Ancora sugli Iniziati
Sposto il discorso che origina dal 3d http://ermopoli.it/portale/showthrea...newpost&t=5071
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Può essere anche o solo questo. Dipende da chi viene iniziato, dalle circostanze, dal momento e come conseguenza di tutto questo anche da chi Inizia l'Iniziando. Si invece che, tra gli effetti facilmente descrivibili, l'Iniziato non ha più paura di morire, è già morto pur essendo più vivo degli altri. Questo non significa che non tiene in considerazione la Vita, anzi l'Ama a tal punto che se è necessario può perderla, ma solo se è necessario, non è un suicida o un assassino. Con Vita intendo a tutti i livelli, compresi quelli che non sono descrivibili, non intendo solo il mero pulsare di un cuore. |
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Come Essere, invece, depurato dalle scorie dei sensi, è più vivo perchè più vicino alla Verità? |
Forse ci si incammina verso la verità affinando, cercando di affinare la propria sensibilità, cercando di estraniarsi dalla baraonda, dal mercato che può essere talvolta la vita quotidiana. Cioè non voglio dire che sia necessario isolarsi, diventare anacoreti, ma prendere un po' le distanze da ritmi frenetici a cui spesso si è sottoposti. Coltivare il bello in multiformi direzioni...
Il dolore ha da insegnare molto. Se "usato" sapientemente ci rende più umili, più ricettivi, anche più empatici probabilmente. Ma anche la gioia che si prova in certi frangenti non è da sottovalutare. Quei momenti in cui ci sentiamo tutt'uno con la natura, ecco quei momenti francescani di amore per le creature, per il cosmo...e ...per i nostri simili... quante porte aprono nel nostro cuore. |
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A senso direi che non è possibile non averne paura senza averla sperimentata, ma per farlo, bisogna senza dubbio essere pronti... |
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(perdonate la mia ignoranza..) |
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Se Gigi viene iniziato al tiro con l'arco non muore il Gigi che non sa tenere in mano l'arco? Se quel Gigi arco-incapace non muore non può nascere il Gigi arciere. Si può pensare che il passaggio può essere sfumato e quindi non percepibile e sperimentabile. In realtà tanto più la nuova realtà è grande tanto più il passaggio è sconvolgente in tutti i sensi (letteralmente). Quindi se parliamo di Iniziazione..... Approfitto anche per chiarire una cosa. Sulla morte di solito ci sono due barricate: quelli per cui morte significa fine di tutto senza ricorsi in appello, e quelli per cui morte alla fin fine è un passaggio bla bla ma rimane tutto uguale identico etc... In realtà la morte è la fine di una determinata organizzazione di elementi per un fine, ne più ne meno. Se tolgo le gambe ad un tavolo e appoggio il piano ad una parete e le gambe sul pavimento potrei dire (non si usa, ma non è scorretto) che il tavolo è morto. Idem con le cellule di un corpo umano, solo che in questo definiamo morte anche lo stato in cui sono ancora unite, in ogni caso hanno finito di essere organizzate a mantenere l'entità corpo. |
L'iniziazione è qualcosa che ho sempre cercato, che mi ha sempre affascinato e che ho sempre temuto.
Cercandola ho trovato solo fuffa e business, poi mi è stato detto che quando l'allievo è pronto il maestro arriva. Ho considerato maestri tutti i libri che ho letto e tutte le persone che mi hanno fatto fare passi in avanti, Ermopoli per me è un maestro, voi tutti lo siete. Ma la vera Iniziazione quella di cui parlate credo mi sia sempre sfuggita, forse è giusto così, forse arriverà, forse no, ma credo che cercarla come facevo in passato non porti lontano. A dire la verità una volta è successo, ho avuto l'occasione. Ma la strada mi è apparsa troppo nera e qualcosa nel cuore mi ha detto no. Mi chiedo anche se sia qualcosa a cui pochi sono destinati alla nascita o se tutti potenzialmente possono incontrarla nella loro strada. |
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no non era una domanda retorica....anni fa ho temuto..anzi ero già pronto a morire. Tutto questo nell'arco di una giornata,da quel momento sotto molti aspetti la mia vita è cambiata. La domanda è sorta,ripensando a questo accadimento. |
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In passato mi ero riempito la testa di fuffa sulle iniziazioni. Credevo fosse un ricevere in dono qualcosa e con questa essere iniziato. Per rendere l'idea di cosa credevo fosse l'iniziazione, era come se il maestro di arco mi consegnasse l'arco e da quel momento ero diventato di fatto arciere.
