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Intendo che ci sono dei meccanismi strani ed inconsapevoli che pare vogliano farci scoprire per essere scoperti. Marò mi sa che sto complicando, spetta che ci riprovo. Prendiamo una coppia...lui sente il desiderio di tradire, ma non accettando questo desiderio, non comprendendo da dove proviene e perchè....fa in modo inconsciamente di creare una aspettativa in se che proietta sulla partner, come lui si costringe così pretenderà dall'altra e se questa aspetttativa verrà delusa, e lui troverà mille modi per vederla delusa, avrà il lasciapassare per agire.... Non so se si capisce ma voglio dire che a volte le aspettative sono delle scuse che creiamo affinchè vengano disattese...la rabbia e la sofferenza in quel caso saranno la molla e la scusa per agire e fare ciò che non mi permetto di fare. In questo caso se mi osservo mi scopro. |
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Del tipo che... immagini che l'altro abbia "piacere" che tu sia in un certo modo e assecondi questo modo di essere anche se non fa' parte di te? Poi se deludi l'altro disattendendo le "sue" aspettative nei tuoi confronti ti senti "autorizzata" ad avere sensi di colpa? Del tipo che... ad un certo punto non reggi piu' la parte che ti sei imposta di "recitare" per compiacere all'altro ed arrivi ad un punto di rottura col personaggio inventato... in questo modo deludi le aspettative dell'altro ed hai l'autorizzarione ad avere dei sensi di colpa? Citazione:
"Ma poi siccome non accetto comunque"... indica chiusura ad osservarsi... hai gia' emesso un verdetto su di te... Tutto quello che fai ha come risultato un qualcosa che giudichi negativo a prescindere?... come fai a dirlo prima che accada?.... comunque vada sara' una "risultante negativa"?... e chi lo dice?... tu?... con che giudizio?... certo e' che hai un'aspettativa negativa del tuo fare...heheheh Di cosa vuoi prendere atto?... del fatto che hai gia' deciso che la risultante (incognita) di quello che farai... sara' negativa? fiori.gif |
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Le nostre aspettative sono solo un mezzo che creiamo e che possono se osservate in profondità darci delle risposte chiare, ma su di noi mai sugli altri. |
scusa Gri....ma le aspettative....se le nutro...sono le mie..
sono in pratica ciò che vorrei avvenisse.....giusto o sbagliato che sia.... mi aggiungo a chi non ha capito questo concetto espresso da te.... fiori.gif |
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Tizio vuole tradire, o meglio ne sente il desiderio. Non sapendo come fare, perchè gli sembra, consciamente, un'azione riprovevole, per andare con Caio, crea un'aspettativa, trasferendola sulla partner, Sempronio, che se non rispetterà questo parametro inconscio di Tizio, quest'ultimo farà in modo di assumere quell'aspettativa come scusante per tradire la sua prtner Sempronio, perchè adesso può visto che ne ha quasi il diritto, giustamente se l'è creato. Nella sua mente insomma, Tizio, aveva dato una chance, a Sempronio, di essere come Tizio stesso, nella sua pretesa/aspettativa l'aveva pensata? Per questo verso quindi Tizio "crea" l'aspettativa, che ha nei confronti della sua partner, soltanto per avere la possibilità di seguire il suo desiderio il quale, in un secondo momento, potrà essere giustificato al tribunale della sua coscienza. In altri termini l'aspettativa come "mezzo" di giustificazione. Nel senso" Io ho fatto di tutto per te Sempronio. Visto che ora non sei più come ti avevo dato la possibilità di essere, ti tradisco...ma la colpa non è mia". |
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A proposito di aspettative... bene, ieri leggendo un articoletto sul giornale che parlava della prima infanzia, mi sono reso conto di come queste associazioni meccaniche fra causa ed effetto iniziano già intorno ai 2-3 mesi di vita. Avete presente il classico giochetto del "bubussettete" che si fanno ai neonati? La mamma o il papà si coprono il viso con le mani, e al pronunciare la "formula magica" spostano le mani e fanno comparire dal nulla il loro viso. Il bimbo gioisce alla vista dei volti che riconosce appartenere alle persone che lo amano e si prendono cura di lui, e ciò lo fa scoppiare in fragorose risate.
Già dopo un paio di volte però che gli si fa questo giochetto, il bimbo assimila il meccanismo e ora quando la mamma o il papà si mettono le mani davanti al viso, in lui si crea l'aspettativa ed inizia ad emettere piccoli urletti per vedere il loro volto. E questo a 2-3 mesi di vita... Si può dire quindi che le aspettative derivano sempre da associazioni mentali, per cui anche eventi diversi che però all'apparenza sono simili possono produrre in noi aspettative del tutto ingiustificate, o viceversa non producono aspettative dove invece potrebbero starci. E' sempre la parte istintiva del cervello che crea le associazioni, da cui poi la parte emotiva produce le aspettative... Tenere a bada la parte associativa/istintiva del cervello, facendola lavorare solo laddove sia giustificata, è un impresa enorme e mi sono accorto a tal proposito di quanto sia utile l'esercizio sulle Nuvole... |
Credo che si Kael, in effetti, non so in che età viene registrata questa cosa, ma già solo il pianto del bambino e la coccola o il latte da parte della mamma nel neonato, crea secondo me un bel circolo vizioso, tanto più la mamma è ansiosa martello.: più si appresterà ad accudire il bambino anche quando non ne avrà necessità effettive creando aspettative che potrebbero essere così evitate e risolte da se stesso. Ricordo che alla prima vaccinazione a cui sottoposi mio figlio piango.gif l'infermiera tentò di fermarmi dal calmare mio figlio che davanti ad un estarneo che lo "manovrava" piangeva come un forsennato, icon_mrgr: insomma mi spiegò ( con poco successo martello.:) che il bambino ci sonda e che appena scopre che piangendo ottiene ecco che lui piange e piange creandosi un'aspettativa di risolvimento del problema da parte di altri.
