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dafne 25-10-2007 17.14.51

Citazione:

Originalmente inviato da soren (Messaggio 41733)
dafne,io l'autorita' la intendo come darsi delle regole,e le regole fanno diventare auto-nomi(dal greco appunto capaci di darsi delle regole)quindi diventare indipendenti,ed e' questo che bisognerebbe imparare/insegnare.(Penso soprattutto a noi stessi prima che ai nostri (eventuali ed ipotetici per me)figli.
Perche' essere autonomi vuole anche dire essere liberi.Quindi la mancanza di autorita' e di regole,cosi' intesa',paradossalmente genera schiavitu' :)
La liberta' e' una forma di disciplina,cantavano i CSI ;)

Darsi delle regole...quindi se non so darmi delle regole è perchè non c'è stata autorità in casa tale da insegnarmela? oppure perchè tale autorità è stata discontinua e/o contraddittoria? voglio dire, se sono mamma sola devo punire se serve ma vorrei anche coccolare per cui posso punirti e poi, agire dispiaciuta di quello che ho fatto...non so se mi sto buttando in OT totale ma mi hanno spiegato che esiste in ognuno di noi un tipo di attaccamento dipeso dalle figure parentali, esiste un tipo di attaccamento, quello ambivalente, che si genera quando ti dò un messaggio ma intendo tutt'altro. Esempio, vai pure fuori con gli amici, mangerò tutta sola..ti dico di uscire ma ti faccio capire che vorrei tu restassi. Ti punisco ma ti faccio capire che non vorrei..cavolo non so spiegarmi meglio...
e la rabbia nasce forse di fronte a una persona che rappresenta l'autorità perchè segnati di quella confusione, di quel dover continuamente cercare di capire come comportarsi viene più facile prender posizione di contrasto, con altri invece che col genitore...
si capisce qualcosa oltre che sono confusa?manata.gif

soren 25-10-2007 17.28.13

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41752)
Darsi delle regole...quindi se non so darmi delle regole è perchè non c'è stata autorità in casa tale da insegnarmela? oppure perchè tale autorità è stata discontinua e/o contraddittoria?

Questo non lo so e non voglio metterci bocca :)So che ogni genitore fa del suo meglio e che non si nasce "imparati".
Il mio era cmq un discorso generico con spunti dal mio percorso,effettivamente non so se per tutti sia cosi'.

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41752)
voglio dire, se sono mamma sola devo punire se serve ma vorrei anche coccolare per cui posso punirti e poi, agire dispiaciuta di quello che ho fatto...non so se mi sto buttando in OT totale ma mi hanno spiegato che esiste in ognuno di noi un tipo di attaccamento dipeso dalle figure parentali, esiste un tipo di attaccamento, quello ambivalente, che si genera quando ti dò un messaggio ma intendo tutt'altro.

Bhe' se parliamo di attaccamento e' una delle cose che possono dipendere dalle figure parentali.In generale penso che prendiamo moltissimo sia a livello biologico sia livello culturale dai nostri genitori.Penso che la "sfida" sia capire il piu' possibile quali e quanti sono gli atteggiamenti appresi,quali e quanti i nostri e lavorare su entrambi per cambiarli e portarli al meglio o eliminarli,in ogni caso importante e' guardarli ed esserne consapevoli

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41752)
Esempio, vai pure fuori con gli amici, mangerò tutta sola..ti dico di uscire ma ti faccio capire che vorrei tu restassi. Ti punisco ma ti faccio capire che non vorrei..cavolo non so spiegarmi meglio...

piu' che punizione mi sembra un ricatto/far venire un senso di colpa.

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41752)
e la rabbia nasce forse di fronte a una persona che rappresenta l'autorità perchè segnati di quella confusione, di quel dover continuamente cercare di capire come comportarsi viene più facile prender posizione di contrasto, con altri invece che col genitore...si capisce qualcosa oltre che sono confusa?manata.gif

In generale la rabbia ha come base la sofferenza,come un po' tutto.Magari invece di rabbiaa si potrebbe parlare di ribellione,sarebbe da capire il perche'?A cosa si ribella?
Pero' cosi' il discorso si fa personale ed io non mi sento in grado..
ciao

turaz 25-10-2007 17.34.39

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 41750)
Come hai ben detto, l'autorevolezza non si inventa ma si acquista con fatica ed impegno e quindi con tanto lavoro.

