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Vecchio 14-01-2009, 18.20.29   #1
Sole
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Predefinito dejaveou o deja vu

Chi non ne ha avuto almeno uno nella vita?
Sono quei brevi istanti in cui ci sembra di aver già vissuto una situazione, di aver già visto un luogo è come una sospensione in cui non ci si orienta più.
Nessuno sa ben dire cosa sia e cosa non, gli scienziati dicono solo che si tratta di un reset del cervello oppure di un conflitto in cui il cervello vede un luogo somigliante a qualcosa ma non lo riconosce nella memoria e va in tilt.
Mi convincono poco entrambe e tantomeno quella per cui si attribuoisce a ricordi di vite precedenti.

Invece oggi osservavo qualcosa di interessante mentre mi accadeva e cioè che lasciandolo fluire ti da una serie di informazioni su ciò che sta avvenendo e le conseguenze. A quel punto si può lasciare che accada dimenticandoci che è avvenuto oppure si può cambiare l'evento scegliendo.
So che non è chiarissimo ma il discorso è collegato ai multi-universi e alla sincronicità e alle scelte che conducono ognuna su strade diverse.

Se pensiamo che viviamo in un mondo dove ci sono tanti universi, tanti quante sono le realtà possibili uguali al numero di scelte che possiamo fare, pressochè infinite, allora possiamo ipotizzare il fatto che in un dato momento indefinito, questi universi aprano una sorta di tunnel e comunichino. Questa comunicazione fa si che si abbia la sensazione di aver già vissuto l'evento ma allo stesso tempo lo si può cambiare.
Forse ho complicato peggio...

Avete presente Matrix? Nel primo ad un certo punto Neo vede un gatto nero passare, poi si gira e lo vede di nuovo allora dice di aver avuto un dejaveou, gli altri allarmati iniziano a cercare cosa è cambiato perchè dicono che un d. è un errore del sistema quando cambiano qualcosa all'interno di Matrix.
Allo stesso modo non potrebbe essere che un d. sia la possibilità di cambiare qualcosa che abbiamo la possibilità di vedere? Cioè in quel momento viviamo una scelta ma vedendola possiamo cambiarla in corso d'opera.
Tra l'altro si ha proprio la sensazione di sospensione..


