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L'antica città della conoscenza
  
    
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Vecchio 22-08-2009, 13.01.24   #1
Uno
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Predefinito Droga alcool, violenze sessuali etc..

Premetto per chi non mi conosce che sono contrario ad ogni forma di violenza, è necessaria, a volte, solo in caso di difesa, purchè la difesa non superi l'offesa.

Dopo la premessa voglio affrontare un argomento spinoso, argomento già affrontato in altre forme e per altre situazioni: le violenze sessuali.
Come ho già scritto altrove non c'è giustificazione ad una violenza sessuale, non c'è minigonna o atteggiamento disinibito che tenga come scusante, una ragazza dovrebbe poter andare in giro nuda se volesse (a parte altre implicazioni di decenza etc, ovviamente) senza per questo che nessuno sia giustificato a violentarla se ella non desidera una rapporto sessuale, se manifesta il rifiuto.

Però.... ci sono diverse recenti vicende che mi fanno pensare.
Sta iniziando un giro (o c'è sempre stato ed ora si focalizza la cronaca) di violenze su ragazze ubriache e/o drogate.
Lungi da me voler giustificare qualcuno se questi ha la coscienza sporca, ma mi chiedo se in certi casi non avvengano rapporti sessuali, più o meno consapevoli, che passata la sbornia, diventano imbarazzanti per queste ragazze.
Quello che sto cercando di dire... come facciamo a stabilire la volontà o meno di avere un rapporto sessuale da parte di una ragazza che ha abdicato qualsiasi volontà in favore di alcool e/o droga?

Altro discorso, prendiamo un ragazzo per bene, rispettoso delle donne etc... è in compagnia di una ragazza che ha bevuto qualche bicchiere, ovviamente se lui come detto sopra è per bene, se lui non ha anche bevuto insomma non è alticcio, se si accorge che lo è la ragazza si astiene da qualsiasi azione che potrebbe essergli permessa solo perchè la ragazza in quel momento non è in grado di intendere.

Ma se questa condizione della ragazza non è tanto chiara, come fa questo ragazzo? Voglio dire che se estremizziamo tutto andrà a finire che un ragazzo prima di avere rapporti con una ragazza dovrà farle fare dei test alcometrici e tossicologici....

Insomma non voglio esprimere una sentenza o un giudizio, ma ste benedette ragazze forse sarebbe il caso che non si ubriacassero in ambienti non controllati e poi appena passata la sbornia siano pronte ad incolpare altri. Altrimenti con lo stesso principio mi ubriaco dentro una banca e appena il cassiere tira fuori dei soldi li prendo tanto se mi succede qualcosa appena bassa la sbornia do la colpa al cassiere che mi ha messo i soldi davanti agli occhi.

Diverso è ovviamente il discorso di ragazze drogate appositamente (di nascosto con polverine messe in bevande magari neanche alcoliche) e il fatto che a prescindere dalle sbornie qualcuno ne approfitti o meno.... però sono sicuro che statisticamente sono anche nati degli amori in questi modi poco consapevoli... la differenza era che magari capitava qualcosa tra ragazzi e ragazze che pur un pò alticci si conoscevano da prima e non a feste selvagge.
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Vecchio 22-08-2009, 14.01.34   #2
Ray
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... la differenza era che magari capitava qualcosa tra ragazzi e ragazze che pur un pò alticci si conoscevano da prima e non a feste selvagge.
Credo che questo sia un punto più importante di quello che può sembrare a prima vista.
Quando ero giovane io (non c'erano i cellulari e i pc stavano nascendo, quindi nel pleistocene) era abbastanza usuale, non detto ma noto a tutti, sia da aprte di ragazzi che ragazze, utilizzare la scusa dell'essere un po' alticci per lasciarsi un po' andare a comportamenti meno inibiti del solito... e poi eventualmente utilizzare la stessa scusa per fare marcia indietro, se così si desiderava, oppure, come hai detto, nasceva qualcosa.

Ma queste situazioni accadevano quasi sempre tra chi si conosceva già e quindi anche si rivedeva e poteva poi riconsiderare in vari modi l'accaduto. La conoscenza era iniltre estesa di solito a gruppi, in modo che l'accaduto, anche se coinvolgeva direttamente due persone, diventava più o meno noto a tutta una serie di persone. Nessuno si sognava di denunciare l'altro, anche se magari ci si arrabbiava o si rovinavano i rapporti. Insomma la conoscenza proteggeva entrambi.
Le feste che vanno di moda adesso presentano degli elementi di pericolosità: non c'è il gruppo e la conoscenza a bilanciare l'incoscienza.

