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jezebelius 09-10-2007 22.48.41

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 40514)
Non ho capito la domanda...




icon_mrgr:

Quale? icon_mrgr:

Ok...al di la di riassuntini cerco di spiegarmi in altro modo.
Le domande erano più d'una.
La Fonte Primordiale ha avuto nel tempo numerose diramazioni. Si è conformata sia in Occidente e sia in Oriente a quei luoghi attraverso quelle che oggi chiamiamo Scuole o Ordini.
Da tale Fonte ovviamente si vedrà "emanato" la Scuola X o l'Ordine Y.
Ora dei Lavori che all'interno di queste si fa si può dire che non forniscono un accesso diretto alla Tradizione o quanto meno ne forniscono " solo " una parte, quella superficiale, di talchè si può azzardare dicendo che queste Rappresentano la Tradizione ma in sostanza " solo " la parte Essoterica-punta dell'iceberg di questa?
Va da se che seguendo questo ragionamento, sempre se riesco a veicolare quel che voglio dire, la Massoneria, ad esempio pur avendo vari Gradi che in pratica individuano una gerarchizzazione tra Appartenenti a quella Corrente e pur svolgendo taluni Lavori anche in Gruppi ristretti - preclusi a chi non è ancora arrivato a Comprendere ciò che serve per favorire, all'interno di questi, l'accesso - si potrebbe definire come detentrice della Tradizione ma in maniera superficiale?
Insomma per capirci chiedevo se una Scuola/Organizzazione, Collegata alla Tradizione e quindi alla Fonte, possa in un certo senso essere considerata Organizzazione Essoterica, che so la citata Massoneria, rispetto ad altre Organizzazioni più occulte.
Cioè oltre quel "limite" la Massoneria non va e qui entra in gioco un'altra Istituzione " Scuola" collegata ad un livello più profondo con la Tradizione.
Ecco...come se la Massoneria fosse la preparazione....non so se riesco a spiegare questa cosa.
Poi ancora,vi sono Organizzazioni le quali, proprio per il fatto che detengono quella parte più profonda della Tradizione, impartiscono linee guida o indirizzano alla formazione di Ordini e/o Scuole che servono per " preparare" chi, allievo, di questi fa parte?
Nel senso....cioè che sono talmente " vicine" alla Fonte che non hanno bisogno di Organizzazioni/Strutture, almeno nel mondo reale, per Operare secondo il Piano Divino .
Tutta questa elucubrazione, ripeto sempre se son riuscito a spiegarmi, mi è nata dal fatto che leggendo in giro varie costituzioni di Ordini, più o meno tutti, hanno avuto a che fare con Personaggi misteriosi i quali " concedevano" le chiavi per la nascita di una Struttura indirizzando alla costituzione di un determinato Ordine. Cosi mi pare sia avvenuto per la Golden Dawn o anche per la Corrente Tradizionale Martinista.
Ci sarò riuscito...?nonso.gif
martello.:

Uno 13-10-2007 13.15.11

Risponderti con un'affermazione decisa Jez potrebbe mettermi nei guai icon_mrgr:
Comunque... si come già accennato ogni Tradizione è collegata alla Pianta Originale... che poi poeticamente (e non solo) possiamo dire che è quel famoso albero della conoscenza.
Se segui la metafora/visione della pianta scopri che la crescita e allungamento di un ramo è il suo movimento nel tempo minimo, e nello spazio se si allarga.
A volte sembra che dei rametti allungandosi con poca consistenza ed importanza diventino rami morti, invece a meno che non si secchino del tutto potrebbero sempre servire per impollinare nuovi fiori più vicino alla pianta.
Sinceramente grandi organizzazioni quando vengono alla luce vanno "colte" e mangiate subito (o anche prima che escano se si ha tale possibilità), quello è il momento più fruttuoso, quando inizia ad essere un periodo lungo che sono "conosciute" hanno un'atmosfera che le circonda composta da parecchi attori in cerca di autore, di mercanti che cercano di ritagliarsi un posticino... anche di brava gente ma diventa più difficile trovarla, diventa più difficile per loro rimanere "bravi" proprio per il contesto in cui operano.
Facciamo un esempio: il più onesto ed integerrimo individuo della Terra decide di entrare in politica per far qualcosa di buono, se ci entra con un partito conosciuto è costretto a sottostare ad alcune cose non scritte per andare avanti... nella politica anche se fonda un'altro partito per sopravvivere è costretto a scendere a compromessi... a meno che non diventi talmente grande da potersene fregare del sistema che già esiste ed insieme a chi lavora con lui crearne uno nuovo più pulito. Ma questo in politica è praticamente utopia, nelle cose dello Spirito invece è possibile, non bisogna mica convertire per forza e con la forza, a dispetto di quello che sembrerebbe osservando rami troppo lunghi della pianta.

Non sono sicuro di aver risposto alla tua domanda Jez icon_mrgr:, ok... diciamo che c'è un'unica Fratellanza a cui i "fondatori" (che in realtà non lavorano per fondare, ma questo succede di conseguenza) delle varie Tradizioni conosciute fanno parte... non è che vengono istruiti da qualcuno nel momento che "esercitano" la fondazione, la loro stessa istruzione "prefondazione" può avvenire (avviene) all'interno di una o più delle Tradizioni già esistenti in un periodo precedente alla "fondazione" della nuova Tradizione (il fiore del ramo più piccolo che impollina il fiore vicino alla pianta).

jezebelius 14-10-2007 01.14.39

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 40869)

Non sono sicuro di aver risposto alla tua domanda Jez icon_mrgr:, ok... diciamo che c'è un'unica Fratellanza a cui i "fondatori" (che in realtà non lavorano per fondare, ma questo succede di conseguenza) delle varie Tradizioni conosciute fanno parte... non è che vengono istruiti da qualcuno nel momento che "esercitano" la fondazione, la loro stessa istruzione "prefondazione" può avvenire (avviene) all'interno di una o più delle Tradizioni già esistenti in un periodo precedente alla "fondazione" della nuova Tradizione (il fiore del ramo più piccolo che impollina il fiore vicino alla pianta).