P.s.
Tutto questo è scaturito da un post di oggi e mentre scrivevo ho avuto un d. e ho potuto cambiarlo.
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Vecchio 14-01-2009, 18.39.10   #2
jezebelius
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Credo che si possa collegare al principio Euclideo per il quale " per un punto passano infinite rete".
Insomma, son del parere che si tratti, appunto, di "finestre " considerando che ognuno è un punto, il che collima con la teoria dei multi universi.
Il dato sorprendente dal mio punto di vista è che da un lato c'è quella sospensione di cui parli, si avverte in pratica o meglio non si avverte di essere in quel luogo, dall'altro non c'è una piena coscienza dell'episodio e per questo la maggior parte delle volte, oltre che bollarlo come passeggero - ed infatti da un certo punto di vista lo è - lo si lascia scorrere.
Invece mi pare di avere la sensazione di potersi " muovere ", sempre entro limiti però che al momento non riesco ne a quantificare e ne a definire, poiché " una storia", un percorso, gia sappiamo, in quel momento se pure breve come va a finire.
Deboli percezioni, in definitiva, di ciò che ci sta sopra, intendendo per questo che di solito stiamo in basso e dunque immersi in una unica " visione"
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 14-01-2009, 18.50.12   #3
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Il dato sorprendente dal mio punto di vista è che da un lato c'è quella sospensione di cui parli, si avverte in pratica o meglio non si avverte di essere in quel luogo, dall'altro non c'è una piena coscienza dell'episodio e per questo la maggior parte delle volte, oltre che bollarlo come passeggero - ed infatti da un certo punto di vista lo è - lo si lascia scorrere.
Invece mi pare di avere la sensazione di potersi " muovere ", sempre entro limiti però che al momento non riesco ne a quantificare e ne a definire, poiché " una storia", un percorso, gia sappiamo, in quel momento se pure breve come va a finire.
Deboli percezioni, in definitiva, di ciò che ci sta sopra, intendendo per questo che di solito stiamo in basso e dunque immersi in una unica " visione"
Infatti, è la sensazione che ho anche io, potersi muovere all'interno si quella sospensione, cambiare un flusso già avviato.
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Vecchio 14-01-2009, 19.32.18   #4
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Praticamente un incrocio?
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Vecchio 14-01-2009, 20.18.43   #5
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no perchè vedi dove ti porta una strada ma non l'altra, puoi però cambiare quella che vedi.
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Vecchio 15-01-2009, 00.50.30   #6
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P.s.
Tutto questo è scaturito da un post di oggi e mentre scrivevo ho avuto un d. e ho potuto cambiarlo.
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no perchè vedi dove ti porta una strada ma non l'altra, puoi però cambiare quella che vedi.
Non capisco, vuoi dire che quando hai un dejà vue hai una visione di come potrebbe essere l'azione successiva e quindi la cambi? Mi sono capitati qualche volta, magari non su luoghi ma su situazioni, persone che dicono una determinata frase, o un intero dialogo, cose così. Il punto è che quando mi rendo conto che è qualcosa che ho già vissuto questo avviene un attimo dopo, c'è quel momento di stupore e confusione, poi la mente trova la risposta: è un dejà vue. Ecco che finisce, senza avere il tempo di vedere oltre e capire se ho effettivamente cambiato qualcosa rispetto a quello che mi è sembrato di avere già vissuto, forse per questo non capisco.
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Se pensiamo che viviamo in un mondo dove ci sono tanti universi, tanti quante sono le realtà possibili uguali al numero di scelte che possiamo fare, pressochè infinite, allora possiamo ipotizzare il fatto che in un dato momento indefinito, questi universi aprano una sorta di tunnel e comunichino. Questa comunicazione fa si che si abbia la sensazione di aver già vissuto l'evento ma allo stesso tempo lo si può cambiare.
Forse ho complicato peggio...
Penso anch'io ad una specie di tunnel di comunicazione tra gli universi, una finestra ma non saprei dire perchè ogni tanto accade, nè come immaginarlo, se ci provo vedo una enorme palla tipo quelle psichedeliche, fatta di infiniti strati uno dentro l'altro che girano, ogni strato è un universo, con delle finestrelle vuote che ogni tanto si sovrappongono creando un tunnel. Vabbeh
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Vecchio 15-01-2009, 01.10.07   #7
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A quel punto si può lasciare che accada dimenticandoci che è avvenuto oppure si può cambiare l'evento scegliendo.
Il deja vù, per la mia esperienza, viaggia a livello emotivo più che altro. Ossia più che un ricordo è un'emozione, e di questa ne ha la velocità. Emozione che spesso non si riesce a razionalizzare perchè è già passata...

Da come l'hai messa, sembra che sia un tunnel, una porta che si apre e che permette di attraversarla, se poi si ha la capacità di sfruttare il momento e di incamminarcisi dentro, diventa allora chiaroveggenza. Il ricordo, in questo caso, diventa un ricordo dal futuro e non dal passato....
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Vecchio 15-01-2009, 01.29.28   #8
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no perchè vedi dove ti porta una strada ma non l'altra, puoi però cambiare quella che vedi.
Perchè un incrocio come è fatto scusa?
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Vecchio 15-01-2009, 01.31.13   #9
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Non capisco, vuoi dire che quando hai un dejà vue hai una visione di come potrebbe essere l'azione successiva e quindi la cambi? Mi sono capitati qualche volta, magari non su luoghi ma su situazioni, persone che dicono una determinata frase, o un intero dialogo, cose così. Il punto è che quando mi rendo conto che è qualcosa che ho già vissuto questo avviene un attimo dopo, c'è quel momento di stupore e confusione, poi la mente trova la risposta: è un dejà vue. Ecco che finisce, senza avere il tempo di vedere oltre e capire se ho effettivamente cambiato qualcosa rispetto a quello che mi è sembrato di avere già vissuto, forse per questo non capisco.
In genere finiscono tutti alla sensazione di aver già vissuto quello che si sta vivendo e come imbambolati continuiamo a farlo andare ( il flusso ), ma se riusciamo a beccare l'attimo, non so esattamente come ancora, possiamo continuare a vedere cosa accade dopo, allora possiamo vedere dove porta la scelta e decidere di cambiare flusso... beh è un pò paranormale in effetti sembra veggenza... ma anche la sensazione di vivere qualcosa che si conosce è un pò veggenza, no?
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Vecchio 15-01-2009, 01.35.09   #10
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Perchè un incrocio come è fatto scusa?
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Vecchio 15-01-2009, 01.50.58   #11
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Percorro una strada dritta. A seconda di come è fatta vedo davanti a me più o meno (anche niente in certi casi). Arrivo ad un incrocio... il che significa che, generalmente, vedo davanti a me la strada che continua e vedo che ce n'è un'altra possibile. Spesso non vedo dove va l'altra, a volte si o magari per un pezzo, ma so che è probabilmente un'alternativa che mi porta da un'altra parte.

