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Shanti 14-12-2005 00.12.20

Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
1 Allegato/i
Parto da lontano 8-) con un po' di cenni storici sui Toltechi e di biografia di Carlos Castaneda fiori.gif

I Toltechi erano una civiltà precolombiana arrivata in Messico dal Nord attorno al 200 a.c. e mescolatasi in parte con le popolazioni già esistenti e in parte con i Maya. Discendevano da una leggendaria civiltà dai templi del serpente e del giaguaro, erano stati grandi guerrieri e sapienti stregoni, influenzando anche gli Aztechi e i Maya. Prima si stabilirono nella città stato di Teotihuacan , poi verso il 1000 d.C., fondarono Tula (l’attuale Città del Messico) con tre piramidi. Infine migrarono verso lo Yucatan insediandosi nella città Maya chiamata Chichenltza. Erano esperti di metallurgia, astronomia e magia e avevano una cultura raffinata.
Purtroppo i Conquistadores distrussero completamente la loro civiltà facendo sparire la loro lingua, i costumi e l’intera conoscenza piango.gif


I Toltechi erano quindi un popolo ormai scomparso dal Messico il cui sistema magico viene descritto da Carlos Castaneda in una serie di libri divenuti famosi in tutto il mondo, documenti eccezionali sull’esoterismo antico.
Di origini peruviane Castaneda era un etnologo e antropologo. La sua avventura iniziò nel ‘68 quando si recò nel deserto per studiare il peyote, una pianta allucinogena… Qui gli venne indicato, come esperto conoscitore di piante, un vecchio indio yaqui chiamato Don Juan Matus. Quello che sembrava un innocuo vecchietto icon_mrgr: si rivelò un brujo, uno stregone o sciamano… insomma Don Juan era un Nagual, uno degli ultimi iniziati dell’antichissima conoscenza magica tolteca…
I due uomini erano molto diversi ma Don Juan vide in quello studente qualcosa nella sua aura che lo convinse a sceglierlo come suo apprendista. Infatti durante il suo addestramento, durato 13 anni, Don Juan si accorse che la configurazione energetica di Castaneda, molto diversa dalla sua, poteva voler dire una sola cosa: la fine del suo lignaggio…
Questo fatto divenne per Castaneda un pesante fardello, ma Don Juan gli spiegò che la sua scelta era stata fatta al di là del livello umano, non da esseri o entità, ma dalle "forze impersonali dell’universo"…
Alla fine Castaneda accettò quello che Don Juan definì il suo destino, lasciando a lui la responsabilità di decidere che cosa fare con tutto quello che gli aveva insegnato… Questo intendeva Don Juan con la famosa frase “chiudere la porta quando te ne vai…”
Nel lungo diario, durato 37 anni, Castaneda descrive puntualmente tutto quello che avviene fra lui e Don Juan. I suoi libri andrebbero letti in ordine (cosa che io non ho fatto ma fa lo stesso :H )e formano una delle opere più originali al mondo, lo studio della magia di una civiltà perduta sperimentata da un uomo moderno, la testimonianza di un intero sistema sciamanico…:wow:

Vi metto qui nell’ordine i titoli dei suoi 13 libri:

1971 - Una Realtà separata
1972 - Viaggio a Ixtlan
1974 - L’Isola del Tonal
1977 - Il secondo anello del Potere
1981 - Il Dono dell’Aquila
1984 - Il Fuoco dal Profondo
1987 - Il Potere del Silenzio
1993 - L’Arte del Sognare
1997 - Tensegrità
1997 - Il lato attivo dell’Infinito
1998 - La Ruota del Tempo

E allego anche una delle sue rarissime fotografie, che la moglie mostrò solo dopo la morte avvenuta nell'aprile 1998... Sulla sua morte (di cui sembra che si sia venuto a conoscenza dopo più di due mesi), causata da un tumore al fegato, si disse di tutto e di più ma i suoi discepli la presentano comunque come una "partenza" in piena consapevolezza


jezebelius 14-12-2005 02.11.10

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credo che valga la pena leggerlo....mi pare......cosi da allargare ancor di più la visuale.
Grazie per i titoli Sha:C:

