sicuramente.
ma il primo passo è a livello di pensiero a mio avviso. e occorre "uscire dallo schema preordinato di idee" inizialmente modificando il pensiero. poi "vagliarlo" mettendolo in pratica. e soprattutto non demordere se all'inizio i vecchi retaggi insistono a farsi sentire e se chi sta intorno apparentemente non viaggia su quella lunghezza d'onda. un abbraccio |
Turi è sempre il solito discorso, il Pensiero reale influisce e modifica memorie e costituzioni psico-fisico-energetiche, che a loro volta generano e/o si accordano con il pensiero comune....
Il Pensiero non è accessibile all'uomo se non minimamente ed occasionalmente, e comunque se parliamo di schemi precostituiti parliamo di pensiero ordinario e non individuale, quindi non si può uscire da essi attraverso essi, sarebbe come dire mi costruisco un martello solo con un martello... invece posso usarlo per ficcare un manico di legno dentro la parte di ferro di un nuovo martello, però il manico va fatto con seghe e altro, la parte di ferro va fatta con fusioni etc... |
hai giustamente parlato di Pensiero a mio avviso.
diciamo che modificando il pensiero (minuscolo) volutamente e consapevolmente si può intanto iniziare un procedimento che chiaramente non si può limitare li ma può far capire che il martello non per forza va tirato sui piedi. |
Va beh non importa ne riparleremo d qualche parte prossimamente, manca qualcosa, il pensiero comune non si può modificare direttamente.
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ok. ma non so ho la sensazione si parli della stessa cosa in maniera diversa.
credo di essere io a non saper ben spiegare quello che vorrei esprimere. |
Citazione:
grazie abbraccio: |
sono andata a leggere quella discussione che mi hai segnalato Sole, molto interessante, credo anche di averne capito qualcosa...
Mi par di aver capito che la considerazione (interna) è un identificarsi con l'altro, e come se consideriamo l'altro perchè ci conferma ciò che pensiamo. Oltre a confermarci che siamo nel giusto che non sbagliamo essere considerati ci dà la sensazione di essere definiti, se mi ritrovo in te, se tu ti ritrovi in me ecco che ci siamo dati anche dei limiti, dei confini. Anche "misurare" il bene che mi vuoi mi pone dei confini dei limiti, posso dirti questo perchè lo accetti, evito di dirti quello perchè non ti renderebbe felice e questo ti porterebbe a cercare soddisfazione altrove, lontano da me..come diceva Uno se ti considero ti immobilizzo in un'opinione che ho di te.Se sei fermo fisso immutabile sarai sempre con me.. Ma perchè tutto questo bisogno di bloccare, di definire, di circoscrivere le persone in limiti che semplicemente non possono esistere? E mi scopro a pensare " e se semplicemente mi spaventa l'idea che nulla sia statico, nulla sia fermo e che ciò che oggi è importante domani sarà irrilevante?" me compresa... quest'idea che ci realizziamo solo quando qualcuno ha bisogno di noi, quando noi e solo noi possiamo dare un contributo speciale in un rapporto o in un'impresa non sa di trappola? Sa di presunzione.. eppure ogni anima ha la sua originalità..no? e mi trovo qui a chiedermi e se il mondo non avesse alcun "bisogno" del mio amore del mio essere buona e brava? Forse è questo sentire di essere ininfluenti nel gico della vita a spingerci a cercare qualcuno che ci trovi speciali unici e indispensabili? nonso.gif |
un bel tacer non fu mai scritto
Oggi è una giornata importante.