Non so è chiaro ma il problema ho visto che poi con l'età non cambia se non si interviene a modificare e si porta con se per sempre. P.S. battutaccia in aggiunta: sarà per questo che sul muro io ci vedo i cartoni animati? Mi aspetto la tv?diavolo.g: |
Aspettative
Non ho trovato una discussione specifica sull'argomento, anche se parliamo spesso e volentieri delle aspettative, e credo che tutti le abbiano sperimentate sulla propria pelle.
Da cosa nasce l'aspettativa che si riversa sull'altro? Una cosa che mi è saltata all'occhio è l'abitudine, se sono abituata a ricevere qualcosa in un certo modo, la volta che questo qualcosa viene a mancare, mi spiazza e ci rimango anche un po' male. L'aspettativa quindi, puo' essere alimentata dall'altro, anche se sono io che me la creo.. Poi credo c'entri il "bisogno di..." se ad esempio ho (o sento) bisogno di essere coccolata , se questo non avviene l'aspettativa non viene soddisfatta.. Poi? voi cosa avete osservato sulle vostre aspettative? E quando ci si accorge che sono nate come si puo' invertite la rotta e smettere di aspettarsi qualcosa dagli altri? Posto che la soluzione sarebbe fare le cose senza aspettarsi nulla alcune di queste aspettative si vedono solo nel momento in cui già esistono.. e quindi come fare? voi come fate? :C: |
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http://ermopoli.it/portale/showthrea...ht=aspettative Hai fatto bene a tirar fuori di nuovo l'argomento perchè viviamo di aspettative...io ad esempio non riesco a smettere di aspettarmi cose che non arrivano mai...so' de coccio :D |
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L'aspettativa punto in una retta è casuale Mentre il cerchio è un'aspettativa che se vogliamo che funzioni dobbiamo essere nel mondo quello che vogliamo, quindi parte da una parte e arriva dall'altra. Del tipo se io continuo a riempire le aspettative altrui starò male per le mie disattese, se invece farò quel che è giusto fare arriverà solo quel che deve e che parte perchè deve arrivare perchè è il momento di ricevere ma che nel complesso è impossibile da stabilre da noi. Per ora arrivo a questo :) |
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Devo però ricordarmi che, se pure la lancio con attenzione e questa non mi arriva proprio in mano allora vuol dire che non ho calcolato bene qualcosa, chessò il muro ha delle asperità o la palla non è del tutto tonda, insomma dalla "delusione" imparo roba nuova. E' chiaro che se al posto di muro e palla ci sono persone, quindi mosse anche da istanze interne e non unicamente dai miei stimoli, le cose sono molto più compesse, ed ecco che devo giocare sugli equilibri di cui diceva Uno sopra. |
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Se metto a posto il tiro, e faccio la dieta come si deve poi magari aggiungo anche un po' di moto, mi osservo mentre mangio, lavoro sull'ansia, ecco che ho aggiustato il tiro e l'aspettativa che ho riguarda ciò che io ho impegnato su di essa. Questo è un cerchio. Ah ecco perchè l'aspettativa parte insieme alla dieta ok Ma il fare senza aspettarsi niente allora vale solo per e verso gli altri. fiori.gif |
Che cos'è l'aspettativa?
Aspettarsi un qualcosa da qualcuno. Ma perché dovrei aspettarmelo? Perché penso di meritarmelo perché ho fatto questo e quello? Perché lo chiedo ed allora mi deve essere dato? Ci vedo molto ioioioioio.... |
Il problema dell'aspettativa non la speranza di ottenere qualcosa, quella va pure bene, soprattutto se mi muovo perchè accada. Il problema è che incassiamo prima di ottenere, cosa che era già emersa tempo fa in un'altra discussione che, se non erro, parlava di debiti e crediti da un punto di vista energetico o simili.
Cosa vuol dire che incassiamo prima? Che nella nostra testa ci figuriamo che le cose vadano come vogliamo (e fin qui ha un senso) e incassiamo il godimento di questa anticipazione primma che si verifichi. In questo modo se le cose poi si verificano pareggiamo (e tiriamo un sospiro di sollievo, cala l'ansia 8-)) e non godiamo davvero se invece vanno diversamente ci troviamo con un conto in rosso... abbiamo speso prima e poi non è arrivato quel che doveva pareggiare. E li iniziano i dolori... nel senso che paghiamo con dolore, in forma di delusione o altro. Bon, se non è chiaro faccio un esempio. |
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L'aspettativa me la calma e se poi non viene evasa, perchè l'ho solo immaginata, l'ansia ritorna e anche maggiorata. Quindi dietro all'aspettativa ci sono ansie che colmiamo o crediamo di colmare con l'aspettativa immaginata del tipo: "se mi arriva l'attenzione io valgo". Se mi saluta allora ci tiene a me, se fa quello è perchè....è tutto uno spostare sull'altro cercare un ritorno, aspettarsi fuori quel che manca dentro. In pratica dentro c'è sempre un vuoto da colmare che lanciamo sugli altri invece che o accontentarci o fregarsene? O cosa? :) |
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