Ermopoli - Diventare madre

Sono passati gli anni, dicono che i figli segnino il tempo, è vero, oggi per me ogni punto di riferimento per il passato è la tua nascita, prima e dopo Matteo, quasi fosse il crocevia della mia vita di donna, uno spartiacque determinante e sconvolgente, diventare madre.

Nascevi in una notte fredda, i monti intorno erano pieni di neve, io e tuo padre soffrimmo per un giorno ed una notte, nascesti alle quattro del mattino del tre dicembre, non volevo che nascessi a novembre, mese triste e piovigginoso e fui accontentata, era ormai dicembre, periodo di feste, di luci, nel cuore dell’inverno, fosti il mio Gesù bambino, dolcissimo e tenero.

Ti chiamai Matteo appena seppi di essere rimasta incinta, sapevo che eri un maschio, mi hai reso serena per tutti i nove mesi, dopo… un po’ meno, non riuscimmo più a dormire per mesi e mesi e nelle poche volte che ti addormentavi nel lettone, ti osservavo dormire meravigliata e affascinata, ti vedevo così bello, paffuto, tenero, indifeso e sapevo che quei momenti non li avrei mai scordati, li imprimevo nella mente per godermeli in futuro, non volevo perdere niente di quell’incanto che tu eri, appoggiato a me, mentre fuori la notte passava dal buio pesto alle prime luci dell’alba.

Oggi è il tuo compleanno, sei lontano, sei felice, viaggi in posti meravigliosi, ed io sono felice e sono lì con te a rimirare pinguini, balene, monti e valli e oceani vastissimi, la mia missione è finita, sei un adulto capace di vivere, sai muoverti nel mondo, ho ancora paura, ancora l’angoscia mi prende, poi ragiono e so che va tutto bene, lo sento, lo avverto, lo spero.

Festeggerò la tua nascita perché così festeggerò il giorno della mia maternità, saremo insieme anche se lontani, buon compleanno, figlio mio, sii felice.