Quindi riassumendo si può dire che una " Fratellanza", nel senso più astratto, esiste ed è all'interno di questa che i fondatori, se vogliamo chiamare così quei " Personaggi misteriosi" di cui, in varie storie di fondazioni di Ordini, ho letto, hanno avuto a che fare con la Costituzione di questi.
Tali personaggi, insomma, hanno fatto ( fanno ) sempre parte di una Tradizione e da questa, pur non lavorando in questo senso, " staccati" per fare in modo di " Fondare quella Scuola o quell'Ordine ".
Insomma tutto ciò che promana dall'Albero della Conoscenza, ed in questo caso, i singoli Ordini ne Rappresentano un Pezzo, anche nel caso dei " rametti", ne identifica l'Utilità.
Mi pare di aver capito, in sintesi, che, quindi, anche da un rametto " secco" possa venire l'Istruzione/Costituzione di un Ordine ( o anche una scissione di questo, o forse pure si potrebbe parlare di innesti, in cui la Tradizione modifica, giocoforza, la sua forma esteriore di manifestazione).
Ora però, mi viene da pensare che tanto più, il ramo, dista dal Fulcro altrettanto si può dire di quella Scuola o Ordine, che per un "po di tempo", diciamo, si è pubblicizzato da se lungo l'arco dei secoli o millenni.
La stessa Massoneria, ad esempio, per quanto " offra" un Lignaggio autorevole, per lo più, seguendo questo ragionamento, sarà distante da quel Fulcro.
( La cosa sinceramente non dovrebbe destabilizzare in quanto questa " distanza", e dunque la relativa lontananza dal Centro, si presenterà in relazione ad un certo " livello"; livello che, peraltro, sarà relativo alla pre-costituzione di Tizio, appartenente a quella Corrente, che oltre il quale non potrà andare/sviluppare per motivi intrinseci...appunto pre-costituiti ).
Sempre, poi, seguendo questo indirizzo si può dire che, come a scuola, i vari Ordini/Scuole hanno un Ruolo.
Mi spiego meglio, riprendendo un concetto che, mi rendo conto, non ho veicolato in maniera abbastanza chiara.
Tornando alla Massoneria possiamo dire che questa può essere identificata allo stesso modo di una scuola Materna o asilo che dir si voglia. Continuando vi saranno altri Ordini/Scuole che a loro volta, nel Percorso Scolatico Sprituale, rappresenteranno le Elementari, Le Medie, le Superiori e L'Università. Lasciamo perdere poi vari Master o Scuole di Specializzazione o di Dottorato, i quali, probabilmente, son talmente Occulti che non è dato sondarne l'Esistenza.
Ora la domanda è: posto che la Tradizione è detenuta da queste Istituzioni e dato per scontato che queste Rappresentano, come detto, vari Gradi o Livelli di Scuola/Ordine, la Via di Tizio, sempre che la pre-costituzione funga da limite, sarà sempre Inerente a quel Livello?
Anche qua mi spiego meglio. Se Tizio ha la sua Via e per una serie di motivi, situazioni etc verrà a contatto con la Massoneria seguendone,poi, la Corrente, si può dire che per motivi riguardanti la sua costituzione " fisica" non potrà fare altro che " muoversi" all'interno di quel Livello; potremmo anche dire in maniera orizzontale più che verticale, appartenendo a vari Ordini di quel livello ( e qui ritorna una domanda fatta qualche tempo fa la cui risposta era che per questi soggetti v'è bisogno di una certa bravura)?
E se ciò è vero, il fatto di potersi muovere se pure orizzontalmente, potrebbe consentire,a Tizio, di raggiungere un più ampio risultato sempre per quel Livello? Che so...frequentare due Scuole, solo che all'interno di una seguirà, per cosi dire un aspetto ed in un'altra uno differente?
E per concludere,( meno male...icon_mrgr: ) i Segnali che Tizio riceve, per seguire una Scuola più che un'altra o di far parte di Entrambe, sono da " collocarsi" sempre all'interno di quel massimo di Livello che può raggiungere/sviluppare - quindi movimento orizzontale - o anche potrebbero inserirsi ad un Livello verticale ma a ritroso; ad esempio Tizio frequenta le Medie ma ha bisogno di qualche " ripetizione" della Classe Precedente?

stella 14-10-2007 16.30.16

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 40897)
Quindi riassumendo si può dire che una " Fratellanza", nel senso più astratto, esiste ed è all'interno di questa che i fondatori, se vogliamo chiamare così quei " Personaggi misteriosi" di cui, in varie storie di fondazioni di Ordini, ho letto, hanno avuto a che fare con la Costituzione di questi.
Tali personaggi, insomma, hanno fatto ( fanno ) sempre parte di una Tradizione e da questa, pur non lavorando in questo senso, " staccati" per fare in modo di " Fondare quella Scuola o quell'Ordine ".
Insomma tutto ciò che promana dall'Albero della Conoscenza, ed in questo caso, i singoli Ordini ne Rappresentano un Pezzo, anche nel caso dei " rametti", ne identifica l'Utilità.

Se una qualsiasi "Scuola" deriva in qualche modo dall'Albero della Conoscenza, e sapendo che il frutto di quell'albero ha sì aperto gli occhi ma portato divisioni e scissioni, creando correnti di pensiero diversificate e Ordini e Fratellanze più o meno segrete, ognuna di queste Scuole è un frutto di quell'albero, che può portare bene, ma anche male...
Lo so che il mio è un discorso semplicistico, ma una luce deve illuminare e non stare nascosta e accessibile a pochi iniziati...
Se è vero che i singoli Ordini sono rametti di quel singolo albero, uno può valere l'altro nascendo dalla stessa radice e usufruendo della stessa linfa... ma appunto provenendo da un unico albero la meta a cui si punta dovrebbe essere uguale per tutti anche se per ramificazioni diverse...

jezebelius 14-10-2007 19.41.42

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 40909)
Se una qualsiasi "Scuola" deriva in qualche modo dall'Albero della Conoscenza, e sapendo che il frutto di quell'albero ha sì aperto gli occhi ma portato divisioni e scissioni, creando correnti di pensiero diversificate e Ordini e Fratellanze più o meno segrete, ognuna di queste Scuole è un frutto di quell'albero, che può portare bene, ma anche male...
Lo so che il mio è un discorso semplicistico, ma una luce deve illuminare e non stare nascosta e accessibile a pochi iniziati...
Se è vero che i singoli Ordini sono rametti di quel singolo albero, uno può valere l'altro nascendo dalla stessa radice e usufruendo della stessa linfa... ma appunto provenendo da un unico albero la meta a cui si punta dovrebbe essere uguale per tutti anche se per ramificazioni diverse...

Concordo col discorso ma solo parzialmente, anzi oserei dire solo per la parte iniziale sottolineata.
Nello specifico è pure vero che una Qualsiasi Scuola promana dall'Albero della Conoscenza e di questo ne Detiene un pezzo ( ovvero ne è Custode) ma sempre per questo verso dovremmo ricordarci che l'uomo, in quanto non Uomo, da un lato, oltre a non Comprendere, si troverebbe, dall'altro, cio che crede di aver Compreso a suo scopo.
Abolirei, quindi e soprattutto per le cose Spirituali, una sorta di " Democratizzazione dello Spirito" a mo' di Conoscenza gettata a pioggia, in primo luogo però non dimenticando che la limitazione oggettiva-intrinseca di ognuno farebbe gran parte del lavoro.
Il bene e il male che conosciamo sono sempre in relazione a ciò che si reputa tale ed oltremodo imbevuto di dualità. Per ipotesi, secondo me,se solo si elargissero Verità in questo modo, non farebbero altro, nel migliore dei casi, che creare un'altra religione.
Se la Luce è Nascosta, Occultata, non è per Volere degli Uomini, o degli uomini, ma semplicemente perchè - e forse questo è più semplicistico come discorso - E' Cosi.
Per il discorso " uno può valere l'altro" si potrebbe fare un esempio.
E' vero che ogni Organizzazione è parte di quell'Albero ma trasportiamo la cosa come se fossimo in un'Azienda. Ci saranno vari Ruoli e vari Compiti, con competenze diversificate.
Ogni componente di questa Azienda, insomma, sarà preparato per il Ruolo che gli compete ma ognuno avrà, come dire, seguito, itinerari differenti.
Ad esempio per chi dovrà tenere un certo tipo di Relazioni con L'Estero andrà bene, per l'accesso, una laurea in Scienze politiche o Relazioni Internazionali o anche Giurisprudenza senza non considerare, però, il corso di formazione, specifico all'interno dell'azienda, che gli farà assumere compiti inerenti.
Identico discorso per chi andrà a ricoprire il ruolo di Direttore Generale che, ovviamente, non sarà lo stesso di Impiegato anche se dovrà Comprenderlo.
Ma si può affermare che " ogni Componente", con il relativo percorso, contribuisce a che l'Azienza "Produca".
In sostanza, secondo me, la forma, il tipo di laurea, può essere diversificata come anche il corso di formazione.
Ciò che assume rilevanza è quello che il soggetto ha Compreso durante questo percorso nei limiti del suo Solco e per quel tipo di Ruolo che dovrà, se Vorrà, ricoprire.
Per questo, su, facevo la diversificazione tra Livelli e quindi richiamando una mobilità Orizzontale, giacchè l'Impiegato per essere tale dovrà Conoscere tutto del suo Livello( come si invia la posta, come si riceve, come si fa una fotocopia), ed una mobilità Verticale oltre alla prima in quanto a possibilità di Comprensione, poichè, probabilmente l'Impiegato , seguendo un certo piano Aziendale, sarà Chiamato ad intensificare il Percorso con la possibilità di accellerare, con l'Esperienza, il suo Vissuto ( quindi oltre ad avere imparato, nel periodo della sua vita, come si fa una fotocopia ed altro, potrà usufruire di tale Piano per passare al controllo dei titoli in borsa) o anche, ed è questo il caso di ciò che ho chiamato mobilità Verticale a ritroso, oltre ad insegnargli come fare una fotocopia, insegnare allo stesso come funziona il Pc, per controllare poi i titoli.
Non so se è chiaro..fiori.gif

