La Magia dei Nomi
In tutto il mondo, da quando l'uomo ha elaborato un linguaggio, si è sempre pensato che esistesse un sottile legame fra il nome di un oggetto, e la "sostanza" che tale nome rappresentava.
Chiamare le cose per nome significava un po' possederle, e non a caso nell'antichità in molte popolazioni era usanza dare un nome segreto alle persone, che solo gli amici più intimi potevano sapere per evitare che fossero "esposti" al nemico. Addirittura perfino le città stesse avevano un nome segreto per preservarle dall'attacco di altri popoli, e la storia ci tramanda che Flora era il nome arcano dell'antica Roma... Da dove derivava questa "magia" dei nomi? Si può ricollegarla forse al potere del Suono... Gli orientali dicono che non si può gettare un sasso in uno stagno, senza provocare dei cerchi d'acqua... analogamente, non si può emettere un suono senza che questo "crei" delle onde sonore che si espandono influenzando l'ambiente circostante. Il Suono è vibrazione, energia e materia al tempo stesso... e quando esso è "controllato", ossia parole o musica esprimibili in numeri, può produrre reazioni calcolate... La Bibbia inizia con "in Principio era il Verbo"... Qualunque cultura, tradizione o religione, ha sempre fatto uso di Canti Sacri... dai monasteri del Tibet agli accampamenti dei pellirosse, dalle foreste africane ai deserti dell'Australia. In una delle vocalizzazioni che accompagnavano i Kanji del Kuji-Kiri giapponese (vedi Hasta Mudras) si pronunciava On bai shira man ta ya so wa ka, che può essere tradotto all'incirca con: "Non mi lascerò scappare l'occasione, pur fingendo ignoranza, di usare il Suono e la Lezione d'Armonia per liberarmi dai vincoli di questo mondo" Il Suono è vibrazione... può uccidere, può mandare in frantumi un vetro con l'acuto di un cantante lirico... ma può essere usato anche a scopi curativi... esistono infatti alcune pratiche orientali che usano il suono per "ri-armonizzare" l'equilibrio interno del paziente, la cui malattia non ne è che uno degli effetti. |
Citazione:
Il Suono dici.. non conosco Canti Sacri, ma una cosa che ho notato è che la musica stessa, ascoltata al momento in cui se ne ha bisogno, trasmette la sua energia... sì.. musica come fonte di energia... è una scemata? martello.: |
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L'uso di nomignoli fra innamorati ne è un altro esempio. Potremmo dire che più ci si relaziona con un altro, più ci si addentra nel suo essere e nelle sue vibrazioni, più si percepisce il suono del suo Vero Nome... Citazione:
Musica come fonte di energia dici? Io la vedo più come manifestazione dell'energia... ossia è l'energia stessa, più è alta e più vibra a frequenze elevate, spirituali... Anche qui, non è da molto che in occidente si sta diffondendo la musicoterapia (sono molto scettico sulle capacità attuali dei musicoterapeuti occidentali, ma questo dimostra che piano piano ci si sta avvicinando al riconoscere al Suono il potere che gli è proprio...) |
Vi siete mai chiesti come mai è così difficile scegliere un nome per un bambino?
Il nome giusto dico, non quello che semplicemente "piace". |
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energia stessa... per fonte intendevo , fonte per noi (esseri umani), dalla quale possiamo attingere.. quando ne abbiamo bisogno Questo è quel che percepisco io.. e probabilmente è soggettivo....fiori.gif |
Criptofonia
Ho un gemello e con lui utilizzo un linguaggio che è solo nostro... la scienza lo chiama criptofonia... sono suoni e parole deformate... la cosa particolare è che esiste una struttura ed una grammatica fine a se stessa... nata dal feeling tra noi...