Dopo qualche giorno di silenzio mi rendo conto di cosa sia stare soli e sentirsi soli e di quanto questo vuoto che tanto mi spaventa invece mi possa aiutare...devo tirare le somme lo so, ho letto continuo a leggere ma ho fatto qualche intervento in meno quando mi sono resa conto che scrivevo cose già dette e, peggio, che pur accumulando informazioni utili stavo ancora e comunque accumulando..accumulando appesantendo e rallentando. La "botta di grazia" me l'ha data la discussione sul tutto sotto controllo, io che sul cavallo ci salgo ma mi faccio portare..martello.: e il bisogno di affetto dagli altri è forse anche la ricerca della conferma che tutto è ancora così, che nulla cambia, che posso continuare a vivere in situazione di stasi..cosa che tra l'altro stride fortemente con quello che vorrei, io che ferma non volevo starci mai, che sono attirata da qualsiasi novità.. Condizionamenti familiari e qunt'altro mi hanno sempre messo addosso l'idea di essere inadeguata, troppo "svampita", troppo fragile, troppo bambina ecc ecc e mi ci sono avvolta in questa convinzione, come una coperta calda, perchè in fondo anche dormire mi piace dry.gif specie se c'è qualcuno che mi accudisce di fianco...(e guai a chi mi scrolla..) Mi sono messa inconsciamente in tutte le soluzioni possibili per scuotermi da questa apatia, ma anche la rabbia e la frustrazione e a volte l'umiliazione ecco che invece di scaldare e farmi reagire perlopiù si sono..boh...non so cosa succede esattamente ma mi prende il dolore, la tristezza e la depressione..bon, l'energia va in giù invece che in su? corretto? E tutte le idee, i pensieri, i desideri riamangono lì, nel mondo del pensiero senza essere realizzati mai (perchè anche fallire un progetto è cmq un averlo trasportato nel mondo del reale, oggettivo..) in fase di possibilità ma mai realizzati generando ancora più frustrazione e alimentando il pensiero "non ce la farò mai". Oggi ho smesso di aspettarmi gli "effetti speciali", il lampo illuminante, la percezione extra sensoriale, l'aiuto provvidenziale inatteso, il cambio magico repentino, che ne so..non c'è nulla di tutto questo ora, solo l'impressione che la vita sia un pò come una corsa in bici (scusate ma io non guido e quindi far paragoni con l'auto mi vien dura) se vuoi che si muova devi dagli quelle prime due tre pedalate e poi a seconda del percorso ti troverai a dover pedalare di più o di meno, ma non si può pensare di viaggiare sempre in discesa e, soprattutto, che una pedalata costante alla lunga rende meglio di qualche sprint sparso :U ..MA DAI! dirà qualcuno, ha scoperto l'acqua calda..eh si davvero, alle volte leggendo delle vecchie discussioni mi rendo conto che è già stato scritto tutto quello che vorrei chiedere ma non c'è paragone tra il leggere e l'assorbire un concetto.Quindi meno male che ho scoperto l'acqua calda che stavo gelando e meno male che c'è chi con pazienza (e non parlo solo di capo Uno ma di tutti voi) si mette a ripetere le stesse cose anche se le ha già spiegate. Oggi è una giornata importante, ho fatto il primo passo per rompere un cordone ombelicale che mi si era attorcigliato attorno al collo (e non solo a me ma strozzava anche dall'altra parte) ma non è tanto questo ad essere straordinario quanto il fatto che ho tenuto abbastanza sotto controllo l'emozione mentre lo facevo (niente scene da melodramma) e, ragazzi non sapete quanto è importante per me, non l'ho fatto sulla scia dell'euforia, cosa che poi pago sempre con tanto d'interessi. E non c'è paura ma una sana preoccupazione perchè non sono una bambina e so che tutto ha un prezzo :@@ e sto bene, sono tranquilla..che sensazione piacevole, il non dover per forza dimostrare qualcosa a qualcuno ma fare e basta..boh non so spiegarlo..So che ho fatto la scelta migliore e che adesso dovrò pianificare e progettare i prossimi movimenti per non crollare come un sacco di patate (fare il primo passo non significa aver fatto tutto no?una pedalata non basta..) ma, sono tranquilla, stranamente silenziosa (..vah che ti vedo ghignare Ray sai?boccaccia: ). E scrivo perchè scrivere è comunque un gesto che resta, e perchè ho deciso tempo fa di condividere con voi questo viaggio perchè chiedere non è un segno di debolezza..purchè poi si ascolti il consiglio icon_mrgr: Mamma mia, sto metabolizzando il passo, che storia ragazzi, nessuna tempesta nessuna alluvione, sono protetta dal mio impermeabile personale..nell'occhio del ciclone stavolta invece che attorno vorticando senza fine. abbraccio: MA CHE BRAVA CHE SONO! Ocio che adesso divento presuntuosa... r: r: |
un abbraccio di cuore dafne.
