Quello che sembra di non dire
 

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Barzelletta, però ha una morale interessante.
Troppo spesso diamo importanza a quello che diciamo, a come ci proponiamo, quello che mostriamo etc... ma non ci rendiamo conto che ciò che non diciamo, o che diciamo mettendo in secondo piano, ci qualifica di più.

E' stato detto che anche la persona più stupida se stà zitta può dare la parvenza di essere intelligente icon_mrgr:

In effetti siamo abituati a giudicare una persona per quello che dice e non per quello che non dice.
Mi è venuto alla mente quelle illusioni ottiche dei visi e dei vasi, così è facile comprendere che a seconda di dove mettiamo attenzione vediamo un vaso oppure due profili umani.

Beh il tizio scrivendo in quel modo invece che dare la sua risposta ha dimostrato di aver copiato e quindi?
Di essere un copione, uno che è disposto ad imbrogliare per il proprio tornaconto, che è anche poco furbo etc una serie di considerazioni che in caso di assunzione possono influire negativamente sulla scelta
Ma non mi viene un altro esempio

Ad esempio se si vede un incidente e si sta zitti, oppure quando si dovrebbe dire un grazie ma poi per orgoglio si tace. Sono entrambi non dire che rivelano molto di noi. La cosa vale anche in senso positivo però, ad un rifiuto ad esempio, o all'ordine di un maestro, invece di obiettare o di insistere, stare zitti e accettare, qualifica chi siamo allo stesso modo.

La morale insomma secondo me è che quasi mai la vita ci permette di "scomparire" magicamente da una situazione, di astenerci, quasi sempre ci mette in condizioni per cui anche tacere o andarsene sono scelte "attive" che ci contraddistinguono. Quando si dice che ormai siamo in ballo...

Grazie Kael begli esempi non ci ero arrivata.
Però pensavo che in effetti mostriamo o non mostriamo un azione ma i motivi che l'hanno fatta scattare non posso individuarli io perchè proietterei per cui non posso conoscere i motivi ma vedere solo l'azione e la non azione e prenderne atto e basta.

Esempio il tizio dell'esame è uno che ha copiato. In quell'occasione sappiamo che ha copiato.
Ma possiamo dire che copia sempre?
E il motivo perchè l'ha fatto?
Magari i giorni prima è stato malato e non ha potuto studiare.
Oppure non ha avuto voglia.
Oppure ancora non si era più ricordato di avere quell'esame se non all'ultimo momento.
O ancora potrebbe fare così sempre d'abitudine perchè gli è sempre andata bene.
Oppure non sapeva solo l'ultima domanda e cercando di trovarla di là si è talmente rilassato felice di non essere solo lui così da dire: nemmeno io, come a scaricare su quella domanda la tensione.
Insomma come faccio io a sapere con sicurezza quale sia l'opzione?

E lo so di solito mi dicono che non capisco le barzellette icon_mrgr:

A noi non dovrebbe importare cosa qualifica l'altro. La storia dovrebbe valere per indagare noi stessi.

manata.gif se non me lo scrivevi non ci arrivavo mai
Quindi analizzare perchè scegliamo di scrivere una cosa piuttosto che un'altra o di fare una cosa piuttosto che un'altra

A volte mi domando chi legge? Ma chi diammine ha letto quel che ha scritto Uno?
Io no nonono.gif
Era già scritto lì manata.gif ma roba da matti
spe new_2guns:immaginazione icon_mrgr:

Si ma anche tutte le parentesi, gli incisi. Se ti osservi mentre scrivi (la seconda persona è per comodità :)) ti accorgi che molte volte si scrive certe frasi per prevenire e quindi controllare alcune risposte eventuali, che poi puntualmente non si riesce a gestire. Questo è solo un esempio, poi ci sono infinite sfumature e casistiche.
Proprio questo "secondo piano" dice tantissimo su noi stessi.
A me parla molto.

Mi piacerebbe imparare, grazie Sole