dejaveou o deja vu
Chi non ne ha avuto almeno uno nella vita?
Sono quei brevi istanti in cui ci sembra di aver già vissuto una situazione, di aver già visto un luogo è come una sospensione in cui non ci si orienta più. Nessuno sa ben dire cosa sia e cosa non, gli scienziati dicono solo che si tratta di un reset del cervello oppure di un conflitto in cui il cervello vede un luogo somigliante a qualcosa ma non lo riconosce nella memoria e va in tilt. Mi convincono poco entrambe e tantomeno quella per cui si attribuoisce a ricordi di vite precedenti. Invece oggi osservavo qualcosa di interessante mentre mi accadeva e cioè che lasciandolo fluire ti da una serie di informazioni su ciò che sta avvenendo e le conseguenze. A quel punto si può lasciare che accada dimenticandoci che è avvenuto oppure si può cambiare l'evento scegliendo. So che non è chiarissimo ma il discorso è collegato ai multi-universi e alla sincronicità e alle scelte che conducono ognuna su strade diverse. Se pensiamo che viviamo in un mondo dove ci sono tanti universi, tanti quante sono le realtà possibili uguali al numero di scelte che possiamo fare, pressochè infinite, allora possiamo ipotizzare il fatto che in un dato momento indefinito, questi universi aprano una sorta di tunnel e comunichino. Questa comunicazione fa si che si abbia la sensazione di aver già vissuto l'evento ma allo stesso tempo lo si può cambiare. Forse ho complicato peggio... Avete presente Matrix? Nel primo ad un certo punto Neo vede un gatto nero passare, poi si gira e lo vede di nuovo allora dice di aver avuto un dejaveou, gli altri allarmati iniziano a cercare cosa è cambiato perchè dicono che un d. è un errore del sistema quando cambiano qualcosa all'interno di Matrix. Allo stesso modo non potrebbe essere che un d. sia la possibilità di cambiare qualcosa che abbiamo la possibilità di vedere? Cioè in quel momento viviamo una scelta ma vedendola possiamo cambiarla in corso d'opera. Tra l'altro si ha proprio la sensazione di sospensione.. P.s. Tutto questo è scaturito da un post di oggi e mentre scrivevo ho avuto un d. e ho potuto cambiarlo. |
Credo che si possa collegare al principio Euclideo per il quale " per un punto passano infinite rete".
Insomma, son del parere che si tratti, appunto, di "finestre " considerando che ognuno è un punto, il che collima con la teoria dei multi universi. Il dato sorprendente dal mio punto di vista è che da un lato c'è quella sospensione di cui parli, si avverte in pratica o meglio non si avverte di essere in quel luogo, dall'altro non c'è una piena coscienza dell'episodio e per questo la maggior parte delle volte, oltre che bollarlo come passeggero - ed infatti da un certo punto di vista lo è - lo si lascia scorrere. Invece mi pare di avere la sensazione di potersi " muovere ", sempre entro limiti però che al momento non riesco ne a quantificare e ne a definire, poiché " una storia", un percorso, gia sappiamo, in quel momento se pure breve come va a finire. Deboli percezioni, in definitiva, di ciò che ci sta sopra, intendendo per questo che di solito stiamo in basso e dunque immersi in una unica " visione" |
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Praticamente un incrocio?
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no perchè vedi dove ti porta una strada ma non l'altra, puoi però cambiare quella che vedi.
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Da come l'hai messa, sembra che sia un tunnel, una porta che si apre e che permette di attraversarla, se poi si ha la capacità di sfruttare il momento e di incamminarcisi dentro, diventa allora chiaroveggenza. Il ricordo, in questo caso, diventa un ricordo dal futuro e non dal passato.... |
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Se sei allo stop o in mezzo boccaccia: |
Percorro una strada dritta. A seconda di come è fatta vedo davanti a me più o meno (anche niente in certi casi). Arrivo ad un incrocio... il che significa che, generalmente, vedo davanti a me la strada che continua e vedo che ce n'è un'altra possibile. Spesso non vedo dove va l'altra, a volte si o magari per un pezzo, ma so che è probabilmente un'alternativa che mi porta da un'altra parte.
Parlando di incroci... ci sta con quel che dicevi o no? |
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Quando ho un dejavu ho l'impressione di essere in un tempo diverso, anzi sospesa nel tempo.
