Non c'è nulla di diverso da quello che avevo scritto, a parte il fatto che l'avevo scritto con 3/4 righe.
Chiariamo una cosa anche se continuo l'O.T. (Ray potrà riprendere il discorso). Per fare l'alchimista non è necessario (per esempio) seguire pratiche spirituali ma se ti dedichi anima e corpo all'Alchimia attraverso questa via perseguirai gli stessi risultati e modificherai la tua struttura psico-fisica-energetica ugualmente. Se pratichi alchimia (minuscola) come passatempo sarà come quelle vecchie signore che vanno a messa tutti i giorni per vedere come è vestita la gente. Ci sono risultati che potrai ottenere a livelli tuoi evolutivi non eccelsi e risultati che necessitano di tanto lavoro e di conseguenza un tuo sviluppo spirituale. Non si scampa le due cose sono collegate. Non per nulla non si può mettere su una fabbrica per produrre la pietra filosofale. Inoltre l'apparente contraddizione tra oriente de occidente è dovuta in parte a traduzioni fatte da persone che non conoscono la materia, in parte da un approccio diverso per via del luogo dove queste Alchimie venivano (vengono) praticate. In realtà non ci sono differenze. |
Beh, ma non è diverso neanche da quello che dicevo io, soprattutto la parte sottolineata... tranne il riferimento ad Evola che al fine di questo discorso interessa poco.
Ok, nel testo citato c'è una diretta affermazione sulla necessità di assumere la pietra, cosa che non avevo negato e sulla quale, per come è scritta, resto dubbioso. Il discorso comunque è sempre quello... i due lavori vanno di pari passo. Io ho parlato di contemporaneità dei processi, il che è inevitabile dato che sono lo stesso processo. Quel che può cambiare è la coscienza degli stessi. Chiaro che se uno è completamente concentrato sul lavoro ai fornelli avrà la percezione costante che questo sia causa dei cambiamenti interiori, viceversa chi parte dal lavoro interiore e usa quello ai fornelli come specchio, anche se viene da chiedere perchè scegliere questo metodo in questro caso... ma possono esserci dei motivi, magari buoni. La realtà è che è tutto contemporaneo, dato che lo ripeto, il processo è uno... anche se si compie su due corpi. Ma è uno e ha come effetto la produzione della Pietra Filosofale e la Realizzazione dell'Artista. Quindi come si forma la Pietra si forma anche l'Artista, assunzione o meno. Sarà stato anche OT ma io lo trovo utilissimo, e forse è un argomento che va ancora vagliato. Utilissimo perchè maggiore è la comprensione della questione maggiore sarà la possibilità di cogliere la questyione della materia prima e le riflessioni che volevo addurre e discutere con voi. Anticipo, come avevo già accennato, che se esiste questa continua corrispondenza biunivoca tra l'artista e il compost allora questa corrispondenza deve sussistere da subito, fin quindi dalla materia prima. Anzi delle due materie prime, una delle quali è già data, visto che si tratta dell'artista così come lui è quando inizia. Scelta male la materia prima potrebbe darsi che l'opera non parta proprio o che prima di partire debba assestarsi la corrispondenza. Questione sulla quale, a leggere certi testi in questa chiave, forse molti artisti hanno impiegato/perso parecchio tempo. |
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"La chiave dell'immortalità"? Non ho commentato... ma....nonono.gif |
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Ho chiesto a Enoch dove ha letto quella cosa, lui ha risposto, io mi limito a dire quel che penso su quella cosa e non su dove l'ha letta. Forse però il tema andrebbe affrontato. Se non altro distinguere i testi alchemici da quelli che parlano di alchimia. Ossia se si tratti di saggi, più o meno "saggi" sull'alchimia o se si tratti del testo di qualche alchimista. Non credo di poter trovare nulla del genere su un testo alchemico... certo i vari Fulcanelli e Basilio Valentino nulla del genere hanno mai detto. Mentre chi parla di alchimia ha detto di tutto di più e tra questi ci metto anche Evola, che pure ha scritto un libro che ritengo molto utile (ma non per questo oro colato ed esatto in ogni sua parte). E' anche vero che un libro con quel titolo non l'avrei mai letto e dunque ben venga chi l'ha letto e mi riporta il contenuto inserendolo nel suo modo di vedere le cose. |
Bon, in un modo o nell'altro le necessarie premesse ad affronatre il discorso che mi promettevo sono state espletate. Alla fin fine, ciò che mi premeva e forse l'unico concetto ceh era assolutamente necessario tener presente per affrontare la questione della materia prima è la corrispondenza del lavoro ai fornelli e quello su se.
