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jezebelius 25-01-2007 20.10.32

Quale Via: Mano Destra, secca, o Mano Sinistra, umida?
 
Effettivamente ci sono molte discussioni in giro per il Forum, ma nulla Ci vieta di approfondire anche questo aspetto che traggo per uno spunto dall'articolo

http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=2507


di oggi, che Uno ha lasciato.
Le Scuole insomma, e le Vie che ognuna di esse rappresenta, sono l'oggetto della Discussione.
Si è parlato di molte cose e per ognuna, bisognerebbe approfondirne la tematica. Ammetto che i miei strumenti sono molto limitati, per cui ho bisogno di avere alcuni chiarimenti in merito all'argomento trattato.
Sicuramente si potrebbe partire dal concetto trainante dell'articolo: Quale Via: La Destra o la Sinistra?
Mi pare di capire che ognuna per quanto potenziale, e possibile, la predisposizione di ogni individuo, raggiunga il risultato. Esistono talune prerogative, sia per l'una e sia per l'altra che ne evidenziano le Caratteristiche nella Forma mentre l'Essenza invece è la stessa?
Vorrei scendere ancora di più nella Discussione inserendo anche l'aspetto Via di Mezzo chiedendo spiegazioni.
Questa è una Via, sintesi di entrambe, oppure è una Via a sè?
I temi trattati sicuramente sono tanti ed altrettanto certamente andrebbero sviscerati....
Mi date una mano?
Ehm...che Ayn...non me ne voglia...boccaccia:
A voi.....: icon_mrgr: Svolgimento

RedWitch 26-01-2007 12.19.31

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 28524)
Sicuramente si potrebbe partire dal concetto trainante dell'articolo: Quale Via: La Destra o la Sinistra?
Mi pare di capire che ognuna per quanto potenziale, e possibile, la predisposizione di ogni individuo, raggiunga il risultato. Esistono talune prerogative, sia per l'una e sia per l'altra che ne evidenziano le Caratteristiche nella Forma mentre l'Essenza invece è la stessa?

Non volermene Jez, ma a me questa domanda, "Quale Via ?", da un po' l'idea del "terno al lotto"... guardo le possibilità, scelgo e si parte (e che il ciel mi aiuti icon_mrgr:).. non mi sembra proprio così semplice, nè che esista per l'uomo comune la possibilità di Scegliere davvero quale percorso seguire.
Una cosa scritta molto chiaramente nell'articolo di Uno, è che da soli non si va da nessuna parte. L'umiltà di vedere davvero questa cosa, penso che potrebbe essere una buona partenza, potremmo stare ore a vedere le differenze tra destra e sinistra, ma poi che faccio mi metto alla disperata ricerca di un maestro che possa soddisfare quelle che credo le mie esigenze?.. Altro punto toccato nell'articolo.. spesso si cerca la Via pensando che essa debba adattarsi a noi... (la più semplice e apparentemente meno scomoda), così possiamo passare gran parte della nostra vita, a girare in tondo alla ricerca di qualcosa che non c'è.. mentre davanti a noi abbiamo una possibilità, l'occasione...
Da qualche parte in forum è stato scritto che "quando l'Allievo è pronto si odono i passi del Maestro".. ecco la nostra Occasione.. e se guardiamo bene.. non con la mente.. possiamo coglierla.. poi pero' dovremmo muoverci.. meritarci questa occasione.

'ayn soph 26-01-2007 13.07.23

per rispondere a Jez,
non ti voglio niente per la battuta
se invece ti riferivi alla via di mezzo, devo dire che in particolare, se anche
ho seguito o mi fossi ispirato a qualcuna di queste vie, sicuramente sarebbe stata quella di mezzo.
tendenzialmente portato per quella di destra senza mai riuscirci, nel tempo ho considerato anche quella di sisnstra, ma non è mai stata per me quindi...

Smashan 26-01-2007 13.21.03

'C'è la colomba e c'è il serpente; scegli bene'.

La scelta è una questione secondaria (nel senso che avviene in un secondo tempo) perchè un uomo fa della sua vita quello che vuole entro i limiti fissati dal destino che eredita, dunque prima credo vi sia la propria propensione, poi favorendo la bilancia si conosce la propria parte oscura (nel senso la via opposta alla propria indole) ......la via di mezzo è una conseguenza dell'equilibrio, non tanto una scelta.

Ray 26-01-2007 15.49.22

Se leggiamo con attenzione l'articolo notiamo che la Via di mezzo è la più veloce e la più difficile (due aspetti connessi). Io quindi non la vedrei come rifugio peccatorum... buona per quelli che non riescono la dx o la sx.
Se non si è capaci di quelle più "semplici" come si fa a ripiegare su quella più difficile?
E non vale la cosa dell' "è adatta a me"... sempre nell'articolo viene detto molto chiaramente che adattare una Via a se stessi invece di adattare se stessi ad una Via è una pericolosa illusione...