Il veicolo "voce" è molto potente in quanto trasporta energie a vari livelli... Fisico... suoni, concetti, informazioni, ecc... Emozionale:. nenie, salmodie, ritornelli, ecc... mettono in sintonia le persone. Spirituale: vibrazioni di armoniche corrispondenti ad alcuni centri energetici individuali (del tipo overtone)... Magico: in generale tutto quello che è occulto. I nomi sono suoni... In passato il nome cambiava con il cambiare della persona... Il nome ci identifica per quello che siamo... Oggi spesso abbiamo dei soprannomi... vecchio retaggio del passato. Se tu conosci il nome VERO di una persona... conosci la persona. |
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Poesse ? |
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Esatto.
Facci caso Sole....quando incontri due persone con il medesimo nome (o nome simile), se il nome è stato dato loro seguendo questo "richiamo" elettromagnetico, noterai che queste hanno molte caratteristiche in comune...a volte perfino alcune cose dell'aspetto somatico. Non dico che ciò avvenga sempre, anche perchè sono molte le variabili che intervengono, ma questo ti spiega perchè ci sono molti Ricercatori che studiano a fondo il significato dei Nomi. |
il nome( quello Vero ), fatto risuonare ad una particolare frequenza, puo suscitare dunque particolari situazioni per il destinatario?
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:)
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Se il nome racchiude la mappa della forma di una persona... conoscere il nome è conoscere come è fatto e quindi è possibile intervenire.. una semplice pronuncia non è sufficiente però.. a volte chiamo il gatto senza aprire bocca, se lo faccio in un certo modo si gira, cosa che a volte quando lo chiamo a voce non fa icon_mrgr:
:C: |
Si tratta quindi di riuscire a "identificare " la frequenza della pronuncia...
thx |
Io ho un rapporto particolare con il mio nome di nascita (incluso cognome).
C'è apprezzamento e onore, ma non in senso narcisistico, ma come riconoscimento di un suono che qualifica me come individuo nel suo complesso. Un apprezzamento che sfocia naturalmente con il considerare degni di massimo onore e rispetto coloro che quel nome me lo hanno dato. In effetti uso il mio nome come ponte che associa e collega la mia vita a coloro che me l'hanno data, cioè i miei genitori. Ma a parte questo, io so che uno dei miei Doveri primari in questa vita (o in questo copione) riguarda il mio diventare Giudice di me stesso. Daniele significa 'il mio giudice è Dio', tesi che ho sempre snobbato perchè non corrispondente al mio sentire, soprattuto dopo il catechismo cattolico, visto che qualità in quel contesto vengono date a quel 'Dio'. Poi, leggendo qua e là ho scoperto alcuni anni fa (aimè senza prendere appunti) che c'era uno studioso che dava una diversa traduzione alla parola, la traduceva per l'appunto così: " io sono il giudice di me " Nn ricordo chi era lo studioso, e non so quanto attendibile fosse il suo studio, ma il mio ego faceva i salti di gioia! :wow: Alcuni giorni fa, l'utente Oro, iscritto anche qui in questo forum, mi fatto notare che il mio cognome, assomiglia molto alla frase in sanscrito " Av Shun Nish " che significa + o - 'colui che va verso il sole' 8-) Ho provato a ripetermi queste parole come fossero un mantra. Vengo travolto da una miriade di sensazioni che ancora devo 'collocare' e 'chiarire'. E' sicuro che la 'persona' e il suo 'nome' sono collegate in modo speciale. |
Citazione:
Daniele viene dall'ebraico Daniel, che è un composto di dan "ha giudicato" e el "Dio" (abbr. di elohim). Anche se comunemente viene tradotto con "Dio è il mio giudice" il suo significato letterale è "Dio ha così giudicato". E' interessante però dare un'occhiatina al termine "giudicare"... il verbo viene dal sostantivo giudice, in latino iudex, icis... letteralmente "colui che indica il diritto". Ora, iudex iudicis è a sua volta un composto... di ius (diritto) e dic (indicare). Il termine ius ha però generato direttamente un verbo non composto... giuire, ormai desueto, che riprendeva un antico significato di ius (incitamento, portafortuna). La forma originale di ius è YEUS o YEWES... in latino IOVES... questo apre a nuove possibilità interpretative, non credi? PS: "dio è il mio giudice" e "sono il giudice di me" non sono necessariamente incompatibili... |
E sensa scomodare il sanscrito si potrebbe usare il moderno inglese As - sun - is
anche se con un raddoppio della s che a voce potrebbe non esserci... Cosa ho fatto? Adesso chi ci si può avvicinare? Sarà gasato come la cocacola icon_mrgr: |
Particolare importanza viene data all'uso dei suoni in Giappone.