Il succo e che se questa corrispondenza esiste non possiamo non tenerne conto nella soluzione di qualsiasi problema alchemico, meteria prima in primis. Aggiungo che questo tenerne conto in realtà può dare delle chiavi che altrimenti mancherebbero. Se è vero, e bon, lo è, che nel lavoro su se la materia prima siamo noi nel modo in cui siamo quando iniziamo, questo deve avere una corrispondenza nella materia prima che useremo o useremmo per i fornelli. Detto questo possiamo fare alcune considerazioni e vedere dove ci portano e quante strade aprono. Gli uomini sono diversi tra loro pure se simili, ma così come una cosa, un metodo o addirittura una Via possono andare bene per me ma non per te, questo deve avere una corrispondenza nella materia prima. Inoltre l'uomo che avanza nel percorso si trasforma, pur restando simile a se stesso egli manifesterà in realtà grandi diversità dal punto di partenza, man mano che avanza. L'uomo presenta un ampio spettro evolutivo: chi è scarsamente evoluto è assai vicino agli animali, chi è molto evoluto è assai vicino agli dei, pur restando manifestato nella materia. Anche questo deve avere una corrispondenza nella materia prima. Quindi, per farla breve, o esistono più materie prime, o esiste una materia che si manifesta in questo piano in varie forme, più o meno evolute. O entrambi le cose. Queste considerazioni iniziali, almeno fin dove le ho seguite finora, portano vari sviluppi possibili. Mi fermo però un attimo per dar modo di replicare... se dovesse esserci una magagna nel ragionamento il seguito potrebbe risultare del tutto inutile. Inoltre sono curioso di vedere se qualcuno trae da queste premesse considerazioni diverse da quelle che ho tratto io. |
L'unica cosa che mi permetto di replicare è che la pietra potrebbe venir fuori per accidente.
Ritengo possibile che una persona non ancora "arrivata" possa casualmente e dopo innumerevoli tentativi alla pietra, un pò come gli scienziati sono arrivati a scoprire nuove cose. Ammettiamo anche che il processo non possa essere replicato, da quella stessa persona, ma se quella stessa persona la assume oralmente si avvicinerà o no alla realizzazione? In questo caso particolare penso che un merito ci sia: ovvero la perseveranza. |
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Se e' cosi' avremo materie prime diverse a seconda dell'individuo . Secondo un altro modo di dire la stessa cosa tutto e' spirito dal sasso all'uomo ma con caratteristiche diverse , l'uomo diceva Rol e' spirito intelligente . |
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Ci sta dopo innumerevoli tentativi, ma non per caso. |
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Perchè questo? Perchè nella trasmutazione metallica viene orientata appunto nel regno metallico, ossia mettendola a fermentare con un piccolo quantitativo d'oro, solo allora è in grado di trasmutare i metalli in oro. Nel regno animale ciò è impossibile, a meno di non metterla a fermentare con un Uomo Realizzato. Ma anche questo è impossibile perchè Il Realizzato è già esso stesso Pietra Filosofale, l'unica in grado di lavorare in questo senso con altri uomini aiutandoli ad evolvere, e cioè i vari Maestri del passato e del presente. |
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E su questo punto, considerando quanto dice Kael sui metalli, va proposto un uovo pezzo di ragionamento, che allarga il discorso alla natura delle cose. Dal punto di vista alchemico, i vari metalli che noi conosciamo con nomi diversi, sono in realtà la stessa cosa a livello dei Principi. Cosa che, attraverso i diversi metalli, manifesta i diversi gradi evolutivi che percorre. L'oro sarebbe la forma più evoluta possibile del principio "metallo" su questo piano. Questo deve valere per tutto... e in effetti l'alchimia parla di principi, sale , mercurio e zolfo ad esempio. Per il sale, che secondo una certa chiave rappresenta la situazione in cui siamo al momento coagulati, sono riportati vari gradi, solitamente sette, che hanno diversi nomi e che, a livello delle forme sostanziate, sono sette diversi sali, oguno dei quali è unna diversa coagulazione delle stesse cose i misure e modi diversi... cose che poi sono sempre zolfo e mercurio. Quindi, a questo punto del ragionamento, dovremmo ricercare qualcosa che ci si presenta in molte forme, oppure dovremmo cercare l'unità essenziale di diverse sostanze che magari non sospettiamo l'abbiano. |
