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Vecchio 31-03-2009, 11.07.18   #1
Uno
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Predefinito Cos'altro ci influenza la misura della casa?

Qualche giorno fa stavo vedendo un telefilm, non ricordo neanche che serie fosse, non è un telefilm che vedo sempre, la cosa è stata casuale (per quanto possiamo credere al caso), un telefilm giallo per capirci.
Mi ha sollevato una buona riflessione (punzecchiata a Filo: non è la tv stupida, può essere stupido il modo di vederla ).
Brevemente, la polizia scopriva che in un albergo, gestito da un'ex infermiera di ospedale psichiatrico, venivano tenuti dei malati mentali a pagamento, rette che versavano le famiglie.
Il fratello di una malata interrogato sul perchè avesse messo in quell'albergo tira fuori due cose attuali più che mai:
che gli ospedali o i centri appositi la tengono solo nel momento delle crisi ma che appena passata la crisi la mandano a casa... ma che le crisi arrivano quando arrivano etc...
secondo punto, che in 50mq di casa era difficile gestire la sorella quando durante le crisi batte la testa sul muro e quant'altro... che ci hanno provato per qualche anno (prima stava con i genitori che sono morti) ma dopo la nascita della loro bambina hanno dovuto scegliere, la bambina stessa si svegliava con gli incubi che la zia la stava assalendo.

Telefilm... storia inventata, ma possiamo dire che non sia reale?
A parte il discorso sanità mentale, a parte altri problemi di gestione, ma effettivamente un'abitazione troppo piccola non aiuta e penso non solo a questo caso, penso agli anziani e altro.
Pensiamo per esempio a quelle persone che per problemi di salute debbono mettersi in casa quei letti speciali attrezzati (sono grandi), spesso debbono metterseli in soggiorno perchè non riescono a metterli da nessun'altra parte. Finchè si tratta di qualcuno che deve fare qualche mese di degenza (per esempio una persona che conosco con un incidente di auto si è rotto delle costole, gamba etc..) è un conto, ma se la situazione è più o meno stabile?
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Vecchio 31-03-2009, 19.15.45   #2
stella
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La casa, o meglio l'appartamento piccolo è un grosso problema, specie quando si ha una persona malata e non autosufficiente in casa e non si ha una stanza appropriata per ospitarla, in questi casi bisogna adattarsi come si può, anche perchè gli ospedali rimandano a casa in caso di malattie terminali e questa è un'esperienza che mette a dura prova la famiglia anche se dà al paziente la possibilità di essere sempre assistito dai suoi cari, oltre che da infermieri che passano due tre volte al giorno e il medico per la visita quasi quotidiana, ma il paziente va assistito a casa.
Il fatto è che non c'è tanta scelta, o così, o strutture private che costano un occhio della testa, e che non sempre si trovano vicino a dove si abita.
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Vecchio 31-03-2009, 21.13.18   #3
jezebelius
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Finchè si tratta di qualcuno che deve fare qualche mese di degenza (per esempio una persona che conosco con un incidente di auto si è rotto delle costole, gamba etc..) è un conto, ma se la situazione è più o meno stabile?

Diventa una situazione stabile nella instabilità considerando che gli spazi non soltanto fisici ma anche, forse, psicologici e oltre si assottigliano ovvero si mostrano nei confini meno marcati.
Insomma si può dire che un degente, ancorché nella situazione appunto instabile nella quale si presenta, tende, per la sua condizione, a generare una serie di limitazioni le quali a loro volta incidono sulla vita della famiglia.

Del resto non potrebbe essere differente.
Se da un lato si " sconvolge " l'ambiente, questo, a sua volta, diviene un pozzo deputato a risucchiare qualsiasi cosa - dall'attenzione al degente appunto, come anche tutto ciò che " capita " in quel contesto - cambiando la conformazione dell'ambiente stesso.
La cosa, nello specifico, diviene più marcata quando si vive tale condizione in un ambiente di piccole dimensioni. Se ne avverte il peso e con lui quasi una volontà a scrollarsi di dosso la pesantezza che ne deriva.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 01-04-2009, 00.55.37   #4
Ray
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Però mi piacerebbe portassimo avanti il discorso anche a prescindere da situazioni sanitarie particolari, che richiedono esigenze particolari. O che forse particolari non sono, ma che non vengono solitamente considerate quando si pensa (pensa in senso ampio, quindi anche progetta) alle dimensioni necessarie di un'abitazione.

Via via che l'urbanizzazione è avanzata si sono ridotte le dimensioni delle abitazioni familiari... questa è storia urbanistica. E' vero che si sono ridotte le famiglie, si vedono sempre più raramente quelle casone in cui vivevano tre o quattro generazioni assieme, ma al di là di questo, ritengo sia evidente a tutti che si è ridotto drasticamente lo spazio abitativo per singolo indivduo. E non solo come metri quadrati, anche come metri cubi... vedi soffitti sempre più bassi.
Io non credo sia solo una questione di costi... è vero che il mercato si adegua ai prezzi, ma è vero anche l'opposto, i prezzi si adeguano alle necessità. Forse certe necessità si sono perse o, come credo, sono state dimenticate, perchè non ci si rende più conto.