Uno 20-12-2005 12.20.11

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Gli insegnamenti di Don Juan al pari di qualsiasi tradizione toccano tutta la vita.
Nella sua terminolgia troviamo l'intento, l'impeccabilità, l'importanza personale come qualità e punti focali importanti di un individuo che stia percorrendo un percorso, detto in questo caso "guerriero".
Il guerriero deve attraverso le qualità sopra citate imparare a padroneggiare il nagual, il tonal, e alla fine sopportare le emanazioni dirette dell'Aquila... questi sono stati dell'essere come si direbbe in altre tradizioni.
L'intento è in maniera sintetica ciò che spinge ogni nostra azione... direte "bella scoperta" anche in italiano significa questo, ma nella via del guerriero bisogna sempre averlo in mente, sapere sempre quale è il nostro intento e fare in modo che sia il più puro possibile, per far questo bisogna combattere l'importanza personale... quel "sentimento" che apertamente o molto più spesso subdolamente nascosto ci fa credere di essere chissà chi e ci impedisce di muoverci realmente, l'impeccabilità è ovviamente la condizione in cui il guerriero perfetto versa per poter avere energie da dedicare al suo lavoro.

-----continua--- (se non scrive qualcun'altro)
Sha abbraccio:

Cat 20-12-2005 14.15.46

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Shantina....ti sei persa per strada il primo libro...l'ho raccolto iobacini.gif abbraccio: :C:

1968 - Gli insegnamenti di don Juan (A Scuola dallo Stregone)

Ovest 22-12-2005 13.20.39

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Salve a tutti.
Sono nuova di queste parti!

..
volevo fare un'importante precisazione sull'argomento Castaneda.

So già che qualcuno dirà UFFA!!!

Ciò che don Juan vide come configurazione energetica non è l'AURA ma la BOLLA fatta di un'energia diversa da quella dell'aura.
L'aura e la Bolla sono due cose nettamente distinte.

E' importante precisare questo perchè altrimenti si fa una gran confusione leggendo i libri che son già complicati di loro.

Ciao
Ovest

Uno 22-12-2005 15.08.31

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no no qualcUno non dirà uffa icon_mrgr: ma ciao e benvenuta ufficiale

è vero ciò che questa strega dice, sono due modi diversi di vedere le energie dell'Uomo... detto tra noi se le si vede in maniera spontanea cioè tutte mischiate non ci si capisce più niente ma lo spettacolo è maestoso 8-)
ma tutto quello che c'era prima della bolla? boccaccia:

Ovest 22-12-2005 15.14.24

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permettimi di ribattere.
Non sono due modi diversi di vedere l'energia.
semplicemente sono due energie diverse.
L'aura è energia spaziale e riguarda il Dominio, la Prima Attenzione.
la Bolla riguarda invece l'intento dell'Aquila, la pura consapevolezza.
Io la chiamo la Quinta Attenzione, la proto-energia. Ma è solo una definizione.
L'importante è capire che sono due energie diverse.
E per chi è veggente, si accorge della differenza.
Concordo sul fatto che vedere tutto assieme è un bel casino.
Infatti è semplicemente un discorso di sintonizzazione (come le frequenze della radio per intenderci)
Quando si è sintonizzati sull'aura si vede l'aura quando invece si è sintonizzati a sulla bolla, si vede la bolla. :)
Nella Bolla è localizzato il tanto fantomatico "Punto di unione" che regola la percezione.
Punto che non può essere localizzato sull'aura.

Ovest 22-12-2005 15.15.11

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In che senso tutto quello che c'era prima della bolla? booh.gif

Uno 22-12-2005 15.30.31

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Citazione:

Originalmente inviato da Ovest
Infatti è semplicemente un discorso di sintonizzazione (come le frequenze della radio per intenderci)
Quando si è sintonizzati sull'aura si vede l'aura quando invece si è sintonizzati a sulla bolla, si vede la bolla. :)

E che ho detto? boccaccia:


Prima della bolla intendevo che visto che qui stavamo cercando di dare dei cenni sulle varie tradizioni per chi non le conosce, gli piazzi una bolla così... sarà difficile che tutti capiscano... forse si poteva partire da altro... comunque va bene, dopo torniamo indietro soio.gif

Ovest 22-12-2005 15.38.26

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Hai ragione.

pardon a tutti.. ma spesso quando si è talmente dentro a certi argomenti dai molte cose per scontato .. senza renderti conto che in effetti bisogna fare dei passi indietro.