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Sorgono quindi le seguenti questioni: 1) Non mi sembra una questione scontata che la pietra quando viene creata sia neutra, ovvero non orientata a nessun regno poichè secondo il vs. ragionamento essa è sostanzialmente farina del sacco dell'adepto. Sarebbe più logico quindi che essa fosse orientata al regno animale e quindi immediatamente fruibile dall'uomo. 2) Se invece viene creata neutra per la questione della fermentazione non vedo come mai sia impossibile farla fermentare con l'uomo Realizzato. Basterebbe che l'uomo realizzato fornisca il mercurio per fare ciò. 3) Prendiamo per buono che le virtù della pietra siano solamente curative. Mi sembra che una della proprietà della pietra sia quella anche di prolungare la vita dell'essere umano. Mi risulta anche che l'invecchiamento e la morte dell'uomo dipenda sostanzialmente dal possedere una mente imperfetta, che lo porta a peccare e quindi allontanarsi dalla Fonte della Vita sempre più. Se queste due premesse sono vere, allora il prolungamento della vita dell'uomo che assume la pietra è il risultato del perfezionamento della sua mente. Non dico che l'uomo che prende la pietra diventi realizzato ma perlomeno, visto che la sua mente è stata perfezionata, sia più facile per lui diventarlo. 4) Allora la Pietra Filosofale a cosa serve realmente? Solo per fare oro? |
Ti ho risposto qui http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=6258 per non andare ot in questa discussione che vuole parlare dell'inizio, non della fine.
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1 Allegato/i
Questo è il simbolo della materia prima, il globo terrestre sormontato da una croce...
La prima cosa che salta agli occhi è che è Venere rovesciata, Venere che fra i metalli rappresenta il rame (rame che è l'anagramma di mare, che in francese si legge come Madre...) |
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Ma io non ho detto che va preso in considerazione il rame, e poi è capovolto......
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Questo suppone che sì, ci sono delle differenze, ma sono talmente minime (rispetto alla meta) che la materia è comunque una sola, come ad esempio esistono infinite varietà di quarzo, ma sempre di quarzo si tratta... |
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Quindi più materie prime? Più fasi evolutive della stessa materia? Se parliamo della seconda, come credo, ossia che siano presenti e disponibili sostanze che in realtà rappresentano diversi stati di una stessa materia, anche se per noi ad un altro livello sono diverse materie (hanno nomi diversi ecc) allora si possono supporre due cose: la prima che qualunque di queste vada bene per essere portata a compimento, la seconda che però ci siano materie (stati) più convenienti di altre. La seconda ipotesi, se presa per buona, sposta enormente il campo di indagine in direzione del processo anche senza conoscere la materia. Concordi? |
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L'oro fra i metalli è quello che più sovente si manifesta allo stato nativo (la classica pepita) mentre gli altri metalli sono sempre "imbrattati" o ricoperti da ganga. La materia dev'essere una Vergine, cioè quando conserva ancora tutta la sua energia potenziale e non ha iniziato la minima trasformazione. In caso contrario credo che abbia perso parte della sua energia e non so se potrebbe raggiungere lo stadio finale di Pietra Filosofale. |