Parlando di incroci... ci sta con quel che dicevi o no?
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Vecchio 15-01-2009, 11.57.25   #12
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Percorro una strada dritta. A seconda di come è fatta vedo davanti a me più o meno (anche niente in certi casi). Arrivo ad un incrocio... il che significa che, generalmente, vedo davanti a me la strada che continua e vedo che ce n'è un'altra possibile. Spesso non vedo dove va l'altra, a volte si o magari per un pezzo, ma so che è probabilmente un'alternativa che mi porta da un'altra parte.

Parlando di incroci... ci sta con quel che dicevi o no?
Si ci sta, vedi solo la strada che stai percorendo, il flusso, la scelta che stai facendo, cambiarla non sai dove ti porta ma hai la possibilità di farlo.
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Vecchio 15-01-2009, 13.01.11   #13
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Quando ho un dejavu ho l'impressione di essere in un tempo diverso, anzi sospesa nel tempo.
E' la sensazione di aver già vissuto quella cosa, ma appunto avendola già vista o vissuta vuol dire che è già accaduta mentre sta accadendo.... e quindi non si può cambiare nel passato, e se dovessi cambiarla nel presente dovrei avere più avanti un dejavu del deiavu e così via...
Ma visto che la sensazione di aver già vissuto è legata alla memoria, penso che nel momento in cui sono come sospesa nel tempo, i miei sensi (vista, udito, ecc.) registrano anche se l'attenzione è sospesa in quel momento, e solo un attimo dopo si collega alla memoria, quindi è la mia attenzione che si ricorda di quello che hanno registrato i sensi e che mi fa pensare al presente di aver già vissuto quella cosa...
Mi piace molto la teoria degli universi paralleli e che in un altro universo posso compiere scelte diverse, ma i dejavu in questo caso dovrebbero fornirmi un ricordo diverso (sempre già vissuto dai sensi) di quello che sto vivendo e non uguale....
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Vecchio 15-01-2009, 14.21.18   #14
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Quando ho un dejavu ho l'impressione di essere in un tempo diverso, anzi sospesa nel tempo.
Quando sto in un incrocio, o in prossimmità, in qualche modo non sono su nessuna delle vie possibili. Applicando la cosa al tempo invece che allo spazio...