Shanti 14-10-2007 22.12.05

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius
Non so se è chiaro..fiori.gif

A me molto poco, e sì che ho letto due o tre volte... E allora penso che sia perchè in questa Azienda mi accontento per ora di un Ruolo da Operaia con il Compito di lavorare, lavorare e poi ancora lavorare, senza badare al Piano in cui potrei o non potrei essere.
fiori.gif

turaz 15-10-2007 18.50.18

mi pare ci sia parecchio "calcolo" in alcune cose scritte più che "cuore".
e penso che in questo ambito invece l'equilibrio si sposti a favore del "cuore" (può darsi io mi sbagli si intende)

cassandra 17-10-2007 12.53.34

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 40914)
Concordo col discorso ma solo parzialmente, anzi oserei dire solo per la parte iniziale sottolineata.
Nello specifico è pure vero che una Qualsiasi Scuola promana dall'Albero della Conoscenza e di questo ne Detiene un pezzo ( ovvero ne è Custode) ma sempre per questo verso dovremmo ricordarci che l'uomo, in quanto non Uomo, da un lato, oltre a non Comprendere, si troverebbe, dall'altro, cio che crede di aver Compreso a suo scopo.
Abolirei, quindi e soprattutto per le cose Spirituali, una sorta di " Democratizzazione dello Spirito" a mo' di Conoscenza gettata a pioggia, in primo luogo però non dimenticando che la limitazione oggettiva-intrinseca di ognuno farebbe gran parte del lavoro.
Il bene e il male che conosciamo sono sempre in relazione a ciò che si reputa tale ed oltremodo imbevuto di dualità. Per ipotesi, secondo me,se solo si elargissero Verità in questo modo, non farebbero altro, nel migliore dei casi, che creare un'altra religione.
Se la Luce è Nascosta, Occultata, non è per Volere degli Uomini, o degli uomini, ma semplicemente perchè - e forse questo è più semplicistico come discorso - E' Cosi.
Per il discorso " uno può valere l'altro" si potrebbe fare un esempio.
E' vero che ogni Organizzazione è parte di quell'Albero ma trasportiamo la cosa come se fossimo in un'Azienda. Ci saranno vari Ruoli e vari Compiti, con competenze diversificate.
Ogni componente di questa Azienda, insomma, sarà preparato per il Ruolo che gli compete ma ognuno avrà, come dire, seguito, itinerari differenti.
Ad esempio per chi dovrà tenere un certo tipo di Relazioni con L'Estero andrà bene, per l'accesso, una laurea in Scienze politiche o Relazioni Internazionali o anche Giurisprudenza senza non considerare, però, il corso di formazione, specifico all'interno dell'azienda, che gli farà assumere compiti inerenti.
Identico discorso per chi andrà a ricoprire il ruolo di Direttore Generale che, ovviamente, non sarà lo stesso di Impiegato anche se dovrà Comprenderlo.
Ma si può affermare che " ogni Componente", con il relativo percorso, contribuisce a che l'Azienza "Produca".
In sostanza, secondo me, la forma, il tipo di laurea, può essere diversificata come anche il corso di formazione.
Ciò che assume rilevanza è quello che il soggetto ha Compreso durante questo percorso nei limiti del suo Solco e per quel tipo di Ruolo che dovrà, se Vorrà, ricoprire.
Per questo, su, facevo la diversificazione tra Livelli e quindi richiamando una mobilità Orizzontale, giacchè l'Impiegato per essere tale dovrà Conoscere tutto del suo Livello( come si invia la posta, come si riceve, come si fa una fotocopia), ed una mobilità Verticale oltre alla prima in quanto a possibilità di Comprensione, poichè, probabilmente l'Impiegato , seguendo un certo piano Aziendale, sarà Chiamato ad intensificare il Percorso con la possibilità di accellerare, con l'Esperienza, il suo Vissuto ( quindi oltre ad avere imparato, nel periodo della sua vita, come si fa una fotocopia ed altro, potrà usufruire di tale Piano per passare al controllo dei titoli in borsa) o anche, ed è questo il caso di ciò che ho chiamato mobilità Verticale a ritroso, oltre ad insegnargli come fare una fotocopia, insegnare allo stesso come funziona il Pc, per controllare poi i titoli.
Non so se è chiaro..fiori.gif

Non trovo ci sia calcolo in quanto scritto da Jez,ma ho l'impressione che cercasse di spiegare che non è detto che tutti in una determinata Azienda hanno le stesse potenzialità e capacità,per cui non è detto neanche che tutti potranno raggiungere posizioni "privilegiate",di rilievo o di comando...
Ci vedo una sorta di ognuno fa quel che può,sforzandosi di operare in un determinato settore, con la possibilità di proseguire,fare carriera,come anche no.
A mio parere spostando l'esempio sulla scuola credo di non sbagliare affermando che tutti veniamo iscritti alle elementari,ma non tutti avranno la stessa costanza e volontà nello studio...tutti potranno conseguire la licenza elementare...ma ognuno con un risultato differente...in base alle predisposizioni ed alla struttura fisica e non solo...
Come nella vita non tutti si laureano,così secondo me in un percorso Spirituale,non tutti ragguigeranno chissà quali gradi o livelli,seppur seguono lo stesso Ordine o Fratellanza...
Concludo dicendo che per me la parte più bella dell'intero itinerario è il percorso (il camminare),non ha molta importanza se si arriva prima o dopo al conferimento di una "carica" e se ci si arriva...quanto impegnarsi per conseguire un qualsiasi risultato,alto o basso che sia...l'importante è muoversi...anche se la scintilla dovesse non accendersi mai...
fiori.gif

turaz 17-10-2007 13.23.53

ecco in quanto scritto qui leggo "cuore" ora.

ciauzz

griselda 17-10-2007 14.06.31

Ho cercato di leggere e rileggere ma ho capito poco, colpa mia sicuramente.
Le fratellanze di cui parli sono di tipo Massonico Jez? Da quando avevo letto,e mi pare di aver capito, in passato, non era importante cosa si faceva nella vita il grado in orrizontale (ognuno dava l'apporto con quello che era al momento del suo "apprendistato") per appartenervi, ma il Lavoro che si intendeva iniziare a svolgere sull'Essere.
Oggi comunque si fa presto a chiamare tutto con un Nome che poi non rispecchia più niente, solo perchè si sono messi a studiare libri e a fare... ma bon, parere mio. Penso che in qualunque Scuola necessiti qualcuno che abbia raggiunto un altissimo livello in verticale e che faccia da tramite tra l'alto e il basso e oggi trovarne così tanti, come si sente in giro mi sembra molto strano.
Per quanto riguarda il frequentare due scuole contemporaneamente anche questo mi pare strano perchè ci si unisce tra i fratelli tramite i riti, le frequentazioni i pensieri gli intenti e quindi si crea una "corrente" tra le parti che accomuna tutti. Mischiare con altri ma a mio parere è come annacquare il vino.
Ok probabilmente ho detto una serie di imprecisioni o di ...... ma è il mio pensiero di ora, attendo correzioni.
:C:

Uno 17-10-2007 15.48.52

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 41080)
Per quanto riguarda il frequentare due scuole contemporaneamente anche questo mi pare strano perchè ci si unisce tra i fratelli tramite i riti, le frequentazioni i pensieri gli intenti e quindi si crea una "corrente" tra le parti che accomuna tutti. Mischiare con altri ma a mio parere è come annacquare il vino.

