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Vecchio 10-05-2010, 23.43.07   #1
Kael
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Predefinito La Pietra Filosofale

Rispondo qui ad Enoch per non andare ot in questo thread: http://ermopoli.it/portale/showthrea...5486#post85486

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Originalmente inviato da Enoch Visualizza messaggio
1) Non mi sembra una questione scontata che la pietra quando viene creata sia neutra, ovvero non orientata a nessun regno poichè secondo il vs. ragionamento essa è sostanzialmente farina del sacco dell'adepto.
Sarebbe più logico quindi che essa fosse orientata al regno animale e quindi immediatamente fruibile dall'uomo.
La Pietra è un unione ed equilibrio perfetto dei quattro elementi, pensare che possa nascere essendo già orientata in un regno piuttosto che in un altro significa perdere di vista uno dei principii che vuole appunto riunire non specializzare.

Citazione:
2) Se invece viene creata neutra per la questione della fermentazione non vedo come mai sia impossibile farla fermentare con l'uomo Realizzato.
Basterebbe che l'uomo realizzato fornisca il mercurio per fare ciò.
In pratica vorresti che l'uomo realizzato fornisca la sua anima?
Sarebbe facile così... ma allora saremmo copie senz'anima, non veri Individui.

Citazione:
3) Prendiamo per buono che le virtù della pietra siano solamente curative.
Mi sembra che una della proprietà della pietra sia quella anche di prolungare la vita dell'essere umano.
Mi risulta anche che l'invecchiamento e la morte dell'uomo dipenda sostanzialmente dal possedere una mente imperfetta, che lo porta a peccare e quindi allontanarsi dalla Fonte della Vita sempre più.
Se queste due premesse sono vere, allora il prolungamento della vita dell'uomo che assume la pietra è il risultato del perfezionamento della sua mente.
Non dico che l'uomo che prende la pietra diventi realizzato ma perlomeno, visto che la sua mente è stata perfezionata, sia più facile per lui diventarlo.
La Pietra se somministrata a terzi sotto forma di Elisir rivitalizza e rinvigorisce le cellule, quindi anche la mente, e non metto in dubbio che chi la assumesse vedrebbe rinforzarsi la sua memoria e anche la capacità di apprendimento e la velocità di pensiero. Ma ringiovanisce, riporta indietro, mica avanti.

Citazione:
4) Allora la Pietra Filosofale a cosa serve realmente? Solo per fare oro?
Fondamentalmente serve all'Alchimista per vedere realizzata fuori la lenta evoluzione che avviene al suo interno. Serve come specchio per seguire il suo lavoro interiore, non per niente la materia prima è anche chiamata Specchio dell'Arte, dove non solo si può vedere se stessi ma tutta la natura.
In aggiunta a questo, a chi ha compiuto l'Opera, Dio fa dono di godere appieno della vita terrena, garantendogli salute e "ricchezza" (fra virgolette perchè nessun realizzato giunto a quel punto la utilizzerebbe per scopi egoistici, semmai per mantenersi senza stenti)

L'uso della Pietra è triplice. Così come la si ottiene è Medicina Universale, sia per gli animali che per le piante, garantendo lunga vita e una salute di ferro. Se fermentata con oro diventa invece polvere di proiezione, buona solo per la trasmutazione metallica. Infine, moltiplicandola fin oltre un certo limite, diventa luce inestinguibile, ossia una materia che non serve più per i primi due fini ma brilla al buio di luce propria come un piccolo sole.
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Vecchio 12-05-2010, 23.52.59   #2
Ray
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La Pietra è un unione ed equilibrio perfetto dei quattro elementi, pensare che possa nascere essendo già orientata in un regno piuttosto che in un altro significa perdere di vista uno dei principii che vuole appunto riunire non specializzare.

Io avrei detto invece che appartiene al regno minerale. Così come l'uomo a quello animale, anche quando è sviluppato.
Poi, se si vuol dire che, giunta al massimo grado di perfezionamento possibile, una qualsiasi cosa non appartiene più al regno di partenza, probabilmente è un discorso sostenibile.
Però è indubbio credo che l'uomo parta dal regno animale e la pietra da quello minerale.