Ma ho dato per scontato che si avesse letto i libri di castaneda.

Shanti 23-12-2005 00.17.40

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Citazione:

Originalmente inviato da Ovest
permettimi di ribattere.
Non sono due modi diversi di vedere l'energia.
semplicemente sono due energie diverse.
L'aura è energia spaziale e riguarda il Dominio, la Prima Attenzione.
la Bolla riguarda invece l'intento dell'Aquila, la pura consapevolezza.
Io la chiamo la Quinta Attenzione, la proto-energia. Ma è solo una definizione.
L'importante è capire che sono due energie diverse.
E per chi è veggente, si accorge della differenza.
Concordo sul fatto che vedere tutto assieme è un bel casino.
Infatti è semplicemente un discorso di sintonizzazione (come le frequenze della radio per intenderci)
Quando si è sintonizzati sull'aura si vede l'aura quando invece si è sintonizzati a sulla bolla, si vede la bolla. :)
Nella Bolla è localizzato il tanto fantomatico "Punto di unione" che regola la percezione.
Punto che non può essere localizzato sull'aura.

strabuzza: Caspita quanta roba in un solo post icon_mrgr: Ciao Ovest benvenuta fiori.gif
Magari si può iniziare a parlare delle attenzioni appunto, si può dire che corrispondono a diversi tipi di consapevolezza... Nella prima attenzione si ha lo stato di consapevolezza della vita di tutti i giorni... della realtà ordinaria o immanente
Nella seconda attenzione lo stato di consapevolezza cambia, vi è il Silenzio interiore, l'assenza di pensieri ordinari (si può dire così ?:U )la realtà trascendente...
Tra l'altro Don Juan chiamava questi due tipi di consapevolezza lato destro e lato sinistro

Ovest 23-12-2005 10.41.09

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
ciao Shanti.
si potrebbe anche dire così.
Però, il silenzio interiore non è uno stato solo della Seconda Attenzione.
In realtà nei libri di Castaneda c'è un po' di confusione. Esperienze diverse vengono raggruppate tutte con il termine di Seconda Attenzione o Nagual anche se corrispondono a diverse Attenzioni (e si può dire a diversi mondi veri e propri).
Comunque si può dire che lo stato di silenzio interiore è il precursore per poter entrare in queste Attenzioni, o in questi mondi.
Il lato destro - tonal - corrisponde alla realtà ordinaria mentre il lato sinistro - nagual - corrisponde alla realtà non ordinaria.

Shanti 24-12-2005 22.48.20

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
Sono d’accordo con te sul fatto che c’è confusione sui libri di Casteneda… forse succede perché in qualche modo chi legge cerca di comprendere o interpretare secondo le proprie conoscenze o esperienze (e scantonando anche icon_mrgr:) … quindi grazie per i tuoi interventi e per la chiarezza delle tue spiegazioni Ovest fiori.gif

Citazione:

Originalmente inviato da Ovest
Il lato destro - tonal - corrisponde alla realtà ordinaria mentre il lato sinistro - nagual - corrisponde alla realtà non ordinaria.

A proposito di questo mi viene in mente una cosa: la figura di Gesù in tutte le effigi, che siano quadri o crocifissi, è rappresentata con il capo chino e rivolto a destra a indicare quale Sua parte fosse morta… quella illusoria, appunto il Tonal…

Ovest 27-12-2005 12.51.29

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.. o forse, che era rivolto verso destra? ovvero verso il tonal.
i suoi insegnamenti riguardano infatti la vita quotidiana, la vita materiale, la vita umana e non di certo il nagual...

