L'Aura
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Quello che dici pone la questione su un dentro e fuori e a dirti il vero io non ho ancora molto ben chiaro come queste energie possano transitare, si parla di aura come di psiche umana.. allora mi chiedo se queste energie sono l'aura che ci circonda? Non ho ben chiaro questo. L'Aura, per la percezione che ne ho, dovrebbe essere quella energia che propaga da noi, quel calore e percezione statica che sentiamo se avviciniamo la mano alla pelle.. ed è quella che dovrebbe interferire ed intervenire nel campo aureo altrui. Allora l'aura è un campo magnetico.. proprio magnetico che respinge o attira e si neutralizza a seconda del "comando" che una coscienza più vigile ordina. Mi vien da paragonare l'aura ai tentacoli dell'ego.. trattenuti o a briglia sciolta. Si dice comunemente che quando si plagia si ha un controllo psichico sull'altro, allora l'aura è la nostra psiche? Ecco, vorrei comprendere questi concetti di energia. Se siamo presenti a noi stessi non lasciamo i tentacoli ne degli altri ne i nostri invadere campi differenti, ma allo stesso tempo però partecipiamo all'altro proprio perchè non siamo mischiati da con-fusioni altrui.. come se l'aura fosse la conseguenza sottile o la cartina di torna sole della nostra capacità di essere presenti e coscienti, o meglio di manifestare la nostra volontà. |
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Credo che questo campo magnetico di cui parli, non sia statico, ma che aumenti e si riduca a seconda se stiamo interagendo con altri o meno, Uno qualche tempo fa in un altro argomento parlava di "non affondare il proprio essere in quello di un altro", cosa che nelle dinamiche di cui abbiamo parlato invece secondo me succede.. quindi a senso mi viene da dire che l'analogia che hai fatto sui tentacoli trattenuti o meno renda bene.. Per il resto, aspetto qualcuno che conosca l'argomento, perchè ho confusione.. |
Per statico intendevo elettrico, son d'accordo che non è fermo anzi è in continuo movimento per vie delle interelazioni umane.
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è di altro stampo quando si staziona nelle parti superiori. non so una sorta di leggerezza e pesantezza. |
Immagino l'aurea come il campo elettromagnetico dell'uomo dato dai suoi corpi, perchè tutto ha un aura anche piante sassi animali, quindi i vari corpi secondo me irraggiano ciò che abbiamo dentro. Credo anche che a seconda di ciò che proviamo, facciamo, pensiamo i colori mutino. Ad esempio se proviamo rabbia o amore ci coloriamo diversamente come anche nello stato di quiete, di piena salute etc L'aura veniva rappresentata d'oro nei Santi intendo l'aureola, probabilmente chi ha raggiunto la Santità ha una prevalenza di colore, forse appunto il colore d'oro(?) Sicuramente se un veggente ci guardasse attraverso l'aura potrebbe sapere tutto di noi, da cosa stiamo provando al nostro stato psicofisico.
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Leggendo in giro non è chiara per niente la distinzione, si parla di colori, di cambiamenti, ma la percezione non l'abbiamo e se l'abbiamo di cosa abbiamo percezione? L'aura è un corpo sottile oppure è ciò che propaga da esso? Forse è il "voltaggio" di quel Corpo. Ad esempio l'aura d'orata potrebbe essere il corpo di protezione della Coscienza e questo spiegherebbe perchè indebolendolo con il controllo altrui si possa domare la mente degli altri. Indebolisci un campo di protezione ed emanazione. che dite? |
per quanto ne so io è un campo magnetico che ti circonda.
sostanzialmente penso che in base a come "vibra" il tuo corpo tu emetta onde vibrazionali di un certo colore (associabile ai colori dei chakras dal rosso violetto al bianco) percepibili da persone sensibili ad essi. |
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io conosco 3 corpi o almeno ho sentito parlare di 3 corpi formati ognuno da 7 strati
corpo fisico (chakras) corpo astrale (o mondo del desiderio) corpo mentale (o mondo degli archetipi) risulta anche a voi? |
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Quello chepropongo nella discussione però non è questo che adesso non ha senso di esplorare se prima non sappiamo cosa sia e cosa lo genera sto campo, sei d'accordo? Cercavo di capire se fosse associabile alla psiche il che spiegherebbe perchè mai inflluenza e si lascia influenzare da campi altrui. |
Quale altra sostanza? Energia quella è..