In un certo senso non hai torto... non ci sono impedimenti formali, ma nella sostanza io non frequenterei due scuole contemporaneamente, in sequenza si, se trovo una seconda (o terza etc) migliore e/o che mi da altro, però dovrei prima essere in grado di comprendere completamente ed interamente la prima (o seconda etc).
E' un pò il discorso dei libri e dei Maestri passati, ce ne sono alcuni migliori ed altri peggiori, non c'è nulla di male nell'esprimere quello che si vede dal proprio punto di vista, quello che trovo sbagliato (e che qualifica chi lo fa) è parlare con cufficienza di tal libro o tale Maestro se non si è sicuri al 100% (e neanche in quel caso, perchè si deve avere comunque rispetto) di quello che dice o fa. Far nomi non ha senso, ma può far capire come esempio, Il tanto discusso Osho (che poi in un certo senso ha preso l'eredità di Gurdeijeff), prima di giudicarlo bisogna pensare che è stato capace di raccogliere migliaia (milioni?) di persone... e chi ne parla con sufficienza spesso non è in grado di comunicare con una persona alla volta. Era un imbroglione? Chi se ne frega, nel nome della "sua" filosofia molti si sono messi in moto, alcuni si sono messi in moto prendendosi in giro? Fa parte della legge dei grandi numeri... capita con chi segue direttamente il Cristo (o che meglio dice di farlo) figuriamoci con altri.

Tornando alla solita domanda di Jez, perchè gira gira sempre quella mi fa icon_mrgr:
Vuoi una risposta precisa e inconfondibile? No non è bene seguire nello stesso momento due scuole, è un modo come un altro per non seguire nessuna delle due. E' come aver moglie e amante, non si ama nessuna delle due, si ama l'idea di innamorarsi, in questo caso si gode nel saper di far collezione di scuole, ma se nessuna delle due mi fa muovere, se io non la "seguo" per imparare a muovermi a che serve?
Vediamo se stavolta è chiara la risposta :H

:C:

il segno 23-10-2007 14.23.47

Caro Uno penso che tu abbia perfettamente ragione.
Personalmente mi sono avvicinata alla materia della tua osservazione per amore e poi me ne sono allontanata, e ora mi sono riavvicinata per dolore. Comunque come vedi e come posso testimoniare dalla mia esperienza sono solo le cause esterne che ci avvicinano a certi argomenti, ma poi si ha la volontà di continuare il sentiero? Io posso dirti che sto provando con tutte le mie forze a farlo.
Ciao ed a presto

Uno 23-10-2007 16.00.46

Ho spostato il messaggio di "il segno" che era inserito come commento


La forza di continuare, poi, deve prescindere dalle cause esterne cara Il Segno, altrimenti non si continua ma si sposta ciò che si fa nella vita comune abbigliandola di ricerca Spirituale (parlo in generale, non mi riferisco a te, però ad esser sincero, finchè cerchi solo per il dolore.... )

Non sono solo le cause esterne però... o meglio queste portano ad una determinata maturazione ma non sono loro le fautrici del mettersi in movimento realmente

:C:

il segno 25-10-2007 14.51.38

Attraverso il dolore
 
Caro Uno,
posso dirti che sono perfettamente d'accordo con te circa quello che dici sulla strada che poi deve essere fatta tua. Però credo che il dolore sia un ottimo carburane per la propria crescita interiore. Non è forse vero che in certi stati d'animo siamo molto più introspettivi e ci osserivamo di più di altri momenti nei quali siamo completamente proiettati fuori di noi? Trasformare l'emozione negativa in pensiero positivo, non è forse "strategia" della trasmutazione alchemica?
Grazie per la tua risposta e a presto.
il segno:U

Uno 25-10-2007 16.35.54

Certo che è vero il Segno (non ti offenderai mica se ti sego il nick vero? icon_mrgr:)
L'emozione veicola, quindi la sofferenza, ma pure la gioia, sono buone fonti di carburante per iniziare, per mettere in moto l'apparato. Poi se se non vai oltre rischi di essere un'automobile che cammina a benzina e si pulisce con la benzina, che ha una stufetta per il riscaldamento a benzina.... cioè che consuma più benzina per tutte le cose accessorie che per camminare.
Il che come dicevo sopra non è una macchina ferma, ma neanche che fa chissà che viaggioni, ma va bene eh... piuttosto che parcheggiata, se insisto è solo perchè vedo spesso che ci si abitua alla passeggiatina e si pensa che è tutto li.

Se vuoi rimanere su ciò che spinge ad inizare forse possono interessarti questi due thread
http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=1415
http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2389

non sono ancora chiusi/finiti (come tutti i discorsi qui), ma hanno già tirato fuori qualcosa

:C:

jezebelius 27-10-2007 18.42.19

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 41100)

Tornando alla solita domanda di Jez, perchè gira gira sempre quella mi fa icon_mrgr:
Vuoi una risposta precisa e inconfondibile? No non è bene seguire nello stesso momento due scuole, è un modo come un altro per non seguire nessuna delle due. E' come aver moglie e amante, non si ama nessuna delle due, si ama l'idea di innamorarsi, in questo caso si gode nel saper di far collezione di scuole, ma se nessuna delle due mi fa muovere, se io non la "seguo" per imparare a muovermi a che serve?
Vediamo se stavolta è chiara la risposta :H

:C:

E' chiara. Grazieabbraccio:

Insomma cercando di fare un riassunto di quanto detto, ogni Scuola o Ordine fa parte dell'Albero della Conoscenza o di Questo, può dirsi, ne è il Prolungamento. Come in un ramo di Albero scorre la medesima linfa di questo, cosi in una Scuola o Ordine scorre la Medesima dell'Albero della Conoscenza.
Mi rendo conto che sono stato un po ostico nei post precedenti ma semplicemente perchè un argomento come questo mi pare delicato ed a volte nel voler rendere una cosa di " semplice" digeribilità, mi accade di fare il contrario.
Vabbè...vado avanti.
Una domanda, tra le solite che mi vengono in mente sperando, anche se talvolta nella confusione, possono/potrebbero dare indicazioni per le risposte " sommarie" che si cercano, ha intenzione di richiamare il concetto di Percorso ma dal punto di vista della riconoscibilità della Scuola alla quale l'allievo è adatto.
Insomma in base a cosa l'allievo sceglie la Scuola ( o è la Scuola che sceglie lui e se si in base a cosa? )

Ancora...Molti di coloro che fanno parte di Ordini o Scuole, nel mondo materiale-profano, ancorchè occulte, sono convinti che "solo" queste, "visibili" per certi versi ossia collegate, attraverso un sistema di Filiazione, alla Tradizione, detengono quella " Linfa" del Ramo dell'Albero.
Ora, cercando un collegamento a questo forse forzato, nel leggere in giro di Salomone, tale Re Ebraico di cui si legge nella Bibbia, non riconobbe Mosè e le sue Leggi, il che lo fece muovere nel senso della costruzione del Tempio a Yahvè.
E' possibile che chi " Segue" una Scuola, se non si trova ad un Livello Superiore tale da Comprendere ciò che gli sta sotto, non riconosca altri ( allievi o Maestri) di altre ossia in essi/esse una "parte" della Tradizione o forse mi sbaglio?

Simon 20-11-2007 21.37.17

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 41932)
Insomma in base a cosa l'allievo sceglie la Scuola ( o è la Scuola che sceglie lui e se si in base a cosa?

Questa domanda interessa anche a me.
Aggiungo anche, come si fa a trovare e riconoscere una scuola?

Grazie

Ray 20-11-2007 23.57.43

Citazione:

Originalmente inviato da Simon (Messaggio 43778)
come si fa a trovare e riconoscere una scuola?

