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credo che alla fine condizioni sempre perche' porti in giro te stesso ovunque in qualsiasi campo ed in qualsiasi discussione. Ad esempio cio' che per un tale e' condizionare per altri e' mantenere inalterate le condizioni originarie ed evitare cosi' ....proprio i condizionamenti . Da questo ''ginepraio '' non credo che se ne esca. Mi pare almeno . Forse vale un nuovo 3d. |
Ho estrapolato questo post dalla discussione Specchio delle potenzialità per farne un nuovo 3d
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Condizionare significa che su un padre dice al figlio che dovrà essere cosi e colà ( cosa che guarda caso rispecchia quello che lui è stato) sta manipolando il figlio, e ovviamente vale pure se il genitore è femminile.
Il condizionamento può avvenire per imposizione, ricatto, seduzione, persuasione o vittimismo di chi condiziona. L'educazione per come la intendo io, viene da educere ed è diverso, non è un portare a se, ma è dare una disciplina, la quale però è il soggetto educato a scegliere educatamente. Se vedo in mio figlio potenzialità artistiche, piuttosto che scientifiche per esempio, non dovrei condizionarlo soltanto perchè a me non piace che diventi cosi, o perchè in occidente vanno alla grande i lavori razionali e commerciali. Tuttavia nessuno mi impedisce, che dopo aver fatto vedere le potenzialità a mio figlio, gli insegno anche qualcuno che non è portato, ma può servirgli nel caso non riesca a sviluppare a pieno il potenziale. |
"Se vedo in mio figlio potenzialità artistiche, piuttosto che scientifiche per esempio, non dovrei condizionarlo soltanto perchè a me non piace che diventi cosi, o perchè in occidente vanno alla grande i lavori razionali e commerciali"
questo si collega al 3d sulle potenzialità a mio avviso. a mio avviso in questo caso il padre dovrebbe dare le basi di "metodo" al figlio di modo che possa da solo manifestare al meglio le sue capacità. ma tali capacità dovrebbe per prima cosa essere in grado di "vederle". ed ecco perchè per me è importante (così come nell'osservazione delle "Pecche") imparare a osservare le potenzialità e le attitudini delle persone. è un discorso di "osservazione" che in questo modo (a mio parere) è a 360 gradi altrimenti rimane "parziale". |
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L'impresa che dire difficile è poco, sarebbe quella di agevolare l'altro nello svilupparsi... ovvero fornirgli gli strumenti necessari per farlo (posto di averli ovvio), che è il significato di educare (condurre fuori, mettere l'altro nelle condizioni di cavarsela da se). E' vero quel che dici sul ginepraio... finchè non mi conosco del tutto, nel relazionarmi metterò inevitabilmente anche ciò che di me non conosco, con la peculiarità che questo ignoto è libero di agire, e via alle proiezioni di cui si parlava altrove. Quindi forse, almeno in parte e senza "intenzione", condizioniamo... ma a questo punto, nel segreto tentativo di condizionare noi stessi. Ecco che quindi, se mi conosco a sufficienza da lasciarmi libero di essere (che non significa non cercare di migliorarmi e dormire) avrò più agio a fare altrui altrettanto... in altri termini è connesso all'amore che può sorgere solo dall'amore verso se di cui stiamo parlando in contemporanea. Anche il fornire strumenti può essere frainteso... lasciare liberi prevede che detti strumenti siano messi a disposizione e non imposti o forzati. Ovvero un lasciar prendere, dopo aver mostrato (che in altri campi è azione da maestro). Questo atteggiamento a mio avviso va al di la delle potenzialità dell'altro intuite o meno... sto discorso è pericolosissimo perchè, sempre per il discorso proiezioni dovute a scarsa conoscenza di se, è facile immaginare predisposizioni che ci piacerebbe l'altro abbia per poter "infilare" in esse ciò che sta scomodo in noi... ovvero è difficile distinguere l'intuizione dal sogno, la percezione dalla proiezione. Leggere l'altro è capace solo chi legge se stesso e in quella misura, o al limite, per jolly, chi ama e solo quando ama... di quell'amore che a volte ci vien fatta grazia anche se non lo reggiamo a lungo. Senza questa grazia non potremmo fare i genitori, ma son momenti rari, a cui aggrapparsi quando non sappiamo fare di meglio. |
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Tuttavia ci sono anche i buoni condizionamenti....o no? Forse la chiave e' il punto d'arrivo : chi educhi deve diventare quello che e' , anche nella possibile mediocrita' ; peraltro e' un giudizio anch'esso relativo ( nel senso che lo e' mediocre per te ma non per lui ....se non lo condizioni). |
