Curiosità
Sono assai curioso di sentire le vostre opinioni in merito... icon_mrgr:
Senza farla troppo lunga (per ora... poi non prometto nulla eh) come introduzione basta rilevare l'ambivalenza, almeno apparente, che viene comunemente data a questa caratteristica umana. Da una parte è deplorata la curiosità della pettegola, rappresentante umana talmente altruista da occuparsi esclusivamente dei fatti altrui (icon_mrgr: ) Dall'altra è lodata la curiosità dello scienziato o del ricercatore in genere, mosso, a quanto pare, da desiderio di conoscenza... In me sono presenti entrambe e, senza pensarci troppo su, la tendenza è combattere la prima ed agevolare la seconda... ma possono esistere l'una senza l'altra? Sono la stessa cosa, due aspetti diversi della stessa cosa, due cose diverse? Molte altre domande avrei, ma per adesso... |
Ma potrebbe essere che la curiosità o ce l'hai o non c'è l'hai, nel senso che curiosi si nasce. L'interesse invece per determinati settori non mi sembra curiosità in quanto è finalizzata a realizzare un progetto attraverso scoperta e approfondimento cosa che mi sembra la curiosità generica non abbia.
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Credo che la curiosità segua l'interesse...
La curiosità si può usare per motivazioni a crescere o automatizzate, in questo ultimo caso si è usati dalla curiosità mentre nel primo la utilizziamo noi. |
Non so se possano esistere una senza l'altra, ma di sicuro è bene agevolare la seconda a discapito della prima.
La curiosità tesa verso gli altri pero' a me sembra (per come la vivo su di me ) un voler controllare gli altri. Avere tutto sotto controllo, in qualche modo avere un posto nella vita di un altro.. Conoscere cose di altri da una sensazione di potere pericolosa.. che è quello che la pettegola attua ogni volta che trasforma la curiosità in pettegolezzo.. Il tutto in genere è inconscio.. penso che la curiosità non dovrebbe implicare per forza l'andare poi a spiattellare in giro gli affari degli altri.. ma tant'è... in genere è quello che accade.. La curiosità di secondo tipo, credo che si potrebbe accomunare alla voglia di conoscenza.. sempre che le domande per soddisfare la curiosità non scattino in maniera automatica.. in quel caso la curiosità diventa paragonabile a quella della pettegola.. voler sapere tanto per .... A me sembrano due cose diverse.... una è per ottenere.. l'altra per conoscere.. |
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E' l'uso che se ne fa, forse il cercare di raggiungere uno scopo insomma che è differente! Il cercare di ottenere delle informazioni, trasformate poi a pettegolezzo dalla nostra amica "altruista"icon_mrgr: ed il cercare di conoscere che alla fine mi pare sempre un ottenere qualcosa, si differenziano nel fine a cui voglio arrivare. Nella curiosità del pettegolezzo "uso" questo fare, che so per avere credito agli occhi degli altri; probabilmente è questo l'intento primario, tant'è che è come se, in quel momento, l'informazione la si trasportasse per poi rifletterla all'esterno. Lo scienziato invece, dal canto suo, acquisisce un merito, secondario, si presume, rispetto all'uso che fa della informazione in suo possesso poichè alla fine la elabora cerca di farla sua, la trasforma. Ad ogni modo, mi pare si possa dire che c'è un utilizzo delle informazioni ma lo scopo è diverso. La curiosità forse, allora, è un mezzo di conoscenza. |
Riprendo l'esempio della pettegola (che potrebbe benissimo essere un pettegolo) e lo scienziato (che potrebbe benissimo essere una scienziata)...:sornione:
Nella curiosità della pettegola vi è aspettativa... come dire... essa condiziona l'informazione e spesso la modifica secondo un "desiderio" o "teorema" creato nella sua mente... Quando una pettegola ascolta una "informazione" spesso la codifica a suo uso e consumo... quando questa informazione giunge di terza mano ne è così stravolta l'informazione che non vè più traccia dell'originale. Nella curiosità dello scienziato vi è metodo... come dire... effettua prove su prove e ne verifica i risultati con metodo (appunto) scientifico... Lo scienziato occulato non crea teorie e teoremi a monte per poi farvi quadrare i risultati di laboratorio (anche se spesso alcuni scienziati lo fanno)... Lo scienziato mosso dalla curiosità si pone delle domande a quello che studia... le nuove informazioni sono vagliate con metodo per non incorrere in errori di valutazione... La curiosità muove entrambi i soggetti... La pettegola incorre in errori di valutazione. Lo scienziato cerca di evitare gli errori di valutazione. |
curiosità e interesse.....
