eutanasia per gli animali si, no,dipende..
E' di pochi giorni fa la scelta di far addormentare un gattone randagio che circolava da due anni e più intorno casa,premetto che un'altra signora lo stava curando per un avvelenamento (diagnosi sbagliata),ma dopo un paio di giorni il gatto è fuggito seppur si reggeva a stento e per caso abbiamo iniziato a cercarlo insieme..fortuna vuole che riusciamo a ritrovarlo per delle strane circostanze,vabbè cerco di non dilungarmi..andiamo da un altro veterinario che per giorni era stato irreperibile (causa ponte festivo) ed il micio aveva la pancia completamente ricoperta e mangiata da larve di mosca...cosiddetti cagnotti,che in pratica lo stavano consumando dall'interno,causa una banale ferita esposta,infetta, su cui una mosca aveva deposto le uova...manata.gif lui dice che c'era una possibilità su mille che si potesse salvare e si rifiuta di lavarlo dicendo che è inutile..cosa invece indispensabile per un tentativo anche se parlava già di accanimento, date le lacerazioni ormai anche esterne(ste larve sono molto pericolose e si diffondono velocemente a quanto diceva l'esperto,confermato dalla signora visto che alla visita precedente l'altro, aveva riscontrato solo qualche uovo sulla coda..ma non aveva colto il segnale d'allarme:@@ ).Per cui ci siamo trovate costrette ad una scelta, che poteva essere tentare solo con l'antibiotico uccidi larve,sorvolando sulle condizioni generali del gatto,o riportarlo dov'era e lasciarlo alla provvidenza,o farlo addormentare per risparmiargli uteriore agonia..ora non entro nelle dinamiche e quant'altro,dico solo che abbiamo (direi più io alla fine),deciso di non farlo più patire..Ora ho scelto,ho fatto quello che era giusto per lui secondo me, ma siccome il tutto resta molto soggettivo, vorrei conoscere il vostro giusto in merito..quando si parla di accanimento terapeutico,di scegliere l'eutanasia per un esserino che non può comunicarti cosa farebbe lui,cosa vorrebbe, se non vivere..per assurdo sarebbe stato meglio lasciarlo al suo destino?credo di no,però resta l'incertezza che per Spenk sia stata una sventura incontrarmi,più che un vantaggio..anche se mi rendo conto che l'intenzione era quella di curarlo,di accompagnarlo..ma ora ho il dubbio di avergli fatto un torto imponendo la mia volontà sulla sua vita accellerando la fine,fosse anche solo per equilibri che mi sfuggono..
Poi mi piacerebbe parlare dei veterinari incompetenti e dei doveri di tutta la categoria,di quando hai la sensazione netta che non rispettino la vita di un aminale in quanto essere vivente,del fatto che non esiste un pronto soccorso in certe province,o un posto dove far curare un animale quando le condizioni sono veramente gravi,per non parlare degli uffici ASL appositi col telefono fuori posto...:( ma una cosa per volta..e soprattutto al posto giusto. |
il mio coniglio era malato di tumore, non aveva più il fegato ho dovuto farlo addormentare ed uccidere, l'alternativa era farlo morire cosi.
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Mah Cass credo che non sia mai una scelta semplice, però se è stata fatta con amore pensando alla bestiolinaabbraccio: che altro si poteva fare se non alleviarle la sofferenza.
Tra l'altro il gatto è un animale che quando sente dentro di se che le sue "nove vite" sono terminate si sceglie un posto per morire ha molta più dignità di molti uomini ecco perchè spesso non si comprende che accanirsi è sbagliato. Ok va bene tentare il possibile ma quando è troppo è troppo e bisogna dire stop. Per quanto riguarda la catergoria si sa è fatta di uomini non me la sento di condannarla ma alcune persone come in tutti i settori dovrebbero accorgersi di aver sbagliato professione.($) fiori.gif |
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Per il resto non è il primo che ho accompagnato alla fine e dalla tua risposta intuisco che per te ho fatto la scelta giusta,l'unica possibile in un caso simile,ok. Citazione:
Riguardo ai veterinari sono d'accordo,nessuno va condannato,anche chi farebbe meglio ad andare a zappare la terra va capito..ci sono,ma resta che se un medico uccide un paziente per un qualsiasi motivo lo processano,o altro..quando si tratta di un animale l'errore umano è tollerato e superato..questo mi fa quantomeno riflettere.. bacini.gif |
Non so se è stato giusto o no Cass, ma avrei fatto la stessa scelta se non c'era possibilità di salvare il gatto, secondo me il meglio che potevi fare era almeno evitargli la sofferenza.
