chiudere piano la porta
una casa vuota da quattro anni, i suoi occupanti morti perchè ormai anziani, nulla è cambiato il tempo si è bloccato, ha congelato le parole, i pianti, le risa dei bimbi, tutto è lì presente in quella cucina antica con piatti del primo novecento, le tendine coi merletti, la televisione, un caminetto con il rame, le tenaglie che aspettano di essere usate.
la sala, luogo di riunione di tutta la famiglia, un pò impolverata ma con lo stesso odore di allora, bicchieri di cristallo, soprammobili, poltrone con l'impronta di chi era solito sedervi, la camera antica, di legno scuro, specchi e toeletta, cristo appeso alla parete, santini nei comodini e foto vecchie consumate dal tempo, volti sconosciuti di parenti mai conosciuti, e le voci, i pianti sommessi, le sofferenze, il respiro affannoso delle ultime ore, tutto è racchiuso lì, in quelle stanze senza sole...sono uscita ho chiuso piano la porta, non volevo dare fastidio, lì la vita era passata. come si fa a chiudere la porta che ci unisce al passato in silenzio, senza strepiti, senza i morsi del pianto? |
Il tuo racconto ha risvegliato in me un ricordo antico, evocative le tue parole. Certo si tratta di un mio vissuto e come per te, ancora vivo nel momento del ricordo. La porta non è chiusa, semmai accostata in attesa che il sole illumini quelle stanze.
abbraccio: |
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Non si può Filo, bisogna entrare in casa,gridare e piangere può servire a non scappare a gambe levate, aprire le finestre, buttare quello che non serve e ripulire. Poi magari scopri che ci vuoi vivere in quella casa, che c'è del buono che ti serve e non c'è più quello che angoscia. Qualcuno opta per la vendita della casa senza farci niente ma poi l'immagine gli rimane e ne diventa schiavo. C'è una bella discussione in forum sul scegliere che comporta rinunciare abbraccio: :C: |
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Se ne parla nel 3D "Prendere una decisione " in Aforismi fiori.gif
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Andando nella casa dove avevo abitato con i mei genitori per i primi 18 anni della mia vita, anche a me veniva quella sensazione che era come se il tempo lì dentro si fosse fermato e c'è stato un periodo in cui passavo le ore a frugare nei cassetti e negli armadi prendendo in mano gli oggetti e i capi di vestiario che tanto mi ricordavano la loro presenza.
Poi si era deciso di vendere quell'appartamento che era in una casa vecchia in soffitta, ho avuto l'pportunità di andarci ancora una volta prima che un'impresa lo svuotasse di tutto per dargli una imbiancata e renderlo adatto a chi voleva acquistarlo. Ho provato una stretta al cuore perchè avrei voluto portare tutto via con me, ma non era possibile, a parte le foto e piccoli oggetti che erano appartenuti a mio padre, a mia madre e a mia nonna. Poi ho chiuso la porta, mi è venuto un groppo di pianto, mi sono seduta per terra fuori dalla porta e ho pianto non so per quanto, finchè ho sfogato le lacrime.... Poi è passato e mi sono sentita un po' meglio. Dopo che l'appartamento è stato venduto sono passata ancora una volta di là ma non mi faceva più l'effetto di prima, visto che ci abitava altra gente, sconosciuta per me. I ricordi sono rimasti dentro di me. |
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