Per rispondere ad Enoch, non trovo correttissimo dire che la Pietra sia farina del sacco dell'adepto, ma semmai della Natura. L'adepto certamente ci mette del suo, altrimenti che ci sta a fare. Vero anche però che senza l'adepto la Pietra non si compie.
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Vecchio 13-05-2010, 00.50.13   #3
Kael
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Io avrei detto invece che appartiene al regno minerale. Così come l'uomo a quello animale, anche quando è sviluppato.
Poi, se si vuol dire che, giunta al massimo grado di perfezionamento possibile, una qualsiasi cosa non appartiene più al regno di partenza, probabilmente è un discorso sostenibile.
Però è indubbio credo che l'uomo parta dal regno animale e la pietra da quello minerale.
A dire il vero questo era uno dei punti sui quali non ero troppo sicuro nemmeno io, quindi ben venga discuterne insieme. Ad ogni modo che parta dal regno minerale è indubbio, sebbene molti autori parlino spesso di pietra vegetale o addirittura di pietra animale. Il fatto, usanza tipica, è che parlano di stadi evolutivi diversi della stessa mataria. Basilio Valentino insiste vigorosamente di cercare nel solo regno minerale all'inizio, e di scartare quello vegetale e animale. Del resto si chiama pietra, ed è veramente pietra come la si trova all'inizio.

Però, in seguito, diventa pietra vegetale, non perchè butti fuori le foglioline, ma perchè acquista un potere "vegetativo", germinativo, in cui si racconta che l'Alchimista possa realmente vederla accrescersi e svilupparsi, come una sostanza viva. Stessa cosa per la pietra animale, quando cioè sviluppa un'anima e si appresta a raggiungere le più alte vette della perfezione. In questo senso, le tre pietre, rappresentano grossomodo i tre regimi principali, nero bianco e rosso.

Per questo ritengo che non sia orientata in nessuno dei tre regni alla fine ma sia una sintesi perfetta dei tre, è pietra ma non è pietra, è vegetale pur non essendo una pianta, ha un'anima pur non essendo un animale....
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Vecchio 02-05-2011, 20.06.06   #4
luke
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Nel 3d sulla Materia Prima, Ray dice:
"Per me la pietra filosofale, grossomodo, è la corporeificazione dello spirito universale, quindi produrrà cose diverse se applicata a diversi ambiti (oro coi metalli eccetera), ma mi rendo conto che detta così vuol dire tutto e niente"

Condivido l'affermazione, anche perchè è l'unica cosa che so fino ad ora sulla Pietra .

QUindi il risultato tangibile delle fatiche della Grande Opera è una pietra (rossa?, porpora?) la quale ha diverse proprietà, tra cui quella di medicina universale, di trasmutazione dei metalli in oro , proprietà che dovrebbero essere possibili grazie all'azione dello Spirito corporificato in essa.
Per alcuni autori questo risultato è l'ultimo dell'Opera ma il primo di una nuova possibile "scala" riservata agli Adepti; in effetti non riesco ad immaginare come possa essere la vita di un Adepto, il quale oltre a scrivere qualche libro, cosa fa? resta sulla terra per svariati secoli? accede ad altre dimensioni? Un pò uno e un pò l'altro? Vabbè resto sulla Pietra che è meglio
Mi chiedevo infine se avesse senso in questo discorso, parlare di consustanziazione e transustanziazione, com'è per l'ostia, cioè la Pietra conserva le sue caratteristiche minerali, almeno in parte, o le trascende del tutto?
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Vecchio 03-05-2011, 12.54.01   #5
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Nel 3d sulla Materia Prima, Ray dice:
"Per me la pietra filosofale, grossomodo, è la corporeificazione dello spirito universale, quindi produrrà cose diverse se applicata a diversi ambiti (oro coi metalli eccetera), ma mi rendo conto che detta così vuol dire tutto e niente"

Condivido l'affermazione, anche perchè è l'unica cosa che so fino ad ora sulla Pietra .