mah....a volte è l'una a "trascinare"...a volte è quell' altra.... se una cosa mi incuriosisce...desta il mio interesse e viceversa....almeno la vedo così..... la cosa "interessante" avviene quando un curioso/a.. (del tipo che si fa i c...zi altrui) incontra uno/a che di questo non gli frega niente.....quindi non dà soddisfazione al curioso/ficcanaso.....quest'ultimo in qualche modo...si sente defraudato boccaccia: (inutile dire che chi si fa i fatti propri sarà l' argomento della prossima "curiosità")diavolo.g: vi lascio immaginare cosa avviene invece se sono entrambi del primo genere manata.gif diavolo.g: la curiosità....quella che intende Ray....è per me una sorta di motore che ti porta a chiedere...cercare...capire...scoprire.... imparare.....leggo.gif l' altra...è l'esatto contrario....assolutamente sterile icon_mrgr: :C: |
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Sono d'accordo in parte con quello che diceva Grey... è vero che allle due diverse curiosità possono essere applicate regole diverse, tipo la pettegola non applica il "non entrare in certi ambiti", ma conosco pettegole che, per sapere ciò che interessa loro, applicano metodi che definire scintifici e psicologici è un lieve eufemismo... averne di scienziati come certe pettegole! Comunque l'esempio dello scienziato è solo appunto un esempio... potremmo considerare la curiosità del letterato o anche quella del Ricercatore... |
Il curioso è colui che "si cura", "si prende cura" di una determinata cosa.
E' interessante che si dica curarsi di una cosa, prendersi cura di una cosa, cioè riflessivo, e non "curo quella cosa". Se tengo alla mia "salute" (non intendo solo quella fisica) cercherò di curarmi di quante più cose possibile... Anche se di fondo secondo me conta l'intenzione. Se sono curioso per amore per la scoperta, per imparare, etc.. va bene, se invece lo faccio per controllare gli altri, spiarli, o per aver modo di parlare male di qualcuno, diventa una curiosità sterile fine a se stessa. Dovrei curarmi cioè di ciò che può essere utile a me, come individuo, per crescere etc.. e non di altro. In qualche modo qua torniamo a parlare di "Bisogni reali e non" |
Concordo quando vai in automatico dovresti accorgerti se ti osservi che a muovere la tua curiosità verso certe cose è un bisogno non conosciuto e che va studiato per vedere cosa c'è dietro che realmente ti muove.
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e magari non sai da cosa fuggi.....comunque... come gia detto e ridetto è più facile/comodo... ficcare il naso altrove piuttosto che cercare dentro di se..... :C: |
Si Era sono d'accordo infatti le persone di solito sono curiose anche di cose assurde sugli altri...malanni vari, dispiaceri, problemi e via dicendo quasi a esorcizzare le paure ed allontanarle "automaticamente" da se, quasi che dietro questo tipo di curiosità si nascondano delle subdole paure.
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Si puo dire che non sia curioso? Questo forse è un dato ulteriore. La curiosità allora potrebbe muoversi per " recuperare" quello che manca o ciò che si ritiene prioritario rispetto a ciò che si fa. Per il bambino è tutto importante, quindi è sempre curioso di sapere, conoscere e cercare di capire. Allora per lo scienziato sarà importante conoscere quale è l'effetto o la causa di un esperimento o di altro. Per la/il pettegola/o icon_mrgr: l'importante sarà altro..che so...sapere se due hanno litigato e perchè. Insomma, il bambino invece sarà curioso sia di sapere perchè il sole va dormire e sia di sapere perchè Tizio piange, casomai dopo un litigio, posto che sappia o capisca che di un litigio. E' sempre curioso perchè questo stuzzica il suo interesse, poichè è come se sapesse che da ciò può prendere quel qualcosa che gli serve; come pure ovviamente per lo scienziato e il pettegolo..! Parzialmente differente allora il metodo. Si potrebbe parlare di curiosità che cerca di andare a fondo, appunto come quella del bambino, dalla quale si genera il capire quel perchè delle cose? |
Chissà se dietro al detto " sei curioso come una scimmia" si voglia sottolineare qualcosa di istintivo.