Sole 27-12-2005 17.41.56

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ma 'sta bolla assomiglia ad una sfera ???? booh.gif

Uno 28-12-2005 00.47.58

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
Citazione:

Originalmente inviato da Ovest
.. o forse, che era rivolto verso destra? ovvero verso il tonal.
i suoi insegnamenti riguardano infatti la vita quotidiana, la vita materiale, la vita umana e non di certo il nagual...

Destro... e i suoi insegnamenti non riguardano solo il quotidiano ma ne parleremo in apposita discussione

Sole più tipo la protezione del regalo dell'ovetto Kinder...

Ovest 28-12-2005 08.55.04

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la mia era un'ipotesi (riguardo al destro..) magari anche parziale.

non sono molto esperta sulla figura di Gesù..

ps.
secondo i miei studi la bolla di proto-energia è a forma sferica, alcuni esseri umani ce l'hanno più a forma di uovo, ma son pochi.
la forma di uovo è un retaggio più antico, queste persone hanno più resistenza delle persone comuni.
Anche la terra è immersa in una bolla di proto-energia.

Uno 28-12-2005 11.16.34

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
Invece io dico che sono pochi quelli che ce l'hanno a forma di sfera perfetta icon_mrgr:
come la mettiamo? E' meglio se ci arriviamo per gradi....
Potrei dire che per avere una sfera perfetta bisogna avere qualcosa "in più" ma non direi niente lo stesso quindi sto zitto...

--------------------------------------------------------------------------------
Sarebbe interessante riprendere il discorso dall'inizio e parlare per esempio dell'impeccabilità e dell'intento per far conoscere i termini di questa tradizione che poi potremmo comparare con altre in altre discussioni.

Ovest 28-12-2005 11.20.43

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
già.. come la mettiamo?
bel dilemma...

certo che non la vedo come una sfera perfetta, ma neppure come un uovo..

oddio.
riprendere dall'inizio.
E' un casino di roba!
direi che l'intento lo si lascia per ultimo. meglio partire con l'impeccabilità.
Inizia tu, poi io ti seguo a ruota.

Ovest 28-12-2005 11.29.46

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
si, so che ti avevo detto (uno) di iniziare te ..
ma quando si parla di nagualismo io vado in brodo di giuggiole :wow:

Partenza.
Al centro dell'universo dimora l'Aquila (in questo modo la videro gli antichi stregoni) un campo di forza enorme che diffonde le sue
emanazioni (chiamiamole di proto-energia) per tutto l'universo.
Gli antichi stregoni videro che è l'Aquila che dona la consapevolezza assieme alla vita, e che, al momento della morte dell'essere vivente,
se la riprende arricchita delle esperienze di vita.
L'obiettivo degli antichi stregoni era fare in modo di sopravvivere alla morte (equiparabile alla seconda morte degli egiziani) in modo da
conservare la propria consapevolezza.
Per fare ciò hanno indeato un sistema denominato "la via del guerriero" che permette, seguendo dei determinati comportamenti,
di sganciare i pesi di una vita, i legami con gli altri esseri umani e allo stesso tempo permette di sopravvivere e sopportare il contatto con
l'ignoto che gli stregoni avevano.

Se vuoi aggiungere qualcosa.. o ampliare qualche punto.. icon_mrgr:

Uno 28-12-2005 11.31.31

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
L'ultima sull'argomento, poi al prossimo post riprendo con il resto
tipo la protezione del regalo dell'ovetto Kinder
tipo significa non identico, ma che rende l'idea... la protezione (quella gialla per intenderci, di plastica) del regalo non è a uovo ma a sfera allungata :H

Ovest 28-12-2005 11.34.42

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
ah oki.
già meglio.

Era 28-12-2005 16.21.37

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
si...già meglio...temevo che per capirci qualcosa
avrei dovuto leggermi Castaneda...che per altro farò...
ma intanto tento di capire qualcosa da qui.....

(dovrei passare le giornate a leggere....tanti sono
gli argomenti che conosco poco o non conosco affatto..
ringrazio in anticipo...e mi scuso se rallento la discssione...
ecco qua....confessateeeeeee..chi ha detto : "UFFFAAAAAA!!!")?8-)

fiori.gif

Shanti 28-12-2005 21.40.50

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
Citazione:

Originalmente inviato da Ovest
Al centro dell'universo dimora l'Aquila (in questo modo la videro gli antichi stregoni) un campo di forza enorme che diffonde le sue
emanazioni (chiamiamole di proto-energia) per tutto l'universo.

