La realtà
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L'altro giorno stavo vedendo uno dei vecchi Numb3rs (telefilm carini se visti al di la del giallo in se, in cui ho segnato alcuni spunti per prossimi 3d) ed ha attirato la mia attenzione. Punto primo, come si può ignorare la realtà? Si può ignorare? Al massimo la possiamo coprire con qualcosa che ci distragga da ciò che c'è realmente sotto, cioè la realtà. Quindi tecnicamente si, potremmo ignorarla nella consapevolezza, ma nella percezione, che sia pure delle conseguenze, qualcosa ci segnala con forza questa realtà sotterranea che vogliamo (o dobbiamo) ignorare |
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Del resto se fossimo coinvolti da tante realtà assurde e perfino difficili da immaginare, la nostra vita sarebbe un tormento, un continuo soffrire per i mali del mondo. L'istinto di difesa ci porta ad ignorare o per meglio dire a sedimentare in qualche angolino del subconscio tutto ciò che ci disturba nonso.gif Comunque possiamo anche ignorare come si possa vivere da nababbi, da straricchi, sì leggiamo o vediamo di persona, in alcune occasioni, mondi di una realtà che sembra quasi finta, di fatto ignoriamo come sia la realtà di chi vive in ville lussuosissime, con milioni di euro a disposizione.manata.gif Anche in questo caso l'istinto della sopravvivenza ci porta a non farcene una malattia, ognuno vive la propria realtà pensando quasi che possa essere l'unica, la sola che ci è dato conoscere.blink.gif |
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Anche nel caso del letame, se sapessimo vedere oltre quel velo fetido e riprovevole, sotto quell'abito scuro e maleodorante, potremmo scorgere miracoli perchè è da la che nasce la vita... La realtà, anche se velata e ri-velata da innumerevoli teli, manifesta la sua essenza col movimento, trasmettendolo da un telo all'altro, che però smorza e attenua la sua forza, come un pugno fa indubbiamente meno male se dato indossando tre guantoni uno sopra l'altro. Alla fine però, ogni movimento di un telo è sempre generato da quello sotto, e così via, fino all'origine. Non possiamo ignorare la realtà, ma a volte è così "ovattata" che non ne percepiamo che un flebile sussulto... |
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Quando ignori una realtà, per quanto sgradevole, lo fai a tuo rischio e pericolo. Al contrario quando l'assimili è probabile cha nascano delle intuizioni dal profondo dell'anima.
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Sento che attraverso questa ricerca continua della vera realtà la vita mi sembra migliore e dove prima vedevo buio ora vedo spesso una lucetta che prima o poi crescerà |
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Però il discorso si riconduce a un altro, che mi pare abbiamo accennato da qualche parte in passato, sulla percezione e sulla consapevolezza. Sappiamo tutto ciò che percepiamo? Se ignorare è nascondere una percezione alla consapevolezza, è un tentativo destinato a fallire per struttura interna del processo (mi modifico ogni volta che copro) oppure posso riuscire? |
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Penso che un modo per illudersi di ignorare la realtà può essere resisterle,anche se questo implica una minima presa di coscienza.. La percezione di ciò che è, qualcosa dice è vero,ma la parte di noi che non vuole cambiamenti,che rifiuta..fa muro,si irrigidisce nell'attesa che altro copra e si impegna,con gran spreco di energia tra l'altro,per non scoprire quel che l'evento,ci vuole dire di noi. Ci si illude che basta imbalsamare una situazione,una sensazione per renderla inoffensiva ed invece lei produce i suoi effetti oggi come allora, mettendo inevitabilmente radici e creando il labirinto nel quale ci muoviamo da relegati,prigionieri inconsapevoli dei soliti comportamenti ed emozioni che si ripetono. La paura legata a situazioni già vissute frena tanto,blocca,inganna..in più il preconcetto,le associazioni di idee ci allontanano dalla verità,creano il ponte tra la vecchia e nuova esperienza che torna si,ma per essere vissuta con la giusta attenzione,per insegnare insomma,l'universo ci da sempre la possibilità di evolvere e proseguire il cammino verso l'unità..facile a dirsi,eggià..icon_mrgr: :C: |
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Però sembra fatto per me questo 3d, tanto che non ho neppure letto gli altri, lo farò dopo con calma. La realtà si può ingorare solo se lo si vuole, perchè una parte di noi la percepisce sempre, poi a volte ci è comodo non ascoltarla o abbiamo paura di farlo. (o succede perchè non saremmo in grado di sopravvivere) Mi piacerebbe capire cosa volevi dire con ignorarla nella consapevolezza ecco, perchè non ho capito. Però credo si possa pur vedendo la realtà decidere di fare come se non l'avessimo vista, però come scelta consapevole. :C: |
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Ma se mi costruisco una mia realtà? Voglio dire, se decido che i semafori rossi significano vai e quelli verdi fermati..non ignoro la realtà ma la discorco..ignorando la verità e credendo alla mia visione.