nelle parti basse è attiva la forza di repulsione che cerca la distruzione di ciò che crei (quindi se crei cose che vanno contro di te vengono distrutte) quando stazioni in quelle alte la forza è quella di attrazione. per questo ho definito diversa "sostanza" . quando stazioni nelle parti basse vivi maggiore tensione perchè ciò che la tua mente crea viene distrutto dalle forze repulsive. quando stazioni in quelle alte ciò che crei mentalmente attrae. penso sia una questione di vibrazione interiore. questo ho osservato io. Se sole hai già le risposte non fare le domande no?:))) |
sono d'accordo sole che il "colore" viene associato in base a quanto conosciamo (ma è così anche per i sogni no...? ove l'inconscio crea immagini attingendo a quanto da te conosciuto)
penso anche non riguardi solo un discorso campo elettromagneto ma anche odori... e altro che individui sensibili riescono a captare. Ad esempio una persona che ha paura... emana un odore di un certo tipo e così via. su chi genera questo campo beh mi viene l'immagine di un'immensa distesa energetica in cui vi sono punti ove l'energia è più raccolta, concentrata. quindi immaginando un flusso c'è qualcosa che entra e qualcosa che esce. a seconda della vibrazione in cui "giri" tu entra qualcosa ed esce altro. se vibri a basse frequenze entra un certo tipo di energia ed esce un altro tipo di energia così come se alzi il tuo livello di vibrazione. un pò contorto |
Quando ho un momento di tempo voglio scrivere un articoletto per sintetizzare in maniera chiara (spero) cos'è l'aura, però intanto proviamo a sgarbugliare la matassa insieme.
Se vogliamo usare termini della scienza moderna l'aura non è un campo magnetico o elettromagnetico, ma dovremmo parlare di forza debole il modo comune usato per chiamare l'iterazione debole. L'aura non attira nulla, se non leggermente sulla parte più vicina al corpo umano, quella definita di solito corpo eterico, quindi definirla magnetica è improprio, invece l'aura è un campo "trasformante" con capacità di im-pressione, tant'è che le impressioni che riceviamo dall'ambiente sebbene veicolate dai sensi sono generate dalle aure degli esseri viventi e come il feng shui insegna dai "rimbalzi" e dalle proprietà meccaniche degli oggetti e dei materiali inanimati. Quindi rispondendo alle domande di Sole la coscienza è una cosa diversa (sebbene sia tutto collegato) , in un certo senso si potrebbe dire che la coscienza riceve e l'aura emette, in realtà non è precisa nessuna delle due definizioni, perchè l'aura non emette ma trasforma (ed è trasformata a seconda della situazione) dalle impressioni delle altre aure, sia se sono dirette, che di "rimbalzo" o se "pescate" dalla coscienza che comunque in ogni caso filtrerà le stesse (impressioni) in base alle nostre possibilità. Ritorno appena trovo 2 minuti, magari intanto incasellate l'idea. |
Quando tempo fà praticavo degli esercizi di respirazione e concentrazione spesso percepivo un espandersi dell'aura. Sentivo il "calore" delle altre persone anche se poste a distanza da me. Avvertivo come un'espanzione del mio campo di percezione del calore umano (non inteso come temperatura corporea). Se porto attenzione a me avverto questo campo debole, in qualche modo aumenta l'empatica con l'altro. Per contro quando non sono centrato in me, fantastico o sono nel bel mezzo di un dramma di controllo non percepisco (non considero proprio) questo calore dell'altra persona.
