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cassandra 25-10-2007 18.26.53

L'aborto
 
Dalla discussione di Dafne "i genitori" ho preso spunto per trattare un argomento tanto difficile,quanto duro da argomentare,ma leggendo ciò che Uno ha scritto riguardo al prepararsi prima di diventare genitori è nata in me la voglia di capire cosa succede ad una donna che decide di abortire, dal punto di vista psicologico e perchè no anche esoterico...(quindi piazzo in psico,non precludendo,se possibile...ampliamenti)
Sono sicura che è una scelta durissima quella dell'aborto procurato,ma se non si è in condizione di crescere un figlio e non si vuole portare a termine la gravidanza per una serie di motivi,allora c'è poco da fare...manata.gif
Non so bene che direzione dare al discorso,ma in sostanza vorrei capire cosa accade al bambino mai nato ed anche alla "mamma non mamma" che comunque non dimentica,nè si perdona davvero quel che ha fatto,che sia per un educazione cattolica che spinge il senso di colpa e di sconfitta a crescere sempre più,o perchè magari le condizioni hanno (relativamente) imposto la decisione... comunque ne soffre, anche se consapevole che tornando indietro probabilmente rifarebbe la stessa scelta,se le condizioni fossero le medesime di allora...


a voi...:C:

turaz 25-10-2007 18.30.50

argomento delicatissimo.
sul discorso del figlio "mai nato" credo dipenda anche dai "tempi" con cui viene fatto.
sul discorso psicologico della madre beh qui lascio la parola.
non ma le sento di dire "fregnacce" (già ne dico troppe) anche se a suo tempo conobbi una persona che aveva vissuto questa esperienza molto presto (a 16 anni) ed era come se avesse un velo di tristezza nel volto.

Ciao

Grey Owl 26-10-2007 00.31.21

Cosa succede ad una donna che decide di abortire... beh... posso cercare di immaginare lo stato d'animo... ci voglio provare.

Sono una giovane ragazza che si trova in "stato interessante" (un modo di dire) e tutto il mio mondo (di giovane ragazza) mi crolla addosso...
Sono una donna che scopre dalle analisi un problema congenito nel nascituro...
Sono una donna che si trova il "problema" di allevare un figlio e che si frappone tra me e i miei sogni...
Sono una donna che non può permettersi di avere un figlio...
Sono una donna che rischio la salute se porto avanti la gravidanza...
Sono una donna insicura che mi consigliano "per il mio bene" di abortire...
Sono una donna che...

Con questi pensieri ho voluto evidenziare come l'aborto è un "risultato" che parte da differenti situazioni... immagino che alla fine ci si trovi tutte su un letto di ospedale circondata da persone che tolgono il feto dal corpo della madre.

Quindi non è facile parlare di aborto senza rapportarlo al percorso che la donna compie per giungervi.

Mi è sembrato giusto mettere questo pensiero... credo che l'aspetto psicologico (ed esoterico) perde di valore se non si parte da prima dell'aborto stesso.

jezebelius 26-10-2007 01.42.29

Credo anche io che si debba partire dall'aborto come risultato e bisogna comunque considerare il perchè si è arrivati ad una tale situazione, come giustamente fa notare Grey.
Probabilmente, secondo me, non ha lo stesso "peso" in quanto bisogna gia fare una prima distinzione tra chi vuole un figlio e non può averlo per motivi particolari o anche gravi per cui in casi estremi, è condotta all'aborto o anche a chi non aveva considerato l'evento "figlio" e quindi ricorre all'aborto come pratica anticoncezionale.
Riprendo questo passo di Cassy:
Citazione:

Sono sicura che è una scelta durissima quella dell'aborto procurato,ma se non si è in condizione di crescere un figlio e non si vuole portare a termine la gravidanza per una serie di motivi,allora c'è poco da fare
Si potrebbe dire che sia, almeno per quel che riguarda l'aborto procurato, una scelta durissima decretata dal peso che si attribuisce alla circostanza. Circostanza nella quale potrebbe arrivare a consolidarsi l'idea che la vita, fino a quel momento vissuta e conosciuta, potrebbe - ed in molti casi, secondo me, lo fa anche chi questo evento lo ha cercato - cambiare.
Il salto che si fa da una condizione di " normalità", intendendo per questa l'assenza di un figlio il cui arrivo giocoforza condiziona, ad altra, di conseguenza, di responsabilità, pone, a mio avviso, ha come fondamento il percorso della donna e dunque come è in quel momento. Probabilmente è scontata come cosa però forse è sul dato che ci sia chi è più " maturo" ( interiormente ) ad affrontare un cambiamento - che poi nella pratica il fatto di avere un figlio non determina talvolta una maturità ne prima l'evento e neanche dopo e quindi ci sarà pure chi si "getta" a capofitto nella nuova situazione senza le dovute precauzioni ) e chi invece non lo sia che bissognerebbe porre l'accento..
Però...non so...mi sembra di camminare sulle uova.

Sole 26-10-2007 01.46.06

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 41757)
Sono sicura che è una scelta durissima quella dell'aborto procurato,ma se non si è in condizione di crescere un figlio e non si vuole portare a termine la gravidanza per una serie di motivi,allora c'è poco da fare...manata.gif

Si che resta da fare, puoi farlo nascere e lasciarlo in ospedale. Oggi non ti chiedono nemmeno come ti chiami, è vero che me ne lavo le mani comunque ma almeno gli do una possibilità. L'aborto lo trovo un atto di comodo egoismo che il feto sia sano o meno. Il problema non nasce però dalla madre, ma come sempre dalla cultura dove è nata lei stessa. Ci son genitori che si vergognano di dire "mia figlia è incinta" e lei per paura trova l'unica via di fuga possibile, l'unica attenuante che si possa dare è che la paura e l'ansia del mondo fa fare cose insensate. Sono forse troppo cinica nei confronti di donne che han vissuto questa esperienza, mi scuso, ma si ha sempre una scelta sia prima che dopo. Iniziando con una buona educazione in casa ad esempio e se accade è semplicemente successo che nascerà una vita.. pazzesco vergognarsene.
Posso capire che oggi come oggi è davvero pesante, è un onere.. elevato un figlio ma non mi pare che la cosa la si risolva con un taglio netto.
Quel che mi lascia un pò sgomenta dell'aborto è il fatto che si toglie ogni scelta e ogni minimo diritto ad una creatura che dipende completametne dalla decisione altrui.
Conosco due donne che hanno avuto un aborto, una volontario l'altro no.
Entrambe han sofferto molto.. allora mi domando per quella che lo ha scelto, cosa ha scelto? Su cosa era la sua difficoltà?

