Maschere
Stavo aprendo questa discussione in psicologia, ma dato che parlo di me forse è meglio qui..
Non ho trovato una discussione specifica sull'argomento, anche se ne abbiamo parlato diverse volte in forum mi piacerebbe chiarirmi alcune cose. Ho notato, che indosso costantemente una maschera, anche quando non mi rendo conto di farlo. A volte me ne accorgo da sola, ma spesso ho bisogno che qualcuno me lo faccia notare per accorgermene... Si parla spesso dell'essere sè stessi, di come si è in un determinato momento, visto che cambiamo in continuazione, almeno per adesso, ma cosa significa essere sè stessi? Per maschera intendo quei "cuscinetti" di salvataggio che uso quando maschero uno stato d'animo, che mi sta rivelando qualcosa di me che non mi garba... E allora via, mettiamo su la mascherina, di quella allegra, di quella sempre con il sorriso sulle labbra anche se dentro sto piangendo. Oppure mi chiedono "come va?" e rispondo sempre "bene" così non mi rompono le scatole. La maschera è un modo per nascondere a sè stessi, che c'è qualcosa che non va, ma che si manifesta all'esterno. Apparenza. Come riconoscere il confine della difesa dalla naturalezza? |
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Secondo me il confine sta proprio nella possibile attenzione che si mette per controllare il tipo di maschera che si indossa ossia un rendersi conto che si sta, appunto, indossando una maschera precisa: siamo persone...dalle infinite maschere...diavolo.g: Credo poi in sostanza ( spero di non cantarmela e suonarmela da solo ) che nel momento in cui da soli ci si rende conto che qualcosa non va e se ne prende atto e che quindi c'è un " cuscinetto ", alla fine quello che dall'esterno ci fan notare è relativo; nel senso serve semplicemente ad evidenziare che avevamo visto giusto. Questo in poche parole avendo il fine dell'osservazione. Diverso, poi, è invece quando si indossa una maschera e non ci si accorge di farlo. E' a quel punto che allora la maschera diviene un vero e proprio cuscinetto ( in sostanza mi convinco che va bene, e cerco di dare questa " impressione " anche all'esterno) anzi si può dire che c'è una vera e propria identificazione con essa. Non saprei dire cosa significa essere se stessi. Probabilmente, riferito al momento, mostrare come si sente di essere e cosa si sente di esternare. Ad esempio se sento di non essere nel pieno dell'allegria gia il solo fatto di indagare le ragioni, anche se tengo il muso, mi consente di capirne, lontanamente vederne, le dinamiche. nonso.gif |
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sembrerà "impossibile" ma "fare luce" su se stessi significa anche a mio avviso essere "totalmente trasparenti" e "naturali" eliminando le "paure". ciò che fa indossare le "maschere" sono condizionamenti e re-azioni legati al "passato". è come se il cervello fosse sempre posizionato sulla modalità "difesa" . ecco perchè qualcuno dice "vivere il presente" e non stare costantemente o quasi nel passato o nel futuro. |
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Non sono d'accordo sul fatto che se ce lo fanno notare dall'esterno sia relativo (a volte anche se si intravede una cosa sembra più comodo non cambiarla, ma se me la fanno notare sono costretta a guardarla perchè me la trovo di fronte)... funziona da piccolo shock che risveglia per un momento se la cosa che ci viene detta ci colpisce .. poi si puo' decidere se girarsi dall'altra parte e continuare a dormire o modificare una volta vista la maschera...è la "botta" che sveglia e se non siamo capaci di procurarcela è necessario l'esterno.. La risposta che cercavo, l'ho trovata nell'articolo Essere sè stessi Citazione:
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Le difese scattano se non si riesce a rimanere presenti.. |
sicuramente.
infatti ciò che ti consente di eliminare è la "pienezza" poi più che eliminare è superare trascendendo |
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Fatto è che intendevo differentemente la relatività. La " botta ", lo shock, di cui parli è condivisibile però mi riferivo al fatto che è possibile che ci si renda conto, in un dato momento, di quale maschera si sta indossando anche da soli non necessariamente con l'aiuto di altri. Voglio dire in soldoni che il fatto stesso che me ne sono accorto gia mi porta, appunto, alla presa d'atto che non sono me stesso in quel momento - ovvero sono altro - e chi me lo fa notare , dall'esterno, ha una valenza relativa in merito alla presa d'atto. Non so come spiegare. In questo caso,alla fine, la " botta " ,mi pare, sia minore, quando ce ne rendiamo conto da soli, rispetto a quando Tizio ci fa notare una data cosa e per nulla ce ne eravamo accorti. Relativo nel senso che ci da un aiuto ma la presa d'atto c'è gia stata. Diverso invece quando ci si gira dall'altro lato, anche quando da noi si vede la maschera che si indossa ed arriva Tizio e ci " obbliga " a vedere: quello è uno shock, e siamo d'accordo. Ho preso questo passo dell'articolo di Uno: Citazione:
In pratica lo copre, poichè non sono attento, e si rinvigorisce, trae sostentamento, col fatto stesso di essere identico al " me ". Mi viene in mente un vecchio film del quale hanno poi fatto un remake: "baccelli"...o per non andare troppo lontano nel tempo " Invasion". La storia più o meno è la stessa e cioè alieni (icon_mrgr: ) che arrivano sulla terra ed assumono le sembianze degli uomini che hanno per cosi dire "catturato ed assorbito ". Di li in poi avranno una " vita propria" e nuova. Nel frattempo la vera essenza ormai è stata incamerata e coperta. Uomini nuovi ma dalla sembianze precedenti. L'intenzione, in entrambi i film, è quella di prendere il sopravvento su coloro che non hanno subito questo "trattamento " e di creare una colonia di "nuove sembianze " da quel momento in poi. Beh..mica per vedere sta cosa...bisogna aspettare gli alieni mi sa....lo facciamo gia noi, ognuno per se esclusi i più svegli, tutti i giorni..martello.: .diavolo.g: |
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Lessi, da qualche parte, che esistono anche maschere iniziatiche però non ho capito a che servono.