Da quanto detto da Uno mi par di capire che l'aura è un campo debole che è presente ed è la coscienza che (se presente) avverte questo campo espendersi ma che in realtà è già presente. In quanto esseri viventi irraggiamo questo campo debole (anche oggetti considerati inanimati irraggiano). L'interazioni dell'aura con le altre porta informazioni sottili alla coscienza che se presente le elabora a livello razionale. La sensazione di "calore" descritta prima, nonchè la capacità di entrare in "sintonia" (empatia) con l'altro sono effetti di una coscienza presente ed attenta alle modificazioni della propria aura. |
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Non capisco bene cosa intendi per trasformatore. L'aura riceve dall'asterno delle impressioni che sono le interazioni che noi tutti abbiamo con il mondo circostante. Queste impressioni si "attaccano" sul nostro campo energetico e a volte ci influenzano, a volte siamo noi ad influenzare loro ma quando e come le trasformiamo? Per trasformare intendi una sorta di interfaccia tra noi dentro noi stessi e noi fuori nel mondo? Trasformare le impressioni ricevute in nutrimento esserico oppure lasciare che ci consumino? O niente di tutto ciò? E' l'aura che trasforma i nutrimenti che prendiamo da fuori? |
Credo che "campo trasformante" sia riferito in senso molto simile a quello che è un trasformatore elettrico, ovvero un'interfaccia che modifica la vibrazione di quel che arriva per renderla compatibile con l'apparato a cui arriva.
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Quello che ha scritto Ray mi ha acceso una lampadina, il principio di funzionamento del trasformatore si basa su un campo elettromagnetico condiviso. Tramite un avvolgimento primario (attraverso un passaggio di corrente alternata) si crea un flusso d'induzione nell'avvolgimento secondario. I due avvolgimenti sono isolati tra loro ma il flusso di entrambi è permeato creando un passaggio di potenza del circuito primario in quello secondario. A seconda del numero di spire si ottiene un differente rapporto corrente/tensione.
Per analogia l'aura sono come le spirali che ognuno di noi può sopportare e tramite loro riceviamo e trasferiamo (tramite un flusso d'induzione) la potenza che circola tra gli avvolgimenti (auree). Questo flusso sono le impressioni ed altro che verranno trasferite (infomazioni) con un'adeguata potenza a noi sopportabile. |
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Questo fa si che anche emetta debolmente qualcosa, come un segnale di riferimento specifico di quel campo e del suo stato al momento. Un po' come una batteria di cellulare che emette qualcosa anche quando non lo si usa. Funziona lo stesso anche se non sta operando. Inoltre poi, anche nel caso di cellulari simili, c'è una specifica singola, tipo il numero di cell (che sia per card o come era prima proprio del telefono) che seppur di poco lo distingue da tutti gli altri. Forse ho fatto un po' di casino comunque. |
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Uno citavi la meccanicità. Maggiormente si è meccanici e maggiormente impressioniamo e ci facciamo impressionare dalle aure, ma allora questo trasformatore può essere inteso come una sostanza plasmabile per via della meccanicità, di una mancanza di volontà individuale? E man mano che si diventa sempre meno meccanici cosa diventa il trasformatore? Un modo di manifestare la coscienza?
COntinua a non essermi chiaro. |
Immagina di essere immersa in acqua, immagina che dai tuoi pori esca del colorante a seconda di ciò che pensi, del tuo stato d'animo, dall'esperienza che stai facendo etc....
Immagina che io faccio ugualmente... Immagina che ci avviciniamo abbastanza perchè l'acqua colorata intorno a me si unisce in alcune zone all'acqua colorata intorno a te....... Immagine le sfumature... Poi tieni presente che come tu rendi l'acqua intorno a te colorata, l'acqua intorno a te a seconda del colore che ha, ha delle sostanze, sostanze che tu assorbi nella respirazione cutanea... quindi quello che emetti poi oltre ai tuoi pensieri, al tuo stato d'animo etc... sarà condizionato anche da quello che hai assorbito. Perciò possiamo dire che ciò che assorbiamo viene trasformato da ciò che siamo prima di riuscire.... Ora sposta tutto fuori dall'acqua e pensa che anche se siamo a 100km i miei colori potrebbero unirsi ai tuoi... pensa che non siamo soli al mondo ma i nostri colori sono mescolati condizionano e trasformano e sono condizionati e trasformati da moltissimi altri colori con cui entriamo in contatto... e questo punto immagina ogni aura che spettacolo incredibile può essere... perfino quelle definite brutte per alcune caratteristiche inerenti la persona che l'emette. |
Quel che mi frega sono quelle definizioni di cui ho tanto bisogno e non sapevo di averne bisogno. Cercavo di capire se fosse un corpo che vestisse la Coscienza o il corpo fisico o che altro, invece mi par di aver capito che si distingue da questo completamente pur ovviamente essendo tutto uno.