Escludo dal discorso problemi di salute, anche se...

dafne 26-10-2007 09.36.45

Cara Sole ti do ragione, oggi puoi anche andare in ospedale partorire e lasciarlo li..anche se il "lasciarlo lì" non è poi molto bello, hai concesso la vita a quel bambino ma..come vivrà? Se verrà adottato (e siamo in un paese dove adottare un bambino diventa un calvario...ho degli amici che ci han provato per anni e alla fine hanno adottato un bimbo cambogiano...) sarà un bimbo fortunato, anche se probabilmente si chiederà perchè diavolo sua madre lo abbia rifiutato, ma comunque fortunato. Se non viene adottato...beh si sa quanti problemi possono esserci
e se penso alla mamma penso ad altre cose,forse nove mesi di gravidanza non voluta non sono proprio una passeggiata, magari una volta nato il cucciolino l'istinto di sopravvivenza ti fa cambiare idea per pentirtene subito dopo, magari finchè sei in ospedale le pressioni di "buone" infermiere o il loro disprezzo per quello che stai facendo non ti fanno proprio bene...per carità, "ci potevi pensare prima" è quello che penso anche io ma non sempre è possibile.
Quello che penso oggi inoltre è che ci sono anche delle situazioni limite come una gravidanza in seguito a uno stupro o la notizia che il feto presenta gravi handicap.
(e un pensierino al papà quando c'è? Come può vivere una decisione presa da lei se lui non è d'accordo?)
L'orrore nasce quando vedi donne superficiali (ne ho incrociata purtroppo una) che nemmeno si pongono il dubbio, la gravidanza è un problema e quindi via tutto...ma anche quello è un caso limite.
Purtroppo sono scrupoli di coscienza personali e quindi insindacabili ( a mio parere) quello che andrebbe fatto è un lavoro a monte, un insegnamento, un momento di riflessione..ai miei tempi (dopo l'ora di ginnastica con i dinosauri..) era previsto a scuola un corso di educazione sessuale, non so se anche oggi, nei tempi moderni, accada ancora.
Quello che si chiede Cass però non è sul giusto o sbagliato ma su cosa accade a una "quasi" mamma e al suo "quasi" bambino. Sul bimbo è un argomento difficile e discusso, io mi sono resa conto di esser incinta ancora prima del test ma ho cominciato a "sentire" il bambino dopo qualche mese...per la mamma, credo dipenda molto proprio dalle motivazioni che hanno spinto alla scelta ma la memoria del corpo per quella che è a tutti gli effetti un'operazione non credo sia facilmente cancellabile nè tantomeno quella emotiva.
Crescere un bambino è un compito complesso, decidere di non averlo può essere doloroso ma preferisco, scusatemi, chi si rende conto di non sentirsela piuttosto di chi fa spalluce e vive quel che viene.

griselda 26-10-2007 11.46.38

Si potrebbe parlare di cosa fa la società per questi problemi oltre a dire lasciateli in un ospedale. Va bene la prevenzione ma c’è chi nonostante tutto rimane sordo e quindi che fare? Lasciare che sia? Si senz’altro ci sono avvenimenti che pare siano stati studiati a tavolino e che servano anzi che non ci si possa esimere dal viverli. Ma in questo caso allora tutto deve andare come va e non mi sembra una soluzione.
Se una ragazza/donna si trova a dover pensare all’aborto dietro si celano mille paure, mille problemi, inconsapevolezza di cosa si va incontro credo sia la prima, la seconda un desiderio di scappare da qualcosa che in quel momento non ci si sente in grado di affrontare. Ci possono essere mille risvolti.
E come dice bene Daf non è detto che la decisione di tenerlo possa risolvere tutto come neppure quello di darlo in affidamento dimenticandosene. Le storie di ragazzi adottati che soffrono per dell’abbandono da parte della madre è realtà di tutti i giorni.
Poi c’è chi crede di farcela e chi ce la fa. Chi si tormenta tutta la vita e chi riesce a diventare sordo davanti alle grida della coscienza. Forse in una società diversa si potrebbero studiare le dinamiche psicologiche e creare delle strutture che vadano in aiuto di queste persone affinché possano fare la giusta scelta per se e per il nascituro che non è quelle di stragli vicino sino alla nascita e poi bon arrangiati perché non finiscono li i problemi.
Insomma di film ne hanno fatti tanti su queste tematiche. Sino a che non si è sviluppata una piena coscienza delle proprie azioni qualcun altro dovrebbe farsene carico come una grande famiglia. E’ troppo facile dire con la coscienza di oggi quello che avremmo dovuto o potuto fare ieri.
Un giorno ascoltai per caso una trasmissione su radio Maria, in cui vi era un telefono aperto a cui potevano intervenire donne che a suo tempo ebbero questa esperienza. Vi posso assicurare che metteva i brividi. Donne anziane che ancora non si erano perdonate e che speravano nella clemenza divina per qualcosa che al tempo di quel gesto fecero e che altro non poterono fare se non quello che avevano fatto, ne più ne meno. Ma che hanno vissuto una vita di rimorso e questo le ha portate ad ammalarsi e a non vivere il resto della loro vita decentemente. Nonostante avessero confessato questo gesto e avevano ricevuto l’assoluzione non riuscivano a passare oltre. Credo che la società dovrebbe cambiare a priori aiutare tutte le donne in difficoltà, partendo da noi nel nostro piccolo muovendoci verso chi dovendo affrontare questo problema possa trovare in noi una mano solidale che faccia si che non si debba mai scegliere di arrivare ad un atto che poi le porterà ad auto punirsi all’infinito. Ci sono un sacco di persone che non riescono ad adottare figli e che potrebbero adottarne due contemporaneamente la madre e il figlio che deve nascere aiutandoli a crescere e a vivere decentemente. Ma ognuno di noi è chiuso nel suo bell’orticello e pensa solo al suo. martello.:

cassandra 26-10-2007 13.35.25

Prendiamo un caso reale ad esempio,visto che in linea di massima il generale è stato abbastanza ampliato
Una donna giovane,fidanzata da anni va in crisi con il partner e si lasciano...lei conosce un altro (chiodo scaccia chiodo)persona capace di farla sentire importante ed amata,dopo alcuni mesi stanno insieme e lei capisce che infono ha fatto un'esperienza ma che il suo cuore,nonostante tutto è dell'altro...lascia il nuovo fidanzato,l'ex lascia la donna con cui anche lui aveva iniziato una storia e tornano insieme...un casino eh
Adesso a lei è venuto il ciclo per cui è tranquilla e la storia di anni riprende felicemente (diciamo che quel distacco ha ravvivato e dato nuova linfa al rapporto)
Dopo un mese il ciclo non viene,test positivo,entrami felici e contenti della notizia...appuntamento dal ginecologo,lui lavora e non può accompagnarla,il medico le comunica che è incinta da poco più di 2 mesi,i conti non tonano...è successa la cosa peggiore che possa capitare ad una donna incinta (il figlio non è del suo compagno).
Cosa fare adesso?le possibilita' sono diverse,ma qualcuno soffrirà di certo...chi far soffrire?...la madre...la donna...decide che siccome tutto ciò è capitato per colpa sua,sarà lei e suo figlio in primis a doversi accollare il tutto...decide di rinunciare a quella nuova vita che cresce... inizia a fare la pazza con il compagno che non vuole più il bambino...sola come un cane fa tutto,va in ospedale,analisi...visite...vede cose assurde,vede un ambiente che non è il suo ed intanto sente lui che cresce dentro di se e si sente uno straccio sempre più vecchio e logoro...non è mai stata una tipa frivola,una sola volta ha deciso di prendere una decisione pazza,si èconcessa una follia anche motivata e subito è stata castigata,ogni cosa che le succede la paga sempre ad un prezzo altissimo...e questo ne è un esempio.
Alla fine abortirà,contro il volere del suo compagno ...ma non avrebbe voluto,rinuncia al Suo bambino per amore del compagno,per la sua reputazione,per paura di prendere un aereo ed andare lontano,perchè ha paura di raccontare come stanno le cose...ed anche perchè l'unica persona che le sta vicino la spinge verso quella direzione...oggi lei continua a pensare come sarebbe stato,prega per l'anima di suo figlio mai nato e porta il conto di quanti anni avrebbe...tutto inutile penserete ed in effetti e così...però questo non cambia che quel vuoto enorme non si rimargina e che lei nel suo cuore non avrebbe voluto farlo.A distanza di anni confesserà al fidanzato quanto accaduto,ma lui non le crederà...
Questo rapporto finirà anche per le conseguenze derivate da quell'avvenimento...
Forse adesso è più chiaro...
che ne dite di un caso simile?