Premetto che non le ho studiate e tantomeno "viste" sinceramente... icon_mrgr: però mi immagino che queste emanazioni dell'aquila (e le immagino tipo fibre o filamenti luminosi) formino tutti questi agglomerati a forma di sfera e, a loro volta, all'interno dell'uovo, si uniscano o passino in un unico punto di unione che è situato sulla superficie dell'uovo stesso...
strabuzza: Attendo chiarimenti :@@

Ovest 29-12-2005 08.47.53

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
Citazione:

Originalmente inviato da Uno
L'ultima sull'argomento, poi al prossimo post riprendo con il resto
tipo la protezione del regalo dell'ovetto Kinder
tipo significa non identico, ma che rende l'idea... la protezione (quella gialla per intenderci, di plastica) del regalo non è a uovo ma a sfera allungata :H

chiarimento.
nei primi libri (fino al dono dell'aquila mi pare) la bolla veniva descritta come a forma di uovo.
negli ultimi libri invece viene descritta come sferica, specificando che l'illusione della forma allungata era dovuta al movimento. Una bolla ferma (ovvero una persona fisicamente ferma) è a forma di sfera.

Uno 29-12-2005 11.02.18

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
Beh se dovessi fidarmi solo dei libri.... preferirei i primi.... ;)

Ovest 29-12-2005 11.18.19

Riferimento: Tradizione Tolteca - Carlos Castaneda
 
concordo sul dire che "l'arte di sognare" è un gran guazzabuglio...
però i rimanenti (tipo il fuoco dal profondo sono validi secondo me, molto piu dei primi).
I primi tre Castaneda li ha scritti in stato normale. Infatti contengono nozioni di antropologia e studi scentifici sulle piante.
Dopo i primi tre, invece, i rimanenti li ha scritti in stato di intensa percezione.

Shanti 04-01-2006 23.50.07

Se non ho capito male la prima e la seconda attenzione operano in ambienti paralleli senza mai toccarsi, come divise da due linee parallele… Nella prima attenzione si percepisce il corpo fisico così come lo conosciamo, mentre nella seconda è visto come un bozzolo o uovo che dir si voglia… Mi viene da pensare che il muro di nebbia sia la zona di transizione tra queste due linee le cui emanazioni si estendono una sull’altra…
Domanda (sempre che abbia pensato giusto icon_mrgr: ): se quindi quello che succede nella seconda attenzione non si riesce a ricordare nella prima, è possibile farlo con quello che si vede nel muro di nebbia? Questo mi spiegherebbe perché i tre discepoli hanno ricordato e testimoniato quell’esperienza sul monte con Gesù…

Uno 05-01-2006 11.30.57

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti
Se non ho capito male la prima e la seconda attenzione operano in ambienti paralleli senza mai toccarsi, come divise da due linee parallele…

Loro si ma nessuno impedisce a noi di stare in tutte e due :H
All'inizio è impossibile e si percepisce lo stacco netto... ma possono nella prima riaffiorare ricordi della sceonda man mano che ci si integra.... (due che diventano uno... ma questa è un'altra tradizione icon_mrgr: )

Kael 21-06-2006 10.41.20

Ci vedo analogie con Gurdjieff... per conoscere sempre il proprio intento l'uomo deve osservarsi, essendo spesso mosso da motivazioni di cui nemmeno lui è ben cosciente. Con un'osservazione attenta si trova la causa di ogni azione,e questo permette poi di "scegliere" l'intento più puro, avvicinandosi così all'impeccabilità che dovrebbe possedere ogni guerriero sulla via...