QUindi il risultato tangibile delle fatiche della Grande Opera è una pietra (rossa?, porpora?) la quale ha diverse proprietà, tra cui quella di medicina universale, di trasmutazione dei metalli in oro , proprietà che dovrebbero essere possibili grazie all'azione dello Spirito corporificato in essa.
Per alcuni autori questo risultato è l'ultimo dell'Opera ma il primo di una nuova possibile "scala" riservata agli Adepti; in effetti non riesco ad immaginare come possa essere la vita di un Adepto, il quale oltre a scrivere qualche libro, cosa fa? resta sulla terra per svariati secoli? accede ad altre dimensioni? Un pò uno e un pò l'altro? Vabbè resto sulla Pietra che è meglio
Mi chiedevo infine se avesse senso in questo discorso, parlare di consustanziazione e transustanziazione, com'è per l'ostia, cioè la Pietra conserva le sue caratteristiche minerali, almeno in parte, o le trascende del tutto?
Orbene...
L'alchimia e derivati per me è buio completo... Sul 3d opera al nero leggo leggo ma capisco poco...
Allora mi sono decisa e faccio un paio di domande a tutti anche se ho linkato luke:
Cos'è la consustanziazione e la transustanziazione?
La pietra filosofale diviene tale dopo dei processi alchemici fisici oppure spirituali o entrambi?
Di che tipo?
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 03-05-2011, 13.19.11   #6
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Orbene...
L'alchimia e derivati per me è buio completo... Sul 3d opera al nero leggo leggo ma capisco poco...
Allora mi sono decisa e faccio un paio di domande a tutti anche se ho linkato luke:
Cos'è la consustanziazione e la transustanziazione?
La pietra filosofale diviene tale dopo dei processi alchemici fisici oppure spirituali o entrambi?
Di che tipo?
Intanto provo a risponderti io, anche se pure per me se non è buio completo poco ci manca:

Per la transustanziazione http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=5105 qui trovi qualche chiarimento.

La pietra è il risultato di processi alchemici, il chè vuol dire non solo di tipo fisico, anche se a prima vista possono sembrarlo, ma anche "meta-fisico", nel senso che non sono processi replicabili in laboratorio chimico ad esempio, ma riguardano la dimensione del sacro, dello spiriuale che deve riguardare sia l'operatore , l'alchimista sia i materiali su cui lavora.

Sul tipo preciso dei processi spirituali non ne ho idea, credo che si parli di vibrazioni consonanti tra alchimista e materia nel forno, di influenze di vario tipo che debbono subentrare nel procedimento al momento giusto, ottenimento di Grazia divina, Donum Dei e altri appellativi.
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Ultima modifica di luke : 03-05-2011 alle ore 13.24.26.
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Vecchio 03-05-2011, 13.27.52   #7
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Orbene...
La pietra filosofale diviene tale dopo dei processi alchemici fisici oppure spirituali o entrambi?
Di che tipo?
Mi associo a questa domanda senza nascondere che gia' ho letto ( jung , Evola ed altri ) chi attribuisce all'intera opera alchemica ( una chimica ante litteram ) solo ( per modo di dire) un processo simbolico della trasformazione dell'uomo nelle sue componenti , quale di piu' ( anima ) quale di meno ( corpo ) .
Pero' c'e' chi la vede diversamente . Su quali basi ?
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Vecchio 03-05-2011, 13.35.51   #8
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Mi associo a questa domanda senza nascondere che gia' ho letto ( jung , Evola ed altri ) chi attribuisce all'intera opera alchemica ( una chimica ante litteram ) solo ( per modo di dire) un processo simbolico della trasformazione dell'uomo nelle sue componenti , quale di piu' ( anima ) quale di meno ( corpo ) .
Pero' c'e' chi la vede diversamente . Su quali basi ?
L'alchimia non è una chimica ante -litteram, tutt'alpiù la spagiria è un'antenata della chimica, poichè si occupa solo di processi fisici, chimici appunto ecc

La trasformazione umana è assolutamente necessaria, ed alcuni ne hanno descritto i tratti, ora sotto l'aspetto psicologico ora esoterico ecc

Non di meno , per quel poco che ho leggiucchiato quà e là , tutti gli autori più importanti di alchmia vera e propria(che presumo fossero anche Adepti e non semplici scrittori), parlavano ANCHE di procedimenti materiali, concreti su cose tangibili, tipo minerali, forni, crogiuli ecc, ovviamente in modo molto ermetico, quasi un ricreare in lab-oratorio le condizione della creazione divina.(ovviamente nel lab-oratorio c'è anche l'alchimista... in veglia molto vicino al forno)
Nel corso degli anni sono poi sorte, per analogia, tutta una serie di alchimie "parziali", tipo quella psicologica, quella sessuale ecc.
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Ultima modifica di luke : 03-05-2011 alle ore 13.43.42.
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Vecchio 03-05-2011, 13.54.32   #9
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La pietra filosofale diviene tale dopo dei processi alchemici fisici oppure spirituali o entrambi?
Mettendosi all'opera secondo me non se ne distingue più la differenza, intendo tra materiale e spirituale. Credo che la Legge dell'analogia deve essere un punto certo altrimenti non verrebbe mai di iniziare se non si avesse dentro di se la certezza che quel che è in alto è come quel che è in basso.