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Quello che intendevo io, ma credo che avevi capito, è che invece i vari metalli (quelli che noi chiamiamo così) rappresentino diversi gradi di perfezionamento di una qualcosa che adesso non occorre definire (eventualmente lo chiamiamo "Metallo" o metallità) e quindi, per restare nel tuo esempio, il ferro sarebbe un grado di perfezionamento inferiore dell'oro... ma in fondo sarebbero la stessa cosa. Il fatto che in natura il ferro, così come gli altri metalli, si presenti mescolato ad altre sostanze rappresentarebbe solo uno sviluppo laterale dello stesso grado di perfezionamento. D'altra parte il fatto che l'oro si presenti più spesso allo stato puro, da un certo punto di vista conferma quello che dico. Meno è evoluto più è facile che si mescoli con qualcos'altro... come per gli umani del resto. Però qui andrebbe fatta una distinzione... tra il mescolarsi e l'unirsi. Non è detto che ciò che troviamo più facilmente unito ad altro sia per forza meno evoluto di qualcosa che troviamo mescolato magari meno spesso. Un'altra cosa: chiami l'oro puro il suo stato nativo. Su cosa ti basi per dire che nasce puro e poi, evidentemente, si mescola con altro, seppure difficilmente? Come si forma l'oro (o altro) secondo te? |
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Sull'oro, non ho detto che nasce puro e poi si mescola ad altro, al contrario, evolvendo il più delle volte raggiunge un livello di perfezione tale che la ganga non gli resiste... o si stacca, o viene "mangiata". O più semplicemente, raggiunge il suo grado di perfezione proprio perchè nato in un posto "pulito", senza ganga che lo attacca. |
Io penso che gli autori facciano volutamente confusione tra la materia che porta alla pietra e la trasmutazione in oro dei metalli. Quel che mi pare di aver capito (ci vado prudente) è che la materia prima è una ed una sola e deve circa assomigliare nella sua essenza a qualcosa di caotico, mentre tutti i metalli possono essere trasmutati in oro.
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Scusate ma leggendo mi sono perso, volevo porre una domanda, ma per materia prima (intendendo esterna) non si tratterebbe di acqua? Per ora non aggiungo altro ma se è giusto poi se ne potrebbe parlare.
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Unica sostanza o miscuglio? Estratta o allungata? non saprei. |
Pero stavo pensando pure al sale il quale lo trovo molto in connessione con l'acqua e con l'oro.
Il mercurio oppure lo zolfo, per ora null'altro |
Anch'io come Ray escluderei l'acqua, però mi piacerebbe sentire ugualmente le motivazioni che ti hanno spinto in questo senso, sempre se ne hai voglia.
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Questo parlando di esterno, per l'interno se fosse giusto il discorso allora forse sarebbe un procedimento analogo, anche perchè con il piombo mi sembrerebbe molto improbabile, intendo fare un parallelo tra esterno ed interno con sostanza simili tra loro. Si capisce? |
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Perchè con il piombo ti sembra improbabile? |
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Per il piombo mi sono domandato che un elemento dentro al corpo non c'è, intendo che assomigli al piombo. Però pensandoci il piombo è un elemento connesso con i processi atomici ma non mi ricordo se la fissione o la fusione, è cmq uno scarto e potrebbe essere paragonato alle tossine del corpo umano che vengono create sempre attraverso processi simili. Sempre che si tratti del piombo. |
Proprio in questi giorni ho letto che la materia prima in sostanza è la terra, infatti se fosse così è qualcosa di molto presente.
