscire a discernerlo da quel che c'è di soggettivo (che c'è sempre). La strada è quindi sempre quella... prima conoscere se stessi, il proprio mondo interno, poi si inizia a capire quello esterno, in misura proporzionale.
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Vecchio 18-01-2009, 23.06.40   #18
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Però il discorso non cambia dal punto di vista di ciò che percepiamo, non percepiamo l'essere dell'individuo a noi caro, ma frammenti di sue memorie energetiche.
sicuramente non sono riuscita a spiegarmi, a me non è capitato di avvertire la presenza di qualcuno, ma si sono verificati degli eventi giudicati da me strani, oltre al braccialetto ritrovato stranamente in un luogo dove per un'intera giornata, sia io che mio marito lo abbiamo cercato attentamente...il portico era completamente libero da ingombri perchè ci sarebbero stati i muratori, tra l'altro lo stesso muratore, che ha usato di prima mattina il percussore, ha sostenuto di vederlo uscire da sotto la punta del trapano intatto. oltre al fatto del braccialetto, in una sera particolarmente nera, ero sola davanti al camino acceso quando da un piano da me distante si è accesso l'apparecchio con cui in quei giorni misuravo la pressione...l'ho misurata e l'ho trovata alta, ero sola in compagnia solo dei ricordi. sono sicuramente coincidenze che in altri momenti non avrei preso in considerazione , forse...
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Vecchio 18-01-2009, 23.10.00   #19
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Senza entrare nel merito del discorso che avete iniziato, vorrei solo porre l'accento sul fatto che sei tu che hai perso il gioiello in quel preciso punto e non altrove, nè altri te l'hanno nascosto lì di proposito...

E' come se una parte di te avesse "voluto" perdere il bracciale in quel preciso punto per mantenere viva in te la memoria della persona cara collegata a quel ricordo, forse per darti la consapevolezza che non è mai troppo tardi per sistemare qualcosa di irrisolto con qualcuno che non c'è più. Dentro di noi ci sarà sempre posto per ricordare, perdonare e amare le persone care, anche se queste non ci sono più...

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sì, ho capito quanto mi dici e sicuramente può essere vero, resta il fatto che in quel luogo ho cercato con attenzione insieme a mio marito e non c'era niente...il fatto poi che l'evento io lo abbia caricato di significati questo di sicuro potrebbe dipendere da me
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Vecchio 19-01-2009, 00.36.53   #20
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sicuramente non sono riuscita a spiegarmi, a me non è capitato di avvertire la presenza di qualcuno, ma si sono verificati degli eventi giudicati da me strani,
ed io che avevo detto?

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esiste anche la possibilità della manifestazione dello spettro o fantasma, cosa che non deve per forza essere (anzi lo è raramente) eclatante, può essere anche fatta di piccoli segni.
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Vecchio 19-01-2009, 17.02.33   #21
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ed io che avevo detto?
e allora...significa che ci può essere un possibile tentativo di comunicazione...che prima o poi si interrompe...quando l'animo si quieta, assorbe il dolore e il pianto si inaridisce?
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Vecchio 19-01-2009, 17.12.33   #22
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L'unico caso che possa realmente metterci in contatto con l'essere (seppur attraverso una ricostruzione della personalità a noi conosciuta) reale di un individuo è subordinato al fatto che questi sia un reale individuo, cioè che ha compiuto un percorso completo e "raggiunto" ciò che viene chiamato in molti modi (es illuminazione etc...).
Ma quest'ultimo caso l'ho descritto solo per completezza, in realtà è più unico che raro... e avviene solo per determinati scopi, es l'apparizione di Gesù ai suoi discepoli dopo la crocefissione.
Vorrei risottolineare quanto scritto da Uno ,
si tratta di quella che e' comunemente chiamata la resurrezione di Gesu' dopo la morte cioe' del suo ritorno in vita ;fondamento della Pasqua secondo gli insegnamenti della Chiesa .
Gesu' muore ed appare per brevi momenti dopo la morte perche' uomo giunto alla massima evoluzione spirituale e fisica!
Non ritorna in vita dunque.
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Vecchio 19-01-2009, 17.41.18   #23
stella
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Vorrei risottolineare quanto scritto da Uno ,
si tratta di quella che e' comunemente chiamata la resurrezione di Gesu' dopo la morte cioe' del suo ritorno in vita ;fondamento della Pasqua secondo gli insegnamenti della Chiesa .
Gesu' muore ed appare per brevi momenti dopo la morte perche' uomo giunto alla massima evoluzione spirituale e fisica!
Non ritorna in vita dunque.
Gesù risuscitato ritorna in vita, mangia e beve con i suoi amici, e dice a Tommaso di toccare le sue ferite, ma nello stesso tempo passa attraverso i muri come se la materia non avesse più potere di trattenere e bloccare.
Questo per farci capire che si tratta proprio di lui, del suo corpo, ma è un corpo glorificato e trasformato e con questo corpo ascende al cielo...
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Vecchio 19-01-2009, 18.15.13   #24
Uno
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Vorrei risottolineare quanto scritto da Uno ,
si tratta di quella che e' comunemente chiamata la resurrezione di Gesu' dopo la morte cioe' del suo ritorno in vita ;fondamento della Pasqua secondo gli insegnamenti della Chiesa .
Gesu' muore ed appare per brevi momenti dopo la morte perche' uomo giunto alla massima evoluzione spirituale e fisica!
Non ritorna in vita dunque.
Come non ritorna in vita? E' uno dei pochi che vive realmente da un certo punto di vista

Quello che volevo dire che a quel punto la vita non è più condizionata da un corpo fisico, sebbene volendo può formarne uno... più o meno denso a seconda di quel che serve.
Per il resto, cioè la comune morte, non c'è più un io, individualità cosciente di se stessa, di cui riusciamo ad avere qualche solo qualche barlume, a meno di un certo percorso etc....
Rimangono solo memorie più o meno addensate che a volte riescono ad interagire dando una parvenza di vita... in sostanza rimane solo la nostra meccanicità finchè non si esaurisce.....

Diverso è invece il discorso: voler vedere e sentire, non oggettivamente, capita anche questo, ed è soggettivo della persona che soffre la mancanza. la quale fa riemergere da dentro di se proiezioni della persona cara.

Il discorso è un pò lunghetto (come tutti quelli che facciamo ) e ha molti aspetti ed angolazioni....
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Vecchio 19-01-2009, 19.09.07   #25
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Come non ritorna in vita? E' uno dei pochi che vive realmente da un certo punto di vista

Quello che volevo dire che a quel punto la vita non è più condizionata da un corpo fisico, sebbene volendo può formarne uno... più o meno denso a seconda di quel che serve.
Per il resto, cioè la comune morte, non c'è più un io, individualità cosciente di se stessa, di cui riusciamo ad avere qualche solo qualche barlume, a meno di un certo percorso etc....
Rimangono solo memorie più o meno addensate che a volte riescono ad interagire dando una parvenza di vita... in sostanza rimane solo la nostra meccanicità finchè non si esaurisce.....

Diverso è invece il discorso: voler vedere e sentire, non oggettivamente, capita anche questo, ed è soggettivo della persona che soffre la mancanza. la quale fa riemergere da dentro di se proiezioni della persona cara.

Il discorso è un pò lunghetto (come tutti quelli che facciamo ) e ha molti aspetti ed angolazioni....
Si , intendevo Gesu' non ritorna nella nostra comune povera vita.
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