Il simbolismo della Pietra non avrebbe valore in se se non compredesse tutti gli strati, stadi e manifestazioni dell'Universo. Così un simbolo non è se stesso se attraverso di esso non si può esplorare l'infinito a cui si riferisce: materia, psiche, spirito-corpo, mente, anima ecc ecc.

Voglio dire che se una cosa si manifesta in cielo essa deve per forza di cose manifestarsi in terra con le sue caratteristiche fisiche adatte e allo stesso tempo deve poter tornare in cielo. Infatti il versetto dell'analogia recita così: ciò che è in alto è come ciò che è in basso e ciò che è in basso è come ciò che è in alto. Ripetere due volte una cosa che appare avere lo stesso significato per me può voler dire anche che le cose del cielo scendono, fanno qualcosa nella materia e tornano su.



EDIT: non ho letto Luke
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 03-05-2011, 15.49.21   #10
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Non di meno , per quel poco che ho leggiucchiato quà e là , tutti gli autori più importanti di alchmia vera e propria(che presumo fossero anche Adepti e non semplici scrittori), parlavano ANCHE di procedimenti materiali, concreti su cose tangibili, tipo minerali, forni, crogiuli ecc, ovviamente in modo molto ermetico, quasi un ricreare in lab-oratorio le condizione della creazione divina.(ovviamente nel lab-oratorio c'è anche l'alchimista... in veglia molto vicino al forno)
.
Che lo facessero il procedimento materiale non c'e' dubbio ma il punto e' perche' lo facevano .
Ti cito Evola :

''La costituzione spirituale dell'uomo dei cicli di cultura premoderna era tale che ogni percezione fisica aveva simultaneamente una componente psichica che la ''animava '', aggiungendo alla nuda immagine un ''significato'' e in pari tempo uno speciale e potente tono emotivo .
E' cosi' che l'antica fisica era in pari tempo una teologia e una psicologia trascendentale : per i lampeggiamenti che d'infra la materia dei sensi corporei venivano dalle essenze metafisiche .
La scienza naturale era simultaneamente una scienza spirituale , e i molti sensi dei simboli raccoglievano i vari aspetti di una conoscenza unica '' .

Credo sia impossibile parlare di alchimia senza fare citazioni anche ma non solo perche' non ne facciamo esperienza diretta , almeno parlo per me .
Pur essendoci il rischio di operdersi nell'enormita' della letteratura .
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Vecchio 03-05-2011, 16.04.35   #11
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Che lo facessero il procedimento materiale non c'e' dubbio ma il punto e' perche' lo facevano .
Ti cito Evola :

''La costituzione spirituale dell'uomo dei cicli di cultura premoderna era tale che ogni percezione fisica aveva simultaneamente una componente psichica che la ''animava '', aggiungendo alla nuda immagine un ''significato'' e in pari tempo uno speciale e potente tono emotivo .
E' cosi' che l'antica fisica era in pari tempo una teologia e una psicologia trascendentale : per i lampeggiamenti che d'infra la materia dei sensi corporei venivano dalle essenze metafisiche .
La scienza naturale era simultaneamente una scienza spirituale , e i molti sensi dei simboli raccoglievano i vari aspetti di una conoscenza unica '' .

Credo sia impossibile parlare di alchimia senza fare citazioni anche ma non solo perche' non ne facciamo esperienza diretta , almeno parlo per me .
Pur essendoci il rischio di operdersi nell'enormita' della letteratura .
Sul perchè sia nata dovresti chiederlo a chi l'ha inventata , ovviamente esistono anche tante altre Vie che non necessitano di fasi così "manuali" e pratiche.