Questa mancanza di bilanciamento dell'incoscienza la vedo in quasi tutti gli ambiti delle attuali abitudini dei giovani e questo rischia a volte di trasformare esperienze più o meno positive o negative ma elaborabili in traumi.
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Vecchio 22-08-2009, 17.35.12   #3
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Fermo restando la condanna della violenza sessuale e la necessità di pene severe (da applicare realmente) per i violentatori, è vero che a volte, ripeto a volte, si mascherano come stupri situazioni di rapporti consenzienti.

Magari c'è la ragazza "esuberante" che intrattiene rapporti con più ragazzi e solo dopo essere stata scoperta o quando la cosa giunge alle orecchie di genitori e conoscenti, allora grida allo stupro del branco...

Non per fare il moralista, però molte ragazze di oggi non sono proprio delle santarelline, basta farsi un giro per i locali la sera, ed inoltre esistono molti filmati su internet realizzati col cellulare, a volte nelle aule scolastiche, piuttosto emblematici in tal senso.
Se una ragazza esce di casa e va in un posto sconosciuto e si imbuca al primo rave party o cose simili e si sbronza intenzionalmente come una scimmia e magari eccede non solo con l'alcool, è ovvio che si espone ad una situazione quantomeno a rischio...
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Vecchio 22-08-2009, 21.28.16   #4
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C'è in effetti della leggerezza da entrambe le parti. Sia da parte di alcune ragazze che si sbronzano o fanno uso di stupefacenti, sia da parte di loro coetanei che vedono il sesso alla stregua di merce usa e getta. L'adolescenza è un periodo particolarmente delicato nella vita di ognuno; è il tempo di fesserie che si commettono in nome di una sorta di "invincibiltà" fittizzia. Purtroppo questi ragazzi, figli della mia generazione, vivono in un sistema sociale che li lascia soli, li parcheggia davanti al computer, consente loro quasi tutto.
Allora l'alcool, il sesso facile...diventano un modo per uscire dalla noia e spesso accade che sotto il potere di una droga si fanno cose di cui magari ci si pente. L'errore successivo diventa scaricare sull'altro le proprie mancanze, perchè l'educazione ricevuta non contempla una piena assunzione di responsabilità.
Ovviamente non sto parlando di ragazze realmente abusate, lì il discorso è completamente diverso.
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Vecchio 23-08-2009, 10.31.13   #5
Sole
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Trovo che la situazione sia un pò ambivalente.
La prima cosa che mi viene in mente sono i figli dei fiori degli anni 60, si sballavano e facevano sesso libero poi da "svegli" erano pienamente contenti di tutto.
Questo secondo me perchè di base avevano una volontà definita, una specie di consapevolezza degli accadimenti.
Oggi invece succede che la consapevolezza non c'è, dopo che il danno è fatto arriva la vergogna perchè non si pensava di non volere, ci si fa orrore e quindi il conflitto e via alla denuncia.
Devo dire che questo è ancora più orribile di quello che hanno incoscientemente fatto perchè impedisce a ragazze che hanno davvero subito violenza di avere giustizia. Di questo dovrebbero davvero vergognarsi e tenersi il rimorso di aver agito senza testa o volontà come diceva Uno.

E' difficile però riuscire a vedere ogni situazione. Una che ho sentito al tg diceva che la ragazza si trovava in un bosco vicino dove si era allontanata con ragazzi conosciuti alla festa, e che le amiche l'avevano ritrovata. Mi fa pensare che le amiche sapevano dove era andata... e l'hanno lasciata andare da sola e lascaita per molto tempo sola...
Mah, mi è difficile capire dove sia il confine. E' violenza su una persona che non è capace di intendere e volere? In genere si... se si fa violenza morale e fisica su una persone incapace si dice violenza. E' un consenso quello di un ubriaco e drogato?
Certo è che condannare dei ragazzi nelle stesse condizioni non sarebbe equo. Se anche i ragazzi sono ubriachi si può considerare una violenza voluta?
Si può dire che loro erano in grado di essere vigili? Se la ragazza non lo era non lo erano neanche loro se si dimostra che erano ubriachi. Vale la stessa regola per cui non dovrebbe sussistere il fatto.