E' la sensazione di aver già vissuto quella cosa, ma appunto avendola già vista o vissuta vuol dire che è già accaduta mentre sta accadendo.... e quindi non si può cambiare nel passato, e se dovessi cambiarla nel presente dovrei avere più avanti un dejavu del deiavu e così via... Ma visto che la sensazione di aver già vissuto è legata alla memoria, penso che nel momento in cui sono come sospesa nel tempo, i miei sensi (vista, udito, ecc.) registrano anche se l'attenzione è sospesa in quel momento, e solo un attimo dopo si collega alla memoria, quindi è la mia attenzione che si ricorda di quello che hanno registrato i sensi e che mi fa pensare al presente di aver già vissuto quella cosa... Mi piace molto la teoria degli universi paralleli e che in un altro universo posso compiere scelte diverse, ma i dejavu in questo caso dovrebbero fornirmi un ricordo diverso (sempre già vissuto dai sensi) di quello che sto vivendo e non uguale.... |
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Questo per dire che il modo di vedere proposto da Sole, per corretto o meno che possa essere riguardo ai deja vu, apre ad importanti riflessioni e la faccenda dell'essere momentaneamente su nessuna strada (quindi potenzialmente tutte quelle possibili) credo sia una chiave importante del concetto. |
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Cioè stiamo vivendo una chiaroveggenza del momento e non del passato o del futuro. Chiaroveggenza intesa non come previsione ma proprio Chiaro-Veggenza. Aver chiaro cosa accade, vedere cosa accade, e le implicazioni. |
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Sì, questo è chiaro, si vive una cosa nel momento in cui accade, ma se abbiamo una piccola sospensione temporale ci troviamo un po' più avanti del momento in cui accade, quindi come si può cambiare una cosa che è già accaduta ? Il "presente" che percepiamo nel momento che accade è più o meno una sensazione di meraviglia, a me capita anche di pensare in quei pochi secondi se quello che ho visto e che sto vivendo sta succedendo proprio a me, è come se fossi dentro l'evento ma nello stesso tempo lo vedessi da fuori, e so già come va a finire.... Mi sembra di averlo già scritto da qualche parte nel forum, è come quando la ballerina cambia il giro, e quella frazione di secondo in cui non gira nè a destra nè a sinistra è quell'attimo di sospensione, in quell'attimo tutto è possibile ma nello stesso tempo so già che passato quell'attimo la ballerina continuerà a girare, ma se in quell'attimo potessi decidere in che senso deve girare, cioè cambiare il corso dell'evento mentre lo sto vivendo, in quell'attimo modifico il suo corso. Ma essendo i dejavu fatti di pochi attimi, questa cosa è quasi impossibile, eppure quel momento sembra cristallizzarsi ed essere molto più lungo, chissà che con un po' di esercizio non si potrebbe provare a fare questo esperimento e vedere che succede.... |
Se quel momento si percepisce in maniera differente ciò che accade e ci si percepisce contemporaneamente come osservatori oltre che come osservati.