come vedi da sola "vivere" è ciò che rende una parola "viva" nel qui e ora e non "ferma" nella mente...(quindi morta e non compresa) ciauzz |
Non entro nel merito di tutte le tue "scoperte" (virgoletto perchè in realtà conoscevi già, dovevi/devi solo recuperare), ma nel fatto che è vero che abbiamo scritto quasi tutto ormai... ma ti stai accorgendo che è diverso leggere da fuori e partecipare, anche costringere a ripetere le cose (e non sai questo quanto fa bene a qualcuno). Quello che dico sempre che lo scopo di questo sito non è la nozione in se (che pure c'è) quanto il tirare fuori le cose da parte di chi arriva e di chi già c'è, in modi apparentemente diversi ma sostanzialmente uguali, forse speculari a volte ma poco importa.
Questo è il famoso mettersi in gioco che molti non capiscono, qualcuno lo capisce dopo un pò altri mai (la chiamano legge del terzo, c'è chi la usa pure per giocare al lotto, con scarsi successi, aggiungo io, icon_mrgr:) Non è stare in parte a leggere, non è venire volendo essere letti solo. Ma non sto parlando con te ora.... qualcosa stai vedendo.... ho approfittato per lanciare delle bonarie esche. abbraccio: P.s. ovviamente all'inzio sto parlando con Dafne |
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Ho postato insieme a Uno... |
ci deve essere "scambio e dialogo"
mettersi in gioco totalmente aprendosi e mettendosi in un certo senso a livello "paritetico" con gli altri (ne sopra ne sotto ma paritetico) |
ma sai che ti dico Dafne?
ma ti dico un grazie enorme (anche se a denti strettiicon_mrgr: ) mica solo i "vecchi" aiutano... tu sei relativamente nuova e mi stai dando una serie di spunti importanti che davo per scontati e scontati non lo sono mai quindi grazie tanto ho sentito sbagliato l' accumulare che son passata dall' altra parte tanto mi son detta "è gia stato detto" che ho smesso di dire....essi...è ora di mettersi in gioco o meglio è bene rimettersi sempre in gioco.... tutti quei "troppo" che ci raccontiamo sono solo parac---latediavolo.g: (approfitto di te per parlare a me) vabbè dai un pochetto di presunzione mica fa male non esagerare peròboccaccia: fiori.gif |
Citazione:
Grazie dafne in questo mi rivedo... leggerti mi ha rimesso in discussione in molti miei lati... Quote:
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Dunque la strada prosegue, le prime pedalate e le prime cadute, una sbuccciatura all'ego e un pò di fiatone ma avanti, che la strada è lunga, strada senza meta, dove l'importante è il paesaggio e l'equilibrio che si deve avere per stare in sella...che fatica. E papà e mamma e la dafne bambina e la dafne adulta e i figli e i pianti...quante cose, quante credenze (non i mobili che si mettono in salotto...hehehe). Cerco nei ricordi i punti dove mi sono persa, cerco nei gesti degli altri i riflessi dei miei movimenti scoordinati...ma alla fine nonostante i tanti passi mi rendo conto che è sempre un guardare fuori, un cercare altrove...continuo a non vedere me..o mi soffermo un secondo e poi scappo sul papà che non c'era, sulla mamma che era troppo stanca, sul bisogno di attenzioni su su su...invece di andare giù giù giù...e poi le riflessioni sul giudizio degli altri, sul giudizio di noi stessi che poi proiettiamo fuori, sugli altri, sulle dipendenze psicologiche...quando ciò che ci turba maggiormente non è in ciò che gli altri fanno o hanno fatto ma su di noi...è difficile affrontare questo scheletro nel mio armadio. ce provamo? (nonononononono)