Conto di cosa? Beh, che l'uomo non è il solo spazio occupato dal corpo fisico. Anche lasciando stare discorsi su corpi sottili e relative esigenze energetiche (le chiese sono alte per un motivo) è anche una questione di movimento. Un appartamento dove ci si scontra continuamente perchè lo spazio è poco non giova ai rapporti familiari e neanche a come uno vive la casa e quindi quanto volentieri ci sta, che poi diventa quanto tempo ci sta... assieme agli altri. C'è molto altro, su cui tornerò se non esce.

Tra l'altro esiste una grossa contraddizione (fosse una...) in questo argomento nei tempi moderni. Ovvero pur crescendo i bisogni, indotti magistralmente dai burattinai del mercato nella massa semiconsapevole, e quindi crescendo di fatto gli oggetti posseduti (come quantità, perchè la qualità scende invece) si restringono gli spazi.
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Vecchio 01-04-2009, 01.31.42   #5
RedWitch
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Però mi piacerebbe portassimo avanti il discorso anche a prescindere da situazioni sanitarie particolari, che richiedono esigenze particolari. O che forse particolari non sono, ma che non vengono solitamente considerate quando si pensa (pensa in senso ampio, quindi anche progetta) alle dimensioni necessarie di un'abitazione.
Non ci si pensa ma sono situazioni più comuni di quanto non si creda... l'ho vissuta per qualche mese e se già sono situazioni difficili per via della salute della persona che si ospita in casa, tutto è reso più complicato dal fatto che si debba sistemarla in soggiorno... il che da un senso di provvisorietà, che credo non faccia bene al malato.. poi nel mio caso avrei dovuto cedere la mia stanza, dormire con i miei a 18 anni, ma anche volendo non sarebbe stato possibile proprio per le dimensioni del letto (e della camera). Mi interesserebbe approfondire quel che dicevi sugli spazi, mi aiuterebbe a capire perchè se da piccola la camera piccola piccola che avevo mi sembrava sicura come un nido, crescendo mi sembrava microscopica, e mi pareva di soffocarci dentro (nonostante i soffitti molto alti). La quantità di cose che riuscivo a stipare probabilmente c'entra , ma una stanza così piccola era quasi impossibile da tenere in ordine.

Citazione:
Via via che l'urbanizzazione è avanzata si sono ridotte le dimensioni delle abitazioni familiari... questa è storia urbanistica. E' vero che si sono ridotte le famiglie, si vedono sempre più raramente quelle casone in cui vivevano tre o quattro generazioni assieme, ma al di là di questo, ritengo sia evidente a tutti che si è ridotto drasticamente lo spazio abitativo per singolo indivduo. E non solo come metri quadrati, anche come metri cubi... vedi soffitti sempre più bassi.
Io non credo sia solo una questione di costi... è vero che il mercato si adegua ai prezzi, ma è vero anche l'opposto, i prezzi si adeguano alle necessità. Forse certe necessità si sono perse o, come credo, sono state dimenticate, perchè non ci si rende più conto.
Ho sempre pensato che un fattore determinante per la riduzione degli spazi fosse l'aumento delle persone concentrate in un certo luogo. Se nei paesi e cittadine piccole si vive ancora bene, con case indipendenti, semindipendenti, in città questo non sarebbe possibile, pero' probabilmente non è solo questo. L'appartamento in cui ho vissuto da ragazza era relativamente ampio, solo la mia camera era molto piccola perchè ricavata da un ingresso grande con finestra, ma soprattutto i soffitti molto molto alti , tanto che volendo si potrebbe soppalcare tranquillamente e il caseggiato è più antico rispetto a dove vivo ora, dove i soffitti sono molto bassi.. ecco che ci starebbe anche il discorso del dimenticarsi certi bisogni..

Citazione:
Conto di cosa? Beh, che l'uomo non è il solo spazio occupato dal corpo fisico. Anche lasciando stare discorsi su corpi sottili e relative esigenze energetiche (le chiese sono alte per un motivo) è anche una questione di movimento. Un appartamento dove ci si scontra continuamente perchè lo spazio è poco non giova ai rapporti familiari e neanche a come uno vive la casa e quindi quanto volentieri ci sta, che poi diventa quanto tempo ci sta... assieme agli altri. C'è molto altro, su cui tornerò se non esce.
Assieme agli altri sì, ma anche credo sarebbe fondamentale avere degli spazi in cui non ci sono sempre gli altri familiari attorno... per esempio credo che un bambino dovrebbe poter disporre di un suo spazio il prima possibile, per avere dei momenti suoi, per avere lo spazio per studiare e giocare, e anche perchè abbia la responsabilità di dover tenere il suo spazio in ordine etc....

Citazione:
..................
Tra l'altro esiste una grossa contraddizione (fosse una...) in questo argomento nei tempi moderni. Ovvero pur crescendo i bisogni, indotti magistralmente dai burattinai del mercato nella massa semiconsapevole, e quindi crescendo di fatto gli oggetti posseduti (come quantità, perchè la qualità scende invece) si restringono gli spazi.
Così si ammassa tutto, ci si dimentica di averle già in casa e si possono comprare altre cose...
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