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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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05-06-2009, 20.25.57
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#26
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Data registrazione: 05-12-2008
Messaggi: 1,712
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Citazione:
Originalmente inviato da dafne
Ho cercato di trovare in giro un programma ministeriale che non fornisse solo gli obiettivi didattici e relazionali che devono raggiungere i bambini ma anche un programma scolastico, di nozioni. Per esempio, che ne so, in grammatica in terza elementare devi fare questo, in quarta quello ecc...non hoi trovato nulla di ciò. Cercherò meglio ma trovo inquietante che un insegnante possa andare " a braccio" su certe cose.
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Hai provato anche al provveditorato agli studi?
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05-06-2009, 20.43.00
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#27
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Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
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Si potrebbe parlare, allora, di degenerazione della scuola e del metodo utilizzato per l'insegnamento?
Cerco di spiegarmi meglio. Tutti, almeno per linee generali, abbiamo fatto qualche esempio di confronto tra la scuola di "ieri" e quella di " oggi", e tutti, mi pare, abbiamo evidenziato un punto nodale, cioè l'enorme differenza della scuola come era intesa, vissuta, precedentemente e dunque del metodo impiegato - all'interno del quale, non ultimo, ci metterei la passione per il lavoro/servizio che si svolgeva - e le conseguenze di oggi ossia la assoluta mancanza, sempre in generale poi nel particolare qualche eccezione la si trova secondo me, di una vera trasmissione da maestro ad allievo.
Direi, ripetendomi quasi, che dunque alla scuola di oggi manca qualcosa; una mancanza che è grave quasi quanto quella che la società assieme alla famiglia, di per se stesse, non sono in grado di colmare.
"Viviamo ", per avvicinarmi ad una idea romantica ma anche carica di qualcosa di negativo, appunto una degenerazione, un allontanamento da una " tradizione scolastica" che non ha saputo - nello specifico, chi ci ha preceduto - adeguarsi con tempi e modi, se non prendendo qua e la in giro per il mondo.
Quel che voglio dire è che una tradizione di questo tipo la quale portava con se quel senso e quei valori, scardinati prima e consumati poi, oggi ha perso la sua reale e vera funzione.
Condivido Daf quando parla di "passione" del ruolo/compito, prima di tutto, dell'insegnante; la capisco anche quando parla di riqualificazione. Ma questa, secondo me e non vorrei sembrare pessimista, dovrebbe toccare un po tutti: la scuola, la famiglia e via discorrendo sino al singolo.
Idea, probabilmente romantica, anche questa!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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06-06-2009, 19.14.43
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#28
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Data registrazione: 05-12-2008
Messaggi: 1,712
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La scuola prima del 1968 era una scuola elitaria, dove riuscivano soltanto i figli dei potenti o i veri geni, comunque sempre con immense difficoltà.
I professori facevano una cernita spietata del censo delle famiglie e gli intoccabili erano di sicuro i figli di qualcuno importante!
Dopo il 1968, purtroppo, la scuola attraversata da venti di rinnovazione, di rivendicazioni sociali a volte giustificate altre decisamente eccessive, pian piano ha cominciato a vacillare fino ad andare lentamente a fondo.
Oggi, dopo numerosi interventi sempre dannosi e peggiorativi, la scuola non ha più una sua fisionomia, sono poche le scuole che si salvano e se questo avviene dipende da qualche preside illuminato o da qualche insegnante che possa ancora chiamarsi tale!
Riprendere in mano la situazione è certamente difficile, come dice Jez occorre ripartire dai valori della famiglia, ridare senso all'educazione civica, allo studio delle arti, musica e disegno, ridare dignità ai professori, rivalutando quelli preparati e seri!
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06-06-2009, 19.44.56
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#29
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Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
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Citazione:
Originalmente inviato da filoumenanike
La scuola prima del 1968 era una scuola elitaria, dove riuscivano soltanto i figli dei potenti o i veri geni, comunque sempre con immense difficoltà.
I professori facevano una cernita spietata del censo delle famiglie e gli intoccabili erano di sicuro i figli di qualcuno importante!
Dopo il 1968, purtroppo, la scuola attraversata da venti di rinnovazione, di rivendicazioni sociali a volte giustificate altre decisamente eccessive, pian piano ha cominciato a vacillare fino ad andare lentamente a fondo.
Oggi, dopo numerosi interventi sempre dannosi e peggiorativi, la scuola non ha più una sua fisionomia, sono poche le scuole che si salvano e se questo avviene dipende da qualche preside illuminato o da qualche insegnante che possa ancora chiamarsi tale!
Riprendere in mano la situazione è certamente difficile, come dice Jez occorre ripartire dai valori della famiglia, ridare senso all'educazione civica, allo studio delle arti, musica e disegno, ridare dignità ai professori, rivalutando quelli preparati e seri!
