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Viola 01-08-2009 03.08.37

Commenti all'articolo "desiderio,la vita" http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2412

Certo, sarebbero tanti i puntidi questo articolo che si potrebbero commentare o approfondire.

In particolare, la distinzione tra desideri nostri e desideri indotti. Per nostri, credo che si intenda nostri davvero, non indotti nemmeno da... noi. Nč per rabbia, nč per vanitą, nč per paura...

Arrivare a sognare solo quel che davvero desideriamo, credo sia come arrivare alla conoscenza di noi stessi.

Ed in effetti, un solo, puro desiderio, scevro da ogni mentale malattia, coglierlo, coltivarlo, educarlo, vederlo compiuto prima in sogno, e farlo vivere... Questo credo sia il pensiero-azione che ci eleverą, distaccandoci da una vita vuota, di qualsiasi foggia sia.


Ciao
Viola

P.s. Non so se ho fatto male a postare direttamente qui un commento... Sono nuova, in cittą, anche se ne avevo visitato qualche vicolo ogni tanto.

Se ho fatto qualcosa di inopportuno, chiedo perdono.

Uno 01-08-2009 12.10.54

Citazione:

Originalmente inviato da Viola (Messaggio 71900)
P.s. Non so se ho fatto male a postare direttamente qui un commento... Sono nuova, in cittą, anche se ne avevo visitato qualche vicolo ogni tanto.

Se ho fatto qualcosa di inopportuno, chiedo perdono.

Nessun problema, ho spostato io. Spero in una tua buona permanenza in cittą :)

logos 01-08-2009 16.39.57

Mi colpisce molto la "magmatica saggezza" contenuta in "Desiderio, la vita".

L'inerzia la si potrebbe vedere come tipica di un Io contento del suo stagno interno, cioč caratteristica di un Io che ha messo dei paletti netti tra sč e il mondo. Capita allora di chiudersi nelle proprie credenze, capita di minare, a volte quasi inconsapevolmente, i confini del proprio territorio. E quando ci si sente separati dal mondo, separati dagli altri, si cade in una sorta di immobilitą. E la staticitą č una forma di non vita.
Tant'č vero che anche il concetto di anima, di animare, hanno a che fare con il movimento. Correre č vita, correre verso gli altri (pił facile a dirsi che a farsi), muoversi per se stessi, desiderare...., tutto questo č vita.
Mi pocurano un po' di diffidenza quelle dottrine che hanno come fine l'estinzione delle passioni, come se il desiderio diventasse una sorta di "nuovo peccato" in cui si cade e ricade diventandone schiavi. Certo che esistono desideri e desideri, e saper discernere tra quelli indotti e quelli che invece realmente ci appartengono č vitale. Si potrebbe dire "qual'č l'orizzonte al qual tendere, dove esprimo la mia essenza, la mia unicitą, attraverso quale desiderio?"

Inoltre, esiste il piano dell'azione. A ben poco serve parlare di pace, discettare di alti ideali, se non si cerca di agire in qualche modo, se si rimane cristallizzati in un mondo ideale. Cambiare se stessi per cambiare il mondo.


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