non so bene come prenderlo, non so più bene neanche cosa sento ma devo ripartire da li..quando avevo circa 13 anni mia madre si è trovato un nuovo compagno, era un tipo simpatico, anche se a me urtava un pò che girasse per casa, piano piano però ha conquistato la mia fiducia, mi portava a scuola alla mattina, mi veniva a prendere mi faceva i regali, mi ascoltava..insomma, c'è voluto un pò ma poi mi piaceva averlo in casa (anche se dormiva a casa sua, mia madre aveva preferito così anche se poi lei alla sera usciva per dormire con lui....)tutto bene quindi...ecco... solita vecchia storia dirà qualcuno, di anni ne avevo quasi 15 e le sue attenzioni sono diventate molto poco paterne, per farla in breve per quasi tre mesi ci si vedeva di nascosto...che dire...da una parte ho schifo a pensare a cos'è successo, lo detesto, dall'altra mi colpevolizzo perchè in fondo sapevo quello che stavo facendo anche se erano tutte esperienze nuove, dal bacio alle carezze...non ho saputo o voluto dir di no anche se sapevo che era sbagliato...e oggi mi divido tra il detestare quello che sono e il detestare quell'uomo che con 30 anni più di me forse avrebbe dovuto comportarsi in un altro modo ( non riesco a fare a meno di pensare di averlo provocato..razionalmente mi rendo conto che è assurdo eppure...) forse questa è la causa scatenante del mio urto per le persone "buone", il mio automatismo nel vederci dietro il falso..e anche la rabbia che esplode quando sento giudici capaci di non condannare uno stupro perchè la lei di turno aveva i jeans troppo stretti e quindi ha provocato..ma si può davvero provocare qualcuno in questo modo? o quel qualcuno ha dei grossi problemi di suo?...insomma...fuori tutto..un anno prima di questo fatto col tipo di mia mamma si va alla festa del paese, giostre gente, piena estate mi sono messa (come le mie amiche) un pò in tiro..come si diceva allora..un vestitino di quelli che andavano di moda allora, stretto stretto, al rientro sono salita in macchina con degli amici anche se chi guidava non lo conoscevo, loro sono scesi per primi e io sono rimasta su, mancava ancora un pò a casa mia (imbecille..in macchina con uno sconosciuto...non mi crederebbe nessuno se dicessi che non ci avevo proprio pensato...) mi ha portato in collina e mi ha detto "qui puoi urlare quanto ti pare non ti sente nessuno" sono rimasta scioccata dalle sue parole...grazie al cielo sono stata invasa da una calma gelida..l'ho assecondato due minuti e poi gli ho detto che non era così che volevo fosse la mia prima volta...credo che tutti gi angeli del cielo abbiano guardato in giù quella sera perchè si è alzato e mi ha riportato a casa dandomi il suo numero di cellulare "sai com'è la prossima volta" poi ho scoperto che non sarei stata la prima della sua lista...eppure me la sono cercata..avevo un vestito che gridava guardami e sono salita in macchina con uno sconosciuto...e poi...e poi basta,prima lui e poi l'altro, ho smesso di fidarmi degli altri, ho smesso di vestirmi come una donna, ho smesso di sentire come una donna..quando mio marito mi ha fatto notare che ero un pò rigida mi sono lasciata andare e gli ho raccontato di quello che era capitato col fidanzato di mia madre e lui...mi ha dato della zoccola per anni..obbligandomi tra l'altro a dirlo a mia madre...che ha creduto al tipo che si è giustificato dicendo che era successo solo una volta...non si sono neanche lasciati, come se nulla fosse successo..:bleah: ecco. questo è il mio demone, il mio demone sono io, io che non so come prendere ciò che è stato, che mi sento a tratti vittima e a tratti colpevole (sentendomi sempre sotto accusa..)...stasera ne ho parlato qui, più tardi voglio provare a verbalizzarlo di nuovo, stavolta con chi ascolta per professione, mi devo pur mettere in una posizione..non so..almeno riuscissi a definire quello che provo forse riuscirei a ritrovare un pò di stima e di fiducia nel mondo (in me) senza essere sempre così mascheratamente rabbiosa, perchè io che mi sento colpevole in fondo la rabbia non me la sono mai concessa...mi sento sempre come se tutto lo schifo del mondo io me lo meritassi davvero...sto perdendo tutto quanto c'è di buono in me e negli altri per questo..adesso basta, mi avete insegnato che non c'è nulla di peggio che nascondersi e che non c'è nulla che non si possa comprendere e superare. abbraccio: ..voglio finirla con sentirmi buona a tratti come corrente alternata icon_mrgr: voglio poter voler bene davvero. |