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E invece la curiosità che possiamo definire "sana"?
Cosa è che fa muovere il letterato o il Ricercatore o lo scienziato verso la conoscenza di qualcosa di preciso? Credo che in questo caso non sia l'istinto a muoverci .. si puo' parlare di intuito in questo caso? Essere curiosi, muoversi verso una direzione in qualche modo, cercare di discernere il necessario dal non necessario.. interesse e curiosità in questo senso dovrebbero andare di pari passo credo. Si puo' fare in modo che la curiosità diventi benzina per il motore? |
La curiosità secondo me nasce da un desiderio di sapere e scoprire... ma è anche il cercare la cosa nuova, la rarità o la stranezza...
Infatti delle cose normali non si è curiosi, si è curiosi delle cose nuove... La curiosità della pettegola è come spiare dal buco della serratura, per catturare qualcosa di cui parlare.... meglio se nuova tipo scoop giornalistico.... Comunque nella curiosità c'è una elasticità mentale.... molto difficile che una persona apatica sia curiosa.... sta chiusa nel suo mondo e il resto potrebbe anche crollargli intorno che non se ne importa più di tanto. Quindi la curiosità è un fatto positivo, ma è come la libertà, dovrebbe limitarsi a non ledere la sfera altrui.... |
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Nella conoscenza di tutto ciò che mi è ignoto. Scherzosamente su tanti post ho scritto "cibo... cibo" in effetti per me è cibo (benzina). Alimento primario. Io per prima non so spiegarmene il perché.. Però difficilmente riesco a selezionare il necessario dal non utile di conseguenza cado nel confusionale.piango.gif (Però ci sto lavorando...pesi.gif ) A parte questo.... Ritengo che il riuscire a convogliare totalmente il proprio interesse su un'unico punto abbia una certa assonanza con una forma di amore, di passione. Se ami fare una cosa l'azione stessa ti ricarica, ti gratifica, ti rallegra... Forse anche in questo caso l'amore è la benzina per far muovere il motore... ------------- Non so cosa sia successo, non l'ho capito. Forse non sono nemmeno affari miei, ma sento di dover esprimere il mio disappunto in merito a questa diatriba. Confido nel fatto che stiate scherzando... |
Uhm... proviamo a prenderla da qualche altra parte.. chissà che aggiungendo ingredienti alla zuppa non si riesca ad ottenere un minestrone nutriente (che sennò Falty... icon_mrgr: ).
Senza per adesso cercare di stabilire cosa muove la curiosità iniziale, anche se il discorso del bambino di Jeze secondo me va scavato perchè contiene roba buona, c'è da notare che in diverse persone la curiosità prende strade diverse. Nel senso di argomenti. La pettegola si interessa di alcune cose, lo scienziato di altre. C'è chi è curioso di "tutto", ma a mio avviso è una questione di range... Insomma, cosa spinge qualcuno ad interessarsi di nuovo (e ancora a lungo magari) di qualcosa? A mio avviso la risposta è palese: il piacere. Uno si incuriosisce di qualcosa, si mette appunto a curiosare e capita che quel che ottiene sia piacere. Forse non piacere fisico, anche se a volte ci assomiglia parecchio, ma pur sempre piacere di qualche tipo... goduria. A questo punto, riformuilando una delle domande iniziali, che differenza c'è tra il piacere della pettegola e quello dello scienziato? Da parte mia, che come ho detto provo entrambe le curiosità (e anche altre, era solo per esempio) noto che si tratta di due piaceri diversi anche se simili... o meglio lo stesso piacere di fondo ma in zone diverse... |
Forse il gusto, ampliato oltre il suo senso comune.
