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e la rabbia nasce forse di fronte a una persona che rappresenta l'autorità perchè segnati di quella confusione, di quel dover continuamente cercare di capire come comportarsi viene più facile prender posizione di contrasto, con altri invece che col genitore... si capisce qualcosa oltre che sono confusa?manata.gif |
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Il mio era cmq un discorso generico con spunti dal mio percorso,effettivamente non so se per tutti sia cosi'. Citazione:
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Pero' cosi' il discorso si fa personale ed io non mi sento in grado.. ciao |
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dovresti lavorarci tutti i giorni mica solo quando gli "eventi" ti "capitano":)))) ma sicuramente non è così facile a farsi. |
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Ma siccome ormai sono in ballo cercherò di ballare meglio che posso e non mi sto difendendo, so che ho da lavorare cercando di fare il meglio che posso per me per lui e per noi come famiglia. Direi che una ricerca costante di equilibrio. Perchè come si è detto prima se ad esempio si hanno le regole ma poi si è troppo drastici nell'applicarle ci si ritrova cmq sbilanciati ed è in questo caso che secondo me può intervenire il partner( o chi per esso) a controbilanciare la situazione. Io la vedo come un movimento a due che va ad incidere sul terzo.nonso.gif fiori.gif |
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Se devo (e quindi poi mi decido anche a volere) punire e voglio anche coccolare posso benissimo anche senza incasinare del tutto le percezioni del figlio. Mi basta fare una cosa alla volta. Magari stando bene attento che vengano anche percepite come cose distinte e che non si escludono a vicenda. Come dire che se ti punisco mica che poi non ti coccolo... anzi ottimo così capisci gli ambienti e i motivi diversi. Certo è che se voglio coccolare perchè ho punito... come dire che altrimenti nn mi veniva la voglia di coccolarti... beh ci farei attenzione a sti meccanismi che, se percepiti, possono generare quegli scambi un po' morbosetti, tipo mi facio punire perchè così poi ho le coccole. Punire non deve essere una cosa piacevole, anzi non deve non essere spiacevole. E va pure bene che si percepisca che preferirei non farlo. Lo faccio perchè è necessario per te, anche se adesso non lo vedi... anche questo è amore. Ma me ne devo assumere la responsabilità, anche del mio dispiacere, senza scaricare sul figlio la colpa del fatto che mi tocca punirlo... la sua unica pecca (non colpa) è il motivo della punizione, non il mio disagio. Come dire che posso anche fargli capire che preferirei non punirlo, ma trattengo le mie emozioni negative per sta cosa e non glielo sparo addosso. Se si ha da punire con rabbia meglio non punire... come diceva Uno è reprimere e non educare. Gli atteggiamenti ambivalenti invece sono, come ben descrivi, quei messaggi il cui significato implicito è tutt'altro di quello esplicito (a volte lo nega proprio) e diventa manipolatorio quando il solo scopo di quello esplicito è nascondere l'altro. L'esempio che fai è perfetto... ti dico vai pure ma te la faccio pagare dicendoti implicitamente che vorrei che restassi con me... ma la realtà è che vorrei tu restassi non per il tuo bene ma per il mio tornaconto. La cosa può essere fatta apposta... e allora siamo nella maramalderia descritta da Uno nel tread sulla pnl (per andarci giù piano) o in maniera inconsapevole, quando siamo mossi da conflitti interiori che ci dominano. La fase intermedia è quando li vediamo ma continuano ad agire in certa misura... è il primo passo per uscire dalla seconda situazione. |
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in ogni caso nella ribellione io ci trovo la rabbia, come fai a ribellarti se non sei arrabbiata? o questo è un altro dei concetti che ho assorbito senza capirci nulla? quale che sia il rapporto con mamma e papà, il loro equilibrio in casa, che cosa mi stacca da loro in maniera definitiva? cosa mi fa diventare adulta? e se non c'è equilibrio tra le due figure il distacco diventa più difficile perchè una parte di me non è egualmente equilibrata? nonso.gif |
a mio avviso si ribella al fatto che viene "costretta" in spazi angusti.
ossia la ribellione nasce quando da espanso viene costretta a concentrarsi in un punto che diciamo così non è quello che si aspetta... |
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Comincio a capire solo ora che cosa cercavi di farmi vedere, purtroppo inizio solo ma piuttosto di niente...la cosa curiosa è che quando mi trovo nella posizione di punire mi sento proprio fuori luogo (parte femminile che coccola, la chioccia giusto?) e invece di cambiare postazione (icon_mrgr: icon_mrgr: ) mi forzo e divento irascibile e rabbiosa. Bon, credo che sia il lato maschile punitivo che ho assorbito. Posso pensare che invece di riscoprire e conoscere il mio lato maschile vado a caccia di quello che ho assorbito scegliendo l'automatismo che mi pare più funzionale in quel momento? (se grido, urlo, punisco facciamo in fretta, punizione e poi dopo coccola e a posto...nonono.gif ) leggo.gif |
Com'è possibile punire e contemporaneamente , o subito dopo, coccolare? Non ne sono mai stata capace. Quando mi infurio,ovviamente per dei motivi che ritengo importanti, vengo dominata dalla rabbia,perdo la razionalità, arrivo a pronunciare delle frasi delle quali poi mi pento,e, fintanto che non mi è passata, non mi sognerei mai di fare le coccole.:o :o
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