Questo per dire che il modo di vedere proposto da Sole, per corretto o meno che possa essere riguardo ai deja vu, apre ad importanti riflessioni e la faccenda dell'essere momentaneamente su nessuna strada (quindi potenzialmente tutte quelle possibili) credo sia una chiave importante del concetto.
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Vecchio 15-01-2009, 14.53.25   #15
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Quando ho un dejavu ho l'impressione di essere in un tempo diverso, anzi sospesa nel tempo.
E' la sensazione di aver già vissuto quella cosa, ma appunto avendola già vista o vissuta vuol dire che è già accaduta mentre sta accadendo.... e quindi non si può cambiare nel passato, e se dovessi cambiarla nel presente dovrei avere più avanti un dejavu del deiavu e così via...
Ma visto che la sensazione di aver già vissuto è legata alla memoria, penso che nel momento in cui sono come sospesa nel tempo, i miei sensi (vista, udito, ecc.) registrano anche se l'attenzione è sospesa in quel momento, e solo un attimo dopo si collega alla memoria, quindi è la mia attenzione che si ricorda di quello che hanno registrato i sensi e che mi fa pensare al presente di aver già vissuto quella cosa...
Mi piace molto la teoria degli universi paralleli e che in un altro universo posso compiere scelte diverse, ma i dejavu in questo caso dovrebbero fornirmi un ricordo diverso (sempre già vissuto dai sensi) di quello che sto vivendo e non uguale....
E' questo un punto importante, si ha la sensazione di averlo già vissuto.. oppure si è sospesi in qualcosa che confonde e che sembra di vedere nel momento in cui si vive? Anche io direi "ho già vissuto" ma a ben pensarci lo vivi nel moemnto in cui accade, solo che riuscire a spiegare questo mi è difficile.
Cioè stiamo vivendo una chiaroveggenza del momento e non del passato o del futuro. Chiaroveggenza intesa non come previsione ma proprio Chiaro-Veggenza. Aver chiaro cosa accade, vedere cosa accade, e le implicazioni.
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Vecchio 15-01-2009, 19.40.04   #16
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E' questo un punto importante, si ha la sensazione di averlo già vissuto.. oppure si è sospesi in qualcosa che confonde e che sembra di vedere nel momento in cui si vive? Anche io direi "ho già vissuto" ma a ben pensarci lo vivi nel moemnto in cui accade, solo che riuscire a spiegare questo mi è difficile.
Cioè stiamo vivendo una chiaroveggenza del momento e non del passato o del futuro. Chiaroveggenza intesa non come previsione ma proprio Chiaro-Veggenza. Aver chiaro cosa accade, vedere cosa accade, e le implicazioni.

Sì, questo è chiaro, si vive una cosa nel momento in cui accade, ma se abbiamo una piccola sospensione temporale ci troviamo un po' più avanti del momento in cui accade, quindi come si può cambiare una cosa che è già accaduta ?
Il "presente" che percepiamo nel momento che accade è più o meno una sensazione di meraviglia, a me capita anche di pensare in quei pochi secondi se quello che ho visto e che sto vivendo sta succedendo proprio a me, è come se fossi dentro l'evento ma nello stesso tempo lo vedessi da fuori, e so già come va a finire....
Mi sembra di averlo già scritto da qualche parte nel forum, è come quando la ballerina cambia il giro, e quella frazione di secondo in cui non gira nè a destra nè a sinistra è quell'attimo di sospensione, in quell'attimo tutto è possibile ma nello stesso tempo so già che passato quell'attimo la ballerina continuerà a girare, ma se in quell'attimo potessi decidere in che senso deve girare, cioè cambiare il corso dell'evento mentre lo sto vivendo, in quell'attimo modifico il suo corso.
Ma essendo i dejavu fatti di pochi attimi, questa cosa è quasi impossibile, eppure quel momento sembra cristallizzarsi ed essere molto più lungo, chissà che con un po' di esercizio non si potrebbe provare a fare questo esperimento e vedere che succede....
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Vecchio 15-01-2009, 20.21.18   #17
jezebelius
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Se quel momento si percepisce in maniera differente ciò che accade e ci si percepisce contemporaneamente come osservatori oltre che come osservati.
Nondimeno all'interno di una percezione diversa dal solito, dal normale, se il momento, dal mio punto di vista non durasse solo pochi attimi ma di più, soggiornandovi, in un certo senso " attendere" - anche se non penso che sia un'attesa passiva - all'incrocio. Posto che tutto ciò che stiamo dicendo corrisponde più o meno a cose esatte ci si potrebbe azionare in una direzione più che in altra?
Forse mi spingo al di la rispondendo affermativamente ma continuo a non avere chiaro in che termini e in che limiti. Almeno adesso non ci riesco....
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Vecchio 16-01-2009, 00.32.11   #18
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E' questo un punto importante, si ha la sensazione di averlo già vissuto.. oppure si è sospesi in qualcosa che confonde e che sembra di vedere nel momento in cui si vive? Anche io direi "ho già vissuto" ma a ben pensarci lo vivi nel moemnto in cui accade, solo che riuscire a spiegare questo mi è difficile.
Non sono riuscito a veicolare con la cosa dell'incrocio il punto di vista che mi era venuto... ci riprovo.
Se per un attimo siamo sospesi (nell'incrocio) siamo su nessuna strada e potenzialmente su tutte. E' come se le stessimo vivendo tutte cotemporaneamente, ma con la focalizzazione (vista) su quella che stiamo (abbiamo già) scelto... ovvero la strada che abbiamo davanti (nell'incrocio) che però corrisponde a quella su cui siamo già. Di li la sensazione della ripetizione. Non so se riesco a metterlo meglio.
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Vecchio 16-01-2009, 01.27.20   #19
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Mi sembra di averlo già scritto da qualche parte nel forum, è come quando la ballerina cambia il giro, e quella frazione di secondo in cui non gira nè a destra nè a sinistra è quell'attimo di sospensione, in quell'attimo tutto è possibile ma nello stesso tempo so già che passato quell'attimo la ballerina continuerà a girare, ma se in quell'attimo potessi decidere in che senso deve girare, cioè cambiare il corso dell'evento mentre lo sto vivendo, in quell'attimo modifico il suo corso.
.
Esattamente così, è come se si vivesse un doppio presente e non un passato e tu resti sospeso tra quel che ti accade e quello che succederà e osservi ma se inizi ad interagire o svanisce tutto e poi lo dimentichi oppure puoi cambiare le cose decidendo di fare diversamente da come si presenta. Infatti come dici tu è da beccare l'attimo della sospensione.
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Vecchio 16-01-2009, 01.34.26   #20
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Non sono riuscito a veicolare con la cosa dell'incrocio il punto di vista che mi era venuto... ci riprovo.
Se per un attimo siamo sospesi (nell'incrocio) siamo su nessuna strada e potenzialmente su tutte. E' come se le stessimo vivendo tutte cotemporaneamente, ma con la focalizzazione (vista) su quella che stiamo (abbiamo già) scelto... ovvero la strada che abbiamo davanti (nell'incrocio) che però corrisponde a quella su cui siamo già. Di li la sensazione della ripetizione. Non so se riesco a metterlo meglio.
Si così mi è più chiaro ed è così che lo vivo..
Per me è come la prova che non è alla fine dell'azione che essa si genera del tutto, ma al solo pensiero di farla esiste già la linea, flusso tanto che possiamo vederla e addirittura cambiarla.
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Vecchio 18-01-2009, 15.51.19   #21
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Si così mi è più chiaro ed è così che lo vivo..
Per me è come la prova che non è alla fine dell'azione che essa si genera del tutto, ma al solo pensiero di farla esiste già la linea, flusso tanto che possiamo vederla e addirittura cambiarla.