A me piace chessò il burro di arachidi a Ray magari no... Credo sia sullo stesso piano la pettegola e lo scienziato.. Mmmm... suona molto banale peròpiango.gif |
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Sullo stesso piano dici? Mah, magari per te è così. Però come ho detto a me capita che il risultato della curiosità pettegola mi dia un certo tipo di piacere, mentre quello della curiosità poniamo su un argomento filosofico o scientifico un altro tipo. Non è come burro di arachidi o fragole (stesso tipo di piacere ma gusto diverso) è più come fragole e carezza... (come differenze di piacere, non che ci sia analogia) |
Forse è una questione di cosa piace di più, di scale di valori come dicevo prima.
O forse no.... di piani diversi di piacere.. Il piano curiosità culturale, il piano emotivo, il piano materiale... Diverse curiosità su diversi piani che creano diversi tipi di piacere giudicabili su distinti mondi (?) paralleli... .... mubble ..... non so nemmeno io dove sto andando a parare... però mi sembra che una logica ci sia.... |
Se buttassi li che la soddisfazione della curiosità della pettagola è "istintiva" e quella dello scienziato "intellettuale" ?
Pur restando sempre "emozioni"? In effetti davvero le si sente in zone del corpo diverse, se ci si fa caso. Poi ovvio, come dice Faltea, a qualcuno può interessare di più il piacere istintivo e a un altro quello intellettuale... ma sempre piacere è, almeno a me pare così... |
La penso come Faltea... piani differenti di piacere... esistono vari piaceri... viscerali, emotivi, intellettuali... ma pur sempre piaceri...
Il sottile piacere, la goduria, il solleticamento, pare che la curiosità passi attraverso il piacere... anzi ne è strumento... la curiosità è strumento del piacere... non vi può essere curiosità se non poggia sul piacere della "scoperta"... cosa si nasconde dietro l'angolo?... la voglia di scoprire è piacevole... sennò se fosse timore o paura ne fuggiremmo. |
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La soddisfazione della pettegola si sente più in basso rispetto a quella della scoperta intellettuale (letteraria o altro) Citazione:
Ti faccio un esempio: l'anno scorso mi è capitato di leggere su un libro una cosa che cercavo, che ero curiosa di conoscere ma che mi ha spaventata. Ho mollato lì il libro, ma non me ne sono dimenticata. E dopo un po' l'ho ripreso e ho soddisfatto quella curiosità.. forse la differenza qui sta nel rispetto per quello che si desidera conoscere, non so.. :C: |
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Quindi instintivamente è proprio la ricerca del piacere (inconscio) che muove tutto? |
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Ecco l'esempio l'abbiamo fatto sia per la pettegola e sia per lo scienziato ma ciò non toglie che lo si possa fare anche per un animale...che so...un gatto: questo sarà curioso rispetto al fatto o che ha bisogno di mangiare o giocare ad esempio. Se l'uomo primitivo non fose stato curioso, in senso lato, non si sarebbe potuto evolvere o sbaglio? Il piacere, poi, che ne deriva, suppongo, è per se stessi e cioè una sorta di gratificazione che ti spinge a fare qualcosa in più per aumentare questo " piacere" che parallelamente alla curiosità, se questa si " affina" subirà una trasformazione ....po esse?martello.: |
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Si RedW, penso che sia sempre la stessa emozione ma che possa interessare centri diversi. Conta anche quel che facciamo noi, vesrto cosa la indirizziamo, verso cosa ci costringiamo a non lasciarla andare. La curiosità della pettegola da piacere istintivo si, ma non sono sicuro sia come dice Gris qualcosa di collegato alla consapevolezza... conosco gente consapevole della sua curiosità diciamo bassa e che anzi la nutre. La consapevolezza certo conta nel non farsi mettere sotto... La curiosità intellettuale è connessa al desiderio di conoscere, ma non è la stessa cosa. Il fatto che sia un'emozione (a mio avviso) la rende speciale proprio quando ha a che fare con l'intelletto. Gli fornisce quella capacità tipicamente emotiva di distinguere il falso dal vero, o perlomeno di riconoscere il falso... |