Invece dall'articolo emerge che ci si deve "nascere" ancor più che per le altre due (è ovvio, se nn ci nasci neanche ricerchi davvero, magari sbirci per curiosità, ma non fai Ricerca), come se fosse già stata fatta una certa preparazione, come se ci fosse una predisposizione.
Certo è che, come è detto nel tread apposito, predisposizioni se ne può avere quante si vuole ma se non si lavora... (Mozart che tamburella la scrivania... era una cosa simile no?)

Ray 26-01-2007 15.54.49

Questo passo (come tutti gli altri cmq) merita a mio avviso un approfondimento.

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 28577)
Vi dico una cosa che molti rifiuteranno con tutta la forza, fino ad un certo livello avendo un computer abbastanza potente potremmo creare un database che copra in maniera euristica tutte le varianti di risposta della comune razza umana, potremmo predirci il futuro e molte altre cose, quello che non potremmo mai fare con un elaboratore elettronico è lo stimolo per uscire dalle possibilità definite per entrare in quelle indefinibili seppur certe.

Mi risulta forse il passo più ostico dell'articolo. Quell' "indefinibili seppur certe" è parecchio interessante... mi piacerebbe qualche ulteriore specifica se possibile, per finire di abbozzare la mezza idea che mi son fatto... non so, forse serve un tread apposito?

Uno 26-01-2007 16.13.02

Appena ho tempo lo rileggo pure io icon_mrgr:
non mi sembra di aver detto che si scelga una via... è una cosa tipo il cappello di Harry Potter icon_mrgr: c'è qualcos'altro che sceglie in che gruppo devi andare......
Sto scherzando ma la metafora non è sbagliata del tutto.... in base a ciò che siamo possiamo prendere una via....
Ha ragione in parte pure Sma la via di mezzo la si può percorrere in due soli modi o con qualcuno che ce la insegna o se siamo in grado di insegnarla noi, la seconda ipotesi significa comprendere anche le altre due.
La tua affermazione Ayn non è valida, non è che potresti fare a meno di seguire una di queste vie... a meno che tu fossi un barbaro senza intenti di crescita (poi è da vedere se ne esistono) ogni tuo sforzo (cosciente o meno) di sviluppo riuscito sarebbe inquadrato in una delle tre...

Uno 26-01-2007 16.16.29

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 28578)
Questo passo (come tutti gli altri cmq) merita a mio avviso un approfondimento.

Mi risulta forse il passo più ostico dell'articolo. Quell' "indefinibili seppur certe" è parecchio interessante... mi piacerebbe qualche ulteriore specifica se possibile, per finire di abbozzare la mezza idea che mi son fatto... non so, forse serve un tread apposito?

Ho pensato se sia necessario un'altro thread, forse conviene.... il discorso si può sviluppare con sue ramificazioni... appena ho 1 minuto lo apro...

Uno 26-01-2007 16.32.16

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 28524)
Vorrei scendere ancora di più nella Discussione inserendo anche l'aspetto Via di Mezzo chiedendo spiegazioni.
Questa è una Via, sintesi di entrambe, oppure è una Via a sè?

E' la possibilità che più affascina, perchè appunto sembra di poter evitare le rogne di entrambe le altre due.... in realtà le si prendono in carico completamente e moltiplicate. Generalmente è una via percorribile solo da un certo grado equilibrio in su... oppure con un aiuto appunto come detto sopra.
Per fare un esempio, la via secca si può sperimentare anche in maniera diciamo "casuale" anche se ovviamente sarà un causale, trovandosi in un deserto per un periodo abbastanza adeguato, forzatamente, sopravvivendo senz'altro non usciremmo uguali, la via umida è ancora più difficile, uno che nascesse per esempio ricchissimo a livello economico, anche se si circondasse di ogni bene in maniera bulimica se non stesse seguendo volontariamente (e anche con un certo controllo) questa via arriverebbe sempre a fermarsi un momento prima, la via di mezzo non da nessun spazio di manovra o c'è qualcuno che ci conosce meglio di noi stessi e sa quando dobbiamo rinunciare e quando dobbiamo fare indigestione e per quanto a lungo oppure staremo male senza ottenere nulla.... oppure dovremmo conoscerci perfettamente da soli... e di conseguenza conoscere anche gli altri....

Quindi ha caratteristiche di entrambe Jez ma modi di applicazione che sono più condizionati dal particolare momento del soggetto e il suo contesto nell'ambiente.