dico solo che tutto ciò ti fa onore:
tanto di cappello dafne! chapeau con-divisione: quando avevo 15 anni ci provò un collega di mia mamma che lavorava con lei (e a quei tempi aveva 50 anni) rimasti soli provò anche a farmi alcuni "servizi" (giusto per usare un termine) come te ho reagito scansandolo e lui ci rimase davvero di sasso. Fortunatamente (almeno nel mio caso) ciò non mi ha causato blocchi perlomeno evidenti. Alla fine ho capito che non avrebbe avuto senso continuare a giudicare ma che la "cura" sarebbe stato il perdono e l'amore. Un abbraccio |
Citazione:
io non ho scansato turaz, non subito, ci sono stata per tre mesi.. |
Vorrei passarti qualcosa Daf con affetto abbraccio:
Mi rivedo tanto nelle tue esperienze.bacini.gif Avevo quasi quindi anni anche io quando assieme ad un'amica decidemmo di chiedere ad un amico comune di portarci a guidare l'auto ( la mia passione di allora)lui acconsentì dicendoci di aspettarlo in un posto mentre andava a prendere l'auto a casa. Al suo ritorno erano in due con due auto l'amico mi disse di salire con il suo amico, uomo sposato di almeno 20 più di me. Mi scocciava davvero molto non lo conoscevo e non mi piaceva salire con estranei. Ma tanta la voglia di guidare che superai il momento di ragionamento e mi fidai confidando sugli altri amici. Arrivati sul posto non si fermò proseguendo per un sentiero sino ad un luogo isolato. Tentai di scendere, piansi, le tentai tutte poi quando le sue mani sul collo e le sue minaccie di morte salirono di intensità mi arresi e rimasi immobile sino a ....che riapri le portiere e potei scendere dall'auto. A casa e per molti giorni a seguire credo di aver vissuto sotto schock non lo dissi a nessuno, mi sentivo colpevole. Colpevole di aver accettato un passaggio da uno sconosciuto di essere stata così stupida, io che mi credevo furba, a non pensare che poteva succedere. Gli uomini mi facevano schifo tutti e da ragazzina piena di gioia, fiducia e femminilità, mi trasformai in qualcosa di invisibile e maschile. Dovevano aver paura a vedermi in modo che nessuno si sarebbe permesso di farmi ancora una cosa del genere. Ancora oggi cerco cosa sia l'amore, la fiducia infrante quel giorno. Quante volte mi sono odiata e colpevolizzata per non essere stata attenta. La paura poi di una gravidanza non voluta non cercata a quell'età mi avrebbe stroncata. Ecco come si fa ad accetare dentro di se la possibilità di abbortire. Fortunatamente non capitò. Ma la fiducia nella vita e negli altri era sfumata in un attimo di bieco piacere animalesco da parte di un essere che si comporatava in questo modo normalmente, seppi poi col tempo. Non fui la sua sola vittima. Le prime volte che confidai questa cosa osservai sui visi degli altri il peccato la stupidità la vergogna che provavo dentro e me la portai addosso per molto tempo. Oggi ho un figlio di tredicenne con gli ormoni impazziti, i suoi amici sono nelle stesse condizioni, maschi e femmine niente di più normale a questa età. Oggi da mamma lo capisco anche se ne ho paura proprio a causa di ciò che ho vissuto. Ma tra una paura e l'altra riesco a vedere qualcosa che allora non riuscivo a vedere ovvero la normalità di desiderare l'altra sfera