Ad esempio la carpa è uno dei pesci più rinomati, perchè il suo suono (che ora non ricordo) significa anche "gioia", mentre l'orata la si evita per l'assonanza del suo suono con shin (morte). Molto interessante anche il significato della parola Hai, il nostro "sì". Hai esprime il desiderio di Unificazione e Armonia con il Tutto. Pronunciare questo suono significa realizzare un intimo contatto tra il sè e il fuori di sé, significa comprendere le diverse manifestazioni dell'Uno, che è l'Universo, e accettarle dentro di se. Un giapponese, quando dice Hai, si "unifica" totalmente con il concetto che sta approvando... o almeno questo era il significato originale di tale suono. Anche in italiano, del resto, il Sì è particolarmente assonante con il Sè... (ok, questo potevo metterlo in parole connesse, ma stava bene anche qua...) :C: |
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E' vero non ci avevo mai fatto caso! :o la s si può togliere: a - sun -is :wow: devo chiarire meglio la faccenda adesso leggo.gif in pratica ' io sono il solare giudice di me stesso' altro che coca cola adesso sono una sorgente d'acqua frizzante icon_mrgr: |
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Chissà forse l'uomo prima di pronunciarle ha ascoltato la natura e ha dato ad ogni singolo elemento il suo suono. Poi nello scorrere degli eventi, tra il mischiare delle singole percezioni degli uomini della terra, si sono confuse e amalgamate, ma in fondo non tanto da confondere il suono delle cose. |
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Comunque è l'evidenza di come il suono crea la forma e se questa forma è "solidificata" diventa materia... (corrispondente al suono) ma è anche l'evidenza di come certe cose, con coscienza o meno,sono nate, le parole (intendo il suono, la musicalità) non nascono a caso... anche oggi in cui tutto sommato ricombiniamo fonemi già esistenti c'è sempre un'assonanza... tant'è che certe parole perse non siamo in grado di recuperarle modernamente ed utilizziamo le antiche tipo Ki (giapponese), Ka (egiziano)... parole non traducibili in maniera esatta e senza perdere qualcosa. |
Bello...
Questo che dici avviene anche con i cristalli di acqua. Non so se qui o altrove ho letto di questa cosa. Al suono delle parole i cristalli che formano l'acqua aquisiscono una forma più o meno armonica. In un rito molto antico gli Egizi incidevano una tavoletta con una formula magica, la immergevano nell'acqua per un pò e poi bevevano quell'acqua, convinti che avesse acquisito le propietà delle parole. Anche gli Ebrei facevano così ma in maniera diversa. Lo scrivevano su una pergamena e lasciavano sciogliere l'inciostro nell'acqua che poi bevevano. Come sempre gli antichi sapevano qualcosa che noi dobbiamo verificare con la nostra moderna scienza. C'è da dire però.. che per fortuna si ha voglia di verificare e se si confrontano questi riti con le moderne scoperte e si mettono a rapporto diretto magari si capisce qualcosa di più delle tradizioni antiche .. |
Ho fatto un po' di ricerche su quanto ha detto Uno....trovato un nome CIMATICA o scienza delle onde (se cercate su google troverete dell'altro) e un brano da un sito che riporto qui sotto
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