Anni fa mi ero fatta la stessa tua domanda, una conoscente aveva un gattino che, cadendo male da un'altezza elevata, non è stato più in grado di camminare ed era rimasto cieco, Lei mi diceva che era perchè aveva sbattuto il naso, comunque sia aveva deciso che "anche lui ha il diritto di vivere". Ora non ho più notizie ma so che fino a un anno fa quel gatto era ancora vivo: vivo? Immagina un gatto per anni dentro la sua cuccia che passa la maggior parte del giorno e della notte a cercare di alzarsi e camminare per poi ricadere in continuazione, che deve essere aiutato anche a mangiare oltre che essere accudito per tutto il resto... E oltre a questo lei non si poteva permettere di allontanarsi da casa nemmeno per un giorno, per occuparsi del gatto. Non so, a me era sembrato esagerato, non avevo provato ammirazione per quella signora, perchè pensavo a come costringeva a vivere quel povero gatto, anche se magari non sentiva dolore. Eppure quello che scrivi ora mi fa riflettere, perchè se si fosse trattato di una persona l'avrei vista in modo ben diverso. fiori.gif |
Cassandra purtroppo a volte tocca prendere delle decisioni non facili, probabilmente tutti vogliamo vivere, ma a volte il livello di dignità è cosi basso che è preferibile la morte. E' anche vero che nel tuo caso, magari potevate sentire che diceva qualche altro veterinario, non tutti sono bravi, e alcuni sono sbrigativi.
Il discorso invece che fai per l'eutanasia sull'uomo è un altro, purtroppo in Italia funziona cosi, ed anche se uno dichiara espressamente il diritto di voler morire, non è possibile come cosa. :C: |
Tempo fa ebbi un gattino che prima di morire se ne andò in un posto lontano da tutti, per stare solo. Non lo vidi cercare nessuno nè lamentarsi, nè venire a chiedere coccole o a manifestare nulla, ed è per questo che penso che l'uomo è troppo lontano dalla natura per poterla capire.
Più in generale tendiamo ad evitare il dolore e la morte e il pensiero comune ci spinge a pensare che facendo evitare questi agli altri, si è nel giusto, personalmente spero quel giorno di essere sveglio, ho visto delle persone che il giorno della propria morte erano in uno stato di perfetta lucidità, gente che magari da anni stava completamente all'opposto. |
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Per gli animali non è così,almeno dipende dal veterinario,quello che mi tocca è il fatto che una bestiolina vale molto meno di un essere umano,il concetto di essere vivente è poco considerato,come se solo noi fossimo indispensabili all'equilibrio del mondo.fiori.gif Citazione:
Sta sicuro che le ho provate tutte,ma non volevo parlare di quel che ho fatto io,quanto di lui e della scelta in sè..comunque siamo d'accordo. :C: |
Citazione:
Personalmente non credo più che la morte sia una fine,ok al corso della natura se tutti ne avessero rispetto,ma in un caso simile scusa,ma se posso fare qualcosa per alleviare lo faccio. Sveglia o addormentata (so che non cel avevi con me)mi sono mossa ed anche dentro ho potuto osservare dei cambiamenti,una coscienza diversa rispetto ad una situazione che conoscevo già e dalla quale solitamente mi sarei lasciata risucchiare.. Questo lo devo anche a Spank che mi ha regalato l'opportunità di vivere un'esperienza con lui.Adesso ha una piccola tomba in un bel bosco e questo per me è il minimo visto che potevo. :C: |
Forse andrebbe meglio in " esperienze ", comunque credo che qualcosa di molto simile a quel che avete detto ci sta.
Oggi, dopo il tentativo di salvare un gattino più o meno di 30gg, mi è morto mentre gli stavo dando da mangiare. Devo dire che probabilmente mi son mosso tardi. I vari " segnali " che la mamma mi dava, da me, non sono stati subito recepiti. Gia era in gravi condizioni, insomma, quando l'ho portato dal medico ieri. Ad essere sincero non ho pensato, almeno in quel momento, di passare all'eutanasia, perchè volevo provarci. Per la verità non sapevo se gli facevo più male accudendolo e tra le altre cose pure sforzandolo a rimanere più che scegliere la via più semplice, nel senso di " meno dolore " per lui. A questo, devo dire la verità, non ho mai dato risposta: un animale avverte il dolore e se si si può dire che sia lo stesso di quello che avverte l'uomo? Il vetrinario, nel mio caso, mi ha avvertito che il gatto, per una serie di fattori, stava messo male. Ormai, però, dovevo provarci! Non so descrivere quel che ho sentito mentre cercavo di " trattenerlo ", perchè mi pare talmente indescrivibile che va a finire che utilizzando "parole" non riesco a far passare quel che vorrei. Però una cosa la posso dire e cioè che lo sentivo talmente vicino che quasi ne sentivo la " voce ". Ho pensato di portarlo dal medico nell'illusione di potergli alleviare il dolore. L'ho pensato in un momento in cui, ormai, sapevo che non c'era null'altro da fare. L'ho lasciato andare, di fatti poco dopo è andato. E' vero poi che la mancanza di sensibilità, non che una presenza massiccia di questa, estesa, sia costruttiva sempre, esiste. C' è questa discrepanza tra " l'uomo " e " l'animale " come se il primo, come diceva Cass, sia qui per chissà cosa o quale diritto naturale. Da ciò la sua " egemonia " in tutti i sensi. Come quando qualcuno esclama, e li se ne può ricavare il succo di questa mancanza: " vabbe è un cane; vabbè è un gatto "! La cosa strana ma anche mi ha fatto riflettere è che la mamma del gatto, poco distante, appena è spirato ha iniziato a piangere. Non lo ha neanche visto...ma piangeva e lo chiamava lo stesso. Che sensibilità, questi umani!fiori.gif |
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