A volte non vedo altre soluzioni per questo andamento della società che la repressione.
Niente alcool ai minorenni, che non sarebbe nemmeno risolutivo ma almeno un messaggio potrebbe portarlo, ad esempio visto la situazione si potrebbe uisare parte della forza pubblica (il solito esercito che è fermo nelle caserme e che potrebbe iniziare a fare servizio sociale) per presidiare le entrate dei locali e verificare i documenti e poi dare un tesserino da presentare alla cassa ogni volta che si vuole un alcoolico, se è rosso no, se è verde ok. All'nterno la forza pubblica potrebbe stanzionare e controllare la distribuzione o l'assunzione di droghe. QUesto è molto più difficile da fare perchè si è al buio e perchè viene distribuita fuori, ma perquisire prima di entrare e un deterrente. Insomma se si volesse davvero ci sarebbero cose da fare a me viene in mente un metodo repressivo ma ce ne saranno altri altrettanto validi anche se fin'ora non si son visti.
Boh, come dice Ray, quando ero ragazzina io queste cose esistevano, ad alcune feste mi ricordo che si chiudevano in camere dei gruppetti e consumavano la libido che avevano, ma si consumavano tra conoscenti, compagni di scuola, comitiva di amici, adesso invece l'estraneità porta alla vergogna e ad una completa mancanza di assunzione di responsabilità. Abzi addirittura la si scarica su una denuncia, ma la volta dopo?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 23-08-2009, 11.04.37   #6
Grey Owl
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Azzardo un'ipotesi polemica...

Se un ragazzo si apparta con una ragazza ubriaca (o drogata che sia) e fanno sesso. Ammettendo che questi due ragazzi non si conoscono, che tutti e due sono fatti di droga e/o alcool. Ammesso che un ragazzo, messo in quello stato, abbia ancora la capacità fisica di compiere un rapporto sessuale (alcool e droghe inibiscono).
Ammettendo che nessuno li vede nell'atto sessuale e che solo il giorno dopo la ragazza denuncia il ragazzo.
Dopo aver ipotizzato tutto questo mi domando.

Le forze dell'ordine (carabinieri o polizia di stato) sono tenute a far eseguire un'accertamento medico alla ragazza? E' possibile a livello clinico verificare se vi è stata violenza? Ovviamente se lo stupro è stato vilmente fatto dal branco non vi è alcun dubbio, ma se a compiere il presunto stupro è un singolo ragazzo esso deve aver usato violenza sulla ragazza per costringerla a soggiacere alle sue richieste.
Se non vi è alcun segno di violenza allora risulta difficile stabilire se vi è stato un rapporto consenziente oppure no.

Oggi quello che sempre più manca a mio parere, è l'incapacità di sentire la propria responsabilità personale nei confornti dei fatti che accadono attorno a noi.

In passato il rito dello sballo (alcool o droga) era, per gli adolescenti di allora (e di oggi) un modo per uscire dalle regole imposte (avvertite come tali). Lo si compiva all'interno del gruppo nella via o nel bar sotto casa. Era un luogo in qualche modo ristretto e controllato, poi accadeva che alcuni del gruppo si perdevano nella droga o morivano in incidenti automobilistici sotto l'effetto dell'alcool. Ho visto alcuni miei amici non superare quella difficile età. Sono della generazione di Vasco Rossi, quelli del Roxy Bar, quelli che volevano una vita spericolata come quelle dei film. Difficile età in cui si passa per forza dalla famiglia alla società che nulla sconta all'adolescente.

Scusate se sono andato OT... ritengo che il tutto sia legato alla maturità del singolo nel passaggio dall'adolescenza alla presunta matutrità.
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Vecchio 23-08-2009, 11.49.54   #7
Sole
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Azzardo un'ipotesi polemica...

Se un ragazzo si apparta con una ragazza ubriaca (o drogata che sia) e fanno sesso. Ammettendo che questi due ragazzi non si conoscono, che tutti e due sono fatti di droga e/o alcool. Ammesso che un ragazzo, messo in quello stato, abbia ancora la capacità fisica di compiere un rapporto sessuale (alcool e droghe inibiscono).
Ammettendo che nessuno li vede nell'atto sessuale e che solo il giorno dopo la ragazza denuncia il ragazzo.
Dopo aver ipotizzato tutto questo mi domando.

Le forze dell'ordine (carabinieri o polizia di stato) sono tenute a far eseguire un'accertamento medico alla ragazza? E' possibile a livello clinico verificare se vi è stata violenza? Ovviamente se lo stupro è stato vilmente fatto dal branco non vi è alcun dubbio, ma se a compiere il presunto stupro è un singolo ragazzo esso deve aver usato violenza sulla ragazza per costringerla a soggiacere alle sue richieste.
Se non vi è alcun segno di violenza allora risulta difficile stabilire se vi è stato un rapporto consenziente oppure no.