Anche io mi chiedo come abbiano fatto i primi alchimisti ad ottenere il risultato finale, in base a cosa si sono messi a fare prove e contro prove per arrivare ad ideare un procedimento estremamente complesso, evidentemente sin dall'origine , almeno è l'idea che ho io, e chè ci sia stato un insopprimibile richiamo a far accadere dentro di se ciò che accadeva in Natura, e dopo vari tentativi si è iniziato ad operare , per avere un modello di rifermento, anche su corpi esterni, accorgendosi ad un certo punto che quello che si stava facendo non era solo un modello di riferimento ma qualcosa di più vivo e vegeto.
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Vecchio 03-05-2011, 17.09.02   #12
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Sul perchè sia nata dovresti chiederlo a chi l'ha inventata , .
Certo non pretendevo me lo dicessi tu ma volevo solo dire che il fatto che lavorassero con alambicchi e crogioli ancora non vuol dire che quello fosse il vero scopo dell'opera .
Jung aggiunge un'aspetto interessante e cioe' che l'alchimista attraverso cio' che gli era ignoto della materia indagava cio' che gli era oscuro della sua anima .
In altri termini per spiegare il mistero della materia proiettava il mistero della propria anima , della propria psiche .
Nell'oscurita' di un fatto esteriore scopro , senza riconoscerla , la mia vita interiore .
Come davanti al mistero dell'universo indago il mistero dell'anima .
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Vecchio 04-05-2011, 10.49.17   #13
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Poi cercherò di entrare bene nel discorso, ma intanto

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Sul perchè sia nata dovresti chiederlo a chi l'ha inventata , ovviamente esistono anche tante altre Vie che non necessitano di fasi così "manuali" e pratiche.
Mi fai un esempio?
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Vecchio 04-05-2011, 11.17.41   #14
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Mi fai un esempio?
Bè pensavo a cose tipo Vie mistiche ,occidentali o orientali, oppure percorsi come massoneria e simili o vie prettamente religiose.
Per cose "manuali" intendo la ricerca e la manipolazione fisica di materiali, con pestelli, alambicchi, forni presente nell'alchimia rispetto ad altre Vie che si concentrano, per quel poco che ne so, più su preghiere meditazioni , esercizi spirituali.
Poi è ovvio che anche lì si dovrebbe arrivare a fare tutte le cose , anche le più quotidiane, in modo diverso da come si fanno di solito.
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Ultima modifica di luke : 04-05-2011 alle ore 11.29.46.
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Vecchio 04-05-2011, 12.36.07   #15
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Mettendosi all'opera secondo me non se ne distingue più la differenza, intendo tra materiale e spirituale. Credo che la Legge dell'analogia deve essere un punto certo altrimenti non verrebbe mai di iniziare se non si avesse dentro di se la certezza che quel che è in alto è come quel che è in basso.

Il simbolismo della Pietra non avrebbe valore in se se non compredesse tutti gli strati, stadi e manifestazioni dell'Universo. Così un simbolo non è se stesso se attraverso di esso non si può esplorare l'infinito a cui si riferisce: materia, psiche, spirito-corpo, mente, anima ecc ecc.

Voglio dire che se una cosa si manifesta in cielo essa deve per forza di cose manifestarsi in terra con le sue caratteristiche fisiche adatte e allo stesso tempo deve poter tornare in cielo. Infatti il versetto dell'analogia recita così: ciò che è in alto è come ciò che è in basso e ciò che è in basso è come ciò che è in alto. Ripetere due volte una cosa che appare avere lo stesso significato per me può voler dire anche che le cose del cielo scendono, fanno qualcosa nella materia e tornano su.
Faccio difficoltà a capire, la vedo troppo come una cosa materiale e non riesco a togliermi l'immagine della pietra dura=materiale.

Sono ancora moooolto lontana dal comprendere, mi sento proprio fuori strada.
Condivido quanto hai scritto e lo comprendo ma solo da un punto di vista "generale" se lo avvicino al concetto alchemico la mente va in tilt...


