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Vecchio 26-06-2009, 09.49.50   #1
Uno
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Se ne parla abbastanza, ma di fatto ritengo che sia ancora sconosciuta ai più. Un decreto legge, già convertito in legge prevede che la pubblica amministrazione, i professionisti iscritti a degli albi e le imprese in forma societaria debbano munirsene in tempi variabili che vanno da 1 a 3 anni. Per tutti gli altri è facoltativo (almeno per ora)

In sostanza che cambia rispetto ad una casella mail normale?
Cambia che vale come una raccomandata A.R. purchè sia mandata da un'entità che possiede questo tipo di casella ad un'altra entità che possiede una casella mail dello stesso tipo.
Per capirci con un account hotmail, libero etc... non si può ne ricevere ne mandare una mail certificata.

Ritengo che possa essere un'ottima rivoluzione (proprio più tardi mi toccherà andare all'ufficio postale perchè ieri il postino non mi ha trovato e ha lasciato l'avviso, adesso fanno un tentativo solo ) ma che la strada perchè sia realmente usabile a pieno sarà ancora lunga.

Sto valutando la possibilità di attivare il servizio che potrebbe costare all'utente finale poco più di una decina di euro (annui) con dominio comune e poco più di una ventina con dominio personalizzabile.
Tutto sommato anche per chi non fosse obbligato dalla legge potrebbe essere utile, qualora abbia necessità di inviare raccomandate ad amministrazioni pubbliche (le quali devono aver per forza tale casella) o a professionisti ed altri già attrezzati in tal senso.

Se non erro una raccomandata all'ufficio postale costa almeno 4/5 euro, se se ne inviano 3/4 l'anno già converrebbe sia per i costi diretti che quelli indiretti (tempo perso usabile in altro).
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Vecchio 26-06-2009, 10.08.51   #2
nikelise
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Se ne parla abbastanza, ma di fatto ritengo che sia ancora sconosciuta ai più. Un decreto legge, già convertito in legge prevede che la pubblica amministrazione, i professionisti iscritti a degli albi e le imprese in forma societaria debbano munirsene in tempi variabili che vanno da 1 a 3 anni. Per tutti gli altri è facoltativo (almeno per ora)

In sostanza che cambia rispetto ad una casella mail normale?
Cambia che vale come una raccomandata A.R. purchè sia mandata da un'entità che possiede questo tipo di casella ad un'altra entità che possiede una casella mail dello stesso tipo.
Per capirci con un account hotmail, libero etc... non si può ne ricevere ne mandare una mail certificata.

Ritengo che possa essere un'ottima rivoluzione (proprio più tardi mi toccherà andare all'ufficio postale perchè ieri il postino non mi ha trovato e ha lasciato l'avviso, adesso fanno un tentativo solo ) ma che la strada perchè sia realmente usabile a pieno sarà ancora lunga.

Sto valutando la possibilità di attivare il servizio che potrebbe costare all'utente finale poco più di una decina di euro (annui) con dominio comune e poco più di una ventina con dominio personalizzabile.
Tutto sommato anche per chi non fosse obbligato dalla legge potrebbe essere utile, qualora abbia necessità di inviare raccomandate ad amministrazioni pubbliche (le quali devono aver per forza tale casella) o a professionisti ed altri già attrezzati in tal senso.

Se non erro una raccomandata all'ufficio postale costa almeno 4/5 euro, se se ne inviano 3/4 l'anno già converrebbe sia per i costi diretti che quelli indiretti (tempo perso usabile in altro).
Bell'argomento approfondiamo.
La prova del ricevimento come si avrebbe?
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Vecchio 26-06-2009, 10.31.46   #3
Uno
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Se invii una mail certificata ad un indirizzo mail certificato ti torna indietro la notifica dell'avvenuta ricezione che equivale legalmente ad una ricevuta cartacea che ti rimanda indietro la posta ordinaria.