Qualcuno sa qualcosa in più? Se è o.t. prego i moderatori di spostare, grazie |
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"ma che musona!!!!" ci si maschera con un sorrisone... e così si evitano un sacco di grane... hai detto bene...cuscinetti di salvataggio....che salvano solo le apparenze....ma dentro si continua ad essere tristi...delusi...ecc ecc.... eppure le maschere sono anche utili...protettive... e fanno risparmiare un sacco di tempo :@@ la cosa fondamentale è non immedesimarsi nella maschera.....non farsi comandare dall' abitudine... ma sapere che in quel preciso momento...con quella specifica persona...posso/devo indossare la maschera... per mille motivi (attaccabottoni...pettegola.... scassa cose :o ) per poi disfarmene..... certo non è che si debba avere un baule pieno di sta roba....ma di tanto in tanto e per qualcuno...servono... fiori.gif |
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La funzione principale è quella di sintonizzare chi la indossa su un certo tipo di frequenza, indossarle solo non ha senso, spesso erano usate dagli attori che recitando si calavano nella parte la cui maschera rappresentava. Le africane sono di guerra o degli Sciamani, quelle di guerra hanno un pò la funzione delle nostre moderne uniformi, depersonalizzare i combattenti che altrimenti se riescono a vedersi, riconoscersi.. in ciò che fanno diserterebbero subito e non per paura. Quelle degli Sciamani hanno diverse funzioni, far capire immediatamente quando sono nell'esercizio delle funzioni (un pò come i paramenti dei nosti sacerdoti), per sintonizzarsi e ancora depersonalizzarsi in quel momento. provate a pensare alla sensazioni che si hanno nell'indossare una maschera reale, fisica... il nostro sguardo e il punto di osservazione del mondo si spostano più indietro, la superficie del corpo, della testa che è la parte con cui più ci indentifichiamo, viene spostata artificialmente verso l'esterno. Diventiamo seppur automaticamente degli osservatori più interni, la stessa sensazione senza ausili è più difficile da spiegare e/o sperimentare, invece se uno sa già cosa sta facendo, cosa vuole ottenere/sperimentare basta mettere una maschera per arrivare all'input di questo tipo di osservazione abbastanza facilmente... ecco il perchè di "maschere iniziatiche" ok mi pare che il post è già lungo, comunque da alcuni spunti volendo. Domanda riflessiva: immaginate degli strati maschere fisiche (quelle appena dette) >> maschere psicologiche >> essenza Se le maschere reali depersonalizzano (e forse su questo concetto sarà da approfondire) mettendole, cosa fanno le masche psicologiche togliendole? cioè riprendendo il "grafico" depersonalizzati >> persone >> ?? |
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Qual è dunque questo nostro sè? Il sè è la parte più intima e nascosta continuamente dalle maschere di cui giustamente parli. Spesso, per non dire sempre, anche se togliamo le maschere più "materiali", ci identifichiamo con quelle psicologiche, più "nascoste"... E a quel punto ci fermiamo, non siamo capaci di andare oltre, ecco che diciamo "io sono così o colà" solo attenendoci a queste maschere, che poi altro non sono che convinzioni profonde, talmente radicate da sembrare il nostro sè. Se ad esempio una persona ha sempre manifestato la sua cattiveria, da tutti è considerata cattiva, ed ella stessa dice "se sono me stesso sono cattivo". In realtà, anche quella è una maschera. Perchè nulla vieta a quella persona, volendo, di poter anche buona. Il "me stesso" che conosco non è altro che abitudini, cristallizzazioni di comportamenti (maschere psicologiche) che sono talmente abituato ad usare da considerare quel "me stesso" che stiamo cercando di definire. In realtà, potrei essere qualunque cosa. Almeno potenzialmente. Chi prima non ha fatto un serio lavoro per liberarsi da queste maschere, che come abbiamo visto poi col tempo iniziano a vivere di vita propria, ne sarà sempre vincolato. Il lavoro è certamente ostico e difficile, pieno di rinunce se vogliamo, ma nel profondo l'uomo si può liberare da queste maschere e tornare ad essere semplicemente quel se stesso di cui stiamo parlando. Perchè essere se stessi (uguali al sè), significa "Poter" essere qualsiasi cosa... che è diverso da essere qualsiasi cosa..... La capacità sta nell'azione. Nel linguaggio comune si dice che per essere se stessi bisogna essere più o meno i soliti, cioè sempre uguali a come ci si è comportati finora (identificandosi con le maschere psicologiche...) Io invece dico l'esatto contrario: sono me stesso ogni volta che riesco ad essere diverso da come sono stato finora, ogni volta in cui quel "Poter" vale, allora ho possibilità di scelta... sono libero... sono uguale al sè. E decido, secondo volontà, cosa e come devo essere. |
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e quando sei uscito e vedi tutte le maschere magari ti rendi conto che un'altra maschera è quella che ti dice che sono tutte maschere.
paradosso? |
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