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Bè pensavo a cose tipo Vie mistiche ,occidentali o orientali, oppure percorsi come massoneria e simili o vie prettamente religiose.
Per cose "manuali" intendo la ricerca e la manipolazione fisica di materiali, con pestelli, alambicchi, forni presente nell'alchimia rispetto ad altre Vie che si concentrano, per quel poco che ne so, più su preghiere meditazioni , esercizi spirituali.
Poi è ovvio che anche lì si dovrebbe arrivare a fare tutte le cose , anche le più quotidiane, in modo diverso da come si fanno di solito.
Penso che il "manuale" ci sia in ogni religione o via che si segua..
Quando si medita spesso si accende un incenso, io accendo un carboncino su cui metto delle erbe secche che precedentemente ha sminutzzato con un pestello..
Se vogliamo andare a fondo, ovvio non così macchinoso come l'alchimia, ma ogni religione o via contiene un lavoro manuale da svolgere, un creare, un manipolare i materiali.
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Vecchio 04-05-2011, 14.43.30   #16
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Penso che il "manuale" ci sia in ogni religione o via che si segua..
Quando si medita spesso si accende un incenso, io accendo un carboncino su cui metto delle erbe secche che precedentemente ha sminutzzato con un pestello..
Se vogliamo andare a fondo, ovvio non così macchinoso come l'alchimia, ma ogni religione o via contiene un lavoro manuale da svolgere, un creare, un manipolare i materiali.
D'accordo, però in quei casi il "materiale/manuale" serve per agevolare, predisporre meglio, non è , a mio avviso, una condizione essenziale, imprescindibile e da seguire rigorosamente e scrupolosamente, pena il fallimento, come invece mi è parso di capire, da quanto ho letto in proposito, avviene in ambito alchimistico.
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Ultima modifica di luke : 04-05-2011 alle ore 14.50.30.
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Mi chiedevo infine se avesse senso in questo discorso, parlare di consustanziazione e transustanziazione, com'è per l'ostia, cioè la Pietra conserva le sue caratteristiche minerali, almeno in parte, o le trascende del tutto?
Più che altro le trasforma. Secondo Canseliet il prodotto finito si posizionerebbe sulla tavola periodica in uno slot ancora sconosciuto ovviamente, mi pare parlasse di una vicinanza col polonio, quindi nella zona fra i metalli del blocco p e i metalloidi. Comunque, visto che si chiama Pietra, direi proprio di si...

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Mi associo a questa domanda senza nascondere che gia' ho letto ( jung , Evola ed altri ) chi attribuisce all'intera opera alchemica ( una chimica ante litteram ) solo ( per modo di dire) un processo simbolico della trasformazione dell'uomo nelle sue componenti , quale di piu' ( anima ) quale di meno ( corpo ) .
Pero' c'e' chi la vede diversamente . Su quali basi ?
Premesso che sarebbe corretto esporre anche le basi di chi attribuisce alla pietra "solo" (che poi me lo devi spiegare quel "per modo di dire") un processo simbolico, per contro io potrei riportare uno dei capisaldi dell'alchimia, e cioè che l'intera opera non è altro che una riproduzione, in piccolo, di quella Grande che fece Dio all'inizio del mondo, nella settimana santa (in questo senso il libro della genesi è in assoluto il primo testo alchemico della storia, sebbene questo non infici, anzi, il suo valore religioso...)
Siccome la Creazione è un fatto concreto, non solo simbolico, anche l'opera dell'alchimista e la pietra filosofale devono esserlo, per la legge d'analogia.
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Che lo facessero il procedimento materiale non c'e' dubbio ma il punto e' perche' lo facevano .
Per imparare. E' innegabile che tutti gli scritti siano incompleti e manchino di un "quid" che nessun libro può dare, in parte si tratta di un quid ottenibile solo tramite rivelazione divina, senza il quale non si può fare niente, e in parte un altro quid più semplice ma che si può imparare solo in laboratorio, osservando da vicino le trasformazioni in seno alla materia.
Capiamoci, l'Alchimia è una strada, ne esistono altre, ma a quanto ne so (oltre alla via del matto, ma che è davvero a parte) è l'unica potenzialmente percorribile in solitaria, e questo perchè i vasi e le materie suppliscono alla mancanza di un Maestro o di un gruppo, grazie all'effetto "specchio" attraverso cui conoscere e conoscersi.
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Vecchio 05-05-2011, 12.49.01   #18
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Per imparare. E' innegabile che tutti gli scritti siano incompleti e manchino di un "quid" che nessun libro può dare, in parte si tratta di un quid ottenibile solo tramite rivelazione divina, senza il quale non si può fare niente, e in parte un altro quid più semplice ma che si può imparare solo in laboratorio, osservando da vicino le trasformazioni in seno alla materia.
Capiamoci, l'Alchimia è una strada, ne esistono altre, ma a quanto ne so (oltre alla via del matto, ma che è davvero a parte) è l'unica potenzialmente percorribile in solitaria, e questo perchè i vasi e le materie suppliscono alla mancanza di un Maestro o di un gruppo, grazie all'effetto "specchio" attraverso cui conoscere e conoscersi.

ma che rabbia.... grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
Se non me la spieghi giuro che ti capito sotto casa

Come fanno gli atrezzi a sopperire al lavoro del maestro? Impari sperimentando?
Cosa intendi con effetto specchio? La meteria si trasforma e questa trasformazione aumenta la tua conoscenza?