Nondimeno all'interno di una percezione diversa dal solito, dal normale, se il momento, dal mio punto di vista non durasse solo pochi attimi ma di più, soggiornandovi, in un certo senso " attendere" - anche se non penso che sia un'attesa passiva - all'incrocio. Posto che tutto ciò che stiamo dicendo corrisponde più o meno a cose esatte ci si potrebbe azionare in una direzione più che in altra? Forse mi spingo al di la rispondendo affermativamente ma continuo a non avere chiaro in che termini e in che limiti. Almeno adesso non ci riesco....nonso.gif |
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Se per un attimo siamo sospesi (nell'incrocio) siamo su nessuna strada e potenzialmente su tutte. E' come se le stessimo vivendo tutte cotemporaneamente, ma con la focalizzazione (vista) su quella che stiamo (abbiamo già) scelto... ovvero la strada che abbiamo davanti (nell'incrocio) che però corrisponde a quella su cui siamo già. Di li la sensazione della ripetizione. Non so se riesco a metterlo meglio. |
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Per me è come la prova che non è alla fine dell'azione che essa si genera del tutto, ma al solo pensiero di farla esiste già la linea, flusso tanto che possiamo vederla e addirittura cambiarla. |
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:U premetto che tutto il discorso degli incroci e dei flussi l'ho trovato piuttosto arduo ma prima di tornare a rileggere il tutto per la terza volta (sò de coccio si sa) vorrei scrivere questa riflessione spontaneaperchè mi pare sensata. Le azioni, secondo me, quando avvengono, quando si manifestano sono in realtà già passate, già passate perchènascono prima nella mente o nel mondo del pensiero come si voglia dire e quando si realizzano noi siamo già, penso, proiettati verso l'azione successiva. In questo senso, su questo filo, un dejàvu io lo vivo come una sorta di premonizione conscia... Pino mi dice una frase in un luogo che "qualcosa" dentro di me riesce ad anticipare giustificandolo, però, come già visto (perchè razionalmente è la spiegazione più logica) invece come qualcosa che non fisicamente ma psichicamente abbiamo già vissuto....nonso.gif Inoltre non trascurerei il fatto che siamo succubi di azioni meccaniche e ripetitive perchè addormentati quindi non è impossibile, secondo me, che in effetti si sia verificata nuovamente una sequenza di fatti già accaduti... bon, adesso rileggo stosvegli: |
Prendo questo post da questa discussione e proseguo qui il discorso che mi interessa molto.
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Mi ha colpito molto il discorso del qui ed ora e lo trovo straordinario poter avere l'occasione di viverlo. Ho riletto il thread e azzardo a dire che forse non è sbagliata l'ipotesi che portavo e che Ray ha chiamato incrocio. Se è vero che nel Deja vu ci troviamo nel qui ed ora è anche vero che la scelta la stiamo facendo ma non l'abbiamo ancora fatta e per tanto riuscire a rimanere in quella sensazione ci può davvero permettere di cambiare la strada. In un momento di qui ed ora abbiamo una visione più lucida, la visione di chi sta vagliando le varie scelte da fare. Insomma la freccia non è stata ancora scoccata, stiamo ancora prendendo la mira pertanto possiamo puntare altrove. Non riesco a metterla meglio adesso, spero di esser riuscita a passare un minimo. Io lo trovo straordinario. |
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Altrove parlavi che è possibile osservare un evento senza influenzarlo. Pensandoci ciò sarebbe possibile solo se si potesse non influenzarlo con le stesse particelle di cui è fatto lo sperimentatore. Ci si dovrebbe rendere invisibili. Per ora l'unica maniera che mi viene in mente è quel "qui ed ora" che fa vivere l'evento nel momento esatto in cui sta accadendo e non proiettati nel futuro, ciò porta ad un'idea di vuoto perchè si è in sospensione. Un'assenza di spazio tempo è una sospensione, una specie di punto che ruota se immaginiamo gli assi verticali e orizzontali assenti. Ruotando può osservare tutte le possibilità e in teoria seguirle tutte e sempre nello stesso identico modo. C'entra il sincronismo e c'entra la capacità di sospendere il pensiero. Sull'uomo ha delle implicazioni importanti per l'autoosservazione che mi piacerebbe approfondire altrove. Significherebbe conoscere davvero a fondo l'uomo. |
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Più la percezione si allontana dall'eterno presente e più proporzionalmente viene meno la reale capacità di scelta. Cosa che però è collegata ma non identica al libero arbitrio. Per capirci, sebbene la persona che potremmo considerare addormentata quando percepisce qualcosa lo fa già dopo che è successo, comunque qualcosa di quella persona è coinvolta nella scelta. Per capirci in termini più pesanti, se è vero che solo gli Illuminati sono responsabili al 100% delle loro azioni, non è che qualcuno con meno coscienza e consapevolezza sia sempre (ma neanche qualche volta) da giustificare. A tutti capitano dei momenti per raddrizzare la rotta, se non si becca ed usa quel momento e poi in occasione di una scelta errata si è inconsapevoli, si è comunque responsabili dell'ignavia commessa nel momento buono... ignavia che poi a catena porta a non poter scegliere in altri momenti. Comunque forse qui stiamo andando un pò O.T. |
Ho una domanda.
Nel qui ed ora l'evento è già manifestato nel piano fisico? Cioè siamo come una tv che riceve dal satellite? |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 12.01.27. |
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