Ora penso che l'iniziazione sia come lo spezzarsi di un'anello della catena dove la catena sono gli accadimenti della nostra vita. Poeticamente la catena ci tiene legati alle cause-effetti del nostro quotidiano torpore. Allegoricamente la catena è il nostro vivere senza soluzione di continuità e quindi nulla cambia e non vi è un nuovo inizio, quello che di fatto è per l'iniziato. Penso che la nostra prima iniziazione sia stato uscire dal grembo materno, nascere e diventare indipendenti da nostra madre (indipendenti fino ad un certo punto). L'iniziato attraverso lo sforzo, il lavoro di mente,corpo e anima giunge ad un punto in cui il Maestro gli appare ed in quel momento spezza l'anello della catena. Quello che era prima termina, muore per così dire. Inizia una nuova catena, una nuova vita per la mente,corpo e anima. Fisicamente il corpo cambia, la mente cambia e l'anima è più luminosa. In questo credo fermamente ora, all'iniziato non viene dato in dono l'iniziazione. L'iniziato prima di essere tale, si è tolto, ha eliminato tutta una serie di balzelli, con lavoro costante e continuo egli ha limato via il ferro, ha spezzato l'anello che lo teneva legato. Gli iniziati sono uomini che hanno lavorato e sofferto per ottenere la libertà. |
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il resto del discorso sia da meno,anzi ti dirò sotto certi aspetti abbiamo dei punti in comune...limitatamente al mio punto di vista,naturalmente. (se vuoi anche del momento) |
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Quindi secondo te non c'è predestinazione.. Iniziati non si nasce ma si diventa e tutti possono diventarlo? Se l'Iniziazione è un'intuizione che ti cambia allora sono d'accordo anche un libro può esserlo, ma mi sembrava di aver letto che la vera Iniziazione passa sempre attraverso un maestro e apre una Via, non sarebbe quindi una porta raggiungibile da soli a parte rari casi che hanno segnato la storia.. Per questo mi chiedevo se a quella porta possono arrivarci tutti o solo alcuni per cui è già stato previsto l'attraversamento della soglia in un modo o nell'altro |
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A mio avviso è una porta aperta a tutti, certo per alcuni sarà più facile raggiungerla per altri più difficile, ma esclusioni a prescindere non credo ve ne siano, a parte casi estremi , per esempio malattie gravissime, handicap tremendi che sorgono sin dall'infanzia ecc. |
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Per quanto riguada l'iniziazione Vera e propria non saprei, so invece che in un certo Ordine che conoscevo vi era come iniziazione la rappresentazione della Morte e Rinascita di Osiride, veniva proprio mimata dal gruppo compreso lo Jerofante e l'iniziando veniva ucciso a sua insaputa, in pratica si prendeva una botta in testa dopo aver visto avventarsi delle persone su di lui, con coltelli tutti vestiti per il rito, in poche parole se la faceva sotto dalla paura perchè non se lo aspettava. Ma questa credo fosse solo una rappresentazione di ciò che invece avveniva in Egitto patria delle antiche Iniziazioni. Da li poi si intraprendeva la Via e una serie di Lavori su di sè e per gli altri oltre a studi vari Chissà perchè io invece mi aspetterei che il Maestro mi facesse uscire dal mio corpo fisico per entrare in un altro, un po' come avviene alla morte, lascerò il mio corpo fisico che tornerà al tutto, al mondo da cui proviene, per provare la vita nel primo altro mio mondo, sempre se l'ho creato perchè sino a che non l'avro costruito non potrò farlo, poi li come Virgilio lo vedo accompagnarmi. La vedo come la seconda nascita e forse non ne sono sicura come del resto, forse ha a che vedere con l'Unzione Bon credo di aver tirato fuori tutto giusto o sbagliato che sia :C: P.S. Forse necessitano anche delle capacità psicofisiche, insomma una predisposizione tutte cose che un Maestro può osservare prima, il corpo dovrà sopportare una trasformazione atomica se non dico eresie lenta lunga e dolorosa mica una robetta da niente mi sa |