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Invece il mondo è pieno di chi predica bene e razzola male. D'accordissimo sul discorso della mediocrità (relativa), invece non credo ci siano "buoni" condizionamenti, dato che condizionare è porre dei limiti non già insiti, quindi ulteriori, quindi non necessari (almeno a chi li riceve...) |
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Al contrario di falsi maestri che sembrano provarci in tutti i modi per inculcare a forza le loro grandi "rivelazioni" agli altri ne è pieno il mondo... e mi sembra perfino superfluo stare a discutere sulle motivazioni che muovono questi individui... Nel primo caso il Vero Maestro lascia liberi di arrivare a lui, in qualche modo rappresenta già un "piccolo" traguardo da conquistare da soli... anche se questo apparentemente può sembrare durezza, può sembrare che a lui non importi niente di noi e voglia restare a guardarci dall'alto... In realtà come detto vuole lasciare liberi (anche di sbagliare se è il caso) e non vuole condizionare qualcosa che non si è già ben formata (perchè se lo fosse saremmo già "arrivati" a lui). A tal proposito, anticamente, molti Maestri accettavano di insegnare solo a chi gliel'avesse espressamente richiesto tre volte. Tre volte a intendere che quella persona era realmente motivata dall'interno, era veramente consapevole di quello che stava chiedendo e ciò non avveniva solo per essersi lasciati condizionare da altri... |
Se non buoni condizionamenti però possiamo dire che ci sono condizionamenti necessari e/o funzionali in certi periodi, luoghi e per certi soggetti.
Se vogliamo rimanere sul concreto, il nostro corpo ha moltissimi condizionamenti che eredita per via genetica, potremmo dire che è come è per merito/causa dei condizionamenti. Abbiamo dei polmoni fatti in un certo modo perchè sono condizionati a respirare aria etc... e questo interseca il discorso condizione con il discorso forma. Sappiamo però che anche se siamo (e qui il discorso corpo si espande) condizionati a vedere con gli occhi, ci sono degli individui che vedono attraverso la pelle, delle mani o della fronte etc... questo ci fa pensare che quel condizionamento è in realtà la via più semplice e facile, l'occhio è il più adatto a vedere, però si può fare diversamente. Il discorso cambia quando entriamo nel tema, cioè se il condizionamento viene più o meno imposto dall'esterno, ho gia fatto la distinzione in un altro 3d, ma la ripeto per comodità: se un Maestro ammaestra condiziona, se un Maestro insegna, segna una strada, mostra una direzione poi uno ci va (se ci va) come può e vuole. Partiamo dal concetto di punto di arrivo (che sia una tappa o altro) Condizionamento=zero significa che ognuno si inventa (o crea) un suo punto di arrivo, se lo cerca da solo senza nessun aiuto, ove per senza aiuto intendo senza aver mai ascoltato nessuno parlare del suo punto di arrivo. Tolta questa ipotesi che appartiene agli esploratori, merce rara, qualsiasi piccola differenza ha comunque un minimo condizionamento nel modo di procedere, ma questo è un condizionamento richiesto da chi chiede la strada, o che ha sentito che esiste un certo posto. Una buona guida turistica quando non conosci il posto ti fa vedere una serie di foto di luoghi da visitare, se chiedi il suo parere ti dice anche quale merita di più, se chiedi i suoi servigi ti ci porta. Ovvio che facendo così hai escluso tutti gli altri luoghi, in un certo senso hai condizionato la tua scelta, ma se non avessi sentito la guida non sarebbe stato uguale e forse non avresti visto il posto più interessante? Questi sono ancora condizionamenti, costrizioni o come le volete chiamare, funzionali. Diverso invece se uno sta comodo in poltrona a vedersi un film e la guida lo vuole assolutamente portare da qualche parte, o se gli fa vedere solo la foto del posto che a lui/lei garba. Se poi la guida prima di accompagnare qualcuno aspetta di vedere che questo sia veramente interessato a vedere quel posto e non lo faccia solo per moda, il condizionamento si può di nuovo avvicinare a zero se non dichiararlo proprio zero, perchè l'agire della guida annulla anche un pò l'effetto moda. Fa si che il turista metta in moto la sua volontà reale. |
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Molto piu' difficile si fa il discorso mi pare quando si parla di genitori e figli , in questo caso il continuo contatto tra le parti complica il tutto o lo fa estremamente piu' sottile e la linea di confine tra condizionamento e inflenza finisce per smarrirsi .....o quasi. |