Possiamo dire che l'Aura sia il biglietto da visita per chi sa vederla? Quel che ho capito è che l'Aura agisce tra noi e l'esterno imprimendo impressioni sulla coscienza e allo stesso tempo portando fuori da noi verso gli altri e l'ambiente le stesse impressioni che la coscienza elabora. Così facendo è possibile prendere dall'ambiente ciò che emana e dare all'ambiente quello che voglliamo se siamo svegli, altrimenti quello che esce da noi. Questo chiarisce anche una cosa sul Reiki dove prima di agire si richiede di aprire l'Aura del soggetto che riceve. In un certo senso aprire l'Aura, ammesso e non concesso che sia possibile, permetterebbe di far entrare tutto quello schifo che il reiki porta con se senza che l'Aura faccia da trasformatore, cioè imprime direttamente dentro. Uno, se questi punti ritieni che siano corretti così come li ho esposti vorrei farti un'altra domanda: l'uovo di Castaneda è l'Aura che deve diventare d'oro? E' l'Aura che accompagnerà la Coscienza? Forse queste domande sono un pò chiedere troppo... |
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Si però non è una cosa tanto facile, perchè mentre può essere relativamente facile vedere l'aura, non è così automatico essere uno specchio neutro, quindi quello che si vede al pari della visione psicologica è condizionato da ciò che possiamo noi suscitare in una persona. Quindi il biglietto da visita oltre che essere, come è normale che sia, tizio che è in un certo modo, che vive in un certo ambiente, che ha determinate influenze etc... è anche però espressione di tizio che in questo momento sta avendo a che fare con chi gli osserva l'aura. Quote:
Direi che è abbastanza preciso Quote:
Questa è una stupidaggine, appunto come dici "ammesso e concesso", l'aura non si apre, l'aura è quello che è, e comunque non chiusa. Nel reiki si vuole che uno apra le difese, cosa non consigliabile con qualcuno che non si conosce, che non si conosce cosa vuole fare, che come ho detto in altri 3d non sa neanche egli cosa sta realmente facendo. Quote:
Il primo ha una certa forma grosso modo simile per tutti, l'aura no, il primo rimane della stessa dimensione, la seconda può espandersi o restringersi e si proietta verso l'oggetto del nostro interesse a seconda della forza che abbiamo. In questo assomiglia molto alla coscienza, infatti le due cose sono molto collegate. L'uovo è, detto in maniera sintetica e non perfetta, ciò che siamo e che quindi ci posiziona nell'universo, o meglio in un certo universo. Se proprio volessimo cercare un'analogia tra aura e uovo, il secondo è tra più dimensioni ciò che la prima è in questa. Ma giusto per capirci ed introdurre l'argomento, appena riprendo a scrivere in maniera più piena riprendo diversi discorsi su queste cose, comunque si può continuare il discorso comunque anche se per quanto mi riguarda rispondo come e quando posso. |
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A questo punto, allora, soltanto chi è capace di essere uno specchio neutro potrà " vedere" quelle informazioni - che escono dal soggetto - originarie, no? Ne potrebbe venire, allora, che è " questo" specchio neutro che, comunque immerso nell'ambiente, da questo non ne viene influenzato, che sia l'ambiente " uomo" o che sia l'ambiente costituito da ogni singolo " uomo". L'aura è come un filtro, allora, in entrata ed in uscita? |
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In pratica se mi trovo con te a parlare seduti al tavolo, e io so osservare in maniera neutra saprò distinguere tutte le influenze che la mia presenza provoca alla tua Aura. Saprò capire se ti emoziono o ti faccio arrabbiare, o ti faccio sentire adeguato o meno ecc ecc.. riuscendo a capire e filtrare tutto questo saprò vedere il tuo stato al "naturale" a patto però che io faccio massimo e il possibile per non influenzarti, per non crearti eccessivi sbalzi, influenzarti, insomma darti impressioni. |
Essere uno specchio neutro, da quello che ho capito, è non solo non influenzare ma anche non essere influenzati dall'altro, quindi in una situazione normale ciò è praticamente impossibile, a meno che non ci rendiamo invisibili, perchè mi sembra di capire che anche una presenza che cerca di essere comunque neutra in ogni caso influenza l'altro, vedo la differenza ad esempio se mi trovo in una stanza da sola sapendo di essere sola o se nella stessa stanza c'è un'altra persona, anche se non la sento o non la vedo ne percepisco la presenza, ancora di più se ne sono consapevole e non importa se rimane per conto suo, già il fatto della sua presenza cambia la situazione sua e mia.
