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La soddisfazione della pettegola si sente più in basso rispetto a quella della scoperta intellettuale (letteraria o altro) Citazione:
Ti faccio un esempio: l'anno scorso mi è capitato di leggere su un libro una cosa che cercavo, che ero curiosa di conoscere ma che mi ha spaventata. Ho mollato lì il libro, ma non me ne sono dimenticata. E dopo un po' l'ho ripreso e ho soddisfatto quella curiosità.. forse la differenza qui sta nel rispetto per quello che si desidera conoscere, non so.. :C: |
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Quindi instintivamente è proprio la ricerca del piacere (inconscio) che muove tutto? |
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Ecco l'esempio l'abbiamo fatto sia per la pettegola e sia per lo scienziato ma ciò non toglie che lo si possa fare anche per un animale...che so...un gatto: questo sarà curioso rispetto al fatto o che ha bisogno di mangiare o giocare ad esempio. Se l'uomo primitivo non fose stato curioso, in senso lato, non si sarebbe potuto evolvere o sbaglio? Il piacere, poi, che ne deriva, suppongo, è per se stessi e cioè una sorta di gratificazione che ti spinge a fare qualcosa in più per aumentare questo " piacere" che parallelamente alla curiosità, se questa si " affina" subirà una trasformazione ....po esse?martello.: |
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Si RedW, penso che sia sempre la stessa emozione ma che possa interessare centri diversi. Conta anche quel che facciamo noi, vesrto cosa la indirizziamo, verso cosa ci costringiamo a non lasciarla andare. La curiosità della pettegola da piacere istintivo si, ma non sono sicuro sia come dice Gris qualcosa di collegato alla consapevolezza... conosco gente consapevole della sua curiosità diciamo bassa e che anzi la nutre. La consapevolezza certo conta nel non farsi mettere sotto... La curiosità intellettuale è connessa al desiderio di conoscere, ma non è la stessa cosa. Il fatto che sia un'emozione (a mio avviso) la rende speciale proprio quando ha a che fare con l'intelletto. Gli fornisce quella capacità tipicamente emotiva di distinguere il falso dal vero, o perlomeno di riconoscere il falso... |
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E' il desiderio di conoscere che fa nascere la curiosità, o viceversa? |
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Poi se ho la capacità di spostarlo, indirizzarlo, forse allora potrò parlare di progresso anche della emozione, nel senso che potrò non considerare quella volta al pettegolezzo rispetto a quella intellettuale. Tornando per attimo al discorso evoluzione accennato poco fa, credo che la curiosità possa essere vista anche sotto l'aspetto emozionale, appunto, che fornisce una spinta ulteriore ai fini della evoluzione. E ' vero molte delle cose conquistate sono state attribuite anche e soprattutto dalla necessità. Però in ciò, forse un po forzato, ci vedo una tale curiosità che fornisce un ulteriore elemento di spinta a questa necessità; non so...come fossero paralleli o meglio ancora proporzionali. Ad esempio se non si fosse stati curiosi, l'America non sarebbe stata scoperta, anche perchè il fine era quello, mi pare, di dimostrare che si poteva fare il giro del globo. Quindi non vi era una particolare necessità come per esempio trovare cibo o altro. Il solo fatto, allora, che si è tentato di fare qualcosa, per quell'epoca, fuori dal normale...non so...mi fa pensare...anche se non esiste una curiosità in senso stretto, necessaria ai fini della evoluzione. Quindi, potenzialmente, si potrebbe dire che tutta la curiosità manifestata in qualsiasi ambito potrebbe fornirci degli elementi di valutazione ulteriori...anche ai fini della evoluzione, perchè no, della necessità... nonso.gif |
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Chi ha amore verso qualcosa che possa essere un interesse di qualunque tipo che da senso alla propria esistenza la curiosità lo spingerà in avanti secondo me mentre la curisità istintiva è quella che fa bruciare i baffi al gatto.diavolo.g: |
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Per la prima... non credo sia la curiosità che discerne il falso (il vero solo a volte con un'emozione particolarissima), credo lo faccia la "regina di quadri" (parte emozionale del centro intellettuale). La curiosità la stimola... le regine vanno stimolate a quanto sembra. Si dice no che la curiosità è femmina?... |
Secondo me la curiosità nasce dalla paura è come se dentro di noi avessimo dei tentacoli ch escono ogni volta che ci troviamo davanti al nuovo ed iniziano ad analizzare per trovare comunanze, associazioni, che poi andranno a formare un'immagine, conosciuta o sconosciuta e da li il giudizio.
Un modo di catalogare per conoscere. Chiaro che poi con questi dati faremo quello che siamo, ovvero se cerchiamo potere metteremo la curiosità al suo servizio, ne è chiarmo l'esempio di quello che vengono a conoscenza di quacosa di nero di qualcuno e lo ricattano il massimo potere negativo. Quindi la curiosità è anche al servizio del controllo degli altri in misura diversa a seconda di ciò che si è. I tentacoli sono il più delle volte alla ricerca dell'ombra dell'altro che poi è un modo per cercare di accettare la nostra in questo modo ci sentiamo meno neri. E quando due ombre si incontrano attraverso la curiosità escono alla luce anche se questo mi pare che poi ingrandisca ancora di più l'ombra se non vi è un motivo di conoscenza verso se stessi. Mi immagino l'uomo primitivo quando per la prima volta ha visto un fulmine colpire un albero, inizialmente sarà scappato, poi si sarà stupito e poi la curiosità lo ha spinto a conoscere ... poi a detenerne il potere la cui conoscenza e gestione gli dava. Quindi la curiosità in se stessa è un bene è l'utilizzo che ne facciamo a renderla un demone o un angelo. Quando sono curiosa di qualcosa mi chiedo perchè voglio saperlo quale parte di me vuole saperlo e cosa ci vuole fare con il frutto di questa curiosità, mica sempre riesco a capirlo eh, ma molte volte mi trovo a scoprire cose di me nascoste. Il più delle volte trovo cose non belle . :bleah: |
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