Poi saprò in fondo che cosa significa semaforo e a che cosa associo il rosso (altrimenti non credo potrei stravolgerla) ma quante volte guardiamo alla realtà senza vederla minimamente?( siamo in filosofia mi lancio io eh..icon_mrgr: ) |
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I danni del rimuovere sono ben peggiori del reprimere perche' i primi lavorano senza che ce ne accorgiamo e non sono controllabili mentre i secondi prima o poi trovano sfogo . Ad esempio il peccato o l'ombra sono repressi dalla morale giudaico cristiana nel senso che vanno eliminati e non integrati mentre la rimozione .....non mi viene un esempio al di fuori di un'azione del singolo che per difesa nega alla sua coscienza l'esistenza di un trauma troppo importante. |
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Io pensavo di parlarne più filosoficamente che psicologicamente, comunque va beh.... darò una sterzata io quando ho tempo
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La manifestazione e' sempre percepibile o percepita ,possiamo accontentarci di questa ma il riflesso dell'ideale che richiama possiamo evitare che ci attragga? Forse no tutti in un modo o nell'altro dando nomi diversi a quello che si sente o intuisce , tutti sono attratti da quello che la realta' richiama . |
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(scusa ma non ho resistito icon_mrgr: abbraccio: ) Comunque è vero, possiamo ignorarla ma non possiamo ignorarla... La stessa Maia è generata dalla realtà, quindi percepire Maia significa comunque percepire le conseguenze di questa realtà. Perfino un sasso penso che nel suo piccolo percepisca la realtà, non fosse altro che per la sua condizione d'essere, vicina all'immobilità (i suoi atomi all'interno si muovono..) Ma possiamo anche ignorarla, possiamo far finta che dietro non ci sia nulla, possiamo identificarci con le maschere e credere che queste abbiano vita propria. Possiamo fermarci alle apparenze, a quell'ultimo e più esterno strato di realtà che scaturisce sì dalla realtà ma ne è talmente lontano da rappresentare anche il suo opposto.. Un po' come Alpha e Omega, i due poli dello stesso asse/cerchio... |
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abbraccio: |
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Tu stessa nel post dici e poi confermi, almeno così mi par di capire, che la realtà per poterla distorcere la devi vedere. E di fatti, non puoi inventare e modificare nulla che già non esista. Così io ho davanti una situazione che non mi soddisfa, non mi gratifica e la coloro, la abbellisco la modifico e distorco, ma la base di partenza che sia occultata, sotterranea o che so io, l'ho dovuta prendere, considerare seppur per un istante non memorizzato.. per poi strutturare sopra l'impalcatura che mi permette di dire che il semaforo rosso mi fa passare, per rimanere nel tuo esempio. Il segnale che la realtà è diversa ma la sto nascondendo a me stesso è che sto rischiando lo schianto ogni volta che passo con il rosso, per restare nel topic di Uno. Per spiegarmi in breve sto dicendo che non si può alterare qualcosa che anche se inconsciamente vediamo e riconosciamo. |
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Inoltre lo faccio a mio rischio e pericolo, perchè so che in fondo in fondo le cose non sono come le voglio vedere e vivere io, e prima o poi posso sempre scontrarmi con questa realtà che mi rifiuto di vedere. Se invece l'assimilo prima di tutto non mi fa più paura, inoltre può aprirmi la mente a nuovi orizzonti che prima, rifiutandomi di prenderla in considerazione, mi erano preclusi. Secondo me questo accade nei vari estremismi in cui si vede solo la propria realtà e non quella che vedono tutti gli altri, in quanto risulta sgradevole ammettere che forse ci si trova in torto perchè tutto ciò che è diverso - quindi sgradevole - si preferisce ignorare e andare avanti con il paraocchi. Quando invece si apre la mente a nuove visuali più allargate possono venire nuove intuizioni e rivedere il proprio modo di pensare e di comportarsi. |
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