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A questo punto, allora, soltanto chi è capace di essere uno specchio neutro potrà " vedere" quelle informazioni - che escono dal soggetto - originarie, no? Ne potrebbe venire, allora, che è " questo" specchio neutro che, comunque immerso nell'ambiente, da questo non ne viene influenzato, che sia l'ambiente " uomo" o che sia l'ambiente costituito da ogni singolo " uomo". L'aura è come un filtro, allora, in entrata ed in uscita? |
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In pratica se mi trovo con te a parlare seduti al tavolo, e io so osservare in maniera neutra saprò distinguere tutte le influenze che la mia presenza provoca alla tua Aura. Saprò capire se ti emoziono o ti faccio arrabbiare, o ti faccio sentire adeguato o meno ecc ecc.. riuscendo a capire e filtrare tutto questo saprò vedere il tuo stato al "naturale" a patto però che io faccio massimo e il possibile per non influenzarti, per non crearti eccessivi sbalzi, influenzarti, insomma darti impressioni. |
Essere uno specchio neutro, da quello che ho capito, è non solo non influenzare ma anche non essere influenzati dall'altro, quindi in una situazione normale ciò è praticamente impossibile, a meno che non ci rendiamo invisibili, perchè mi sembra di capire che anche una presenza che cerca di essere comunque neutra in ogni caso influenza l'altro, vedo la differenza ad esempio se mi trovo in una stanza da sola sapendo di essere sola o se nella stessa stanza c'è un'altra persona, anche se non la sento o non la vedo ne percepisco la presenza, ancora di più se ne sono consapevole e non importa se rimane per conto suo, già il fatto della sua presenza cambia la situazione sua e mia.
Ma questo penso sia normale. La nostra aura non interagisce solo con gli altri esseri viventi ma anche con l'ambiente, è questo è molto interessate da un punto di vista pratico. Dove c'è molto stress o tensione nell'aria questo viene percepito e assorbito e ritrasmesso, quindi si capisce perchè si sta meglio in posti dove c'è serenità e male dove c'è tensione..... il guaio è che questi posti sono sempre più rari e quindi tutto l'ambiente si carica da quanto emana dalle persone, e se questo lo immagino sotto forma di smog o fumo nero penso che ne siamo circondati e anche le nostre belle aure colorate diventano grigie a lungo andare..... |
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Ad esempio una persona che è nervosa e della quale percepiamo questo stato, se ne assorbiamo la parte, in questo caso, grigia anche noi potremmo diventarlo; cioè ne veniamo comunque condizionati. Per questo, dunque, il fatto che diceva Uno, riportando l'esempio per cui siamo tutti immersi nel " mare ", spiega come ci condizioniamo a vicenda, come l'ambiente che formiamo - e di cui siamo giocoforza parte - ci condiziona e come tendiamo a condizionarlo. Insomma in qualunque posto io mi trovi " condiziono" quello che mi sta attorno, anche e soprattutto attraverso il mare, di cui si parlava su. La neutralità, mi pare di capire, che sia, o meglio rappresenti, un atteggiamento in superficie ma un modo di essere se vogliamo guardare la cosa da altro punto di vista che viene soltanto, quale conseguenza, dopo aver visto quale ed in che modo rifletto. Ovviamente tra le tante cose che ho da analizzare - di me - questa vi ricade all'interno. Mi viene, ancora da pensare, che l'essere neutro limita, diciamo così, non soltanto la capacità di influenzare e di essere influenzati ma anche la conoscibilità dello specchio. Insomma, come diceva Stella per quella sorta di invisibilità, per un soggetto che si pone in maniera neutrale avrò maggiori difficoltà ad " analizzarlo" e quindi a venirne, più o meno, " impresso ". |
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Poi questo è il limite massimo che contempla un'osservazione passiva, qualcosa che la fisica non è ancora riuscita a concepire dato che per principio l'osservatore influenza qualsiasi fenomeno secondo la medesima scienza. Eppure se ci pensate bene... chi è il massimo è perfetto osservatore in tal senso? Colui che vorremmo che si impicciasse sempre delle nostre cose e che invece è perfettamente in grado di osservarci senza intromettersi se non attraverso l'origine. Noi tutti possiamo solo tendere a tale perfezione, anche se cosi vari gradi di intensità possibili. |
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Però allora, questa neutrità di cui parli è un limite, che è effettivo solo al di fuori della funzione, ossia dai giochi. Possiamo tendervi ma non appartiene all'umano. La fisica non ha poi tutti i torti quindi. |