premetto che tutto il discorso degli incroci e dei flussi l'ho trovato piuttosto arduo ma prima di tornare a rileggere il tutto per la terza volta (sò de coccio si sa) vorrei scrivere questa riflessione spontaneaperchè mi pare sensata.
Le azioni, secondo me, quando avvengono, quando si manifestano sono in realtà già passate, già passate perchènascono prima nella mente o nel mondo del pensiero come si voglia dire e quando si realizzano noi siamo già, penso, proiettati verso l'azione successiva.

In questo senso, su questo filo, un dejàvu io lo vivo come una sorta di premonizione conscia... Pino mi dice una frase in un luogo che "qualcosa" dentro di me riesce ad anticipare giustificandolo, però, come già visto (perchè razionalmente è la spiegazione più logica) invece come qualcosa che non fisicamente ma psichicamente abbiamo già vissuto....

Inoltre non trascurerei il fatto che siamo succubi di azioni meccaniche e ripetitive perchè addormentati quindi non è impossibile, secondo me, che in effetti si sia verificata nuovamente una sequenza di fatti già accaduti...

bon, adesso rileggo
dafne non è connesso  
Vecchio 26-09-2010, 21.19.10   #22
Sole
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Prendo questo post da questa discussione e proseguo qui il discorso che mi interessa molto.

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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
come ho accennato al fenomeno in cui si pensa di prevedere i pensieri altrui e quello che dirà una terza persona, accenno ad un altro fenomeno: il déjà vu.
Questo fenomeno ha diverse connotazioni, livelli ed implicazioni. Una di queste connotazioni è quando (in maniera similare all'altro esempio) vivendo una situazione ci avviciniamo, magari non preparati, ad una coscienza del qui ed ora. In soldoni i 7 (statistici lo ripeto) secondi dell'esperimento che citi, diventano magari 4, 3 o anche 1 (lo zero senza preparazione lo escludo se non in casi particolarissimi).
Come per il discorso "dei pensieri" ci pare di aver già vissuto la cosa "semplicemente" perchè normalmente siamo abituati a viverla in differita.