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Con l aminaccia di una pistola o un coltello alla gola o con altri che ti puntano un arma in testa stai ferma e non ti restano segni addosso di costrizione. E' difficile infatti già per chi la subisce davvero una violenza dimostrarlo, figurati se poi ci sono queste storie.
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Vecchio 23-08-2009, 12.51.04   #8
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Devo dire che questo è ancora più orribile di quello che hanno incoscientemente fatto perchè impedisce a ragazze che hanno davvero subito violenza di avere giustizia.


Questo era quello che dicevo in altro 3d, se qualcuna utilizza lo strumento della denuncia per cercare di rimediare ad un proprio sbaglio, purtroppo altre che sbagli non ne hanno fatti si trovano ad essere messe in dubbio, giudicate etc...
Certo questa cosa non vale solo per il discorso violenze, è un pò una generalizzazione del concetto: "al lupo, al lupo", ma in questo specifico caso fa molti danni

Quote:

E' difficile però riuscire a vedere ogni situazione. Una che ho sentito al tg diceva che la ragazza si trovava in un bosco vicino dove si era allontanata con ragazzi conosciuti alla festa

Questo un pò mi rimane difficile da comprendere, posto che come ho detto anche sopra una ragazza/donna dovrebbe poter essere libera di fare quello che vuole.... ma queste ragazze non vedono i tg? Io come uomo non mi apparterei con degli uomini sconosciuti o appena conosciuti, figuriamoci se fossi donna....
Quote:

Mah, mi è difficile capire dove sia il confine. E' violenza su una persona che non è capace di intendere e volere? In genere si... se si fa violenza morale e fisica su una persone incapace si dice violenza. E' un consenso quello di un ubriaco e drogato?
Certo è che condannare dei ragazzi nelle stesse condizioni non sarebbe equo. Se anche i ragazzi sono ubriachi si può considerare una violenza voluta?
Era quello che "mi chiedevo" io.
Dal mio punto di vista, si i ragazzi anche se ubriachi e/o drogati sono comunque responsabili, ma allo stesso tempo è difficile stabilire il confine del consenso in una ragazza che per colpa di alcool e/droga (io direi di se stessa però, scusatemi) non manifesta pienamente i suoi intendimenti.

Ma a prescindere da alcool e droga... il discorso si allarga, e quei rapporti voluti e cercati in raptus particolari, che so per vendicarsi di un fidanzato (o una fidanzata) come li consideriamo?
Una persona anche senza sostanze è sempre in grado di intendere e volere?
Una persona che non riesce a fare a meno di acquistare compulsivamente oggetti inutili è in grado di intendere e volere? I negozianti che le vendono tali oggetti gli/le stanno facendo violenza?
Insomma dove è il confine?


Volevo porre inoltre l'accento sugli immancabili genitori. C'è poco da fare, occorrono delle regole. Qualcuno deve dire ai ragazzi cosa è bene e cosa è male finchè questi non sono in grado di farsi una loro idea. I genitori di oggi nella maggior parte dei casi hanno perso la volontà di adempiere a questo compito.
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Vecchio 23-08-2009, 13.20.59   #9
nikelise
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Dal mio punto di vista, si i ragazzi anche se ubriachi e/o drogati sono comunque responsabili, ma allo stesso tempo è difficile stabilire il confine del consenso in una ragazza che per colpa di alcool e/droga (io direi di se stessa però, scusatemi) non manifesta pienamente i suoi intendimenti.

Ma a prescindere da alcool e droga... il discorso si allarga, e quei rapporti voluti e cercati in raptus particolari, che so per vendicarsi di un fidanzato (o una fidanzata) come li consideriamo?
Una persona anche senza sostanze è sempre in grado di intendere e volere?
Una persona che non riesce a fare a meno di acquistare compulsivamente oggetti inutili è in grado di intendere e volere? I negozianti che le vendono tali oggetti gli/le stanno facendo violenza?
Insomma dove è il confine?