:C:

coccinella 29-06-2006 09.54.09

Mi presento
 
Un caloroso saluto a tutti.
Io sono nuova di questo forum che ho potuto constatare veramente ricco di apporti interessanti rispetto quelli che sono gli argomenti che da sempre mi hanno interessato.
Ultimamente dopo essemi avvicinata a Gurdjeff, guidata da un bisogno disperato, ho esplorato l'universo della spiritualità conoscendo vari pensierie fra i quali ho apprezzato molto le posizioni di E. Tolle, e U.G.. Rispolverando Castaneda però, come dire ... ho ritrovato tutti i tasselli al punto giusto e me ne sono innamorata. Il colpo di fulmine è recente e pertanto il mio cammino è appena iniziato. Trovando voi e leggendo le vs. discussioni credo di aver molto da imparare. pertanto mi scuserete se per ora parteciperò più che altro come spettatrice- lettrice. Posso dirvi intanto di aver cominciato con piccole cose, del tipo qualche cambio di vecchie abitudini, guardarmi le mani prima di addormentarmi, parlare alle piante, incominciarer a fare la lista per la ricapitolazione. Chi ha già iniziato questo percorso sicuramente potrà darmi qualche consiglio, anche perchè qui in Friuli, dove vivo, maestri non ne ho trovati. Qualcuno di voi per caso è di queste parti? Cristina.

RedWitch 29-06-2006 11.46.20

Ciao Cristina, benvenuta tra noi fiori.gif
Come te, mi sono accostata da poco a questa tradizione, e la sto scoprendo pian piano. Quel che mi ha colpito maggiormente, è il parallelismo, tra la vita quotidiana, quindi un cambiamento di abitudini graduale, e il "sapere", al quale si accede per lo più attraverso esperienze dirette, in effetti, la peculiarità di Carlos è il domandare sempre qualsiasi cosa, il voler rapportare qualunque esperienza al suo mondo conosciuto, a quello che lui conosce come realtà , mentre in effetti, alcune cose non possono essere spiegate con le parole, ma vanno sperimentate per essere comprese, tant'è che Don Juan, dice continuamente: "questo non te lo posso dire, spiegare etc etc", pero' gli da gli sturmenti per andare a modificare il modo di vivere a cui Carlos è abituato , e, nel contempo, attraverso l'uso delle piante, gli fa sperimentare stati di realtà non ordinaria e anche qui, è "curioso" il fatto che Carlos si fosse recato da Don Juan per conoscere (intellettualmente) le piante e alla fine invece le conosce sperimentandole, e arrivando a comprendere..(con questo non credo che tutti debbano fare uso di allucinogeni per sperimentare icon_mrgr:). Ci sono un sacco di cose da dire.. proviamo insieme?fiori.gif

coccinella 29-06-2006 15.56.49

riferimento: tradizione tolteca
 
Anche a me è piaciuto molto questo "utilizzo " della quotidianità per tendere l'agguato a se stessi, che poi va molto d'accordo con il ricordarsi di sè di Gurdijeff, ma gli spunti che si ricavano dai libri di Castaneda sono molti e per tutti i gusti. Mi chiedo però una cosa: Gurdijeff sosteneva, e secondo me a ragione, che chi inizia il percorso è come un carcerato che desidera la libertà, ma che per ottenerla deve avere qualcuno che, già libero, dall'esterno gli passi la lima per tagliare le sbarre e scappare. E ciò anche in virtù del fatto che noi (uomini all'inizio di un cammino evolutivo, uomini n. 1 o n.2 o al massimo n.3) in realtà siamo una legione, per cui anche quando crediamo di stare veramente lottando per una certa finalità rischiamo di ritrovarci, cammin facendo, proiettati su altri obiettivi. E questo, ahimè, senza accorgesene. Non ti pare allora un po' labile il nostro tentativo di mettere in atto da sole, ad esempio l'arte dell'agguato, senza avere un occhio esterno che possa valutare quanto stiamo facendo, in un modo più obiettivo , l'occhio di una persona più avanti nel percorso e quindi più astuta e più gentilmente spietata di quanto potremmo esserlo noi nei ns. confronti?