Beh, questa credo sia una classica domanda da un milione, penso anche che qualsiasi Ricercatore serio se la sia posta prima o poi. Non credo di poter dare una risposta esauriente, tuttavia forse ragionandoci un po' su da qualche parte arriviamo.

Trovare e riconoscere sono certamente due cose collegate, infatti trovare senza riconoscere equivale a non trovare. D'altra parte per riconoscere si deve prima trovare o, diciamo, imbattersi.

Per certi versi non credo che la cosa si discosti molto dalle scuole di altro genere, dove si impara questo o quello. E' necessario l'incontro di due forze: la scuola che in qualche modo si fa vedere e l'allievo che la cerca.
Certo per le scuole "esoteriche" forse non ci sarà l'insegna sulla porta, ma potrebbe anche esserci. Le scuole di un certo tipo sono state sempre un po' nascoste, ma non nascoste del tutto, altrimenti sarebbero introvabili e quindi inaccessibili, cioè non sarebbero scuole. Anticamente ci si arrivava col passaparola o si sapeva che c'erano e si doveva un po' cercarle... girano molte dicerie anche sul fatto che è la scuola che ti cerca se sei "adatto", ma io credo che la scuola sia li, che emani quel che ha da emanare (anche se magari molto diversamente da quel che siamo oggi abituati dalle scuole "normali") e che quindi ci si possa imbattere in esse, se ci sono.
Una Scuola ha bisogno di allievi tanto quanto una scuola... anche se non è la quantità che in questo caso conta.

A questo punto c'è il problema dell'allievo, ovvero quello di riconoscere che di una Scuola si tratta e magari capire la qualità di essa.
Qui credo si posano avere solo prove indiziarie, dato che da allievi non si sa, se si sapesse non servirebbe una scuola, e quindi si può sapere con certezza solo dopo aver frequentato.
In linea di massima però tutte le scuole vengono giudicate dalla loro fama ed essa deriva da due cose: la qualità degli insegnanti e quella degli allievi... due cose che sono strettamente correlate.

Purtroppo al giorno d'oggi per le scuole normali questa qualità è spesso presunta e si rischia che ciò si estenda anche alle Scuole. Questo però non toglie il principio... la Scuola è tanto migliore quanto migliori sono i risultati che è in grado di produrre. Quindi io guarderei gli allievi e il maestro.

Se di Scuola si tratta in teoria esistono altri parametri. Per esempio una Scuola deve avere un collegamento "vivo" con una Tradizione, ma questo collegamento spesso non si vede e anche se si vede spesso non si è in grado di riconoscerlo dall'esterno.

Altra cosa. Una Scuola completa dovrebbe essere in grado di offrire un percorso completo, cioè fino all'Iniziazione. Questo implica la presenza di un Maestro vero, ovvero di un Iniziato. Ma anche qui, come riconoscerlo? E' impossibile per i non Iniziati. Se ne può avere degli indizi, si può "sentire", ma certezze non si possono avere. Questo perchè ognuno può vedere solo immediatamente sopra se stesso (e immediatamente sotto) quindi l'unica certezza che si può avere è che il maestro sia più "avanti" (scappatemi il termine) di noi, ma non si può sapere quanto. Certo è che se uno è più avanti può certamente insegnarmi qualcosa.

A questo punto si potrebbe parlare degli indizi... beh, ce ne sono molti che si possono cercare, anche se nessuno di essi da garanzie complete. Uno piuttosto solido è il seguente: un Maestro mi conosce meglio di quanto io conosca me stesso. Però per accertarsi di questo non basta un'occhiata... inoltre si deve essere almeno un minimo non così ostinati (come dire che se non voglio vedere nessuna prova mi basterà) e ci si deve un minimo relazionare. Insomma serva aver già fatto un pezzettino di strada, per quanto piccolo... d'altra parte senza quel pezzettino, difficilmente si cerca una scuola. Può ovviamente capitare che ci si imbatta in una scuola senza cercarla... beh allora è quasi certo che non la si riconoscerà per quel che è realmente, ma questo è un altro discorso.

Bon, come ho detto, non pretendo certo di aver esaurito un argomento forse ineasauribile, anzi spero che questo apra la discussione e che ne parliamo ancora... può far bene a molti a mio avviso.

jezebelius 12-12-2007 18.19.05

Interessanti questi dati che proponi.
Cerco di fare un riepilogo della cosa associando poi a questo alcune domande che mi sovvengono.
Abbiamo detto ( hai detto icon_mrgr: nel senso di merito ) che " trovare e riconoscere " sono due aspetti della stessa medaglia. Le ragioni che possono essere prese in considerzione per la Ricerca di una tale Scuola, sono da riportare nelle dinamiche di ognuno.
Insomma si tratta dell'incontro di due forze: L'allievo che Cerca, se c'è Vera Ricerca, e la Scuola che, in un certo qual modo, emana quel che ha da emanare.
Si potrebbe dire che chi " risuona " con quella vibrazione - rappresentata dalla Scuola in quanto questa è in maniera evidente, la detentrice della Tradizione quindi oggettivata in questa; sta li da un certo punto di vista - quello sarà attratto da una corrente o da altra in base a detta vibrazione. Entrambe però presenteranno l'incognita del risultato da raggiungere. L'unica cosa che si ha a disposizione, per dirla in altri termini, è la storia di quella Scuola e quindi inevitabilmente gli allievi che di questa o quell'altra corrente hanno fatto parte.
In base a quello ci si farà, più o meno, una idea.
Ma qua, probabilmente, siamo nel razionale e forse è da ricercare altro che ci possa accompagnare nella Ricerca e dunque nel Riconoscere una Scuola.
A questo punto, proprio perchè non abbiamo gli strumenti adatti al fine di riconoscere una Scuola nè tantomeno possiamo analizzare un risultato che una Corrente si prefigge, poichè altrimenti, come dici bene, non avremmo bisogno a questo punto di una Scuola, l'altra cosa che dovrebbe essere presa in considerazione è l'elemento fideistico. Vale a dire che non appena c'è qualcosa che " risuona " con quella vibrazione, bisognerebbe comunque dare qualcosa ( e cosa se non se stessi ) al Maestro che abbiamo riconosciuto come tale. Sempre continuando si potrebbe dire che quel Maestro è il depositario della Tradizione, quindi espressione di questa o di quella Corrente della Tradizione.
Ma anche qua non sappiamo se una Tradizione, viva, c'è e di che tipo di tradizione.
Poichè hai toccato molti punti ed io non sono altrettanto sintentico nell'affrontare un argomento, per il momento mi fermo qua, cercando di analizzare ed anche se ci riesco estrapolare da quel che hai lasciato, ciò che forse potrebbe servire come ulteriore dato di partenza.
Stiamo parlando di Scuole e di Vie, di Iniziati e non Iniziati - che per quel che riguarda questo ultimo punto specifico sicuramente possiamo riprendere qua o anche altrove, parlando di Iniziazione - per cui la domanda è la seguente.
Posto che la Via Esiste nella sua essenza e questo si può definire come un dato oggettivo, abbiamo visto che, proprio perchè ci possono essere varie diramazioni o correnti o Ordini, tale Via cambia, modifica, le sue apparizioni ( passatemi il termine ) in conseguenza anche dei cambiamenti culturali, storici e sociali. Insomma si plasma, mediante le varie forme, nel tempo. Ecco, possiamo prendere un punto dal quale in poi c'è stato o si è verificato un taglio netto con le forme precedenti a quel punto?
Mettendo sta domanda in termini più chiari, se ad esempio prendiamo un punto non tanto lontano nella nostra linea temporale, mettiamo la venuta di Cristo duemila anni fa, di li in poi, poichè il Maestro ha Fatto quel che ha Fatto, si può dire che il percorrere una Via ora richiede l'abbandono di una data forma, ove per esempio esisteva prima della venuta di Cristo il sacrificio di animali o anche il culto egiziano e dunque i relativi Misteri oppure un qualche altra forma?
Chi adopera quelle forme per il Collegamento e di Linguaggio/Trasmissione con la Tradizione se vogliamo che era adoprata precedentemente all'episodio di duemila anni fa, sarà, come dire, penalizzato dal vecchio modo di Comunicare ovvero percorrere la Via in quanto obsoleto? Rispetto alla nuova Corrente che con la venuta di Cristo, forse è stata instaurata il Cambiamento ha interessato, forse, non solo il "livello" formale, di Comunicazione o di Linguaggio, ma anche il livello Sostanziale ?
Come dire quel " Io Sono la Via ", porta con se un abbandono del Vecchio ed un accogliemento del Nuovo? Ma questo punto, probabilmente tornando a quel che hai detto sul Trovare e Riconoscere, come si fa a " Riconoscere " il Nuovo che da quel punto in poi arriva?
nonso.gif

Astral 12-12-2007 18.45.50

Quando uno percorre veramente una Via, un sentiero spirituale, si chiede poco se è di destra o di sinistra, il problema è percorrerlo.