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Un'Iniziazione banalizzando moltissimo è un inizio verso qualcosa che all'improvviso, mentre vuoi fare una cosa, arriva il come farlo, e pouff da quel momento puoi e devi ripeterlo. Non è facile. Io la definirei un passaggio, un'acquisizione di capacità potenziale in più. Potenziale però, poi ci deve lavorare sopra. Il Maestro che apre la via lo abbiamo avuto era Gesù Cristo. Ha aperto la Via (leggendo qui è più chiaro) per tutti, questo vuol dire che ha dato la possibilità a tutti, ma possibilità non vuol dire che tutti riescano a finire. Credo poi che il numero di Adepti dipenda dall'epoca in cui si vive per una questione di equilibri universali ma in una visione molto più vasta tutti sono finiti (o tutto è). Il Maestro che ti guida serve, eccome se serve ma realmente non Lavora per te per cui in un modo o nell'altro è da solo che Lavori, Lui cammina (che non è poco per noi pigri bisognosi) al tuo fianco, ma ci sono passaggi in cui sei necessariamente solo con te stesso. |
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Pre-parato/a significa che metti una cosa (in questo caso te stessa) nella giusta disposizione per fare una cosa. Quando prepari la tavola metti piatti e forchette nel modo in cui poi ci risulterà più semplice usarli. Pronto è connesso al tirare fuori ciò che è già fatto ma non manifesto. E' l'azione ( ---> ) del tirar fuori, non ciò che c'è un centesimo di secondo (o meno) prima. Quindi non si può essere pronti prima di fare una cosa, non si può essere pronti dopo averla fatta, pronti è una condizione di quel presente. La preparazione è connessa al metodo, che questo sia evidente o meno. Prepararsi a mangiare è diverso in un ristorante occidentale rispetto ad una tenda di beduini anche se alla fine si mangerà comunque. Si mangerà nello stesso modo? No Citazione:
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Sicuramente la paura è un fattore che fa si che non ci si senta mai pronti, ma dal punto di vista da cui proponi la questione, la paura è la tensione per la manifestazione di qualcosa che fino al momento è ignoto. Si ha sempre paura prima di un esame anche se si sa il libro a memoria. Per cui la paura non è l'indice dell'esser pronti. Allora mi rimane solo un altro indice che però mi è difficile da spiegare. Ma in un certo senso è quando non rimane altro da fare che fare.. che togliere la pasta dal fuoco anche se la pentola scotta. |
Non ti rispondo direttamente Sole, ma voglio evidenziare un'altra cosa.
Oggi per lo più crediamo che ci si prepara per essere pronti e che si possa accelerare (o rallentare) quest'essere pronti. In realtà ci si prepara, punto. Ci si prepara per quando si sarà pronti. Si può accelerare (o rallentare, o anche non fare per niente) la preparazione. pronti o no è il momento giusto per fare un certa cosa. La mela casca dall'albero quando è pronta, ma la puoi anche tirare giù artificialmente o la può tirare giù il vento. Nel caso di un individuo può fare una cosa per cui non è pronto, non perfettamente pronto, non completamente pronto o anche troppo pronto, passato usato un termine agricolo. Parlando di Iniziazione il Maestro oltre che aiutare nella preparazione (solo nello insegnare i metodi, non nel farla, quella è una questione che riguarda l'Iniziando) sa quando uno è pronto, ma può staccare il frutto dall'albero solo se l'albero è suo (gli è stato affidato... è lui stesso l'albero) e quando si rischia che il frutto passi, marcisca. |
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Grazie Uno spero di non dimenticare. abbraccio: |
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Personalmente non mi importa sapere se Gesù è esistito o meno mi affascina la forza del suo messaggio. Non è da molto che la sua via ha iniziato a coinvolgermi. Ma è possibile per noi accedere all'insegnamento esoterico del cristianesimo? P.s. Grazie a Mapi e Griselda per le risposte |
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