RedWitch 29-06-2006 17.05.52

Mi sa che vado un po' fuori tema.. pero'.. sono d'accordo sul fatto che mettere in atto da soli, un qualunque insegnamento.. sia difficilissimo e che davvero poche persone siano in grado di farlo. Altrettanto pero', mi hanno insegnato che se è il momento qualcuno che apre una porta c'è.. e credo sia proprio così, se ci pensi, è vero che è stato Castaneda a "trovare" Don Juan,(spinto da uno scopo che non aveva niente a che vedere con la crescita personale), ma è stato Don Juan a "scegliere" l'allievo, non il contrario. Non dico che non ci si debba guardare intorno, e cercare il Maestro.. ma credo che alla fine, quando è il momento, lui arriva. Poi dipende da noi scegliere , se fidarci o meno. E li.. non so se abbiamo dei parametri per capire come farlo.. credo sia una questione istintiva o intuitiva inizialmente .. per tornare a Castaneda, diverse volte nel corso dell'apprendistato dice che nonostante Don Juan fosse completamente diverso da lui, gli piaceva stare in sua compagnia.. è indicativo secondo me fiori.gif :C:

coccinella 30-06-2006 06.42.22

riferimento:tradizione tolteca
 
Già. E se ci pensi sarebbe anche logico che fosse così. E cioè che quando l'allievo è pronto salti fuori il maestro. Infatti proprio per questo ho deciso di iniziare ugualmente a fare qualcosa, anche se mi riecheggia dentro Gurdijeff con la sua sconfortante sicurezza che l'uomo non è in grado di "fare" proprio nulla.
Ad ogni modo per me ora c'è l'esigenza di iniziare questo percorso su/con me stessa perchè è una strada che mi sento anche di amare, non solo di affrontare con la testa. Per questo ho parlato di colpo di fulmine.
Questo amore nasce tuttavia da un bisogno, una forte esigenza che deriva dalla consapevolezza che il tonal non basta, in quanto dedicargli tutte le tue energie ti lascia un senso di incompiutezza, un non-senso che ormai personalmente mi dà la nausea. Ci sono ragioni molto forti dietro a questa sensazione che però non dirò anche per evitare di rinforzare la mia importanza personale e che poi alla fine sono irrilevanti nell'economia dell'universo. ;)
In fondo, e qui trovo un forte parallelismo tra i toltechi e U.G., non siamo più importanti di una formica. Buone cose.
fiori.gif

Uno 30-06-2006 09.42.43

Citazione:

Originalmente inviato da coccinella
Già. E se ci pensi sarebbe anche logico che fosse così. E cioè che quando l'allievo è pronto salti fuori il maestro. Infatti proprio per questo ho deciso di iniziare ugualmente a fare qualcosa, anche se mi riecheggia dentro Gurdijeff con la sua sconfortante sicurezza che l'uomo non è in grado di "fare" proprio nulla.
Ad ogni modo per me ora c'è l'esigenza di iniziare questo percorso su/con me stessa perchè è una strada che mi sento anche di amare, non solo di affrontare con la testa. Per questo ho parlato di colpo di fulmine.
Questo amore nasce tuttavia da un bisogno, una forte esigenza che deriva dalla consapevolezza che il tonal non basta, in quanto dedicargli tutte le tue energie ti lascia un senso di incompiutezza, un non-senso che ormai personalmente mi dà la nausea. Ci sono ragioni molto forti dietro a questa sensazione che però non dirò anche per evitare di rinforzare la mia importanza personale e che poi alla fine sono irrilevanti nell'economia dell'universo. ;)
In fondo, e qui trovo un forte parallelismo tra i toltechi e U.G., non siamo più importanti di una formica. Buone cose.
fiori.gif