Fin che i figli non ci sono , per molte coppie restano concetti astratti sui quali magari disquisire chiaccherando con altre coppie che i figli già li hanno, o parlando delle proprie esperienze come figli in relazione ai rispettivi genitori , ma è quando scendi in campo che ti si pone davanti e a caratteri cubitali questa AUTOREVOLEZZA.
Posto che non si inventa e che per quanto ci si possa impegnare questa non si materializza all'occorrenza , per quella che è stata e che purtroppo ancora è la mia esperienza , occorrerebbe forse puntualizzare che non è propriamente qualcosa sulla quale si può tranquillamente cominciare a lavorare quando ti si presenta la necessità > diventare genitori.....


dovresti lavorarci tutti i giorni mica solo quando gli "eventi" ti "capitano":))))
ma sicuramente non è così facile a farsi.

Uno 25-10-2007 17.45.32

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 41750)
Come hai ben detto, l'autorevolezza non si inventa ma si acquista con fatica ed impegno e quindi con tanto lavoro.
Fin che i figli non ci sono , per molte coppie restano concetti astratti sui quali magari disquisire chiaccherando con altre coppie che i figli già li hanno, o parlando delle proprie esperienze come figli in relazione ai rispettivi genitori , ma è quando scendi in campo che ti si pone davanti e a caratteri cubitali questa AUTOREVOLEZZA.
Posto che non si inventa e che per quanto ci si possa impegnare questa non si materializza all'occorrenza , per quella che è stata e che purtroppo ancora è la mia esperienza , occorrerebbe forse puntualizzare che non è propriamente qualcosa sulla quale si può tranquillamente cominciare a lavorare quando ti si presenta la necessità > diventare genitori.....

Da qualche parte l'ho scritto, forse lo hai anche letto, sostengo che bisognerebbe prepararsi per bene prima di fare figli e non dopo, il rischio è che poi non ne fai più e non solo per una questione di età. Chiaro che a volte fattori concorrono per cui tanti diventano genitori quando avrebbero ancor molto da lavorare su loro stessi, fa parte pure questo del gioco della vita.

griselda 25-10-2007 19.12.56

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 41755)
Da qualche parte l'ho scritto, forse lo hai anche letto, sostengo che bisognerebbe prepararsi per bene prima di fare figli e non dopo, il rischio è che poi non ne fai più e non solo per una questione di età. Chiaro che a volte fattori concorrono per cui tanti diventano genitori quando avrebbero ancor molto da lavorare su loro stessi, fa parte pure questo del gioco della vita.

Condivido in pieno.
Ma siccome ormai sono in ballo cercherò di ballare meglio che posso e non mi sto difendendo, so che ho da lavorare cercando di fare il meglio che posso per me per lui e per noi come famiglia. Direi che una ricerca costante di equilibrio. Perchè come si è detto prima se ad esempio si hanno le regole ma poi si è troppo drastici nell'applicarle ci si ritrova cmq sbilanciati ed è in questo caso che secondo me può intervenire il partner( o chi per esso) a controbilanciare la situazione. Io la vedo come un movimento a due che va ad incidere sul terzo.nonso.gif
fiori.gif

Ray 25-10-2007 22.09.07

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41752)
Darsi delle regole...quindi se non so darmi delle regole è perchè non c'è stata autorità in casa tale da insegnarmela? oppure perchè tale autorità è stata discontinua e/o contraddittoria? voglio dire, se sono mamma sola devo punire se serve ma vorrei anche coccolare per cui posso punirti e poi, agire dispiaciuta di quello che ho fatto...non so se mi sto buttando in OT totale ma mi hanno spiegato che esiste in ognuno di noi un tipo di attaccamento dipeso dalle figure parentali, esiste un tipo di attaccamento, quello ambivalente, che si genera quando ti dò un messaggio ma intendo tutt'altro. Esempio, vai pure fuori con gli amici, mangerò tutta sola..ti dico di uscire ma ti faccio capire che vorrei tu restassi. Ti punisco ma ti faccio capire che non vorrei..cavolo non so spiegarmi meglio...
e la rabbia nasce forse di fronte a una persona che rappresenta l'autorità perchè segnati di quella confusione, di quel dover continuamente cercare di capire come comportarsi viene più facile prender posizione di contrasto, con altri invece che col genitore...
si capisce qualcosa oltre che sono confusa?manata.gif

Premetto che concordo con Soren, comunque volendo ampliare un po' inizierei col distinguere i messaggi ambivalenti (di cui abbiamo parlato in tread riguardanti la pubblicità... vederla anche da un altro lato può essere utile) dal volere fare due cose diverse.