Io credo che non c'è un unica via o due vie per percorrere un sentiero spirituale.

Tuttavia oggi ci sono 272.000 vie, e molte di queste sono percorsi che girano su stessi senza arrivare da nessuna parte.

L'ideale sarebbe conoscere e approfondire ogni sentiero spirituale, e poi passare eventualmente oltre, piuttosto che magari fare un po' qui e un po' li ( cosi abbiamo un ampia panoramica, ma non stiamo percorrendo nulla).

Nella mia esperienza, io ho voluto approfondire il sentiero con cui sono battezzato, l'ho seguito fino in fondo, ho cambiato sentiero, ma posso dire che la ricchezza del precedente percorso me la porto ancora dietro ( a volte non solo quella ma questo è un altro discorso).

Ho letto le differenze tra via della mano destra e via della mano sinistra, sinceramente mi so perso.

Forse per come sono fatto io, una tabella, con degli elenchi puntati che spiega le differenze a confronto tra le due, mi aiuterebbe a comprendere meglio.

icon_mrgr:

Uno 12-12-2007 18.51.10

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 45466)

L'ideale sarebbe conoscere e approfondire ogni sentiero spirituale, e poi passare eventualmente oltre, piuttosto che magari fare un po' qui e un po' li ( cosi abbiamo un ampia panoramica, ma non stiamo percorrendo nulla).

Se ne approfondisci uno... non passi oltre, nel senso che non cerchi altri, li comprendi, li capisci al volo, ma non ne inizi un'altro.
Per il bignami, forse è al di la delle mia capacità boccaccia:
Dai sono due paginette... poi saranno pure scritte da cani, ma se vuoi ce la fai.

:C:

turaz 12-12-2007 18.57.17

personalmente la penso come Uno.
se ne approfondisci UNO gli altri li comprendi davvero al volo e non li cerchi perchè quello che hai li "racchiude" tutti in un certo senso.

Astral 12-12-2007 21.25.23

in parole povere leggendo l'articolo di Uno ( altro che 2 pagine erano 4icon_mrgr: ) La mano destra è diciamo più rigida, significa digiuni, duri allenamenti spirituali, privazione, ascetismo, più disciplina.

La mano sinistra invece è più eccesso, più sfogo delle valvole, fino ad arrivare al punto di non ritorno.

Quindi dice che la maggior parte della gente non segue ne una nell'altra.

Quindi se io mangio equilibrato, ho una sessualità sana, non passo ore a pregare, ma non trascorro neanche gli esercizi spirituali, non mi ammazzo di esercizi per il corpo, ma non dimoro nella pigrizia, sto sbagliando perchè non percorro nessuna via?

:C:

Uno 13-12-2007 00.42.29

In questo modo segui una Via destra ligth.

Forse non ho espresso bene il concetto, anche se ho il "sospetto" che ti sia sfuggito nell'estrema sintesi (perchè ho cercato di riassumere con 4 paginette quelli che sono tra i principi dell'esoterismo sui cui ci si possono scrivere libri e libri interi).

Sebbene l'intensità con cui ci si immerge su una delle due vie è importante ad un certo livello, non è il parametro principale, potresti anche flagellarti (non che sia necessario, è un esempio) e poi mollare sempre due secondi prima ed eccedere in qualcosa che ti fa ritornare da capo a cominciare. Immagina un secchio che devi riempire con un mestolo, non importa più di tanto (certo influirà sul tempo e quando al posto di un secchio ti trovi un serbatoio di 1000 litri il discorso cambia) quanto grande è il mestolo che usi, quanto il fatto che se arrivi quasi alla fine e gli dai un calcio devi ricominciare.... moltissimi a metà (anche prima una buona fettazza) secchio lo svuotano.
Alcune cose non occorre farle realmente, quanto volendo, poterle fare (già immagino cosa scatenerò con questa affermazione, pazienza, tanto chi se la racconterà comunque avrebbe trovato altre scuse), averle già nella propria struttura psico-fisica.

cassandra 13-12-2007 03.23.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 45501)
Sebbene l'intensità con cui ci si immerge su una delle due vie è importante ad un certo livello, non è il parametro principale, potresti anche flagellarti (non che sia necessario, è un esempio) e poi mollare sempre due secondi prima ed eccedere in qualcosa che ti fa ritornare da capo a cominciare. Immagina un secchio che devi riempire con un mestolo, non importa più di tanto (certo influirà sul tempo e quando al posto di un secchio ti trovi un serbatoio di 1000 litri il discorso cambia) quanto grande è il mestolo che usi, quanto il fatto che se arrivi quasi alla fine e gli dai un calcio devi ricominciare.... moltissimi a metà (anche prima una buona fettazza) secchio lo svuotano.

cOM'è vera questa cosa che hai scritto Uno...8-)

Alcune cose non occorre farle realmente, quanto volendo, poterle fare (già immagino cosa scatenerò con questa affermazione, pazienza, tanto chi se la racconterà comunque avrebbe trovato altre scuse), averle già nella propria struttura psico-fisica.

Potresti approfondire questa parte per favore fiori.gif

Uno 13-12-2007 15.04.16

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 45518)
Potresti approfondire questa parte per favore fiori.gif

Provo a cambiare esempio

Prendiamo il mangiare, mettiamo che la via della mano destra sia stare in linea.
Se parti da una situazione sfavorevole, tipo sei sovrapeso , devi metterti a dieta, come sai potresti fare una cosa drastica e fare velocemente, oppure con calma curando l'alimentazione giorno per giorno. Se dovessi perdere 60 kg forse sotto controllo di chi sa (il dietologo in questo caso) sarebbe meglio andarci pesanti, se devi perdere solo 5 kg con calmetta evitando le stupidaggini alimentari ce la fai, per questo dicevo che la portata delle pratiche è un parametro secondario ma dipende dal lavoro che c'è da fare.
In entrambi i casi se quando hai fatto un bel tragitto vai ad una serie di pranzi e ti abbuffi devi ricominciare da capo... in ogni caso sarebbe meglio togliersi un oliva al giorno (esempio) ma con tanta costanza da arrivare al risultato.
Quello che vedo in giro (ma pure con le semplici diete) è che molti iniziano ma quando arrivano ad avere qualche piccolo risultato si fermano e tornano indietro... e via via... (anche nel senso che cambiano Via icon_mrgr:)

Te capì? :C:

Astral 13-12-2007 15.11.08

Ho capito forse quello che intende Uno: diciamo che molto spesso nella vita spirituale ci si accontenta dei bruscolini, e poi spesso si ricomincia da capo.