Sempre secondo questa tradizione sembra o a me è sembrato qualcosa del tipo Panteista, ossia un procedimento di purificazione che inevitabilmente ci riporta con i piedi per "terra", ma questa è l'Alchimia? O mi sono sbagliato nel leggere la copertina? |
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Gli antichi alchimisti comunque utilizzavano spesso i quattro elementi per definire i quattro stati della materia, di conseguenza l'associazione "terra" indica una materia solida, a differenza di quelle fluide, gassose, etc.. Inoltre come molte altre cose, quando parlano di "nostra" terra, quell'anteposizione "nostra" implica un senso diverso da quello volgarmente conosciuto. Lo stesso ad esempio quando parlano della "nostra" acqua, che non è l'acqua di mare, il "nostro" fuoco, che non è quello volgare, etc.. Escludo quindi la terra volgare come materia prima, anche se nelle sue viscere sono nascosti molti minerali, rocce e metalli... |
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Il riferimento interno (da leggersi come percorso interno) era raffigurato dagli animali, cigno, araba fenice, pavone, pellicano che mi sembra di aver capito che è l'ultima tappa dove dal petto squarciato sgorga diciamo tutta l'essenza e quindi la ricongiunzione con il tutto. Da qui la mia deduzione panteistica di tutto il procedimento, parlando però dalla parte di chi ha soltanto letto. La mia esperienza non va in questa direzione anzi per certi aspetti, verso la fine, è esattamente l'opposto....... In quanto a materiale, per quanto riguarda l'esterno l'articolo parlava espressamente di terra, forse per il primo tratto o quello "in nero", poi certamente come dici utilizzava tutti gli altri elementi. Ma allora quando si parla di quintaessenza, mi domando se anche questa deve esserci compresa? Avevo capito in questa maniera, intanto noi siamo fatti di terra o cenere ma del tutto particolare dato che è una terra animata. Tutti gli altri elementi sono contenuti nella terra e attraverso vari processi può essere resa pura o perfezionata e forse, anzi certamente la terra contiene anche una piccolissima percentuale di oro il quale sarà lo stato o stadio finale di tutto il processo. Una volta trovato o estratto l'oro, questo deve tornare nella terra ovvero nel suo ambiente naturale e stare nel tutto, considerando che non si tratta più per es,. di una tonnellata di terra ma bensì di un oncia d'oro. E fantasticando mi viene in mente la dove tutto un pianeta fosse trasformato in oro non saprei come sarebbero i suoi abitanti, però forse mi avvicino alle proporzioni tra terra e oro, credo che il rapporto sarebbe tipo un nucleo atomico nei confronti delle orbite dei suoi elettroni più lontani. Il procedimento però, quello interno nostro è molto più elaborato dato che mentre per la terra si vedono quasi tutti gli elementi contenuti, dentro di noi ci sono aspetti non del tutto indagati. Il nostro sforzo maggiore allora sarebbe non soltanto il lavoro sul corpo fisico ma soprattutto sul mentale e sullo spirituale. E se fosse così allora mi ritroverei come linea generale. Edit: perchè dico che la terra contiene tutti gli elementi, semplice dato che se devo metterla in un recipiente allora la allungherò con acqua, la quale evaporerà e mi servirò del fuoco, insomma con un procedimento potrò osservare il comportamento di questi 4 elementi, non dimenticandoci la 5 essenza. |
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Quello che entra è l'Oro Filosofico, un oro in potenza, ma che non è assolutamente il metallo volgare. Da ciò deriva il fatto che la Pietra Filosofale dev'essere orientata verso il regno metallico (cioè fatta fermentare con oro volgare) affinchè sia utile nella trasmutazione, e in quel caso si presenta come una polvere di color rossastro. Quello che ottiene l'Alchimia è un risultato celeste (anche se parte da materiali terrestri) e l'oro metallico è terrestre (seppur il più puro) conosciuto da tutti... |
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Se ho inteso bene ci deve essere una trasmutazione molecolare a livello fisico, poi mentale e anche spirituale ma non saprei dire come ciò avviene. |
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Sono fuori strada? |
ciao a tutti
ciao a tutti sono nuovo del forum!!! :C: :C:
premetto che che il mio interese per l alchimia è abbastanza recente ...e sono contento di potermi confrontare con voi in questi argomenti poco discussi... per entrare nel discorso ho trovato molto interessante l assomiglianza del simbolo di venere al contrario che simboleggia il rame...anche perchè mi è capitato di leggere che la materia prima è presente sulla tavola di tutti... tenendo conto che lo scrittore si sarò riferito alle usanze del suo tempo ...il rame poteva benissimo essere frequente (pentole etc) se non erro mi sono anche soffermato un po nel credere che la materia prima fosse un minerale!!! |
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Intanto ti do il benvenuto. Una cosa che ho letto di recente e che ignoravo sul simbolo di Venere, è che alcuni lo fanno derivare dalla lettera P stilizzata, lettera che è la prima del nome phosphoros portatore di luce, con cui in antichità si indicava Venere. Tra l'altro anche il rame, nelle moderne installazioni elettriche è un conduttore di luce, non so se tutto ciò sia casuale.... |
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