Questa ricevuta non viene mandata dal client (outlook per esempio) di chi riceve la mail, ma dal server in cui è gestita la sua casella. I due server (quello del mittente e quello del ricevente) "dialogano" tra loro conoscendo l'identità reale dei due corrispondenti, si scambiano delle verifiche etc...
Non ho ancora approfondito completamente, ma se ho capito bene il passaggio delle mail tra i due server avviene in forma sicura (criptata) cosa che impedisce l'alterazione e la visione dei documenti a terzi. Nelle mail normali i testi viaggiano in chiaro.
I server inoltre devono conservare le ricevute per 30 mesi, quindi anche se qualcuno poco attento se le perde sul proprio pc può sempre dimostrare di aver inviato la tale mail.

insomma il problema principale per ora è solo che non tutti avranno una casella mail certificata, non subito almeno.
Debbo anche dire che comunque questo procedimento sicuramente non eliminerà il cartaceo, sono sicuro che chiunque (tranne le grandi aziende che hanno sistemi di backup centralizzati di alto livello) per il terrore di perdere i dati sul pc stamperà immediatamente mail, ricevute etc...
Ma eliminare il viaggio fisico dello stesso cartaceo e le trafile in posta già non è male...

Altra particolarità è che la mail certificata non può essere rifiutata, beh anche la tradizionale... può essere rifiutata, ma se c'è un ingiunzione di pagamento non è che uno la scampa rifiutando la raccomandata.
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Vecchio 26-06-2009, 11.46.44   #4
Ray
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Anche io volevo aprire questo argomento quando ho sentito del decreto... volevo appunto chiedere informazioni. La cosa mi interessa parecchio, non solo perchè entro i termini sarò obbligato ad averla, ma proprio per il risparmio, sia di soldi che di tempo. Mando un po' più di 4 raccomandate... e faccio le relative file e viaggi all'ufficio postale.
Se proprio vogliamo, la maggior parte di queste, non sarebbero necessarie se enti quali gestori di telefonia, gas, elettricità eccetera funzionassero. L'idea di poter mandare raccomandate dall'ufficio o da casa col pc mi alletta parecchio.
Se poi i prezzi sono quelli che dici, mi prenoto per il servizio.

Attendo ulteriori info.
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Vecchio 26-06-2009, 19.32.48   #5
stella
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L'art. 16 del D.L. 185/2008 (Legge finanziaria del 19/01/2009) non ha reso più obbligatoria la PEC (la quale non ha standard internazionali) per i cittadini, le aziende e i professionisti, se hanno a disposizione un indirizzo di posta elettronica che certifichi la data e l'ora dell'invio e della ricezione, l'integrità del contenuto e la firma digitale che corrisponde a una firma autenticata, questo perchè la normativa del DPR 68/2005 inerente la PEC che lo rendeva obbligatorio per tutti viola la norma comunitaria riguardo alla neutralità tecnologica e al libero mercato , ci sono dei sistemi analoghi e internazionali come RFC 3798 ma anche altri che danno le stesse garanzie.
Per cui rimane obbligatoria solo per le pubbliche amministrazioni.

Ho sentito che il ministo Brunetta vorrebbe regalare una PEC a tutti i cittadini, così che questa Casella di Posta Certificata diventa automaticamente l’indirizzo ufficiale a cui la PA può rivolgersi per rapportarsi con i cittadini, una volta che l'hanno adottata.
Così multe, cartelle esattoriali ecc. potrebbero arrivare lì senza poterlo evitare o respingerle al mittente.
D'altra parte questo sistema darebbe a tutti i cittadini la possibilità di interfacciarsi con la P.A. eliminando code e uso di moduli cartacei.

Ho avuto proprio questa mattina un corso sull'argomento, e se quella che ho detto sopra è l'intenzione, posso dire che di fatto si sta ancora in alto mare, perchè la legge è stata fatta ma non ci sono i necessari finanziamenti per permettere alle P.A. di deguarsi, anche se lo dovrebbero fare entro novembre.
Il solito pasticcio
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Vecchio 26-06-2009, 20.53.51   #6
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Stella non è preciso quello che hai scritto, il decreto legge che hai nominato, come da me scritto sopra, è stato già convertito in legge (la n2 del 28 gennaio 2009) e in una parte (commi 6,7,8) dell'art 16 recita:

Citazione:
6. Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese o analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell'invio e della ricezione delle comunicazioni e l'integrita' del contenuto delle stesse, garantendo l'interoperabilita' con analoghi sistemi internazionali. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto tutte le imprese, gia' costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore, comunicano al registro delle imprese l'indirizzo di posta elettronica certificata. L'iscrizione dell'indirizzo di posta elettronica certificata nel registro delle imprese e le sue successive eventuali variazioni sono esenti dall'imposta di bollo e dai diritti di segreteria.
7. I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco riservato,consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni,i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
8. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, qualora non abbiano provveduto ai sensi dell'articolo 47, comma 3, lettera a), del Codice dell'Amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, istituiscono una casella di posta certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 per ciascun registro di protocollo e ne danno comunicazione al Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, che provvede alla pubblicazione di tali caselle in un elenco consultabile per via telematica. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e si deve provvedere nell'ambito delle risorse disponibili.
Quindi quello che avevo scritto sopra.
Non credo che il governo ne regalerà una per ogni cittadino, perchè le aziende che si sono accreditate per certificare queste caselle (e alle quali aziende poi tutti si appoggiano se non ci si accredita) dovevano (devono) disporre di 1.000.000 di euro di capitale sociale ed implementare un pò di cosette tipo l'iso9000 etc...
Capirai che adesso che ci hanno investito lo stato non può dire "ora la regalo a tutti", neanche se comprasse il servizio da uno di loro (perchè uno e non gli altri?).
Poi sarebbe improponibile visto che non tutti usano il pc ancora.

L'alternativa si è stata data, ma all'atto pratico, tecnicamente la posta certificata questo è, ne ho discusso su un forum tecnico con chi lavora nell'informatica, si può usare un software piuttosto che un'altro, ma la sostanza è quella.
Debbo dire che quelli che girano a fare i corsi nelle P.A. non sempre (sono buono stasera) sono il massimo della competenza, basta vedere come sono fatti certi siti, appunto, della pubblica amministrazione.
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Vecchio 26-06-2009, 23.00.15   #7
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Non credo che il governo ne regalerà una per ogni cittadino, perchè le aziende che si sono accreditate per certificare queste caselle (e alle quali aziende poi tutti si appoggiano se non ci si accredita) dovevano (devono) disporre di 1.000.000 di euro di capitale sociale ed implementare un pò di cosette tipo l'iso9000 etc...
Capirai che adesso che ci hanno investito lo stato non può dire "ora la regalo a tutti", neanche se comprasse il servizio da uno di loro (perchè uno e non gli altri?).
Poi sarebbe improponibile visto che non tutti usano il pc ancora.

L'alternativa si è stata data, ma all'atto pratico, tecnicamente la posta certificata questo è, ne ho discusso su un forum tecnico con chi lavora nell'informatica, si può usare un software piuttosto che un'altro, ma la sostanza è quella.
Debbo dire che quelli che girano a fare i corsi nelle P.A. non sempre (sono buono stasera) sono il massimo della competenza, basta vedere come sono fatti certi siti, appunto, della pubblica amministrazione.

La presunta volontà del governo di regalare una casella di posta certificata ad ogni cittadino non era un argomento del corso, era più una voce di corrodio ed effettivamente come dici questo è improponibile per i motivi che hai detto sopra.
Del resto anche per noi è una novità la PEC e prima di oggi non ne avevo proprio sentito parlare, e nemmeno del Codice dell'amministrazione digitale anche se la relativa legge è del 2005.
In seguito avrò modo di approfondire, intanto appena mi daranno la copia me lo studierò.


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Vecchio 27-06-2009, 12.58.07   #8
Kael
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Una domanda: siccome per i cittadini è facoltativa, io pubblica amministrazione come faccio a sapere se tu cittadino ce l'hai? Esiste un database online a cui accedere, inserire i tuoi dati personali e indirizzo, e verificare se sei attivo?
Non vorrei che chi ce l'ha debba comunque andare a perdere tempo in posta a ritirarla, specialmente se quando passa il postino non sei a casa e ti lascia sempre l'avviso.
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Vecchio 27-06-2009, 13.49.54   #9
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Una domanda: siccome per i cittadini è facoltativa, io pubblica amministrazione come faccio a sapere se tu cittadino ce l'hai? Esiste un database online a cui accedere, inserire i tuoi dati personali e indirizzo, e verificare se sei attivo?
Non vorrei che chi ce l'ha debba comunque andare a perdere tempo in posta a ritirarla, specialmente se quando passa il postino non sei a casa e ti lascia sempre l'avviso.
Non c'è nessun database, non sarebbe in linea con la privacy, poi immaginiamo lo spam....
Sicuramente nel momento in cui tu privato cittadino scrivi alla P.A. (diversi comuni ed altri enti sono già attivi in tal senso) tramite mail certificata questa ti risponderà nello stesso modo (almeno spero).
Magari con il tempo le inseriranno nelle anagrafiche dei comuni ma non accessibili online a tutti (sempre per il discorso spam) almeno spero.