In effetti non ha tutti i torti e vi faccio un esempio pratico: ogni giorno scrivo un diario (diviso in settori) e alla fine dell'anno controllo sempre gli obbiettivi e i propositi. Vi dirò che ci sono stati alcuni anni che confrontando i diari, sembra sempre di stare su un disco che gira su se stesso.

C'è il periodo che va tutto male, tutto storto, vogliamo cambiare, partiamo con entusiasmo, otteniamo qualche risultato, poi magari è il momento di insistere, ci ributtiamo giu, perdiamo quello che abbiamo ottenuto, e si ricomincia da capo.

Diciamo che riempiamo il serbatoio ( neanche a metà delle volte) e poi lo risvuotiamo.

Ve ne cito una ( qui faccio un mea culpa) l'anno scorso dello stesso periodo frequentavo questo forum, poi ho lasciato perdere perchè dovevo riflettere, e adesso ho ripreso.

A volte sembra che stiamo a giocare al gioco dell'oca.icon_mrgr:

cassandra 13-12-2007 18.13.24

Non mi azzardo a dire si,ho capito...ma spero di si...:@@
Quello che sento su di me ad esempio è che per un periodo vado dritta,come se tutto fosse abbastanza armonico,poi ad un tratto accade qualcosa...(una reazione,un eccesso di presunzione,qualcosa che mi infastidisce...insomma quello che è e puff...sono di nuovo lì, al punto di partenzapiango.gif ),questo a prescindere da quale via,in quanto credo di mischiarle e di averle spesso mischiate inconsapevolmente ed involontariamente.
Quello che avrei voluto capire è se ad uno manca la potenzialità di fare,perchè non c'è nella sua struttura psico-fisica che fa?come accorgersi se e cosa c'è in questa benedetta struttura?...le persone se ne rendono conto da sole o è necessario che qualcuno "più su" te lo dica?Insomma come faccio a sapere se sono in grado di riempire il secchio?Mi pareva di aver capito che non tutti hanno la possibilità di farlo,anche se c'è chi si racconta di esserne capace...
Scusa Uno se so de coccio ed insisto,ma sta cosa è importante per me almeno.
fiori.gif

Ray 14-12-2007 00.10.35

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 45575)
Non mi azzardo a dire si,ho capito...ma spero di si...:@@
Quello che sento su di me ad esempio è che per un periodo vado dritta,come se tutto fosse abbastanza armonico,poi ad un tratto accade qualcosa...(una reazione,un eccesso di presunzione,qualcosa che mi infastidisce...insomma quello che è e puff...sono di nuovo lì, al punto di partenzapiango.gif ),questo a prescindere da quale via,in quanto credo di mischiarle e di averle spesso mischiate inconsapevolmente ed involontariamente.
Quello che avrei voluto capire è se ad uno manca la potenzialità di fare,perchè non c'è nella sua struttura psico-fisica che fa?come accorgersi se e cosa c'è in questa benedetta struttura?...le persone se ne rendono conto da sole o è necessario che qualcuno "più su" te lo dica?Insomma come faccio a sapere se sono in grado di riempire il secchio?Mi pareva di aver capito che non tutti hanno la possibilità di farlo,anche se c'è chi si racconta di esserne capace...
Scusa Uno se so de coccio ed insisto,ma sta cosa è importante per me almeno.
fiori.gif

Se riesci a riempire il secchio parzialmente allora hai anche la possibilità di riempirlo tutto... non è sulla possibilità di arrivare o meno che verte la questione.

Il fatto è che in qualche modo sappiamo che il secchio pieno vuol dire qualcosa, è una tappa finita, si deve/dovrà passare ad altro. E' un momento dove, se vogliamo, in qualche modo si fanno i conti... da un altro punto di vista c'entra il discorso successo/insuccesso. Di solito abbiamo paura più del primo che del secondo... e in questo caso, dove i termini del discorso sono "io" "persona" "morte"... insomma qualcosa che riguarda la totalità di quel che riteniamo il nostro essere, la paura è estrema.

Se vuoto il secchio anche solo una mestolata prima di finire ecco che il problema non si pone, devo ricominciare ma so che cosa mi aspetta, non c'è l'ignoto... torno a fare quel che stavo facenvo prima e posso raccontarmi che sto sempre Lavorando, anche se a ben vedere non mi muovo.

Come dire che ce la si può raccontare anche col Lavoro...

Ci sarebbe anche un'altra questione, che rende questa cosa un paradosso, ma hai ragione ad insistere su questi punti... è necessario capirli bene e non accontentarsi di credere di averli capiti e dire sisi passiamo avanti.

cassandra 14-12-2007 14.01.54

Quindi si resta fermi raccontandosi di Lavorare...come ci si può illudere di aver riempito un pò di secchio,quando non si è neanche incominciato a farlo...bello spunto Ray,grazie.:C:

P.S.poi torno per l'altra questione.

RedWitch 14-12-2007 19.14.56

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 45608)
.......................
Il fatto è che in qualche modo sappiamo che il secchio pieno vuol dire qualcosa, è una tappa finita, si deve/dovrà passare ad altro. E' un momento dove, se vogliamo, in qualche modo si fanno i conti... da un altro punto di vista c'entra il discorso successo/insuccesso. Di solito abbiamo paura più del primo che del secondo... e in questo caso, dove i termini del discorso sono "io" "persona" "morte"... insomma qualcosa che riguarda la totalità di quel che riteniamo il nostro essere, la paura è estrema.

Se vuoto il secchio anche solo una mestolata prima di finire ecco che il problema non si pone, devo ricominciare ma so che cosa mi aspetta, non c'è l'ignoto... torno a fare quel che stavo facenvo prima e posso raccontarmi che sto sempre Lavorando, anche se a ben vedere non mi muovo.

Come dire che ce la si può raccontare anche col Lavoro...

Più si è attaccati all'idea che abbiamo di noi (io -- persona e quindi paura della morte, dell'ignoto) e più sarà probabile arrivati ad un certo punto , che si svuoti il secchio perchè non si è in grado di rinunciare alla persona?..

Il ricominciare daccapo o anche solo il vuotare di una mestolata, significa dover poi ripassare per qualcosa che si è già visto, qualcosa di conosciuto e che quindi fa muovere in "sicurezza"... e ci si riaddormenta pensando di essere svegli..

Kael 14-12-2007 23.25.16

Si ha paura di perdere quello che si ha (che si crede di avere..)
Stiamo parlando di una Via Spirituale, che sia destra o sinistra, entrambe tendono allo stesso obiettivo: un accrescimento dell'Essere.
Consciamente alcuni, e anche inconsciamente altri, sanno che alla fine di questa Via non ci saranno più ozi, non ci saranno più pennichelle e sogni belli, non ci saranno più desideri egoistici e soddisfazioni personali. Non ci saranno più "ma si, lo faccio domani" o "adesso non ho voglia"...
Il volere diventa Dovere. La Via ci avrà condotti ad una Responsabilità superiore, dove la personalità si sottomette all'Io (è sottomessa) e diventa un'umile serva.

E' normale avere paura. Trovo assurdo arrabbiarsi con se stessi, se non si è pronti non potrebbe essere altrimenti, e ancora una volta faremo come Penelope con la sua tela... la disferemo per poi rifarla di nuovo. A tal proposito aveva ragione Castaneda, bisogna prepararsi per un cammino spirituale come se si stesse per andare in guerra... non è un gioco, si rischia solo di perdere tempo.

Astral 15-12-2007 09.58.01

Forse perchè è l'idea che ci siamo fatti di un cammino spirituale, ovvero quella di sacrificio e rinuncie, mentre se effettivamente l'avessimo percorso gradualmente, tutte queste paure non le avremmo se poi ci si fosse focalizzato anche sugli aspetti "positivi" che una metà comporta.

Niente desideri egoisti, niente soddisfazioni personali, già questo è sufficiente per svuotare il secchio, e lasciarlo vuoto. Forse è più costruttivo dire: niente bisogno di desideri egoistici, passaggio dal piacere alla Gioia.