Volevo porre inoltre l'accento sugli immancabili genitori. C'è poco da fare, occorrono delle regole. Qualcuno deve dire ai ragazzi cosa è bene e cosa è male finchè questi non sono in grado di farsi una loro idea. I genitori di oggi nella maggior parte dei casi hanno perso la volontà di adempiere a questo compito.
Si,
secondo diritto chi si mette in condizione di incapacita' di intendere e volere per commettere reato o prepararsi una scusa risponde del reato commesso ed anzi la pena e' aumentata nel caso dell'ubriachezza.
Gli stati emotivi e passionali invece sono irrilevanti nel senso che non escudono la responsabilita'.
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Vecchio 23-08-2009, 18.02.35   #10
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Volevo porre inoltre l'accento sugli immancabili genitori. C'è poco da fare, occorrono delle regole. Qualcuno deve dire ai ragazzi cosa è bene e cosa è male finchè questi non sono in grado di farsi una loro idea. I genitori di oggi nella maggior parte dei casi hanno perso la volontà di adempiere a questo compito.
Per immancabili intendevi dire presenti? perchè a me sembra sempre più che siano assenti..è vero che sono momenti difficili..che è più facile dire dieci si piuttosto che un no..anche delegare gli altri all' educazione dei propri figli è più facile anche se poi corro a scuola e riempio di botte il prof o la prof che ce la su con mio figlio (e magari cercavadi dargli una dritta)..
A proposito di alcool mi ha lasciata basita il fatto che cio che più preoccupava i genitori era l' ammenda..spero che sia una dichiarazione buttata li dal gionralista di turno...vi rendete conto? in pratica mi preoccupo per l' ammenda e non se mio figlio/a di 14 anni è ubriaco perso in mezzo a una piazza alle 3 di notte...ma secondo voi che ci sta a fare un ragazzetto in giro a quell' ora di notte? scappano mica tutti dalla finestra no?
Regole sono daccordo..regole e informazione..ancora oggi sono molti i genitori che non affrontano i "discorsi da grandi" con i propri figli..dal sesso alla droga...strana sta cosa rimane un tabù per i genitori mentre i ragazzini hanno abbattuto apparentemente certi muri...
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Vecchio 24-08-2009, 00.54.12   #11
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Una persona anche senza sostanze è sempre in grado di intendere e volere?
Una persona che non riesce a fare a meno di acquistare compulsivamente oggetti inutili è in grado di intendere e volere? I negozianti che le vendono tali oggetti gli/le stanno facendo violenza?
Insomma dove è il confine?
E lo Stato fa violenza pubblicizzando (mai come ora) i vari superenalotto, 10 e lotto, lottomonamour, etc a tutti quelli che non riescono a non giocare?
Il confine non c'è, è una specie di bagnasciuga in cui risulta difficile stabilire se c'è più acqua o più sabbia. Senza contare che cambia continuamente.

A mio parere sono pochissimi quelli capaci di intendere e di volere, in qualsiasi situazione, anche se trovo giuste le pene affinchè uno abbia modo e tempo di riflettere su quanto fatto e di migliorare, dato che offrire a tutti un sostegno psicologico non sarebbe possibile.
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Vecchio 24-08-2009, 08.49.30   #12
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Era quello che "mi chiedevo" io.
Dal mio punto di vista, si i ragazzi anche se ubriachi e/o drogati sono comunque responsabili, ma allo stesso tempo è difficile stabilire il confine del consenso in una ragazza che per colpa di alcool e/droga (io direi di se stessa però, scusatemi) non manifesta pienamente i suoi intendimenti.

Ma a prescindere da alcool e droga... il discorso si allarga, e quei rapporti voluti e cercati in raptus particolari, che so per vendicarsi di un fidanzato (o una fidanzata) come li consideriamo?
Una persona anche senza sostanze è sempre in grado di intendere e volere?
Una persona che non riesce a fare a meno di acquistare compulsivamente oggetti inutili è in grado di intendere e volere? I negozianti che le vendono tali oggetti gli/le stanno facendo violenza?
Insomma dove è il confine?


Volevo porre inoltre l'accento sugli immancabili genitori. C'è poco da fare, occorrono delle regole. Qualcuno deve dire ai ragazzi cosa è bene e cosa è male finchè questi non sono in grado di farsi una loro idea. I genitori di oggi nella maggior parte dei casi hanno perso la volontà di adempiere a questo compito.
Il confine sta nella distinzione tra il valore o disvalore sociale di un comportamento e il valore o disvalore per se'.
Se si e' in grado di comprendere il primo si e' sempre responsabili .
La lesione della propria sfera personale ,salvo casi rari come nel caso del consumo personale di droga un tempo , non comporta responsabilita' .
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Porto una mia esperienza personale, ormai sono passati tanti anni, se ci riesco vorrei iniziare a risolvere qualcosa che è presente ancora adesso in me..