Se devo (e quindi poi mi decido anche a volere) punire e voglio anche coccolare posso benissimo anche senza incasinare del tutto le percezioni del figlio. Mi basta fare una cosa alla volta. Magari stando bene attento che vengano anche percepite come cose distinte e che non si escludono a vicenda. Come dire che se ti punisco mica che poi non ti coccolo... anzi ottimo così capisci gli ambienti e i motivi diversi.
Certo è che se voglio coccolare perchè ho punito... come dire che altrimenti nn mi veniva la voglia di coccolarti... beh ci farei attenzione a sti meccanismi che, se percepiti, possono generare quegli scambi un po' morbosetti, tipo mi facio punire perchè così poi ho le coccole.
Punire non deve essere una cosa piacevole, anzi non deve non essere spiacevole. E va pure bene che si percepisca che preferirei non farlo. Lo faccio perchè è necessario per te, anche se adesso non lo vedi... anche questo è amore. Ma me ne devo assumere la responsabilità, anche del mio dispiacere, senza scaricare sul figlio la colpa del fatto che mi tocca punirlo... la sua unica pecca (non colpa) è il motivo della punizione, non il mio disagio. Come dire che posso anche fargli capire che preferirei non punirlo, ma trattengo le mie emozioni negative per sta cosa e non glielo sparo addosso. Se si ha da punire con rabbia meglio non punire... come diceva Uno è reprimere e non educare.

Gli atteggiamenti ambivalenti invece sono, come ben descrivi, quei messaggi il cui significato implicito è tutt'altro di quello esplicito (a volte lo nega proprio) e diventa manipolatorio quando il solo scopo di quello esplicito è nascondere l'altro.
L'esempio che fai è perfetto... ti dico vai pure ma te la faccio pagare dicendoti implicitamente che vorrei che restassi con me... ma la realtà è che vorrei tu restassi non per il tuo bene ma per il mio tornaconto.
La cosa può essere fatta apposta... e allora siamo nella maramalderia descritta da Uno nel tread sulla pnl (per andarci giù piano) o in maniera inconsapevole, quando siamo mossi da conflitti interiori che ci dominano. La fase intermedia è quando li vediamo ma continuano ad agire in certa misura... è il primo passo per uscire dalla seconda situazione.

dafne 06-11-2007 18.31.36

Citazione:

Originalmente inviato da soren (Messaggio 41753)
In generale la rabbia ha come base la sofferenza,come un po' tutto.Magari invece di rabbiaa si potrebbe parlare di ribellione,sarebbe da capire il perche'?A cosa si ribella?

ribellarsi ai genitori pare che sia un passo che si deve fare per conquistare la propria indipendenza, in modo più o meno drastico, se ho un buon rapporto esco di casa e basta se il rapporto è conflittuale invece facile che ne esco litigando...oppure esco di casa mi ribello ma non sono comunque indipendente perchè non ho superato...cosa? la dipendenza da loro?
in ogni caso nella ribellione io ci trovo la rabbia, come fai a ribellarti se non sei arrabbiata? o questo è un altro dei concetti che ho assorbito senza capirci nulla?
quale che sia il rapporto con mamma e papà, il loro equilibrio in casa, che cosa mi stacca da loro in maniera definitiva? cosa mi fa diventare adulta? e se non c'è equilibrio tra le due figure il distacco diventa più difficile perchè una parte di me non è egualmente equilibrata?
nonso.gif

turaz 06-11-2007 18.59.02

a mio avviso si ribella al fatto che viene "costretta" in spazi angusti.
ossia la ribellione nasce quando da espanso viene costretta a concentrarsi in un punto che diciamo così non è quello che si aspetta...

dafne 19-06-2009 23.49.51

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41767)
Premetto che concordo con Soren, comunque volendo ampliare un po' inizierei col distinguere i messaggi ambivalenti (di cui abbiamo parlato in tread riguardanti la pubblicità... vederla anche da un altro lato può essere utile) dal volere fare due cose diverse.