turaz 26-10-2007 13.43.33

se nn voleva non doveva farlo nemmeno sotto pressione.
sembra "brutale" ma è così.
ora che lo ha fatto dovrebbe trovare la forza di perdonare se stessa e andare avanti superando il senso di colpa collegato.
La vita è fatta di crescita.
Da questo episodio apparentemente "negativo" potrebbe trarre insegnamenti positivi e iniziare un bel lavoro di crescita personale.
ma quanto dico rimangono "parole" facili da dire quando non si vive.
per le quali già da ora mi copro il capo di cenere

un salutone

griselda 26-10-2007 13.53.12

Quando si fanno delle cose, delle azioni, delle scelte che poi a distanza di tempo ci sembrano sbagliate, non possiamo e non dobbiamo colpevolizzarci e morire d'inedia. La cosa migliore è prendere atto che in quel momento non abbiamo potuto/non siamo riusciti a fare diversamente, e che oggi siamo persone diverse anche grazie al quel fatto, per cui ci si deve perdonare per prima cosa e lavorare sui motivi che ci hanno portato a fare scelte di cui poi ci siamo pentiti, in modo che in futuro non ci condizionino più.
Di a quella persona che si perdoni con tutto il cuore e che noi la amiamo per quella che è. abbraccio: bacini.gif
fiori.gif

turaz 26-10-2007 14.05.18

cmq inutile rimuginare in eterno sul passato.
ciò che conta ora è il "perdono assoluto" di se stessa .
è il non perdono quello che appesantisce la sua anima ora.

dafne 26-10-2007 14.30.54

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 41816)
Prendiamo un caso reale ad esempio,visto che in linea di massima il generale è stato abbastanza ampliato
Una donna giovane,fidanzata da anni va in crisi con il partner e si lasciano...lei conosce un altro (chiodo scaccia chiodo)persona capace di farla sentire importante ed amata,dopo alcuni mesi stanno insieme e lei capisce che infono ha fatto un'esperienza ma che il suo cuore,nonostante tutto è dell'altro...lascia il nuovo fidanzato,l'ex lascia la donna con cui anche lui aveva iniziato una storia e tornano insieme...un casino eh
Adesso a lei è venuto il ciclo per cui è tranquilla e la storia di anni riprende felicemente (diciamo che quel distacco ha ravvivato e dato nuova linfa al rapporto)
Dopo un mese il ciclo non viene,test positivo,entrami felici e contenti della notizia...appuntamento dal ginecologo,lui lavora e non può accompagnarla,il medico le comunica che è incinta da poco più di 2 mesi,i conti non tonano...è successa la cosa peggiore che possa capitare ad una donna incinta (il figlio non è del suo compagno).
Cosa fare adesso?le possibilita' sono diverse,ma qualcuno soffrirà di certo...chi far soffrire?...la madre...la donna...decide che siccome tutto ciò è capitato per colpa sua,sarà lei e suo figlio in primis a doversi accollare il tutto...decide di rinunciare a quella nuova vita che cresce... inizia a fare la pazza con il compagno che non vuole più il bambino...sola come un cane fa tutto,va in ospedale,analisi...visite...vede cose assurde,vede un ambiente che non è il suo ed intanto sente lui che cresce dentro di se e si sente uno straccio sempre più vecchio e logoro...non è mai stata una tipa frivola,una sola volta ha deciso di prendere una decisione pazza,si èconcessa una follia anche motivata e subito è stata castigata,ogni cosa che le succede la paga sempre ad un prezzo altissimo...e questo ne è un esempio.
Alla fine abortirà,contro il volere del suo compagno ...ma non avrebbe voluto,rinuncia al Suo bambino per amore del compagno,per la sua reputazione,per paura di prendere un aereo ed andare lontano,perchè ha paura di raccontare come stanno le cose...ed anche perchè l'unica persona che le sta vicino la spinge verso quella direzione...oggi lei continua a pensare come sarebbe stato,prega per l'anima di suo figlio mai nato e porta il conto di quanti anni avrebbe...tutto inutile penserete ed in effetti e così...però questo non cambia che quel vuoto enorme non si rimargina e che lei nel suo cuore non avrebbe voluto farlo.A distanza di anni confesserà al fidanzato quanto accaduto,ma lui non le crederà...
Questo rapporto finirà anche per le conseguenze derivate da quell'avvenimento...
Forse adesso è più chiaro...
che ne dite di un caso simile?

Scusami Cass ma io non ho capito se la donna in questione ha detto al compagno con la quale era tornata di essere incinta del tipo con cui era stata dopo averlo lasciato o se ha abortito diciamo di nascosto.
Non capisco se il compagno con cui è tornata è il fidanzato a cui ha confessato il fatto dopo anni..
Te lo chiedo perchè è molto diverso secondo me se ha rinunciato al bambino perchè gliel'ha chiesto il compagno con cui era tornata dopo la precedente storia,(e che se ho capito poi l'ha lasciata) o se l'ha deciso lei...insomma, credo sia importante che lei riesca a capire la reale motivazione, se lo ha fatto solo per "accontentare" il suo uomo allora è facile che sotto al dolore ci sia anche rabbia per aver "ceduto"...se poi gli manca il bambino perchè oramai non le è rimasto più nulla dovrebbe cercare di capire che cosa davvero manca nella sua vita...sempre per come la penso io poi...nonso.gif ognuno la vive nella sua interiorità la propria coscienza..
Quello che penso è che frasi come "quel che è fatto è fatto" a volte fanno un sacco di danni senza portare a niente.. :C:

cassandra 26-10-2007 14.51.16

Daf lei ha deciso da sola,al compagno l'ha confessato dopo che si erano lasciati definitivamente,perchè lui le ha rinfacciato l'aborto dicendole che non aveva senso materno ed era un'egoista...assassina...e che lui da quel momento non credeva più nell'amore di lei ed ha iniziato a sbagliare...
Lui non le ha creduto,penso per orgoglio...preferiva pensare che fosse lei a non volere il bambino piuttosto che accettare che in lei stesse crescendo il figlio di un altro,questa possibilità lui l'ha rifiutata fino all'ultimo.
L'uomo con cui lei aveva concepito non ha mai saputo nulla...lei probabilmente si è accollata tutto su di sè...non so dire se ha fatto bene o male...di certo è stato molto difficile e pesante.

turaz 26-10-2007 15.00.17

beh da quanto dici cmq in quella situazione a mio avviso "poco" Amore osservo.
da parte di tutti.
di lei verso se stessa, del suo uomo nei suoi confronti, di entrambi nei confronti del piccolo.
a mio avviso tutto nato da mancanza di chiarezza dialogo apertura e comprensione.
so che sembrano frasi fatte (e magari pure facili da dire) ma non lo sono.

cassandra 26-10-2007 15.19.00

A parte le frasi fatte Turi qualcosa di vero c'è...esperienza insegna mi vien da dire,anche se guardando bene...lei continua ad avere un rapporto sullo stile del precedente,nel senso che non ha trovato ancora l'Amore come lo intendi tu...fatto di chiarezza e dialogo in totale apertura...questo spunto le servirà...grazie

turaz 26-10-2007 15.21.23

perchè a mio avviso sino a che non Ama profondamente se stessa apportando luce nel suo "buio" (in profondità) facendo affiorare i ricordi dolorosi e trasformandoli attraverso il perdono , la comprensione e l'Amore non trova la "Chiave"che gli permette di "cambiare" le esperienze che vive.
Che viceversa continuano a ripetersi.... nello stesso identico modo

griselda 26-10-2007 15.21.38

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 41823)
Quello che penso è che frasi come "quel che è fatto è fatto" a volte fanno un sacco di danni senza portare a niente..