Ma questo penso sia normale. La nostra aura non interagisce solo con gli altri esseri viventi ma anche con l'ambiente, è questo è molto interessate da un punto di vista pratico. Dove c'è molto stress o tensione nell'aria questo viene percepito e assorbito e ritrasmesso, quindi si capisce perchè si sta meglio in posti dove c'è serenità e male dove c'è tensione..... il guaio è che questi posti sono sempre più rari e quindi tutto l'ambiente si carica da quanto emana dalle persone, e se questo lo immagino sotto forma di smog o fumo nero penso che ne siamo circondati e anche le nostre belle aure colorate diventano grigie a lungo andare..... |
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Ad esempio una persona che è nervosa e della quale percepiamo questo stato, se ne assorbiamo la parte, in questo caso, grigia anche noi potremmo diventarlo; cioè ne veniamo comunque condizionati. Per questo, dunque, il fatto che diceva Uno, riportando l'esempio per cui siamo tutti immersi nel " mare ", spiega come ci condizioniamo a vicenda, come l'ambiente che formiamo - e di cui siamo giocoforza parte - ci condiziona e come tendiamo a condizionarlo. Insomma in qualunque posto io mi trovi " condiziono" quello che mi sta attorno, anche e soprattutto attraverso il mare, di cui si parlava su. La neutralità, mi pare di capire, che sia, o meglio rappresenti, un atteggiamento in superficie ma un modo di essere se vogliamo guardare la cosa da altro punto di vista che viene soltanto, quale conseguenza, dopo aver visto quale ed in che modo rifletto. Ovviamente tra le tante cose che ho da analizzare - di me - questa vi ricade all'interno. Mi viene, ancora da pensare, che l'essere neutro limita, diciamo così, non soltanto la capacità di influenzare e di essere influenzati ma anche la conoscibilità dello specchio. Insomma, come diceva Stella per quella sorta di invisibilità, per un soggetto che si pone in maniera neutrale avrò maggiori difficoltà ad " analizzarlo" e quindi a venirne, più o meno, " impresso ". |
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Poi questo è il limite massimo che contempla un'osservazione passiva, qualcosa che la fisica non è ancora riuscita a concepire dato che per principio l'osservatore influenza qualsiasi fenomeno secondo la medesima scienza. Eppure se ci pensate bene... chi è il massimo è perfetto osservatore in tal senso? Colui che vorremmo che si impicciasse sempre delle nostre cose e che invece è perfettamente in grado di osservarci senza intromettersi se non attraverso l'origine. Noi tutti possiamo solo tendere a tale perfezione, anche se cosi vari gradi di intensità possibili. |
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Però allora, questa neutrità di cui parli è un limite, che è effettivo solo al di fuori della funzione, ossia dai giochi. Possiamo tendervi ma non appartiene all'umano. La fisica non ha poi tutti i torti quindi. |
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Possiamo per un'istante mettere vie il discorso aura e per analogia pensare allo psicologico, che funziona ugualmente, in maniera tale che forse sia il tutto più facile da capire avendo dei riscontri. La migliore osservazione psicologica ce l'ha chi non è coinvolto con la persona osservata, se ci pensate i professionisti moderni osservano tutta una serie di regole per rimanere distaccati, ma anche il buon vecchio sacerdote come concetto doveva rimanere fuori dalla società per poter meglio espletare il proprio compito, cosa che oggi si vorrebbe assurdamente cambiare con il matrimonio dei sacerdoti. Il miglior equilibrio va oltre allo star fuori, star fuori con mezzi più o meno istituzionali e/o a vari livelli (non sempre sufficienti oggi in alcuni settori) è un metodo (quello della