Sicuramente sarà impossibile che se apri una casella oggi da oggi in poi non ti arrivino più raccomandate tradizionali, a me è capitato che mi mandassero posta ad indirizzi dove non abitavo più da 15 anni (e sto parlando di uffici pubblici che hanno tutti gli strumenti, ma prendono il primo indirizzo che gli capita).
Io penso che all'inizio il vantaggio maggiore sarà negli invii... magari poi singolarmente ci si può attivare per dare l'indirizzo a tutti quelli da cui si sa che ogni tanto si ricevono raccomandate.
Per esempio io ricevo raccomandate dal commercialista (poche ma praticamente ogni anno) o dal condominio etc... a loro darò l'indirizzo (che senz'altro aprirò) appena saranno predisposti.
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Vecchio 27-06-2009, 15.01.15   #10
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Non c'è nessun database, non sarebbe in linea con la privacy, poi immaginiamo lo spam....
Sicuramente nel momento in cui tu privato cittadino scrivi alla P.A. (diversi comuni ed altri enti sono già attivi in tal senso) tramite mail certificata questa ti risponderà nello stesso modo (almeno spero).
Magari con il tempo le inseriranno nelle anagrafiche dei comuni ma non accessibili online a tutti (sempre per il discorso spam) almeno spero.
Non intendevo una lista online consultabile da tutti (con nomi, indirizzi, etc..) pensavo ad un database "criptato" (magari accedendo al sito ufficiale delle poste) dove tu puoi solo inserire i dati dell'altro (che quindi devi già avere) e lui semplicemente ti risponde se sei attivo o no. In questo modo penso che privacy e spam sarebbero eliminati, non fornendo dati in uscita ma solo in entrata.

Questo perchè nel caso di normale cittadino (escludendo quindi casi di rapporti lavorativi frequenti come il commercialista) non capita spesso di dover inviare raccomandate (se ne invio una all'anno è già tanto, e di solito appunto se succede è perchè qualche ente ha fatto male il suo dovere) e anche nel caso di riceverle è poco frequente che il mittente sia più di una volta lo stesso e quindi possa essere informato della mia PEC.

Ad ogni modo è una valida iniziativa per le aziende e la PA, e per funzionare davvero bene spero che fra i privati si possa diffondere in tempi non esageramente lunghi.
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Vecchio 27-06-2009, 15.20.12   #11
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Non intendevo una lista online consultabile da tutti (con nomi, indirizzi, etc..) pensavo ad un database "criptato" (magari accedendo al sito ufficiale delle poste) dove tu puoi solo inserire i dati dell'altro (che quindi devi già avere) e lui semplicemente ti risponde se sei attivo o no. In questo modo penso che privacy e spam sarebbero eliminati, non fornendo dati in uscita ma solo in entrata.
Questa sarebbe una cosa fattibile, ma forse sarebbe troppo semplice

A dire il vero si potrebbe anche risolvere la faccenda in altro modo (ancor più semplice), la posta certificata può ricevere ed inviare mail anche a caselle comuni (hotmail, yahoo etc.. ) ma in questo caso decade la certificazione.
Basterebbe rendere pubblici gli indirizzi certificati e su questi bloccare qualsiasi mail che non sia certificata. In questo modo uno spammer dovrebbe usare una casella certificata per raggiungermi, quindi io posso conoscere la sua reale identità e denunciarlo.
Insomma basterebbe usare la mail certificata solo per questo scopo, filtrando le mail normali, ed usare una (o più) casella mail normale per tutto il resto, come facciamo già oggi.
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Vecchio 26-04-2010, 16.47.42   #12
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In questi giorni sta partendo il servizio.
Effettivamente è gratis e per tutti quelli che ne facessero richiesta... ma... dicevo io che non poteva essere come sembrava.

Dal sito governativo postacertificata.gov.it

Citazione:
La PostaCertificat@ garantisce un canale di comunicazione chiuso ed esclusivo tra Pubblica Amministrazione e Cittadino, non sono, infatti, previste comunicazioni al di fuori di tale canale, ad esempio tra Cittadino e Cittadino.
Insomma se voglio usare la PEC per mandare una mail certificata (equivalente a raccomandata) ad una azienda privata o anche ad un privato cittadino che ha la sua casella devo acquistare una casella da chi offre il servizio.
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