Quel "quid" manca sempre.. è quello che dovrebbe darti il maestro o chi ti accompagna sulla Via ma penso che lavorando, leggendo, studiando insomma con la perseveranza, la determinazione e la fede lo raggiungi.
Però se non hai nessuno con cui condividere, confrontare i tuoi risultati (in solitaria come dicevi) ho paura che la limitazione sia grande a tal punto da non permetterti di vedere il risultato anche se ce l'hai di fronte...
Con chi si confronta l'Alchimista solitario?
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Vecchio 05-05-2011, 12.53.20   #19
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D'accordo, però in quei casi il "materiale/manuale" serve per agevolare, predisporre meglio, non è , a mio avviso, una condizione essenziale, imprescindibile e da seguire rigorosamente e scrupolosamente, pena il fallimento, come invece mi è parso di capire, da quanto ho letto in proposito, avviene in ambito alchimistico.
mmm vero, aspetto conferma da chi se ne intende di più ma credo tu abbai colto nel segno dicendo che se non segui SCRUPOLOSAMENTE con estrema precisione i processi, fallisci...
Non capisco però se il risultato di questa super attenzione e precisione porta al risultato Finale (pietra filosofale) oppure se serve per ogni piccolo passo (se esite un processo fatto a passi...)

Insomma ho capito... vado a cercarmi un libro
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Vecchio 05-05-2011, 13.11.26   #20
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Non capisco però se il risultato di questa super attenzione e precisione porta al risultato Finale (pietra filosofale) oppure se serve per ogni piccolo passo (se esite un processo fatto a passi...)
La seconda che hai detto ...in modo da arrivare alla Pietra
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Vecchio 05-05-2011, 14.07.28   #21
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Premesso che sarebbe corretto esporre anche le basi di chi attribuisce alla pietra "solo" (che poi me lo devi spiegare quel "per modo di dire")
Vuol dire che non e' poco quel solo anzi e' MOLTO .

Chunque afferma qualcosa deve esporre le basi,gli argomenti che sostengono una tesi .
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Vecchio 05-05-2011, 14.17.29   #22
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e cioè che l'intera opera non è altro che una riproduzione, in piccolo, di quella Grande che fece Dio all'inizio del mondo, nella settimana santa (in questo senso il libro della genesi è in assoluto il primo testo alchemico della storia, sebbene questo non infici, anzi, il suo valore religioso...)
Siccome la Creazione è un fatto concreto, non solo simbolico, anche l'opera dell'alchimista e la pietra filosofale devono esserlo, per la legge d'analogia.
Vuoi dire che qualcuno in piccolo che non sia Gesu' Cristo , per il quale per fede la do' per compiuta l'Opera , ha realizzato quanto e' stato fatto durante la creazione da DIO ?
E chi e' costui ?
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Vecchio 05-05-2011, 14.57.28   #23
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Vuoi dire che qualcuno in piccolo che non sia Gesu' Cristo , per il quale per fede la do' per compiuta l'Opera , ha realizzato quanto e' stato fatto durante la creazione da DIO ?
E chi e' costui ?
La domanda la trovo intrigante...provo a dire la mia , intanto.
Teoricamente si dovrebbe supporre che ci siano stati alchimisti in grado di portare a compimento la Grande Opera, si può citare ovviamente Fulcanelli, Basilio Valentino, Nicolas Flamel, Ermete Trismegisto ed altri.

Ovviamente non ho nessun elemento per dire se effettivamente a loro sia riuscito, però anche ammesso che ciò sia vero, non credo si possano per questo assimilare a Cristo.