Sono d'accordo con te Daf in effetti innanzitutto ci si deve perdonare ma poi inizia il lavoro per vedere indagare da dove è nato l'evolversi dei fatti. Lavorare sulla base sulle mancanze, le pecche che hanno portato ad agire così. Ma ribadisco colpevolizzarsi non serve a nulla ( tranne a ledere il sistema immunitario) come del resto cercare di dimenticare mettendo la testa sotto la sabbia.
Bisogna fare i palombari e immergersi in se stessi e analizzare il tutto e poi lavorare su quello.
Se ho costruito una casa che poi ha delle perdite dal tetto non butto già la casa cerco di individuarle per andare rattopparle in modo che non piova più dentro.
fiori.gif

dafne 26-10-2007 15.44.30

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 41825)
..perchè lui le ha rinfacciato l'aborto dicendole che non aveva senso materno ed era un'egoista...assassina...e che lui da quel momento non credeva più nell'amore di lei ed ha iniziato a sbagliare...
.

che cosa tremenda da sentirsi dire, deve averla demolita. Ma un pò lo capisco quest'uomo..Se ho capito bene lei ha rinunciato al bambino senza dirgli che non era suo? E poi gliel'ha detto...non mi stupisce per niente che sia crollata la fiducia, lontanissimo da me l'intento di esprimere giudizi, il travaglio di questa donna era è e sarà la sua "condanna" ma da questo fatto che hai raccontato Cas ci vedo anche un pò di me :o , quando voglio come si suol dire "salvare capra e cavoli" partendo da una posizione d'orgoglio (perchè lei poteva prendere il suo compagno e dirgli la verità subito, magari avrebbe interrotto comunque la gravidanza ma l'avrebbero superata assieme..forse) anche se mascherato come un atto di forza (ho combinato io il casino e io lo sistemo..)
Non so se mi spiego, ora credo che lei riuscirà a superare, almeno parzialmente, ciò che le è successo solo quando capirà davvero cos'è successo, cosa quell'avvemimento le ha insegnato..ecc ecc ecc
Allora io credo che riuscirà a perdonare quella donna che non sapeva cosa fare e si è fatta travolgere.
abbraccio:

turaz 26-10-2007 15.47.58

beh infatti il perdono dovrebbe avvenire "dopo" (per allacciarlo al discorso emisferi...) ma "dopo" non è più quasi lecito chiamarlo perdono ma Perdono fatto di Comprensione e Amore

Ray 26-10-2007 19.38.39

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 41816)
Alla fine abortirà,contro il volere del suo compagno ...ma non avrebbe voluto,rinuncia al Suo bambino per amore del compagno,per la sua reputazione,per paura di prendere un aereo ed andare lontano,perchè ha paura di raccontare come stanno le cose...ed anche perchè l'unica persona che le sta vicino la spinge verso quella direzione...oggi lei continua a pensare come sarebbe stato,prega per l'anima di suo figlio mai nato e porta il conto di quanti anni avrebbe...tutto inutile penserete ed in effetti e così...però questo non cambia che quel vuoto enorme non si rimargina e che lei nel suo cuore non avrebbe voluto farlo.

Io penso che questa persona, forse allora giovane ed inesperta di se stessa, degli altri e della vita, sia stata si orgogliosa, ofrse vanitosa, forse egoista (chi non lo è?) e magari non tanto capace di gestire le sue relazioni (capacità che viene dal sapere gestire se stessi... le proprie relazioni interne) ma penso anche che sia stata confusa, molto spaventata, molto in balia di forti pressioni esterne che reggeva male e che si sia lasciata trasportare dagli eventi (facile col senno di poi...)... ha agito come ha agito e ha combinato un casino.

Questo purtroppo accade a tutti continuamente. Siamo trasportati dagli eventi e combiniamo casini. A volte siamo fortunati e combiniamo casini piccoli, le cui conseguenze sono facilmente assimilabili, altre volte no. Può capitare anche che facciamo disastri... per gli altri e per noi stessi.
Le coseguenze dei diversi casini sono diverse, ma le situazioni interne che li ha prodotti (vedi confusione) sono le stesse. Alla fin fine credo sia stata sfortunata. C'è chi guidando distratto rompe un fanalino e chi per lo stesso motivo ammazza un proprio caro. I pesi che ne dertivano all'anima sono totalmente diversi ma, quali che siano, tocca poi portarli.

Il fatto è che quel che combianimo, le "scelte" che facciamo in situazioni come questa, dipendono da milioni di cause anche se a noi non sembra. E questi milioni sono dati da tutte le piccole e grandi cose che in noi hanno agito, tutto ciò che ci porta ad essere quel che siamo in quel preciso momento e davanti a quella situazione. Ci pare di scegliere e poi magari ci pentiamo, ma difficilmente, per non dire quasi mai, avremmo potuto agire diversamente. Il senno di poi, quando ci serve, non c'è mai.

Io non credo che la persona in questione avrebbe potuto fare granchè altro. Quel che ha fatto dipende da quel che era, dai suoi di allora pregi e difetti se vogliamo, i quali però dipendono da tutte le minuscole parti della sua vita.. dipende da quel che pensava e sentiva in quel momento anzi, da quel che in quel momento riusciva a pensare e sentire... nonchè da quel che riusciva a fare.
Ha fatto come ha potuto... forse male, ma come ha potuto.

Come ogni casino che combiniamo possiamo trarne profitto o meno. Certo, più grosse sono le conseguenze più è difficile, ma anche più grosso è il profitto che possiamo trarne (lo so che è paradossale... )... i pesi da portare quelli sono. Quel che è certo è che se combiniamo casini grossi e non siamo proprio del tutto insensibili, ce ne ricordiamo più facilmente e, se possiamo imparare qualcosa da quella faccenda, quel qualcosa si imprimerà bene, lo avremo davanti tutte le volte.

Io auguro a questa persona di riuscire a dotarsi della Forza necessaria per migliorare quel "come ha potuto"... brutto da dire forse, ma finchè resta in quell'evento ci lascia energie che potrebbe usare per superarlo prima e meglio. Ma anche questo fa parte dei pesi... noi qui siam tutti bravi a teorizzare, a dire cosa sarebbe da fare... che poi è anche vero, solo che farlo con le palle di ferro alle caviglie è più difficile.

cassandra 27-10-2007 12.47.32

Come spesso accade hai ragione Ray...
è difficile con le palle di ferro alle caviglie ed anche perchè frequentemente le cose si accavallano e quando ne va male una,ad essa se ne sommano altre...spiegare i dettagli non serve,ma di certo era un anno infernale che si è concluso male oltre ogni previsione.
Sono sicura che quella donna oggi è una persona diversa che sta cercando la Forza per migliorare tutti i suoi come ha potuto,le dirò di concentrare le energie per ricapitolare l'evento allo scopo di superarlo.
E' giusto dire che se realmente avesse voluto quel figlio lo avrebbe tenuto contro tutto e tutti, quindi probabilmente a prescindere dal contorno che era effettivamente poco incoraggiante,la scelta è stata sua e le lacrime da coccodrillo servono poco o nulla dopo...
Mi sento di dire a chi come lei si dovesse mai trovare in una simile situazione di cercare di vincere la paura,di non farsi travolgere da un qualcosa che non determina che persone siamo... ma di pensarci bene ed a lungo prima di prendere una decisione simile,che comunque segna indelebilmente.
Uno mi scuserà se dico anche che è bene usare gli anticoncezionali,soprattutto se si è inesperti o non si è pronti a certe eventualità... le cose non capitano sempre e solo agli altri!

OT
per Raybacini.gif

Uno 27-10-2007 13.54.51

Citazione:

Originalmente inviato da cassandra (Messaggio 41888)
Uno mi scuserà se dico anche che è bene usare gli anticoncezionali,soprattutto se si è inesperti o non si è pronti a certe eventualità... le cose non capitano sempre e solo agli altri!