Non mi stupisce infatti che oggi giorno va molto l'ateismo, sopratutto se si ha l'idea di rinuncia totale alla vita.

Uno 15-12-2007 11.10.31

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 45686)
Consciamente alcuni, e anche inconsciamente altri, sanno che alla fine di questa Via non ci saranno più ozi, non ci saranno più pennichelle e sogni belli, non ci saranno più desideri egoistici e soddisfazioni personali. Non ci saranno più "ma si, lo faccio domani" o "adesso non ho voglia"...
Il volere diventa Dovere. La Via ci avrà condotti ad una Responsabilità superiore, dove la personalità si sottomette all'Io (è sottomessa) e diventa un'umile serva.

Il realtà il dovere diventa Volere, appena trovo 5 minuti e l'ispirazione scrivo qualcosa sul Volere, farlo adesso con due righe non ha senso.

dafne 10-01-2008 18.34.51

Volevo chiedere una cosa, ho trovato un articolo sulle vie della mano destra e sinistra e associavano quelle della mano sinistra alla magia e all'alchimia, quindi più protese al fare e alla mano destra, in buona sostanza, i percorsi religiosi. Mi chiedevo se è plausibile scusa.gif grazie

falco 10-01-2008 21.34.39

Qualche anno fa' facevo parte(o frequentavo)di una Scuola di Crescita personale,ora abbastanza conosciuta..
Quando sono andata alla presentazione e ho visto la prima riunione,mi sono detta "qui ce' la risposta che cercavo"ero entusiasta!
Ho fatto diversi Seminari,ed ero contenta di quello che facevo,ogni giorno svolgevo i miai "esercizi" e m'impratichivo...
Si lavorava sul Nucleo Energetico e dentro di se...
ora non sto' a dire di preciso le pratiche ,ma piu' andavo avanti e' piu' c'era qualche sacrificio da fare,gia' solo la pratica poteva essere sacrifio,ma non per il senso di dovere,ma per la costanza,il tempo e l'impegno...
ogni volta che facevo un passo avanti(secondo me) nella Via spirituale ,c'era qualcosa che cambiava anche all' esterno...direte voi"E' normale'...
solo che mi sono trovata con una vita completamente cambiata,dal fidanzato(che poverino non ne voleva proprio sapere)che mi vedeva fare delle cose per lui incompresibili a il lavoro,la nazione...Tutto...(Incominciavo a riempire il secchio)
Oh! mi sono spaventata Si!
Anche perche' quando ci ho pensato,e' vero che ogni allievo ha il Maestro (diciamo) che si merita,ma il conto in banca continuava a calare,con la scusa di Dare per Avere,Eheheheh!(Ho dato un calcio al secchio)
Faccio notare che ho fatto delle bellissime esperienze e che mi hanno fatto conoscere molte cose,quindi dico che sono stata contenta di aver fatto parte di quella Scuola..
ma tra la paura di quanto sono riuscita a cambiare e sapere che ci sono Scuole o discipline che sono gratuitissime..mi sono completamente fermata...
Da' un'eccesso all'altro....
direi che sto' dormendo...sonno.gif

griselda 14-04-2008 12.02.44

Credo che andrò OT perchè sono confusissima su queste Vie ho capito poco e mischio (icon_mrgr: come al solito)
Ho riletto tutto l'articolo ma non tutto il thread diavolo.g:
Volevo dire che di solito nella prima parte della vita di solito le persone sperimentano sono portate a fare in un certo modo, poi alcune girano su se stesse ed invertono il meccansimo.
Faccio un esempio, magari anche sbagliando, ma a me pare di essere stata sbilanciata per parte della mia vita, la prima parte, sulla sinistra umida, ma di non essere riuscita ad andare fin in fondo come si dice nell'articolo, sempre se ho capito (icon_mrgr:) poi ho invertito la tendenza cercando di stare nel mezzo ma da soli nisba non si riesce. Poi mi pare di essere sprondata nella destra ma neppure li di essere riuscita a dare il colpo d'ala che permette di superare la cosa.
Può essere questo oppure me lo sto immaginando?
Di sicuro senza qualcuno che ci diriga ho visto in me che posso solo spaziare di qua o di là non raggiungendo nessun luogo.($)

Uno 14-04-2008 12.36.06

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 52128)
Ho riletto tutto l'articolo ma non tutto il thread diavolo.g:

boccaccia:
Quote:

Volevo dire che di solito nella prima parte della vita di solito le persone sperimentano sono portate a fare in un certo modo, poi alcune girano su se stesse ed invertono il meccansimo.
Faccio un esempio, magari anche sbagliando, ma a me pare di essere stata sbilanciata per parte della mia vita, la prima parte, sulla sinistra umida, ma di non essere riuscita ad andare fin in fondo come si dice nell'articolo, sempre se ho capito (icon_mrgr:) poi ho invertito la tendenza cercando di stare nel mezzo ma da soli nisba non si riesce. Poi mi pare di essere sprondata nella destra ma neppure li di essere riuscita a dare il colpo d'ala che permette di superare la cosa.
Può essere questo oppure me lo sto immaginando?
Si è più o meno così... però non stavi seguendo nessuna Via, vivevi inconsapevolmente, o meglio direi sopravvivevi come tutti. Non che ora... ma almeno hai l'idea che ci sono della vie, poi imboccarne una è un'altra cosa.

Quello che voglio precisare con fermezza però è che il discorso vie della mano sinistra o destra non è limitato solo al sesso come atti sessuali (questo ne è solo un aspetto), bensì coinvolge tutte le espressioni della nostra vita, energia sessuale non è quella (almeno non solo quella) che permette di avere un atto sessuale, l'energia sessuale è quella che ci permette di vivere, quella che ci viene donata (praticamente sempre inconsapevolmente, altrimenti altro che scintille....) dai nostri genitori alla nascita e che dovremmo imparare a gestire, elaborare etc...

stella 14-04-2008 17.39.53

Ognuna di queste vie richiede molto impegno e comporta necessariamente un cambiamento di vita.
Ma chi non è riuscito a superare gli ostacoli che trova sulla via quasi a trovarla sbarrata, e fatica tanto lo stesso, anche se è fuori strada, illudendosi di percorrere la stessa via ancora con maggior impegno e dedizione di prima, più va avanti più in realtà si allontana dalla libertà e dalla verità ????
E' in un vicolo cieco ?

Uno 15-04-2008 20.46.51

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 52134)
Ognuna di queste vie richiede molto impegno e comporta necessariamente un cambiamento di vita.

Dipende da che vita si sta facendo nel momento in cui si incontra, e più importante intraprende, una Via e che di che tipo di Via si tratta.
Potrebbe anche essere che esteriormente nessuno si accorga dell'aderenza di qualcuno ad una Via... anzi a dirla tutta rimanendo nell'essoterismo (che so frequentare una parrocchia, ma pure andare in qualsiasi altro centro spirituale) la cosa è abbastanza visibile, se è una via più profonda, esoterica... il nostro quotidiano non se ne accorgerà neanche, tranne qualche sensazione e qualche parola di troppo che può scapparci all'inizio presi dall'entusiasmo
Quote:

Ma chi non è riuscito a superare gli ostacoli che trova sulla via quasi a trovarla sbarrata, e fatica tanto lo stesso, anche se è fuori strada, illudendosi di percorrere la stessa via ancora con maggior impegno e dedizione di prima, più va avanti più in realtà si allontana dalla libertà e dalla verità ????
E' in un vicolo cieco ?
Sembra brutta da dire ma è così, in ogni caso per ognuno durante la vita ci sono svariati punti cruciali di scelta... anche se raramente si vedono la possibilità non è preclusa a nessuno fino alla fine.
Un punto molto importante è che non ci arriverà mai l'occasione che ci aspettavamo, questo "frega" e spiazza quasi tutti.


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