Erano gli anni di piombo nell'Italia disgraziata, dalla politica alle strade, quando prese piede questo sottogenere cinematografico, chi non sa neanche che esiste,
eppure conosce i suoi Film culto.
La denuncia fu forte da parte dall'arte, ancora oggi brutalmente attuale, anche se in forma diversa; all'epoca c'era il sangue, ora tutto è più mentale, più economico, molto 'tera tera'...almeno in apparenza.
Chi non conosce film come 'Torino violenta', 'La banda del Gobbo', Milano trema la polizia vuole giustizia', 'Roma a mano armata', 'Milano calibro 9' ecc....?!
Da Luc Merenda a Thomas Milian, che generalmente è conosciuto solo per il suo contributo al Trash, parodia del poliziottesco, o come lo chiamano 'poliziesco all'italiana'.
La parola d'ordine è violenza gratuita, sempre e comunque, da parte di tutti: cattivi, poveracci, sbirri, infami, monnezza e cummenda...nessuno angelo, nessuno demone, tutti cinici e selvaggi....bianco e nero sfumano nell'oblìo.
Classico protagonista è il poliziotto (commissario) anticonvenzionale che usa le regole dei banditi per farli secchi, o 'riempirli di piombo', perchè -meglio uno stronzo di meno che due anni di processo e un giorno di carcere-.
Le strade delle città italiane, con riprese praticamente artigianali, si trasformano nel vecchio west, una via di mezzo tra Mario Bava e Sergio Leone per intenderci.
C'è sempre lo sbirro corrotto, c'è sempre il criminale che non risparmia d'ammazzare innocenti, dai bambini alle donne incinte, con tratti di violenza carnale per i bongustai....è la denuncia ad uno Stato che chiude gli occhi, che con la sua omertà e le sue <regolette arbitrarie amministrate dai ciechi> muove quelle mani selvagge che a colpi di mitra non risparmiano nessuno; quegli stessi mitra automatici che hanno urlato in via Fani.
Rapine in banca che si trasformano in massacri apocalittici, corse in macchina che 'altro che giorni di tuono', feste in ville borghesi che si trasformano in nichilismo tinto di disprezzo...per la vita umana, per le regole, per ogni valore che si fingeva di inculcare.
I bastardi qui non sono i criminali, i criminali sono la voce del popolo che non capisce più niente, governato da un Caos necessario per ristabilire l'ordine, e non quello costituito...lo sbirro fuma una sigaretta dietro l'altra, picchia le donne, sputa sul governo, eppure ha il cuore buono di chi ha un ideale saldo, pronto a sacrificarsi pur di pulire le strade, e trova solo nel sangue il mezzo per farlo....eppure tollera chi ruba per mangiare....ma non tollera quelli della sua razza, non tollera chi sta dietro alla scrivania con scartoffie inutili..non tollera.
L'eroe è sempre un anti-eroe, spesso cinico e più malato e sanguinario dei criminali. Ma lui ha un fine, ha un cuore....il criminale uccide per gioco, per divertimento...perchè odia a priori ogni cosa.
In alcuni film traspare a volte una vera e propria organizzazione del disordine, volta a rovesciare la democrazia, negli anni in cui il SISDE esisteva non per proteggere la Democrazia, ma per proteggere i 'interessi cristiani' dai comunisti mangiabambini, e da Sindona a Calvi a Moro è un tutto dire, tra soldi-Marcinkus-e-gli-Innominabili nei campi di garofani e scudicrociati, che adesso son margherite e fiammelle fatue a tre colori.
Questo il senso dei poliziotteschi....e quelli dal '68 al '77 sono stati sotto certi aspetti profetici...."dov'è l'ordine? Si ricomincia da zero bauscia! TA-TA-TA-TA-TA"
Nel '73 uscivano sui quotidiani le recensioni dei film, che venivano acclamati da una parte come un moto di protesta che non poteva essere taciuta e dall'altro tacciati di fantapolitica, cantastorie monelli cui piacevano troppo sangue e ferro.
E questi erano gli sbirri degli anni '70, o forse il crudo e cupo ritratto di come la gente li avrebbe voluti.