Se devo (e quindi poi mi decido anche a volere) punire e voglio anche coccolare posso benissimo anche senza incasinare del tutto le percezioni del figlio. Mi basta fare una cosa alla volta. Magari stando bene attento che vengano anche percepite come cose distinte e che non si escludono a vicenda. Come dire che se ti punisco mica che poi non ti coccolo... anzi ottimo così capisci gli ambienti e i motivi diversi.
Certo è che se voglio coccolare perchè ho punito... come dire che altrimenti nn mi veniva la voglia di coccolarti... beh ci farei attenzione a sti meccanismi che, se percepiti, possono generare quegli scambi un po' morbosetti, tipo mi facio punire perchè così poi ho le coccole.
Punire non deve essere una cosa piacevole, anzi non deve non essere spiacevole. E va pure bene che si percepisca che preferirei non farlo. Lo faccio perchè è necessario per te, anche se adesso non lo vedi... anche questo è amore. Ma me ne devo assumere la responsabilità, anche del mio dispiacere, senza scaricare sul figlio la colpa del fatto che mi tocca punirlo... la sua unica pecca (non colpa) è il motivo della punizione, non il mio disagio. Come dire che posso anche fargli capire che preferirei non punirlo, ma trattengo le mie emozioni negative per sta cosa e non glielo sparo addosso. Se si ha da punire con rabbia meglio non punire... come diceva Uno è reprimere e non educare.

Gli atteggiamenti ambivalenti invece sono, come ben descrivi, quei messaggi il cui significato implicito è tutt'altro di quello esplicito (a volte lo nega proprio) e diventa manipolatorio quando il solo scopo di quello esplicito è nascondere l'altro.
L'esempio che fai è perfetto... ti dico vai pure ma te la faccio pagare dicendoti implicitamente che vorrei che restassi con me... ma la realtà è che vorrei tu restassi non per il tuo bene ma per il mio tornaconto.
La cosa può essere fatta apposta... e allora siamo nella maramalderia descritta da Uno nel tread sulla pnl (per andarci giù piano) o in maniera inconsapevole, quando siamo mossi da conflitti interiori che ci dominano. La fase intermedia è quando li vediamo ma continuano ad agire in certa misura... è il primo passo per uscire dalla seconda situazione.


Comincio a capire solo ora che cosa cercavi di farmi vedere, purtroppo inizio solo ma piuttosto di niente...la cosa curiosa è che quando mi trovo nella posizione di punire mi sento proprio fuori luogo (parte femminile che coccola, la chioccia giusto?) e invece di cambiare postazione (icon_mrgr: icon_mrgr: ) mi forzo e divento irascibile e rabbiosa.
Bon, credo che sia il lato maschile punitivo che ho assorbito.

Posso pensare che invece di riscoprire e conoscere il mio lato maschile vado a caccia di quello che ho assorbito scegliendo l'automatismo che mi pare più funzionale in quel momento?
(se grido, urlo, punisco facciamo in fretta, punizione e poi dopo coccola e a posto...nonono.gif )

leggo.gif

Carlotta 20-06-2009 12.16.20

Com'è possibile punire e contemporaneamente , o subito dopo, coccolare? Non ne sono mai stata capace. Quando mi infurio,ovviamente per dei motivi che ritengo importanti, vengo dominata dalla rabbia,perdo la razionalità, arrivo a pronunciare delle frasi delle quali poi mi pento,e, fintanto che non mi è passata, non mi sognerei mai di fare le coccole.:o :o

Ray 20-06-2009 13.52.53

Citazione:

Originalmente inviato da Carlotta (Messaggio 70264)
Com'è possibile punire e contemporaneamente , o subito dopo, coccolare? Non ne sono mai stata capace. Quando mi infurio,ovviamente per dei motivi che ritengo importanti, vengo dominata dalla rabbia,perdo la razionalità, arrivo a pronunciare delle frasi delle quali poi mi pento,e, fintanto che non mi è passata, non mi sognerei mai di fare le coccole.:o :o

Beh infatti. Se ti infuri e sei preda della rabbia non puoi punire... che presupporrebbe una visione obiettiva della situazione e una comunicazione di amorevolezza. Puoi solo combattere e vendicarti per il presunto torto personale subito (mentre personale non dovrebbe essere) oppure tenerti tutto dentro e starci male.


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