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Non credo fosse elitaria tanto che ci potevano andare quasi tutti , piuttosto era stupidamente difficile , oggi e' invece stupidamente facile ma qualcosa si sta muovendo si ricomincia a far ragionare i ragazzi almeno... per quello che vedo io .
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06-06-2009, 20.09.12
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#30
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Organizza eventi
Data registrazione: 05-12-2008
Messaggi: 1,712
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Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Non credo fosse elitaria tanto che ci potevano andare quasi tutti , piuttosto era stupidamente difficile , oggi e' invece stupidamente facile ma qualcosa si sta muovendo si ricomincia a far ragionare i ragazzi almeno... per quello che vedo io .
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Sai Nike, anche se ci potevano andare quasi tutti,
i maestri e i professori prediligevano gli alunni cosiddetti di buona famiglia, che tra l'altro avevano una vita più facile perchè in casa respiravano una cultura che ai più mancava, oggi si verifica un pò lo stesso disagio per gli extracomunitari, sebbene l'accoglienza nelle scuole sia molto buona
Mio padre mi raccontava che da bambino il maestro si è accorto di lui il giorno dell'esame di quinta, avendo ottenuto risultati migliori dei ragazzi che abitualmente andavano bene.
Per non parlare poi dell'ambiente liceale, parlo del classico, scuola frequentata quasi esclusivamente dai più agiati, provare per credere
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06-06-2009, 20.26.14
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#31
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,030
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Citazione:
Originalmente inviato da filoumenanike
La scuola prima del 1968 era una scuola elitaria, dove riuscivano soltanto i figli dei potenti o i veri geni, comunque sempre con immense difficoltà.
I professori facevano una cernita spietata del censo delle famiglie e gli intoccabili erano di sicuro i figli di qualcuno importante!
Dopo il 1968, purtroppo, la scuola attraversata da venti di rinnovazione, di rivendicazioni sociali a volte giustificate altre decisamente eccessive, pian piano ha cominciato a vacillare fino ad andare lentamente a fondo.
Oggi, dopo numerosi interventi sempre dannosi e peggiorativi, la scuola non ha più una sua fisionomia, sono poche le scuole che si salvano e se questo avviene dipende da qualche preside illuminato o da qualche insegnante che possa ancora chiamarsi tale!
Riprendere in mano la situazione è certamente difficile, come dice Jez occorre ripartire dai valori della famiglia, ridare senso all'educazione civica, allo studio delle arti, musica e disegno, ridare dignità ai professori, rivalutando quelli preparati e seri!
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Citazione:
Originalmente inviato da nikelise
Non credo fosse elitaria tanto che ci potevano andare quasi tutti , piuttosto era stupidamente difficile , oggi e' invece stupidamente facile ma qualcosa si sta muovendo si ricomincia a far ragionare i ragazzi almeno... per quello che vedo io .
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Credo ci siano molte cose da prendere in esame.
La scuola di un tempo, ai miei tempi, era dura, ma uscivi dalle elementari che potevi andare per il mondo e sopravvivere. Oggi come fa notare anche Daf non è più così.
Però prima la scuola era per i ricchi, per diversi motivi, primo tra tutti la questione economica da non sottovalutare, oggi forse ci si è dimenticati degli stipendi di allora di un operaio, vi posso assicurare che era durissima portare avanti una famiglia, in special modo se i componenti erano grandi e più studi e più diventi grande con esigenze maggiori di quelle di un bimbo.
Chissà forse gli insegnanti puntavano di più sui figli delle famiglie ricche perchè erano quelli che poi potevano proseguire, ma anche quelli i cui genitori spingevano perchè ciò avvenisse. E' cambiata la mentalità oggi.
Gli insegnanti erano diversi anche loro perchè provenienti da un mondo diverso, sia nel metodo di studio, che nella famiglia di provenienza, che nella passione che li portava ad ultimare gli studi che erano difficilissimi.
La scuola di allora però riusciva a farti uomo se arrivavi alla fine degli studi se interrompevi a metà o anche all'inizio ne uscivi da ibrido proprio caratterialmente.
Ecco che forse da qui sono partite le modifiche che però non hanno tenuto conto di tanti fattori e come tutte le modifiche fatte senza saggezza, come si dice altrove, portano inesorabilmente a dover fare dei passi indietro.
Oggi stiamo correndo ai ripari degli sbagli di persone che hanno cercato di liberalizzare qualcosa che non era ancora in grado di beneficiare della libertà accordatagli. Ecco lo sfacelo che poi addebitiamo ai figli che di colpe ne hanno meno di tutti quelli prima di loro.
__________________
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