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E' il desiderio di conoscere che fa nascere la curiosità, o viceversa? |
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Poi se ho la capacità di spostarlo, indirizzarlo, forse allora potrò parlare di progresso anche della emozione, nel senso che potrò non considerare quella volta al pettegolezzo rispetto a quella intellettuale. Tornando per attimo al discorso evoluzione accennato poco fa, credo che la curiosità possa essere vista anche sotto l'aspetto emozionale, appunto, che fornisce una spinta ulteriore ai fini della evoluzione. E ' vero molte delle cose conquistate sono state attribuite anche e soprattutto dalla necessità. Però in ciò, forse un po forzato, ci vedo una tale curiosità che fornisce un ulteriore elemento di spinta a questa necessità; non so...come fossero paralleli o meglio ancora proporzionali. Ad esempio se non si fosse stati curiosi, l'America non sarebbe stata scoperta, anche perchè il fine era quello, mi pare, di dimostrare che si poteva fare il giro del globo. Quindi non vi era una particolare necessità come per esempio trovare cibo o altro. Il solo fatto, allora, che si è tentato di fare qualcosa, per quell'epoca, fuori dal normale...non so...mi fa pensare...anche se non esiste una curiosità in senso stretto, necessaria ai fini della evoluzione. Quindi, potenzialmente, si potrebbe dire che tutta la curiosità manifestata in qualsiasi ambito potrebbe fornirci degli elementi di valutazione ulteriori...anche ai fini della evoluzione, perchè no, della necessità... nonso.gif |
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Chi ha amore verso qualcosa che possa essere un interesse di qualunque tipo che da senso alla propria esistenza la curiosità lo spingerà in avanti secondo me mentre la curisità istintiva è quella che fa bruciare i baffi al gatto.diavolo.g: |
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Per la prima... non credo sia la curiosità che discerne il falso (il vero solo a volte con un'emozione particolarissima), credo lo faccia la "regina di quadri" (parte emozionale del centro intellettuale). La curiosità la stimola... le regine vanno stimolate a quanto sembra. Si dice no che la curiosità è femmina?... |
Secondo me la curiosità nasce dalla paura è come se dentro di noi avessimo dei tentacoli ch escono ogni volta che ci troviamo davanti al nuovo ed iniziano ad analizzare per trovare comunanze, associazioni, che poi andranno a formare un'immagine, conosciuta o sconosciuta e da li il giudizio.
Un modo di catalogare per conoscere. Chiaro che poi con questi dati faremo quello che siamo, ovvero se cerchiamo potere metteremo la curiosità al suo servizio, ne è chiarmo l'esempio di quello che vengono a conoscenza di quacosa di nero di qualcuno e lo ricattano il massimo potere negativo. Quindi la curiosità è anche al servizio del controllo degli altri in misura diversa a seconda di ciò che si è. I tentacoli sono il più delle volte alla ricerca dell'ombra dell'altro che poi è un modo per cercare di accettare la nostra in questo modo ci sentiamo meno neri. E quando due ombre si incontrano attraverso la curiosità escono alla luce anche se questo mi pare che poi ingrandisca ancora di più l'ombra se non vi è un motivo di conoscenza verso se stessi. Mi immagino l'uomo primitivo quando per la prima volta ha visto un fulmine colpire un albero, inizialmente sarà scappato, poi si sarà stupito e poi la curiosità lo ha spinto a conoscere ... poi a detenerne il potere la cui conoscenza e gestione gli dava. Quindi la curiosità in se stessa è un bene è l'utilizzo che ne facciamo a renderla un demone o un angelo. Quando sono curiosa di qualcosa mi chiedo perchè voglio saperlo quale parte di me vuole saperlo e cosa ci vuole fare con il frutto di questa curiosità, mica sempre riesco a capirlo eh, ma molte volte mi trovo a scoprire cose di me nascoste. Il più delle volte trovo cose non belle . :bleah: |
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