Non solo i Toltechi ed U.G. in fondo qualsiasi tradizione da una parte ti dice che sei solo un granello nell'Universo, dall'altra ti dice di lavorare per trovare il tuo inequivocabile posto... a parte U.G. (di cui apriremo un thread a parte, se non lo fa prima qualcun altro) che ha una "fine" diverso.
Esigenza di non è mai bene, bisgnerebbe sempre "essere...", per intenderci è diverso essere assetati ed avere l'esigenza di bere :), mi rendo conto che possono sembrarti sottigliezze assurde, ma iniziando un camminino se non adesso, prima o poi ne apprezzerai il senso.
Lo zio Gurdi ha pienamente ragione anche se non do mai troppa rilevanza a questo aspetto dato il rifiuto degli anarchici tempi moderni, è vero.. nessuno si può svegliare completamente da solo, se uno sembra che lo faccia è perchè in realtà era già sveglio. D'altro canto non riveste particolare importanza chi ti sveglia, c'è un Don Juan per ognuno di noi allo stesso modo in cui potrebbe esserci un Castaneda, importante è il momento in cui le strade per forza di cose devono ineluttabilmente confluire, quando la tua unica possibilità sarà trovare chi ti sveglia (o meglio per accontentare gli anarchici icon_mrgr:, chi ti da l'input perchè tu possa svegliarti) lo troverai per forza anche nascondendoti... potrai rifiutare la cosa, rimandarla, congelarla ma comunque troverai.
Ragazze siamo andate un pò fuori tema, comunque se è servito per conoscere un pò Coccinella ben venga (il thread si potrà continuare poi) , benvenuta fiori.gif

coccinella 30-06-2006 19.09.47

riferimento:tradizione tolteca
 
Grazie UNO,
le tue precisazioni vanno in profondità. D'altro canto io mi sono espressa in base a ciò che in questa fase di vita sono.
E se...... ho l'esigenza di....... invece che.....essere l'esigenza.... è forse perchè non mi identifico totalmente con questa esigenza o forse perchè è già intervenuta a monte la mia mente a tradurre deformando, come le fa più comodo proprio per poter sopravvivere, quello che è il mio reale essere-sentire.
Il grande fratello martello.: ce l'abbiamo a casa nostra!

coccinella 10-07-2006 14.53.39

Mi pare, se pur involontariamente di aver bloccato la discussione e ve ne chiedo scusa. Vorrei riavviarla tentando di rispondere a Shanti quando diceva
Shanti:
.....però mi immagino che queste emanazioni dell'aquila (e le immagino tipo fibre o filamenti luminosi) formino tutti questi agglomerati a forma di sfera e, a loro volta, all'interno dell'uovo, si uniscano o passino in un unico punto di unione che è situato sulla superficie dell'uovo stesso...
strabuzza: Attendo chiarimenti :@@

Da quello che ho capito io, il punto di unione è come una lampadina accesa che illumina solo una parte delle fibre luminose presenti nel ns. bozzolo. Tali fibre, così illuminate, ci permettono di percepire ciò che noi definiamo come "realtà". Condividendo il medesimo punto d'unione con la società cui apparteniamo ci siamo convinti che tale realtà sia l' unica possibile e percepibile.
In realtà se riuscissimo a spostare il punto d'unione altre fibre verrebbero ad illuminarsi ed altre "realtà" diverrebbero accessibili. Condividete?fiori.gif

Shanti 10-07-2006 23.43.34

1 Allegato/i
Citazione:

Originalmente inviato da coccinella
Da quello che ho capito io, il punto di unione è come una lampadina accesa che illumina solo una parte delle fibre luminose presenti nel ns. bozzolo. Tali fibre, così illuminate, ci permettono di percepire ciò che noi definiamo come "realtà".

Grazie Coccinella e benvenuta anche da parte mia. fiori.gif
Si può dire che ogni movimento del Punto di unione determina un cambiamento nelle fibre illuminate: ho trovato un’immagine, che allego, che spiega perfettamente quello che hai scritto sopra.

Citazione:

Originalmente inviato da coccinella
In realtà se riuscissimo a spostare il punto d'unione altre fibre verrebbero ad illuminarsi ed altre "realtà" diverrebbero accessibili. Condividete?

Mi sembra che i Toltechi abbiano elaborato due sistemi per la funzionalità del punto di unione: l’Arte del Sognare per spostarlo coscientemente e l’Arte dell’Agguato per fissarlo nella posizione in cui è stato spostato. Attendo altri chiarimenti, magari prima di sei mesi grazie! icon_mrgr:

latino 11-07-2006 00.09.16

l'arte dell'agguato?
mai sentita, ma d'altronde non ho letto tutti i libri di Castaneda.....
qualcuno spiega?


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