Quando ero una ragazzina avevo come credo la maggior parte dei miei coetanei un gruppo di amici con i quali passavo le serate in discoteca, o a feste di paese, in cui sì c'era il gruppo, ma erano anche presenti sconosciuti. Se è vero che il gruppo da una certa sicurezza, è anche vero che in alcune situazioni è il modo più semplice per avvicinarsi all'alcool (forse anche alle droghe, non so la mia esperienza per fortuna si è fermata al primo), se non bevi vieni deriso e sei "lo sfigato" del gruppo.. questo da solo non basterebbe se a 16/17 anni avessi avuto un po' più di volontà avrei potuto decidere con la mia testa, a quel tempo, l'ho trovata una trasgressione divertente e che mi faceva stare bene, poi non reggendo molto l'alcool bastava poco per farmi sciogliere, e farmi sentire sicura di me, e piacere all'altro sesso, cosa che da sobria non mi riusciva, l'alcool abbassa le difese, scioglie la lingua, e quando eravamo tutti un po' prede dei fumi dell'alcool era anche più semplice lasciarsi andare a piccoli flirt. Bere, essere un po' sopra le righe al sabato sera per me è stata la norma per diversi anni, in estate, quando andavo in campagna, quando trovavo il gruppo, e i miei genitori erano tranquilli (o volevano esserlo) "perchè tanto li sono tutti bravi ragazzi e non ci sono i pericoli che ci sono in città.." . Finchè si è trattato di qualche birra, nonostante non avessi il pieno controllo di me, riuscivo comunque a gestire la cosa (o ne avevo l'illusione , probabile), e quindi anche se il mio modo di fare poteva essere provocante nei confronti dell'altro sesso, lo era fino adun certo punto, se non volevo fare qualcosa mi fermavo in tempo.. ma come in tutte le cose, giocando con il fuoco prima o poi si rischia di scottarsi, e più di una volta ho perso il controllo, qualche birra si è trasformata in parecchie birre, e altri intrugli, ed un paio di volte mi sono trovata in situazioni poco piacevoli, a cui sono andata incontro inconsapevolmente. In cui mi sono sentita violata perchè anche se ho detto di no, non avevo la forza di andarmene con le mie gambe, volevo allontanarmi , ma non ce la facevo perchè il corpo non rispondeva alla volontà. Entrambe le volte mi è andata bene, e non è mai successo nulla di irreparabile, e che una volta è successo con un ragazzino che conoscevo bene ed eravamo in mezzo alla gente, non sarebbe potuto succedere niente di grave, eppure le sua mani addosso non le volevo, non è bastato dire di no. In entrambe le occasioni se fossi stata sobria non sarebbe successo niente perchè avrei potuto allontanarmi e posso dire che la "colpa" sia stata esclusivamente di chi stava con me?.. direi di no.

Il confine per come la vedo sta nell'amore che si ha verso sè stessi, eccedere con l'alcool non è amarsi è annullarsi allo scopo di piacere (almeno questo è stato per me), pero' a volte non si calcolano le conseguenze.. a me è andata bene, ma se da un lato posso dire di aver imparato la lezione, dall'altra ho ben chiaro che non ho ancora chiuso il conto con l'alcool perchè adesso, ogni volta che qualcuno vicino a me beve qualcosa in più di un bicchiere provo un enorme fastidio, ho un blocco che non so ancora bene da che parte prendere ma intanto questo puo' essere un inizio... Per me è stato molto facile a suo tempo trovare nello "sballo" un modo per sentirmi meno inadeguata di come mi sentivo, i motivi per cui si inizia possono essere molti, nessuno pero' è una giustificazione.
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Vecchio 25-08-2009, 12.32.28   #14
stefano
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secondo me uno dei problemi fondamentali sta nella mancanza totale di inibizione che si cerca nell'alcool.
che forse la vita di tutti i giorni dovrebbe essere più "aperta" a determinate cose senza necessità di ricorrere a certe sostanze (che non a caso secondo me si dice che fanno uscire la vera essenza delle persone)
spesso chi cade con l'alcool vorrebbe "cadere" senza di esso ma non riesce a farlo per motivazioni varie (a mio avviso)
riguardo agli stupri le cose andrebbero per me analizzate caso per caso.
sul discorso "consapevolezza" beh sono d'accordo con Sole.
ma non sono d'accordo quando erroneamente si pensa che oggi si sia meno consapevoli dei "figli dei fiori" in termini assoluti.
c'è chi lo è e chi non lo è.
come allora.
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