che non si conosce, il sesso opposto non c'è nulla di male a questa età. Non si può colpevolizzare un ragazzino ma un'adulto che non ha compreso queste cose davvero mi fa ora veramente pena.L'ho odiato per tantissimo tempo tanto da seguirlo e scoprire tutto di lui volevo che pagasse. Ora so che ognuno paga per i suoi sbagli grandi o piccoli che siano. Perdonarlo è la cosa migliore che io possa fare oltre a comprendere che non avevo nulla da perdonarmi per aver subito ciò che subii. Non era stato a causa dei miei ormoni impazziti ma della poca coscienza di un essere che di umano aveva davvero poco. abbraccio:fiori.gif |
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ora hai capito e fustigarti ora per allora ha poco senso. cerca di capire cosa ti ha mosso (e mi pare tu lo stia facendo) andando a ritroso perdona anche tuo padre e tua madre |
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...e dimenticavo soprattutto te stessa. Quando una cosa la vedi l'hai già in pratica quasi superata. prendi questo come un momento di grazia per agire. P.S. sono contento che grazie a questa apertura di tutti ci sia la possibilità di chiarire "praticamente" cosa intendevo dire a livello di parole tempo fa. Un abbraccio |
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anche se ne avessi avuti 50... non cambiava nulla. conta forse un'età fisica? pensa ad esempio all'uomo che ha agito così e dal cuore fai emergere quella compassione così vituperata. |
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:C: |
sicuramente griselda... ma io penso che ora come allora (parlo della nostra adolescenza) il problema del non-ricordo è legato anche ma non solo al non-vissuto "bene" e al non sapersi "reimmettere" in quella situazione magari dicendo "eh si ora sono grande".
io penso che il significato di quella famosa frase del vangelo di Tommaso che parlava di bambini e vecchi... in realtà si riferisse proprio a un qualcosa del genere. il riuscire a "parlarsi" mettendosi sullo stesso piano. ciò non significa dimenticare ciò che si è acquisito ma "di-mostrarlo". parlare apertamente anche con i figli delle proprie esperienze dalla A alla Z e non avere paura di mostrare anche le proprie "carenze" di allora. è un discorso davvero lungo ma io penso stia davvero li la chiave. ci sono momenti non so se si capisce ove da un dialogo si apre a me viene la parola "cuore". li è quel momento di grazia in cui farlo. |
se vado a ritroso dafne scopro che io in una certa fase adolescenziale avevo paura del sesso femminile.
diciamo che non mi piaceva l'essere considerato solo per l'aspetto fisico (e soprattutto sin da piccolo vedevo diciamo così la distorsione e l'immaginazione che in quell'età si fa di chi si ha davanti. ma non solo lo notavo anche in persone diciamo così "grandi" solo che come sempre succede parte era verità parte distorsione o proiezione re-attiva) scavato in quella paura ci ho trovato semplicemente una distorsione che facevo io di me stesso. Ossia la mia affermazione fu "se qualcuno distorce la mia figura in un certo senso non è un problema mio" "io come sono? sono così, così così e così. E sono così per via di questo questo e quest'altro e via discorrendo" Ossia mi riempivo di aspettative "re-attive" nei confronti di chi avevo davanti e non riuscivo più ad apprezzare le piccole cose. Messa a tacere la mente per un attimo ho osservato e a un certo punto ho cercato di lasciar parlare il cuore. e ho capito che se avessi continuato a vivere con quella paura cosa avrei fatto? Avrei 1) rinunciato a essere me stesso 2) costruito "muri" ove nessuno poteva più entrare e forse nemmeno io avrei più saputo osservare |
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