'ayn soph 26-01-2007 22.22.42

secondo me non esistono (ovvero non s'è una catalogazione) strade secche o molli che siano, esiste la strada, che è diversa per ciascuno di noi.
certo può coincidere in alcuni tratti o proseguire in parallelo ma ognuno
di noi è unico in tutto l'universo, quindi sarebbe un errore stabilire dei percorsi chiamiamoli tipologici per ciascuno.

l'iniziazione? è quella vissuta sulla propria pella nella strada della vita, non di certo quella suggerita da persone che ripetono per imparare, ocncetti mai acquisiti.

Uno 28-01-2007 14.19.13

Beh sull'unicità non ci torno.... però sulle vie... vediamo un pò....

Esiste il giorno ed esiste la notte, quante cose possiamo fare durante il giorno e quante ne possiamo fare durante la notte... possiamo fare potenzialmente infinite cose diverse, ed ognuna di queste cose farla in modi potenzialmente diversi, es.. di giorno potrei lavorare, fare il calzolaio o l'ingegnere... ma anche fare il calzolaio artigiano o quello industriale in fabbrica.... etc etc
Di notte di solito invece si dormiva o comunque ci si dedicava ad attività produttive ma non materialmente......
Oggi con la luce artificiale si può lavorare materialmente di notte e dormire di giorno... etc etc l'esempio potrebbe continuare quasi all'infinito... ma comunque il fatto saliente ai fini di questo discorso è che anche se ognuno fa cose diverse, anche se ognuno riesca a farle in maniera diverse non puoi negare che esista il giorno e la notte Ayn.... neanche chiamando a raccolta tutti gli spiriti di contraddizione che conosci icon_mrgr:.

Sull'iniziazione ho già fatto esempi a sufficienza... comunque si è vero che ci sono persone che usano questa parola in maniera indegna, l'ho già detto, inoltre in 4 paginette sono sicuro di non aver potuto (per quanto con buona intenzione) esprimere tutto l'esprimibile su tali argomenti soprattutto per chi convinto di saperne già abbastanza ha letto molto velocemente.
Nell'esempio della radio forse non emergono due cose ad uno sguardo superficiale: che la radiolina che riceve non è passiva, lei deve ricreare materialmente la voce che arriva sotto forma di "dati" dall'emittente, senza l'opportuno lavoro di ricezione/trasformazione etc nulla accade. La seconda cosa è che l'emittente trasmette la voce del conduttore, cantante, attore etc radiofonico.... "l'unico" lavoro che fa è ricevere questa voce e trasformarla perchè possa viaggiare nell'etere finchè trova delle radioline oppurtunamente sintonizzate.... e ovviamente che ci sia poi un individuo ad ascoltare e bearsi per esempio di una bella canzone. In soldoni se lo strumento corpo/anima riceve ma qualcosa in me deputato ad ascoltare non vuole sarà solo rumore fastidioso...
Poi si può anche dire che esistono radio dj, 105, dimensione suono, ma anche radio Maria, e chissà quante altre.... inoltre ci sono pure i concerti dal vivo... il musicista suona. il suono cammina come vibrazione, i miei apparati uditivi trasformano la vibrazione e creano un suono nella mia mente..... quindi seppur più diretto il concetto è identico.
insomma il discorso può essere lunghissimo ammesso che a qualcuno interessi...

Finisco questo post lunghissimo con un'altra riflessione, una volta che attraverso la radio o dal vivo ho ascoltato sufficienti suoni, la mia mente è in grado di riprodurre prima e poi crearne di nuovi, prima nuove combinazioni di quelli ascoltati poi qualcosa di realmente unico (per quanto le note siano sempre e solo 7), mi chiederei perchè pretenderei di passare direttamente a questo stadio senza mai aver sentito un suono semplice...... potrebbe accadere "casualmente" come ho scritto, una via naturale... ma quel casualmente presuppone che si siano già esplorate tutte le variabili e che ci rimane solo di fare il salto... le Vie "codificate" servono solo per aiutare ad esplorare le altre variabili in maniera più veloce possibile.

'ayn soph 28-01-2007 14.46.35

ok, allora ammettiamo e consideriamolo pure vero che, non abbia intenzionalmente seguito mai nessuna delle vie indicate poc'anzi.
è ovvio che nello stato in cui mi trovo, cioè il percorso che ho compiuto
(se l'ho compiuto), mi ha portato ad un certo livello, ovvero mi ha condotto
anche in questo forum, semplicemte digitando sulla tastiera del Pc e facendo una ricerca su un motore.

ora, primo punto che vorrei sapere è perchè inconsapevolmete, senza conoscere terminologia e teoria, abbi percorso cmq un tratto di strada (a me pare, altrimenti decade tutto).

secondo, se l'ho percorso, allora a cosa servono le tre vie?