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Possiamo per un'istante mettere vie il discorso aura e per analogia pensare allo psicologico, che funziona ugualmente, in maniera tale che forse sia il tutto più facile da capire avendo dei riscontri. La migliore osservazione psicologica ce l'ha chi non è coinvolto con la persona osservata, se ci pensate i professionisti moderni osservano tutta una serie di regole per rimanere distaccati, ma anche il buon vecchio sacerdote come concetto doveva rimanere fuori dalla società per poter meglio espletare il proprio compito, cosa che oggi si vorrebbe assurdamente cambiare con il matrimonio dei sacerdoti. Il miglior equilibrio va oltre allo star fuori, star fuori con mezzi più o meno istituzionali e/o a vari livelli (non sempre sufficienti oggi in alcuni settori) è un metodo (quello della chiesa, della psicologia, della giustizia etc...) ma si può anche senza esservi costretti, basta avere un punto di fissaggio... non fisso icon_mrgr: Cosa che non significa essere relativisti in maniera sciocca come vedo spesso fare da novelli "scopritori" dell'interiorità, non ha senso sempre dire:"dipende" anche se entro certi confini è vero, in ogni caso noi abbiamo dei punti (più o meno fissi) da cui osserviamo le cose, esserne coscienti o meno è già un primo passo. Si può essere distaccati, da una persona, da un problema, da una società etc... anche standoci dentro ed appassionandoci più di altri che ci si infervorano. Quindi dato che in noi in quanto Umani c'è materia ma anche divinità dovremmo tendere alla possibilità di raggiungere/poter-essere-appieno entrambi i lati, e questo può essere fatto solo con il libero arbitrio appunto. In un certo senso Dio nel suo amore ci ha fatti (o si è fatto in noi, è una questione puramente dialettica distinguere) meglio di lui, perchè come dicevo in altro 3d (prematuro, ma sta li e prima o poi arriverà il tempo di riprenderlo) noi potenzialmente possiamo fare cose che a Dio non sono possibili rimanendo Dio. Quindi tornando al tema per osservare oggettivamente l'aura, il miglior modo è farlo senza che la persona se ne accorga e senza interagire con essa. Comunque devo anche dire che per quanto contaminata dall'ambiente circostante, c'è nell'aura (come nei tratti psicologici) una base di fondo che varia da persona (nel caso dell'aura dovremmo dire da uomo a uomo) a persona ed è quella che esce quando siamo realmente noi stessi a dispetto di tutto e tutti, quella con molta attenzione è osservabile anche sotto la "nebbia" delle contaminazioni, un nucleo potremmo dire. Mi fermo per via del tempo, ma il discorso non è finito. |
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Quando dormiamo siamo neutri in questa attenzione? Chi riesce ad essere neutro è perchè viaggia in un'altra attenzione?
Sappiamo che i gatti sono molto sensibili alla visione delle forme e credo, da piccole esperienza vissute, che si accorgano quando dormiamo o siamo svegli. Così penso che la nostra presenza aura nel dormire sia ridotta al minimo. Può essere? |
Più che l'aura quando dormiamo i gatti vedono altri movimenti, quello che alcuni chiamano uscita dal corpo o viaggio astrale.
In realtà come già detto da qualche parte non è che uno esce dal corpo, semmai la coscienza non è limitata drasticamente al corpo perchè alcuni filtri dello stato di veglia si mettono in stand by, quindi la coscienza con il supporto di quello che viene chiamato corpo astrale può allungarsi verso dove l'attenzione si volge. |
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Ma qui, probabilmente stiamo parlando di un qualcosa di avanzato rispetto al " normale " standard. Mhm... A questo punto, pensavo, se abbiamo detto che l'aura e la coscienza si somigliano ma non sono la stessa cosa e se, dunque, l'aura funge da filtro ne potrebbe venire che durante la notte, cioè quando dormiamo, vi è solo la coscienza e non l'aura che, appunto, si pone quale filtro per " conoscere" ciò con cui viene in contatto... Cioè dato che nella condizione normale, da svegli ( ovviamente si fa per dire ) dirigiamo l'attenzione su un oggetto o su una persona ad esempio, di notte non siamo in grado di dirigerla - o adoperarla - in alcuna direzione, per cui la coscienza non è limitata ed assume connotati oggettivi:U ( ? ) |
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Jez non ho scritto che l'aura funge da filtro. L'aura c'è anche mentre si dorme, è meno variegata, meno "spettacolosa" ma c'è.
Nike credo sia meglio un'altro 3d per approfondire quello che hai nerettato |
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Per filtro intendiamo qualcosa che pulisce e cambia qualunque cosa ci passi attraverso, come un filtro dell'acqua ad esempio, blocca le schifezze e passa materia più sottile e pura possibile, invece nel caso dell'Aura questa non filtra nulla, non depura e cambia la sostanza di niente ma solo permette che tutte le impressioni che ci arrivano dall'esterno possano imprimersi sulla coscienza e viceversa, tutte le impressioni che partono da noi possano uscire all'esterno. |
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