Poi il fenomeno del déjà vu ha altre implicazioni dovute alla nostra percezione più o meno diretta, ma adesso esula dal thread.


Mi ha colpito molto il discorso del qui ed ora e lo trovo straordinario poter avere l'occasione di viverlo.

Ho riletto il thread e azzardo a dire che forse non è sbagliata l'ipotesi che portavo e che Ray ha chiamato incrocio.
Se è vero che nel Deja vu ci troviamo nel qui ed ora è anche vero che la scelta la stiamo facendo ma non l'abbiamo ancora fatta e per tanto riuscire a rimanere in quella sensazione ci può davvero permettere di cambiare la strada. In un momento di qui ed ora abbiamo una visione più lucida, la visione di chi sta vagliando le varie scelte da fare.
Insomma la freccia non è stata ancora scoccata, stiamo ancora prendendo la mira pertanto possiamo puntare altrove.

Non riesco a metterla meglio adesso, spero di esser riuscita a passare un minimo. Io lo trovo straordinario.
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Vecchio 13-10-2010, 17.37.50   #23
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Il classico esempio dell'esperimento e dello sperimentatore (uno dei postulati della MQ tanto sfruttato dalla new age) rende chiaro il concetto. Se si potesse condurre (o meglio lasciar accadere) un esperimento in condizioni di vuoto totale (intendo spazio/tempo) l'esperimento darebbe lo stesso risultato in maniera assoluta. Ma solo che qualcuno pensi a quell'esperimento ne influenzerà il risultato.
Faccio qui le considerazioni che non potevo fare nell'altra discussione di cui il quote.
Altrove parlavi che è possibile osservare un evento senza influenzarlo. Pensandoci ciò sarebbe possibile solo se si potesse non influenzarlo con le stesse particelle di cui è fatto lo sperimentatore.
Ci si dovrebbe rendere invisibili. Per ora l'unica maniera che mi viene in mente è quel "qui ed ora" che fa vivere l'evento nel momento esatto in cui sta accadendo e non proiettati nel futuro, ciò porta ad un'idea di vuoto perchè si è in sospensione.
Un'assenza di spazio tempo è una sospensione, una specie di punto che ruota se immaginiamo gli assi verticali e orizzontali assenti. Ruotando può osservare tutte le possibilità e in teoria seguirle tutte e sempre nello stesso identico modo.
C'entra il sincronismo e c'entra la capacità di sospendere il pensiero.

Sull'uomo ha delle implicazioni importanti per l'autoosservazione che mi piacerebbe approfondire altrove. Significherebbe conoscere davvero a fondo l'uomo.
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Vecchio 25-10-2010, 16.37.26   #24
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Per ora l'unica maniera che mi viene in mente è quel "qui ed ora" che fa vivere l'evento nel momento esatto in cui sta accadendo e non proiettati nel futuro, ciò porta ad un'idea di vuoto perchè si è in sospensione.
Esatto.
Più la percezione si allontana dall'eterno presente e più proporzionalmente viene meno la reale capacità di scelta. Cosa che però è collegata ma non identica al libero arbitrio.
Per capirci, sebbene la persona che potremmo considerare addormentata quando percepisce qualcosa lo fa già dopo che è successo, comunque qualcosa di quella persona è coinvolta nella scelta.
Per capirci in termini più pesanti, se è vero che solo gli Illuminati sono responsabili al 100% delle loro azioni, non è che qualcuno con meno coscienza e consapevolezza sia sempre (ma neanche qualche volta) da giustificare.
A tutti capitano dei momenti per raddrizzare la rotta, se non si becca ed usa quel momento e poi in occasione di una scelta errata si è inconsapevoli, si è comunque responsabili dell'ignavia commessa nel momento buono... ignavia che poi a catena porta a non poter scegliere in altri momenti.
Comunque forse qui stiamo andando un pò O.T.
Uno non è connesso  
Vecchio 01-11-2010, 23.24.38   #25
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
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Ho una domanda.

Nel qui ed ora l'evento è già manifestato nel piano fisico? Cioè siamo come una tv che riceve dal satellite?
Sole non è connesso  
 


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