chiesa, della psicologia, della giustizia etc...) ma si può anche senza esservi costretti, basta avere un punto di fissaggio... non fisso icon_mrgr: Cosa che non significa essere relativisti in maniera sciocca come vedo spesso fare da novelli "scopritori" dell'interiorità, non ha senso sempre dire:"dipende" anche se entro certi confini è vero, in ogni caso noi abbiamo dei punti (più o meno fissi) da cui osserviamo le cose, esserne coscienti o meno è già un primo passo. Si può essere distaccati, da una persona, da un problema, da una società etc... anche standoci dentro ed appassionandoci più di altri che ci si infervorano. Quindi dato che in noi in quanto Umani c'è materia ma anche divinità dovremmo tendere alla possibilità di raggiungere/poter-essere-appieno entrambi i lati, e questo può essere fatto solo con il libero arbitrio appunto. In un certo senso Dio nel suo amore ci ha fatti (o si è fatto in noi, è una questione puramente dialettica distinguere) meglio di lui, perchè come dicevo in altro 3d (prematuro, ma sta li e prima o poi arriverà il tempo di riprenderlo) noi potenzialmente possiamo fare cose che a Dio non sono possibili rimanendo Dio. Quindi tornando al tema per osservare oggettivamente l'aura, il miglior modo è farlo senza che la persona se ne accorga e senza interagire con essa. Comunque devo anche dire che per quanto contaminata dall'ambiente circostante, c'è nell'aura (come nei tratti psicologici) una base di fondo che varia da persona (nel caso dell'aura dovremmo dire da uomo a uomo) a persona ed è quella che esce quando siamo realmente noi stessi a dispetto di tutto e tutti, quella con molta attenzione è osservabile anche sotto la "nebbia" delle contaminazioni, un nucleo potremmo dire. Mi fermo per via del tempo, ma il discorso non è finito. |
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Quando dormiamo siamo neutri in questa attenzione? Chi riesce ad essere neutro è perchè viaggia in un'altra attenzione?
Sappiamo che i gatti sono molto sensibili alla visione delle forme e credo, da piccole esperienza vissute, che si accorgano quando dormiamo o siamo svegli. Così penso che la nostra presenza aura nel dormire sia ridotta al minimo. Può essere? |
Più che l'aura quando dormiamo i gatti vedono altri movimenti, quello che alcuni chiamano uscita dal corpo o viaggio astrale.
In realtà come già detto da qualche parte non è che uno esce dal corpo, semmai la coscienza non è limitata drasticamente al corpo perchè alcuni filtri dello stato di veglia si mettono in stand by, quindi la coscienza con il supporto di quello che viene chiamato corpo astrale può allungarsi verso dove l'attenzione si volge. |
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Ma qui, probabilmente stiamo parlando di un qualcosa di avanzato rispetto al " normale " standard. Mhm... A questo punto, pensavo, se abbiamo detto che l'aura e la coscienza si somigliano ma non sono la stessa cosa e se, dunque, l'aura funge da filtro ne potrebbe venire che durante la notte, cioè quando dormiamo, vi è solo la coscienza e non l'aura che, appunto, si pone quale filtro per " conoscere" ciò con cui viene in contatto... Cioè dato che nella condizione normale, da svegli ( ovviamente si fa per dire ) dirigiamo l'attenzione su un oggetto o su una persona ad esempio, di notte non siamo in grado di dirigerla - o adoperarla - in alcuna direzione, per cui la coscienza non è limitata ed assume connotati oggettivi:U ( ? ) |
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Jez non ho scritto che l'aura funge da filtro. L'aura c'è anche mentre si dorme, è meno variegata, meno "spettacolosa" ma c'è.
Nike credo sia meglio un'altro 3d per approfondire quello che hai nerettato |
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