Perchè dovrei scusarti?
Ritengo che gli interventi (come società) doverebbero essere fatti prima di arrivare all'atto sessuale inconsapevole... una tro... (ci siamo capiti vero? icon_mrgr:) non è come bere una coca cola (non che anche questa sia bene berla senza pensare cosa si fa), oggi entrambe vengono fatte nella stessa maniera: senza coscienza.
Comunque visto che l'anda è questa almeno la prevenzione (brrr... fa strana questa parola associata a questo argomento vero?) sarebbe il minimo.... e non parlo di (non solo almeno) eventuali malattie.

Non intervengo sul resto del discorso, non adesso almeno.

gibbi 27-10-2007 16.18.11

Sinceramente, quando ho letto il titolo ho provato una sensazione di malessere, ho pensato che l'argomento fosse un po' troppo "difficile" e che inevitabilmente il mio o qualsiasi altro parere sul punto non sarebbe potuto restare del tutto inoffensivo , detta meglio, qualcuno leggendo ci avrebbe senz'altro sofferto....
Ray mi ha fatta ricredere , il cuore ne può parlareabbraccio: .
Porto la mia esperienza.
Due gravidanze desiderate , cercate, nei limiti anche programmate ed in entrambi i casi ( per ragioni di età mi son detta , ma so che li avrei fatti anche a vent'anni) la decisione di effettuare ogni accertamento preventivo - con gli strumenti che la scienza offre - sulla "normalità" del feto.
Quindi amniocentesi per il primo figlio , villocentesi poi .
La decisione di sottopormi a questi accertamenti altro non era se non la conseguenza della decisione , intervenuta in primis, di abortire nel caso che ..., sembra una decisione presa a tavolino , forse anche prima di restare incinta , azzardiamo? una scelta consapevole? Rafforzata anche dal confronto con l'amica che è di qualche mese "più incinta di me" e che ti dice :non , non faccio alcun tipo di controllo , anche a sapere io il bimbo lo tengo comunque ".
Ci penso tante volte e ringrazio di non aver dovuto scegliere perchè, nessuna scelta consapevole era intervenuta , solo e sempre tanta confusione , spavento , incapacità di affrontare l'arrivo di un bimbo diverso, incapacità di gestire le relazioni interne ed esterne e di reggere la pressione che un simile evento inevitabilmente scatena ... alla fin fine paura e forse ho solo scelto la paura minore.

dafne 31-10-2007 13.43.46

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 41913)

Ci penso tante volte e ringrazio di non aver dovuto scegliere perchè, nessuna scelta consapevole era intervenuta , solo e sempre tanta confusione , spavento , incapacità di affrontare l'arrivo di un bimbo diverso, incapacità di gestire le relazioni interne ed esterne e di reggere la pressione che un simile evento inevitabilmente scatena ... alla fin fine paura e forse ho solo scelto la paura minore.

Per quello che può servire cara ti capisco pienamente, nei primi mesi di gravidanza del primo mi sono posta più volte questa domanda, non che ci fossero segnali di problemi ma mi sono chiesta cos'avrei fatto se avessi avuto un bambino "diverso" come dici tu, facile pensare ce la farò perchè gli voglio bene, la quotidianità porta dei problemi che finchè non sono vissuti sono semplicemente inimmaginalbili (chi l'avrebbe mai detto che il modo di bere dell'uomo che amavi tanto potesse farti venir voglia di strangolarlo..per esempio icon_mrgr: )...ad un certo punto mi sono resa conto che potevo decidere in un senso o nell'altro solo "trovandomici dentro" e ho pregato che non accadesse perchè ritenevo e ritengo che ci voglia non solo un grande cuore ma anche una grande volontà e una grande fede per crescere un bambino con handicap...(e anche notevoli risorse...anche se è brrutto da dire....)
:C:

Elle 31-10-2007 16.49.33

Leggere qualcosa di vissuto nelle parole di chi non ci è passato...a volte scappa un cinico sorriso....
Io ho scelto di avere un bambino non uguale agli altri e ho scelto di portare avanti una gravidanza che dicevano (l'ignoranza dei medici cosa fa dire) a rischio per la vita di entrambi. Ed ho un bambino meraviglioso, e sono una mamma normale, alcuni dei sentimenti citati neanche li ho avvertiti...forse a volte bisognerebbe vivere la vita con più naturalezza...e con più sincerità verso sè stessi..un bambino non è un'automobile che si può scegliere come si vuole che sia..e forse prima di fare un bambino bisognerebbe pensarci a questa cosa..

dafne 01-11-2007 14.00.43

Citazione:

Originalmente inviato da Elle (Messaggio 42303)
Leggere qualcosa di vissuto nelle parole di chi non ci è passato...a volte scappa un cinico sorriso....
..

Scusami Elle, allora si può parlare di qualcosa solo DOPO che ne abbiamo fatto esperienza? Allora posso pensare a cosa implichi fare il genitore solo dopo che ho avuto un figlio.. E secondo te il fatto che tu non ti sia posta troppo il problema e abbia scelto di proseguire mettendoci poi un "un bambino non è una macchina che si può scegliere" come dovrebbe far stare chi invece, per motivi suoi personali fatti di percorsi diversi dai tuoi, la domanda e l'inquietudine l'ha vissuta?
Scusami tanto,il cinico sorriso ci sta proprio male, la gravidanza scatena cambiamenti fisici e psicologici e trovo profondamente ingiusto che qualcuno possa permettersi sorrisi e commenti poco costruttivi solo perchè la sua reazione è stata diversa...più sincera? più coraggiosa? più umana? Bene...allora chi almeno una volta si è posto il problema di non saper gestire un bambino con handicap ed è naufragato di fronte al suo disagio si metta in coda dopo di me perchè io la paura l'ho avuta, che avessi scelto l'aborto oppure no questo timore l'ho vissuto e non credo di essere nè poco sincera nè immatura se arrivo ad ammetterlo. La mia immaturità si misura su altre cose...
Scusa, forse sono un pò brusca ma mortificare il disagio degli altri forse ti aiuta a farti sentire più brava ma non aiuta certo chi prova ad aprirsi, a cercare di affrontare argomenti difficili come questi.

Uno 01-11-2007 15.25.54

Ragazze (Elle e Dafne) cercate di chiarirvi perchè non vi siete capite.

:C:

Elle 01-11-2007 16.15.23

Dafne perdonami ma la mia risposta non voleva essere un affronto personale e mi perplime tu l'abbia vissuto così. Io ho raccontato il mio vissuto per dire che alcuni sentimenti non li ho minimamente provati. Ora se tu hai dedotto una superiorità o un coraggio che onestamente neanche io mi attribuisco hai fatto tutto da sola. Seconda cosa sì ritengo che quando uno pensa di volere un figlio ci deve mettere in conto anche questa possibilità. Io non sono contro l'aborto e lo concepisco però sono contro il non metterlo in conto a priori perchè ritengo che un bambino sia un atto d'amore e non vada fatto su ordinazione. Prendere spunto da un pensiero per offrire un'opinione diversa non vuol dire andar contro alla persona. E il cinico sorriso è inerente ad alcuni tipi di pensieri non alla persona. Mi dispiace abbia dovuto specificarlo non ne vedevo il motivo onestamente.

dafne 04-11-2007 12.37.47

Citazione:

Originalmente inviato da Elle (Messaggio 42369)
Dafne perdonami ma la mia risposta non voleva essere un affronto personale e mi perplime tu l'abbia vissuto così. Io ho raccontato il mio vissuto per dire che alcuni sentimenti non li ho minimamente provati. Ora se tu hai dedotto una superiorità o un coraggio che onestamente neanche io mi attribuisco hai fatto tutto da sola. Seconda cosa sì ritengo che quando uno pensa di volere un figlio ci deve mettere in conto anche questa possibilità. Io non sono contro l'aborto e lo concepisco però sono contro il non metterlo in conto a priori perchè ritengo che un bambino sia un atto d'amore e non vada fatto su ordinazione. Prendere spunto da un pensiero per offrire un'opinione diversa non vuol dire andar contro alla persona. E il cinico sorriso è inerente ad alcuni tipi di pensieri non alla persona. Mi dispiace abbia dovuto specificarlo non ne vedevo il motivo onestamente.

uuuuuuuffffa
se dici così..
non ho capito niente di quello che avevi scritto...parlavi in generale e me lo sono sentito appiccicato addosso...forse solo perchè a me il coraggio di portare avanti una gravidanza di un bimbo con gravi problemi sarebbe mancato...mi sono sentita come una bimba beccata col dito nella Nutella..perchè io non ho pensato prima di diventare madre, l'ho fatto e basta..
anche qui ho letto nelle tue parole un'accusa che in realtà non c'era da parte tua ma che io vivo dentro di me.... scusa.gif scusa.gif scusa.gif
però
se posso, quando esprimi un parere non potresti essere un pochino meno rude? piango.gif magari mettendoci qualche parolina in più così diventa più colloquiale?
io prometto di contare fino a 2020 prima di rispondertiicon_mrgr: la prossiama volta :C:

Ray 04-11-2007 13.40.08

Senza nulla togliere a quanto Dafne ha saputo trarre di buono da questo scambio, anzi tanto di cappello, la mia opinione è che continuate a non capirvi.

La frase scatenante "leggere qualcosa di vissuto nelle parole di chi non ci è passato" indica incomprensione in chi legge e anche in chi scrive.

Elle parla dell'esperienza di avere un figlio con difficoltà, Dafne dell'esperienza di avere paura di avere un figlio con difficoltà. Esperienza realmente vissuta (la paura e relative preoccupazioni, pensieri, emozioni eccetera), quindi è perfettamente titolata a parlarne. Anzi, se proprio vogliamo, è forse il vero e proprio cuore del tread, dato che siamo in psicologia.
Elle è perfettamente titolata nel dire che queste emozioni non le ha vissute, ma proprio perchè non le ha vissute (se è vero... non ha specificato quali sentimenti non ha vissuto) le si potrebbe far notare che sta parlando di esperienze che non ha vissuto.... tuttavia senza sorrisi, menchemeno cinici.

Quando si è direttamente coinvolti in modo profondo in un certo argomento, di più ancora se è un argomento che tocca l'uomo in profondità come questo, è assai difficile leggere con attenzione e cercare realmente di capire cosa l'altro voleva dire. Si tende a reagire... perchè la frizione spinge e frena il pensiero (anche la reazione di Elle rientra in questo, non solo quella di Dafne). Sforzarsi nella resistenza è una cosa che fa bene a tutti, accorgersi di aver reagito stessa cosa, fa bene a tutti.

Era 04-11-2007 14.47.44

Ho letto molto attentamente questa discussione pur evitando accuratamente di partecipare…..ora questo “faccia a faccia” tra Dafne ed Elle con la mediazione di Ray mi ci trascina dentro per i capelli…..
Intanto perché non partecipare ? (si lo so qualcUno dirà che sono pigra ed ha
ragione non in questo caso però) perché dalla prima lettura mi sono sentita fuori dalle parti….proprio io che questa esperienza l’ ho vissuta…quindi sono qua ad analizzare questa freddezza…..grazie a voi……
Esperienza personale delle peggiori…vissuta con cinismo che fino ad allora non conoscevo…non mi sono chiesta se il bambino fosse sano o meno…non ho chiesto a mio marito cosa ne pensasse…(pur avendolo informati) sapevo solo che non volevo questo bambino….sapevo che il matrimonio era finito…..ero stanca e non stavo bene né fisicamente né psicologicamente (alibi? Forse)…..
Il dopo…..continuavo a dirmi di aver agito nel modo giusto….e allora perché sentivo quel dolore profondo al quale non sapevo dare un nome? Per notti intere ero assalita da sogni che rimanevano chiari anche al mattino (normalmente non ricordo i sogni) poi piano…piano tutto è “passato”…. più niente dolore…
Ora mi chiedo se è da questa esperienza che nasce tutto l’ amore che ho per i miei bambini ( analizzando è un amore che nasce dal senso di colpa soppresso) Chiudo qui….
Quello che so per certo è che un aborto non passa mai “indolore” che sia voluto o meno…quello che so è che non giudico mai chi fa questa scelta…perché può essere egoismo…immaturità….scelleratezza….anche cinismo come il mio…ma mai indolore…..


Grazie ragazzi

gibbi 04-11-2007 15.42.20

Citazione:

Originalmente inviato da Era (Messaggio 42535)
.
.….
Quello che so per certo è che un aborto non passa mai “indolore” che sia voluto o meno…quello che so è che non giudico mai chi fa questa scelta…perché può essere egoismo…immaturità….scelleratezza….anche cinismo come il mio…ma mai indolore…..


Grazie ragazzi

grazie a te ,Era abbraccio:

Elle 04-11-2007 16.25.44

Partiamo dal principio anche se non so bene quale sia il principio e per chi. Cominciamo col parlare della mia esperienza perchè ho inteso portare quella e non paragonarla ad altro. Dafne scrive "cos'avrei fatto se avessi avuto un bambino diverso, è facile pensare ce la farò perchè gli voglio bene, la quotidianità porta dei problemi che finchè non sono vissuti sono semplicemente inimmaginalbili". Partiamo dal diverso...diverso da chi? Da cosa? Chi e come stabilisce la diversità? Poi parliamo della quotidianità..la mia attuale quotidianità è la quotidianità di qualsiasi essere umano....non ho nè una "grande volontà" nè un "grande cuore" vivo semplicemente la vita e quello che mi sono cercata o che essa mi ha donato.Diversa sono io. Io sono una donna che se i medici quando sono nata avessero avuto le ecografie...mia madre forse non avrebbe fatto nascere.Perchè?Perchè quando sono uscita incinta di nostro figlio, e ho scoperto che la diagnosi genetica che mi era stata fatta era errata nelle percentuali di trasmissione, era tardi...... nei rilievi ecografici dei migliori ospedali milanesi nostro figlio avrebbe avuto poblemi al cuore ai reni e non avrebbe avuto gli arti. Sapete cosa vuol dire certamente una diagnosi simile.........Io non sono sposata io ho scelto di convivere..per cui sono entrate varie componenti psicologiche a propendere a maggior ragione verso l'aborto. Perchè non si stava parlando di un bimbo magari solo piccolino a livello staturale ma di una sorta di errore della natura a sentir parlare loro. Fatto sta che l'aborto era fissato. Ho fatto un grande grandissimo esame di coscienza perchè in italia non erano certificate situazioni uguali alla mia, per cui per i medici...se anche fossi andata avanti, sarei morta e già era un miracolo se fossi arrivata a 5 mesi di gravidanza. E poi far nascere un bambino così presto poteva comportare problemi cerebrali.
Sono stata tre giorni ogni sera dal mio analista col mio uomo per tanti giorni e non ricordo quanti....nè riesco sviscerare uno per uno tutti i timori che ci hanno attraversati. Un figlio doveva essere la mia rivincita ...sì un figlio normale doveva essere la mia rivincita e quella di mia madre. Che cosa avevo fatto per meritare un simile incubo??Quale follia stavo facendo??Continuavo a chiedere quali possibilità ci fossero che il feto stesse facendo semplicemente il suo sviluppo secondo una malattia ossea che non conoscevano.
E la genetista mi disse signora se accetta di avere questo bambino lo accetta in toto, un figlio non è un'automobile e nessuno potrebbe realmente dire a qualcun altro fino a che punto andrà bene o male.
Passiamo tre giorni su internet come disperati finchè una notte riesco trovare il diario di una ragazza che abitava nel regno unito con la stessa displasia che vogliono palesarmi, che ha un compagno normale e che ha partorito un bimbo in quel 50 e 50 di percentuale che è la genetica..come lei.
Successivamente su un sito medico troviamo delle ecografie di un bimbo in francia che ha le stesse misure di nostro figlio. Ohibò eppure alla fine gli arti ce li ha.
Parliamo parliamo parliamo ed infine il giorno in cui avrei dovuto abortire il mio compagno prende tutto il materiale raccolto e fa riunire alcuni medici di uno dei più grandi ospedali milanesi....non vi dico la loro faccia...queste ricerche avrebbe dovuto farle l'ecografista invece di darmi una pacchetta sulla spalla dirmi che mio figlio se fosse stato vivo sarebbe stato un disastro della natura e di riprovarci ancora....
La mia gravidanza è andata avanti fino alla 33sima settimana e andavo girando benissimo nei corridoi sulle mie gambe ..gli organi erano formati e i suoi arti in maniera irregolare crescevano..e sulle mie gambe sono arrivata alla sala operatoria dove non sapevo se sarei mai uscita.
Il taglio cesareo è andato a regola d'arte e ho fatto un normale post operatorio.
Mio figlio è un bellissimo bambino certo ha dovuto fare i suoi due mesi di terapia intensiva ma è uno splendore, ha dei lineamenti invidiabili è di una simpatia entusiasmante e conduce una vita normale, come quella che ha condotto e conduce sua madre.
Non è stata la mia rivincità e accogliere mio figlio per quello che era ha originato il miracolo più grande che guarissi io mentalmente da molti dei miei timori inerenti a me stessa.
Oggi l'ospedale mi ha messo nella condizione di poter avere un altro figlio e di poter accedere a esami specifici, ma io devo prima metabolizzare una grande esperienza che è quella della maternità e dello generare una vita..un'esperienza che avevo sottovalutato nella sua intensità psicologica e reale.
Non sono nè più nè meno coraggiosa di nessuno solo che avrei sicuramente dovuto farmi un grande esame di coscienza prima di fare un figlio e non mentre ci ero dentro aldilà delle percentuali.Molti sentimenti che si attribuiscono alla maternità di un bimbo speciale sono la proiezione di nostri disagi interiori, la realtà spesso concede sorprese più meravigliose ed è più semplice e naturale di ciò che si pensa a priori.Però bisogna arrivarci a quella realtà e bisogna arrivarci con onestà per quanto possa essere un percorso difficile non è detto che non possa essere bellissimo.

Elle 04-11-2007 16.26.37

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 42531)
Senza nulla togliere a quanto Dafne ha saputo trarre di buono da questo scambio, anzi tanto di cappello, la mia opinione è che continuate a non capirvi.

La frase scatenante "leggere qualcosa di vissuto nelle parole di chi non ci è passato" indica incomprensione in chi legge e anche in chi scrive.

Elle parla dell'esperienza di avere un figlio con difficoltà, Dafne dell'esperienza di avere paura di avere un figlio con difficoltà. Esperienza realmente vissuta (la paura e relative preoccupazioni, pensieri, emozioni eccetera), quindi è perfettamente titolata a parlarne. Anzi, se proprio vogliamo, è forse il vero e proprio cuore del tread, dato che siamo in psicologia.
Elle è perfettamente titolata nel dire che queste emozioni non le ha vissute, ma proprio perchè non le ha vissute (se è vero... non ha specificato quali sentimenti non ha vissuto) le si potrebbe far notare che sta parlando di esperienze che non ha vissuto.... tuttavia senza sorrisi, menchemeno cinici.

Quando si è direttamente coinvolti in modo profondo in un certo argomento, di più ancora se è un argomento che tocca l'uomo in profondità come questo, è assai difficile leggere con attenzione e cercare realmente di capire cosa l'altro voleva dire. Si tende a reagire... perchè la frizione spinge e frena il pensiero (anche la reazione di Elle rientra in questo, non solo quella di Dafne). Sforzarsi nella resistenza è una cosa che fa bene a tutti, accorgersi di aver reagito stessa cosa, fa bene a tutti.

Grazie Ray avevi perfettamente ragione...abbraccio:

Elle 04-11-2007 16.47.09

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 42528)
uuuuuuuffffa
se dici così..
non ho capito niente di quello che avevi scritto...parlavi in generale e me lo sono sentito appiccicato addosso...forse solo perchè a me il coraggio di portare avanti una gravidanza di un bimbo con gravi problemi sarebbe mancato...mi sono sentita come una bimba beccata col dito nella Nutella..perchè io non ho pensato prima di diventare madre, l'ho fatto e basta..
anche qui ho letto nelle tue parole un'accusa che in realtà non c'era da parte tua ma che io vivo dentro di me.... scusa.gif scusa.gif scusa.gif
però
se posso, quando esprimi un parere non potresti essere un pochino meno rude? piango.gif magari mettendoci qualche parolina in più così diventa più colloquiale?
io prometto di contare fino a 2020 prima di rispondertiicon_mrgr: la prossiama volta :C:

Per quanto riguarda invece il nostro incontro scontro...cara Dafne non mi pare che tu nel post della scuola sia stata meno rude, io pur dicendoti cose che potevano non piacerti ti avevo abbracciato (nonostante io non sia incline alle faccineicon_mrgr: ) e tu di tutta risposta mi hai scritto che non avevo letto bene. Insomma entrambe abbiamo reagito a proprio modo ma nessuna delle due in modo molto simpatico per l'altra. Nè io nè tu. Ma ciò non vuol dire che in futuro non potremmo imparare anche magari a relazionarci in modo migliore anche se di pareri ed esperienze totalmente differenti. Tra l'altro con o senza faccine l'importante dovrebbe essere riuscire intenderci nei discorsi senza offendersi se qualcuno porta un'esperienza diversa o di è di opinioni discordi. Opinioni differenti non sono uguali a antipatie personali o a giudizi di superiorità o inferiorità solamente indicano percorsi differenti.

cassandra 05-11-2007 14.50.35

Citazione:

Originalmente inviato da Era (Messaggio 42535)
Ho letto molto attentamente questa discussione pur evitando accuratamente di partecipare…..ora questo “faccia a faccia” tra Dafne ed Elle con la mediazione di Ray mi ci trascina dentro per i capelli…..
Intanto perché non partecipare ? (si lo so qualcUno dirà che sono pigra ed ha
ragione non in questo caso però) perché dalla prima lettura mi sono sentita fuori dalle parti….proprio io che questa esperienza l’ ho vissuta…quindi sono qua ad analizzare questa freddezza…..grazie a voi……
Esperienza personale delle peggiori…vissuta con cinismo che fino ad allora non conoscevo…non mi sono chiesta se il bambino fosse sano o meno…non ho chiesto a mio marito cosa ne pensasse…(pur avendolo informati) sapevo solo che non volevo questo bambino….sapevo che il matrimonio era finito…..ero stanca e non stavo bene né fisicamente né psicologicamente (alibi? Forse)…..
Il dopo…..continuavo a dirmi di aver agito nel modo giusto….e allora perché sentivo quel dolore profondo al quale non sapevo dare un nome? Per notti intere ero assalita da sogni che rimanevano chiari anche al mattino (normalmente non ricordo i sogni) poi piano…piano tutto è “passato”…. più niente dolore…
Ora mi chiedo se è da questa esperienza che nasce tutto l’ amore che ho per i miei bambini ( analizzando è un amore che nasce dal senso di colpa soppresso) Chiudo qui….
Quello che so per certo è che un aborto non passa mai “indolore” che sia voluto o meno…quello che so è che non giudico mai chi fa questa scelta…perché può essere egoismo…immaturità….scelleratezza….anche cinismo come il mio…ma mai indolore…..