Già ne accennavamo in altri 3d, ad esempio quello recente sulla Passione..la mia sensazione è che con Cristo si vada oltre il "semplice" compimento dell'Opera.
Tempo fa Uno diceva che in "privato" per così dire la dovrebbero aver compiuta anche Faraoni, maestri di socieà esoteriche ed alchimisti appunto.

VIsta però l'importanza di Cristo (che non era comunque un alchimista) evidentemente nel suo caso c'è stato molto di più rispetto agli altri, proprio a livello uinversale e generale, ha rappresentato il superamento di una linea di confine che non ha riguardato solo Lui, ma l'umanità intera, si parla di accollamento dei peccati e redenzione dell'umanità, di apertura della porta dell'inferno ecc cose che rappresentano, a mio sentire, degli elementi molto più grandi dell'eventuale realizzazione dell'Opera effettuata , eventualmente , da altri.
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Ultima modifica di luke : 05-05-2011 alle ore 15.51.43.
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Vecchio 05-05-2011, 16.14.11   #24
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Ovviamente non ho nessun elemento per dire se effettivamente a loro sia riuscito, però anche ammesso che ciò sia vero, non credo si possano per questo assimilare a Cristo.
Concordo ho citato Gesu' Cristo perche' per noi e la nostra Tradizione e' il non plus ultra , per cui la sua figura non puo' non includere tutto quello che umanamente e' concepibile come la conoscenza completa .
Un po' come dire che il piu' non puo' non comprendere il meno .

Riguardo gli alchimisti la domanda e' sempre quella : cosa effettivamente facessero con alambicchi e crogiuoli .
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Vecchio 05-05-2011, 17.52.51   #25
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D'accordo, però in quei casi il "materiale/manuale" serve per agevolare, predisporre meglio, non è , a mio avviso, una condizione essenziale, imprescindibile e da seguire rigorosamente e scrupolosamente, pena il fallimento, come invece mi è parso di capire, da quanto ho letto in proposito, avviene in ambito alchimistico.
Dipende dai punti di vista. C'è chi si definisce cattolico senza mai andare a messa, senza mai pregare etc... Per quelle persone non è una condizione essenziale ma sono realmente cattolici e troveranno qualcosa?
C'è chi si definisce buddista ma non ha neanche idea di cosa sia il sentiero degli otto passi....

Non solo con gli alambicchi si crea un supporto temporaneo, e con questo ho risposto anche alla domanda sul perchè gli Alchimisti fanno quello che fanno e sul perchè la pietra non può essere creata in fabbrica. Inoltre è anche sottointeso che Tizio può usare la pietra di Caio per guarire o trasmutare metalli ma non se stesso. Per far quello deve creare la sua Pietra.

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Capiamoci, l'Alchimia è una strada, ne esistono altre, ma a quanto ne so (oltre alla via del matto, ma che è davvero a parte) è l'unica potenzialmente percorribile in solitaria, e questo perchè i vasi e le materie suppliscono alla mancanza di un Maestro o di un gruppo, grazie all'effetto "specchio" attraverso cui conoscere e conoscersi.
Insomma.... oggi che ci sono tanti libri una possibilità c'è. I libri possono in parte sostituire il Maestro, ma in definitiva il tutto riconfigura un qualsiasi percorso in quello del Matto, in questo caso specifico una sorta di Matto Alchimista.
L'unica vera diversità rispetto ad altri percorsi è che generalmente il nido del Maestro si lascia prima e si va al compimento dell'Opera in solitaria (se ci si arriva) perchè la Pietra se creata "sostituisce l'ultimo colpo del Maestro".


Per il discorso Gesù... perchè mai qualcuno dopo di lui non può aver compiuto la stessa cosa?
Lo disse Egli stesso: farete cose più grandi delle mie.
(o qualcosa del genere)
Siamo fuori tema e non voglio entrare troppo nei particolari (tra l'altro già accennati in altri 3d).
L'opera si compiva prima di Gesù, ma solo chi aveva una determinata struttura genetica (non solo genetica). Gesù fu il primo figlio di Dio che si è fatto uomo ed ha compiuto l'Opera come Uomo. Con questo ha creato i presupposti che permettono a chiunque (memoria genetica collettiva) di poter compiere l'Opera.
Per il momento è il massimo raggiunto e raggiungibile dall'umanità. Dovremmo aspettare Colui che aggiungerà una barra allo djed. La corsa è aperta a tutti, chi si offre?
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