Finocchi allo zafferano

[griselda]

Il fatto di non poter mangiare qualunque tipo di verdura ha fatto si che le poche rimaste le cucini in modi diversi per variare un po’.
Ho provato una ricettina semplice e veloce per cucinare i finocchi che mi piace molto. E’ un piatto molto semplice per cui magari non incontrerà il gusto di tutti.

Ingredienti:
6/8 finocchi a seconda della dimensione e di quanti siete se sono piccolini direi che otto per quattro persone vanno bene.
1 bustina di zafferano (se i finocchi sono femmine se sono maschi 2) che avrete prosciolto in una tazza di brodo vegetale che avrete precedentemente preparato. Oppure potete se avete fretta (elloso guai alla fretta in cucina però con i tempi che corrono può capitare) potete mettere un dado vegetale in acqua e usare quell’acqua come brodo.
1/ 2 foglie di alloro *
40 grammi di burro o margarina
Qualche seme di cumino nero e altrettanti di semi di finocchio. Queste aggiunte sono facoltative logicamente va a gusto.
A fine cottura aggiustare con sale e pepe a piacere.
Per le persone a cui piacciono i piatti più lavorati potrete a fine cottura adagiare il tutto in una pirofila da forno e dopo aver coperto con del parmigiano mettere in forno a gratinare.

Preparazione:
Mette la margarina o il burro in una padella con fondo abbastanza grande, fate rosolare i finocchi che avrete tagliato a spicchi, con il cumino e i semi di finocchio e le foglie di alloro, poi aggiungete il brodo in cui avrete sciolto lo zafferano e fate asciugare a fuoco lento sino a che il brodo non sarà del tutto assorbito. La durata media di cottura di questo piatto sono 20 minuti che però possono variare a seconda del vostro gusto, in meno o in più a seconda di come vi piace il finocchio più morbido o più duro.

*Uso tantissimo l’alloro, da quando è nata una piantina nel mio giardino così dal nulla, non sono stata io a piantarla me la sono solo ritrovata li in un angolo dove giorno per giorno l’ho vista diventare un gran bell’arbusto. E mi piace quando cucino uscire in giardino a prendere, come se fosse un dono che mi fa, alcune delle sue foglie, che uso per cucinare o per fare il famoso liquore il laurino.