Sesso in cambio di cibo in Afganistan

gibbi · 18-08-2009, 13.06.58

Una prima stesura della legge afgana sul diritto di famiglia di qualche mese fa , prevedendo l'obbligatorietà per la moglie di ogni atto sessuale richiesto dal marito, di fatto trasformava la libertà sessuale in stupro .
Obbligava le donne a non opporre resistenza , vietava loro di uscire di casa, cercare lavoro,frequentare scuole , andare dal medico senza il preventivo permesso del marito.La custodia dei figli affidata in caso di divorzio( se permesso dal marito) esclusivamente ai padri e al nonno.
Indignazione internazionale, reazioni e dichiarazioni di fuoco da parte dei vari governi ed ecco una nuova versione della legge sul diritto di famiglia (approvata ma non ancora entrata in vigore e quindi ancora suscettbile di modifica ) che ha abolito il diritto coniugale di stupro .
Uno degli articoli di questa nuova versione della legge recita infatti ."( dal corriere della sera del 15 agosto 2009) [:" E' responsabilità della moglie soggiacere al ragionevole piacere sessuale del marito e non lasciare il tetto coniugale senza il suo permesso eccezion fatta situazioni di emergenza .Se qualunque dei doveri qui sopra non è rispettato , la moglie è da considerare disobbediente . E le mogli "disobbedienti"perdono il diritto al mantenimento . Cioè a mangiare. E siccome non possono neppure divorziare o tornare da mamma , senza il permesso del marito, l'alternativa è soggiacere o morire di fame ".
Rimane l'affidamento dei figli sopra i 9-12 anni ai parenti maschi più vicini e la considerazione dello stupro come problema economico e non umano.Il colpevole di stupro può evitare il processo versando alla famiglia della vittima (non a lei) un risarcimento commisurato alla disponibilità finanziaria del clan .La violenza sul figlia di un ricco costerà cara , quella sulla figlia di un povero verrà via per poco ."
Commento di uno degli ideatori di questa legge: "Quanto al ricatto di cibo per sesso non ci vedo niente di strano :i mariti per il Corano hanno l'obbligo di sfamare vestire e proteggere le mogli . In cambio esse devono obbedire.Il letto non ha alcune extraterritorialità " ]

Grey Owl · 18-08-2009, 21.42.06

Inutile parlare di emancipazione quindi.

Leggevo in questi giorni delle minacce da parte dei gruppi talebani, in vista delle elezioni in Afghanistan (previste per il 20 agosto).

Questi specie sub-umane di persone hanno minacciato di tagliare dita, naso e orecchie agli elettori che si recheranno alle urne.

Siamo ben lontani dall'emancipazione della donna, lontani dalla democrazia, lontani da una cultura antichissima fatta di signori della guerra e capi tribù.

Gli afgani sono un popolo composto da varie etnie, varie tribù e basato sul comando ed il controllo. La coercizione e lo sfruttamento di persone tramite anche la religione. La donna si trova nell'ultimo gradino di questa scala di potere, purtroppo ancora molto deve essere fatto...

Uno · 19-08-2009, 11.51.31

Porto un pò fuori tema il discorso.
Ho sempre sostenuto che la famose missioni di pace in realtà la pace l'hanno solo nel nome a meno di non voler sperare in una previsione di futura pace a seguito dell'azione che in realtà è di guerra.

Ammetto che come indole io sarei poco interventista in questi casi, sono dell'idea che ogni popolo ha da seguire i suoi percorsi, chiamiamoli pure interiori per quanto macro.
Però....però... se l'occidente (inteso come parte più civile per quanto questa parola sia poco precisa) ha la possibilità di accelerare alcuni di questi processi forse è un suo dovere farlo soprattutto come nel caso posto in esame da Gibbi quando ci sono persone indifese a cui mancano i minimi diritti fondamentali che in questo periodo storico abbiamo stabilito per l'essere umano.

Non è possibile che nel 2009 si permetta ancora una qualsiasi forma di schiavitù fisica e in queste forme, ok poi ne abbiamo di molto più sottili anche nel nostro cosiddetto civile occidente, ma almeno una certa possibilità di scelta c'è, qua uno può accontentarsi del cosiddetto onesto, vivere una vita normale e dover sottostare a piccole cose, non deve prostituirsi solo per mangiare o da bambino far finta di giocare mentre invece lavora, tanto per fare due esempi.
(sul secondo esempio per essere precisi, bisognerebbe fare un pò di "pulizia" in alcuni ambienti rom o di simile natura).

Era · 19-08-2009, 12.54.19

Citazione:

Originalmente inviato da Uno

Ammetto che come indole io sarei poco interventista in questi casi, sono dell'idea che ogni popolo ha da seguire i suoi percorsi, chiamiamoli pure interiori per quanto macro.
Però....però... se l'occidente (inteso come parte più civile per quanto questa parola sia poco precisa) ha la possibilità di accelerare alcuni di questi processi forse è un suo dovere farlo soprattutto come nel caso posto in esame da Gibbi quando ci sono persone indifese a cui mancano i minimi diritti fondamentali che in questo periodo storico abbiamo stabilito per l'essere umano.

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Sono daccordo...però questo occidente civile ha occhio di riguardo solo per ciò che gli porta beneficio..tutto dimostra (a parte qualche raro caso) che se ne strafrega della condizione della donna dei bambini e dei deboli...basta l' esempio di Cina/Tibet...o marchifamosi/lavorominorile = schiavismo..

L' emancipazione..Grey..deve partire dall' emancipazione e di uomini e di donne...a che serve una donna emancipata (che poi è ancora da stabilire cosa si intenda per emancipazione..di certo non lo scimiottare il maschio) se l' uomo è a livello di padroneassoluto?

Non so...ma credo che fino a quando si tende a vedere l' umanità in termini di superiore/inferiore di uomo/donna "materiali" non se ne esca..forse l' umanità non ha compreso che uomo e donna sono diversi ma complementari...indispensabili l' uno all' altra...e non parlo solo dal punto di vista procreativo...meglio non so dirlo...

Uno · 19-08-2009, 13.22.34

nel Tibet c'è il problema Cina, cioè scatenare una guerra mondiale, ma in Afghanistan non è che ci siano chissà che ricchezze, anche se è ovvio che ci sono comunque interessi sotto.
In ogni caso da qualche parte bisogna cominciare, in quest'ottica, quale che siano gli interessi se si riesce a dare una condizione di vita più accettabile a quacuno ben venga, pur essendo io, ripeto, di indole non interventista in questi casi.

Sole · 19-08-2009, 17.23.37

E' proprio la scelta il punto fondamentale. Laddove si deve imporre per legge un dovere coniugale c'è qualcosa che dice palesemente che si ha paura che una parte del popolo si svegli e soverchi l'attuale governamento.
Si può rispettare la cultura di un popolo, ma ci deve essere la scelta di aderire a quella cultura.