Discussione: Domenica sacrificale
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Vecchio 15-02-2011, 16.02.34   #5
diamantea
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Prendo l'auto forse per buttare i rifiuti non so ma mi avvio in salita lungo la strada di casa mia, arrivata in curva c'è Tina che mi aspetta e la faccio salire. Strana sta cosa che mi aspetta lì, la curva è a meno di 100 metri da casa mia. Appena lei sale io penso al cane, anzi il cane non me lo sono proprio levato dalla testa, ma so ora che lei mi chiederà di Mimma come fa sempre e non avremo più questo argomento di cui parlare, lei si dispiacerà insomma io le annuncio il fatto subito per evitare commenti spiacevoli, lei non dice nulla io sono secca, quasi brusca e mi giro a guardare a sinistra, dove di fatto c'è la campagna verde con alberi di limone giovani, invece vedo questa collina di terra rossa e guardandola è come mi rimandasse la memoria, lapresa di coscienza, come se mi stessi svegliando da quello che sembrava un sogno invece è la realtà, cioè la mancanza del mio adorato cane per sempre e per copa mia, quello che in quei giorni mi faceva soffrire molto se avessi dovuto perderla per il veleno. La collina sembrava viva in un attimo l'intuizione di tutto il tormento e mi sveglio, non voglio sentirlo, non voglio vederlo, lo conosco già.

La montagna o la collina se non sbaglio simboleggia il femminile, come solo presenze femminili. Poi ci sarebbero anche i tre colori nero bianco e rosso che richiamano all'opera alchemica ma non voglio correre, prima sistemo il subbuglio interiore che si è attaccato al mio stomaco.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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