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Devono pur educarli o no ???? Già me li vedo sti poveri genitori a pensare se gli diciamo questo lo condizioniamo, se facciamo quest'altro anche.... Finchè si parla di educazione e istruzione non parlarei di condizionamenti. Quando un ragazzo va ancora a scuola non ha quasi mai le idee chiare su cosa fare dopo, i genitori possono comunicargli la loro esperienza, altro è se un padre obbliga un figlio a fare quello che avrebbe voluto lui.. Comunque anche i figli condizionano non poco i genitori, indirizzandoli ad avere un'opinione su una data cosa, magari per loro vantaggio.... |
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Perche in psicologia la storia familiare e' cosi' importante? Si puo' impiegare o perdere una vita a liberarsi dei condizionamenti negativi dei genitori. C'e' chi dice che il punto d'arrivo della crescita di un individuo sia il superamento delle proprie radici cioe' di essere figlio di tizio e caia . Se poi si arriva al condizionamento dei figli nei confronti dei genitori allora siamo proprio messi male :l'allievo che bacchetta il maestro ma certo anche questo e' possibile . |
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Ma, allargando il discorso, questo vale anche in altri contesti, è molto difficile rapportarsi con gli altri senza condizionare e lasciarsi condizionare perchè assorbiamo tanto dagli altri, più o meno inconsciamente... Ad esempio ci si lascia condizionare anche da divi dello spettacolo o personaggi dei media, anche se indirettamente.... Per uscire dai condizionamenti bisognerebbe avere raggiunto un buon grado di maturità e indipendenza psicologica. |
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Se sceglierà il luogo indicato dalla guida, puo' anche darsi che il turista risparmi tempo, la guida mette a disposizione un tot di scelte che il turista non puo' vedere perchè non le conosce, amplia la visuale del turista e lo mette in condizione di scegliere in maniera più ampia di quanto non potrebbe fare da solo semplicemente per sentito dire.. o magari avendo visionato solo un paio di posti invece che tutti quelli proposti dalla guida. La vedo come una scelta più ampia che il turista puo' fare affidandosi alla guida e facendosi mostrare la strada, quindi come un condizionamento sì, ma senza il quale difficile che il turista vada da qualche parte... Citazione:
:C: |
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Ma se inizio ad accorgermi e parto con l'idea di non voler condizionare, o non voler più condizionare, non è che mi blocco, semplicemente mi terrò d'occhio e mi domanderò per chi realmente sto facendo quella cosa, se per il figlio o per me. Questa domanda dovrebbe esserci sempre, qualunque sia la risposta che poi ci diamo, ci aiuta a far meglio domani. Poi, tenendomi d'occhio, sarò sempre più in grado di distinguere se sto spingendo o proponendo... |
La famosa aria condizionata..... è aria, solo che da calda che è viene passata in un sistema che la fa raffreddare, magari anche che gli filtra inquinamento o che altro, si può arrivare anche a profumarla.
Ora, è sbagliato condizionare l'aria? No, se fuori ci sono 40gradi direi proprio che non è sbagliato, anche se non passerei tutta la vita in stanze chiuse respirando aria condizionata. Quindi i condizionamenti non sono sempre errati e cattivi, lo sono quando si usano dove non sono necessari, lo sono durante un percorso evolutivo etc... Se in un percorso evolutivo qualcuno condiziona qualcuno non c'è reale evoluzione, quel condizionamento in qualche maniera (che so un trauma per esempio) si potrebbe sempre annullare e ritornare alla situazione precedente. Un condizionamento utile potrebbe essere il genitore che con mezzi diversi costringe un figlio a studiare un pò (intendo almeno il minimo sindacabile, poi percorsi più lunghi devono essere una libera scelta) il condizionamento è che bisogna studiare, ma poi lo studio è autonomo e rimane al ragazzo/a. Quindi anche in un percorso evolutivo delle regole aiutano a volte, ma non sono le regole che fanno evolvere, quanto ciò a cui esse ci permettono di accedere. Quindi il condizionamento buono potrebbe essere in un metodo che magari ancora non è compreso, ma non nel costringere ad imparare le cose a memoria (esempio) |
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Ad ogni modo questo rappresenta davvero il minimo sindacabile, perchè l'aria condizionata, per quanto condizionata, sono comunque io a volerla, così come posso essere io a richiedere ad un maestro di insegnarmi. Subire un condizionamento senza saperlo (ammesso che chi me lo imponga sia davvero una persona sveglia che sappia orientarmi nella direzione più giusta) è comunque uno scavalcare il mio libero arbitrio, quindi come dici tu non porta a nessuna reale evoluzione e va usato solo per quel famoso minimo sindacale... (tipo condizionare uno a lavarsi i piedi quando ha delle centrali nucleari dentro alle scarpe icon_mrgr:... questo è doveroso) |
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