Grazie ragazzi

Menomale che hai partecipato mi vien da dire...
la tua descrizione dell'evento mi ha fatto riflettere,in effetti un po di cinismo ce lo mettiamo tutte quando prendiamo una decisione del genere,altrimenti non riusciremo a farlo...
Anch'io ho abortito (i più attenti lo avranno già capito)ma non ho avuto il coraggio di ammetterlo apertamente...considero ancora troppo gli altri,temo i giudizi e fatico a mettere sul piatto tutta la verità...ma ci sto lavorando...
Oggi mi sento di dire che altrimenti non potevo fare,che le sitazoni erano tali da portarmi ad agire in quel modo,ero una macchina e come tale ho agito,recriminare non serve a nulla...
Le cose accadono,non siamo noi che le scegliamo,ci illudiamo di farlo,ma in realtà subiamo la nostra meccanicità.
Superare quel dolore non è facile,probabilmente perchè dentro c'è rimasta tanta roba che va recuperata ed analizzata,la strada è lunga ma va intrapresa...
Sta di fatto che ognuno vive una esperienza del genere a suo modo,una cosa che a me pesò molto,fu che un'amica dopo poco partorì un figlio con la spina dorsale bifida mentre il mio probabilmente sano,non c'era più...mi sono accusata,condannata ed odiata da sola...ma adesso è ora di superare perchè la consapevolezza minima che ho,lo impone...
Credo che nel tuo caso Era hai tanto amore da dare e lo dai...solo tu puoi sapere se è un modo per compensare quel vuoto che probabilmente mai si dimentica,ma di certo per quel che hai scritto si capisce che metti tutta te stessa con i tuoi figli e questo è bene per te e per loro...abbraccio:

Concludo con una considerazione generale, tutti sono liberi di trattare l'argomento come meglio credono e secondo le proprie esperienze e condizioni,ma sempre nel rispetto del prossimo...più vado avanti,più mi accorgo di quanto è difficile capirsi nella "nostra" lingua...fiori.gif

turaz 05-11-2007 15.08.03

da quanto osservo (ma non solo in questo 3d) la difficoltà esiste per il fatto che per troppo tempo quanto si sta "ricordando" è stato lasciato nel "buio" non portato alla luce.
per paura fondamentalmente del giudizio altrui non si riescono a far emergere gli eventi che pian piano logorano.
nel momento in cui lo si fa per la prima volta diciamo che si è li con il "coltello in mano".
eppure in questo 3d c'è stata una grande liberazione a mio avviso da parte di molti.

Esiste un'esperienza "giusta" e una "sbagliata"?
per me no.
tutto è giusto se saputo osservare.

ciauzz

griselda 05-11-2007 17.58.23

Appena Cas ha aperto la discussione sull’aborto mi sono domandata come potesse averlo fatto, aprire una discussione su una tematica davvero così scottante e ostica sotto tutti i punti di vista. Una ragazza così sensibile come poteva voler discutere con tutti di qualcosa di così personale e doloroso? ( Grazie Cas, questo lo “devo” a te e al tuo coraggio e anche a Era)abbraccio:abbraccio:
Non mi sfiorò neppure l’idea che potesse riportare questa esperienza di una amica perché cmq voleva anche parlare anche di se. Perché questo? Perché io non lo avrei mai fatto. Farlo voleva dire rimettere un dito in una piaga profonda e mai rimarginata anche se ora non è più putrefatta grazie a persone che ho incontrato qui ed a Uno in modo particolare.
Poter incorrere nel giudizio degli altri pari a quello che con cui mi ero giudicata io, a suo tempo, davvero terribile.
Da poco tempo da quando sono arrivata qui ho iniziato a lasciar da parte i sensi di colpa che avevano quasi rovinato la mia vita.
Ecco che appena Cas ha raccontato la storia per intero ho immediatamente cercato di far sentire quel calore e quella tenerezza che anche a me erano state donate qui a suo tempo. Non so se ci sono riuscita ma sentivo di doverlo fare. Mi sono messa nei panni della sua amica anche se non è possibile farlo per intero ma la sua sofferenza in quel momento era quella che ben conoscevo e che sapevo dove può condurre se non compresa.
Da allora ho riaperto la ferita cercato di vederla in tutti i suoi aspetti.
Quante volte con il senno di poi ho rimpianto quel gesto e mi sono rammaricata, ma potevo rimediare? Come? Non trovavo nulla che fosse pari ad un omicidio perché è di questo che si tratta anche se non è punito dalla legge, anzi essa ne autorizza il beneplacito consenso.
Ho cercato a lungo di avere un altro figlio ma non riusciì più ad averne. Ed in effetti fu un bene perché avere un figlio per sensi di colpa sarebbe stato un gesto ancora peggiore di quello che feci.
A quei tempi quando scoprii di essere incinta avevo il mio primo figlio piccolissimo, un situazione famigliare disastrosa, mio marito non sapeva se rimanere o andarsene, mia madre era lontana… in tutti i sensi, la prima cosa che mi disse fu quella di chiedermi se lo avessi tenuto o no e compiangendomi con un “povera tusa”nel caso avessi deciso di avere mio figlio. La gravidanza che avevo appena vissuto l’avevo trascorsa a letto per minaccia di aborto dal quarto mese. Mio suocero era gravemente malato di tumore ed in fin di vita. Avevo appena lasciato il lavoro. Ero sola, sola con quella vita che nasceva dentro di me, un’altra che dipendeva da me, nessun altro su cui contare solo un figlio che contava su di una mamma che non aveva ancora imparato ad esserlo. Dentro desideravo avere quel figlio volevo disperatamente che qualcuno mi rassicurasse che mi dicesse ce la farai non rimarrai sola. Ma tutti erano presi dalle loro vite ed io sola avrei dovuto prendermi cura di lui. Mille pensieri mi attraversavano la mente, mille paure se fossi rimasta sola? Se avessi avuto un’altra gravidanza a letto? Se mio marito se ne fosse andato? Tutti questi miserabili se….gli stessi identici “se “ della mia miserabile esistenza.
Presi la decisione, e chiudendo occhi, naso, bocca, orecchi feci quello che volli fare, sicura che avrei dimenticato, come avevo fatto per tutte le altre brutte esperienze dolorose che avevo vissuto. Ma non fu così, questo atto non si dimentica, non ci si riesce. Si può solo provare a perdonarsi per essere state quello che si è state in quel momento.
fiori.gif

turaz 05-11-2007 18.09.27

un abbraccio a te dolce griselda.
le ferite dentro lacerano se non portate alla luce.
continuano a lavorare in un silenzio solo apparente mangiando ogni giorno qualcosa.
sono commosso nel leggerti
un abbraccio ricordandoti che in un certo senso sola non lo sei mai.

ciao

Era 05-11-2007 21.27.26

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 42653)
ricordandoti che in un certo senso sola non lo sei mai.

ciao

ed è qui che sbagli...
in un certo senso sola non lo sarai mai....ma sei sola!

non voglio fare una divisione uomo donna....un uomo soffre tanto quanto una donna in queste situazioni...non metto i motivi perchè possono essere molti e diversi....tuttavia una donna può avere mille scusanti...e una marea di parenti e amici che le danno affetto....ma la "solitudine" che sente è indescrivibile la senti dentro...e te la porti dentro per molto tempo e puoi ripeterti decine di volte al giorno che non avevi attenuanti....e non ti rendi conto che non sono attenuanti ma scelte...tu hai scelto...giusto o sbagliato che sia.


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