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Vecchio 29-06-2010, 15.16.49   #1
dafne
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Predefinito Mediazione e contrattazione

Ho deciso di aprire una discussione anche se riesco a collegarmi pochissimo e di aprirla qui anche se mi veniva più semplice in psico. Ma bon, m'interessano tutti i possibili risvolti.

Il soggetto specifico della mediazione sono i figli. Da un pò mi stò guardando attorno perchè gli atteggiamenti dei miei bambini mi lasciano esterefatta e così volevo vedere se è un problema solo mio.
Purtroppo il panorama che ci circonda è davvero desolante. Maleducati, molto volgari e iperagitati sono la maggioranza dei compagni che circondano i miei figli.
Ricchi o meno, genitori separati o meno.

Ora, non metto neanche in discussione il fatto che la colpa sia mia e del padre, questo è cosa che una vita di terapie rischia di non risolvere resta che comunque sono circondati da stimoli negativi e che io ho il dovere di cercare in tutti i modi di dargli gli strumenti minimi per poter operare una scelta e non finire nei casini solo perchè non avevano o non conoscevano alternative.

Ecco che arriva il punto.
Le punizioni non servono praticamente che a far venire l'ulcera (e la depressione) a me e a far incattivire loro.
Si sono affacciate alla mia mente soluzioni poco costruttive come mandarli dal padre o fargli passare un pò di tempo in strutture di accogliewnza.
Ma è evidente che sono soluzioni che rispondono solo al mio bisogno di pace.

L'unica alternativa che mi pare decente, anche se mi irrita (perchè questa è casa mia e qui comando io..ecc.. anche se finisco pe risultare irrilevante....questo sarà il tema della prossima vita di terapie ahah) è appunto lo scendere a patti.

Dietro a quel "eennnò qui comando io" mi sà che in realtà si cela la mia incapacità di patteggiare.
Sono diplomatica come persona.
Finchè la cosa non mi riguarda
Se riguarda me allora non sò che fare.

Al momento la mia priorità è cercare di capire se e quando si può mediare con i figli. Se una decina d'anni di vita li rende abbastanza grandi per poterci provare. Vorrei capire come evitare che il patteggiamento si trasformi in un "prometto e poi ti frego" ecc

In fase successiva mi piacerebbe esplorare il fastidio e la difficoltà di accettare che un figlio possa mettersi a livello e pretendere una cessione su un punto per fare qualcosa. E' solo ansia generata da mancanza di controllo? E se uno non ha mai imparato a mediare in modo corretto (e cioè riuscendo ad evitare di essere fregato.) esistono delle linee guida, dei paletti, delle indicazioni generali per poter costruire dei rapporti sani?

Post lunghissimo scusate, argomento arduo....

grazie in anticipo
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