Uno 28-01-2007 16.21.21

Se per non seguito intendi che non gli hai dato un nome... ok può essere (del resto chi sono io per scrivere qui che tu hai seguito la destra sapendolo....) e in effetti il nome non è importante, come per vedere il sole che sorge da una capanna del borneo non serve dire che quello è il giorno (anche se un nome glielo danno pure loro) però "studiarle" (intendo Comprenderle) per quanto possibile man mano che si sperimentano può aiutare.....

Il discorso si allunga... ma se è vero che potenzialmente abbiamo tutto dentro (su questo "dentro" ci si potrebbe scrivere una tre cani per la complessità della cosa) , se è vero che però non ne siamo coscienti e che divenire completi dobbiamo conoscerci completamente, le nostre esperienze dovranno percorrere tutte le possibilità che adesso sono potenziali e poi saranno concrete no?

Conoscere i modi con cui queste potenzialità possono esprimersi mi permette di condensarne l'infinità in un numero ragionevole, percorribile nell'arco di una misera vita umana, ovvio l'infallibilità non è garantita e questo non significa
perdere la "spontaneità" di alcuni avvenimenti, ma significa appoggiarsi alla memoria di chi è passato prima per certe vie.

La genetica già ci aiuta molto in tal senso, ma perchè per operare chirurgicamente una persona invece che studiare medicina ogni medico non inizia a sezionare cadaveri in quantità industriale, poi continua facendo esperimenti sui vivi e invece studia?
Poi dovrà comunque fare tirocinio (cioè sperimentare) ma se ognuno reiniziasse da zero saremmo ancora all'età della pietra...
perchè per le cose dello Spirito non potrebbe valere questo concetto?

'ayn soph 28-01-2007 18.53.06

ok, ammettiamo che abbia percorso la cosidetta via destra inconsapevolmete, cioè non sapendo che si chiamasse "destra", ma vivendo come se lo fosse.
incontrerò, come incontro, persone che hanno approfondito questi dettagli (e spero che mi li spieghino pure a me) e sono in grado effettivamente di "catalogare" la mia esperienza, in questo modo darebbero uno slancio teorico-sistematico sulla pratica che è stata già svolta?

Uno 28-01-2007 19.07.25

Quello che è fatto è fatto... nel bene e nel male, al limite può interessarti per adesso...
Come detto sopra non è che poi sia importante dire che hai percorso o stai percorrendo la via secca... quello va bene per capirsi al volo, però se decidessi di fare un digiuno di una certa intensità come pratica forse sapere che è qualcosa che va oltre la semplice purificazione (questo è quello che comunemente e banalmente si dice no?) magari me lo fa affrontare diversamente.....
se fabbrico un mattone da solo lo faccio in un certo modo... magari mi piace rotondo... se lo faccio per fare una casa devo dargli una forma che si adegui al risultato che voglio ottenere alla fine... anche se questo non l'ho ben presente completamente.

jezebelius 04-02-2007 19.10.40

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 28580)
c'è qualcos'altro che sceglie in che gruppo devi andare......
in base a ciò che siamo possiamo prendere una via....

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 28582)
E' la possibilità che più affascina, perchè appunto sembra di poter evitare le rogne di entrambe le altre due.... in realtà le si prendono in carico completamente e moltiplicate. Generalmente è una via percorribile solo da un certo grado equilibrio in su... oppure con un aiuto appunto come detto sopra.
Per fare un esempio, la via secca si può sperimentare anche in maniera diciamo "casuale" anche se ovviamente sarà un causale, trovandosi in un deserto per un periodo abbastanza adeguato, forzatamente, sopravvivendo senz'altro non usciremmo uguali.
La via umida è ancora più difficile, uno che nascesse per esempio ricchissimo a livello economico, anche se si circondasse di ogni bene in maniera bulimica se non stesse seguendo volontariamente (e anche con un certo controllo) questa via arriverebbe sempre a fermarsi un momento prima, la via di mezzo non da nessun spazio di manovra o c'è qualcuno che ci conosce meglio di noi stessi e sa quando dobbiamo rinunciare e quando dobbiamo fare indigestione e per quanto a lungo oppure staremo male senza ottenere nulla.... oppure dovremmo conoscerci perfettamente da soli... e di conseguenza conoscere anche gli altri....
.

Grazie Uno.
Cerco di vedere se ho capito.
Insomma una Via, sia Destra/secca che Sinistra/umida, non si sceglie anzi, se di scelta può parlarsi, questa è la risultante della predisposizione ovvero della caratteristiche che ognuno, per eriditarietà e non solo, possiede. Sostanzialmente nella Secca si accentua la rinuncia( ad esempio un Eremita), mentre invece nella Umida si porta all'estremo sia le caratteristiche della rinuncia e sia quelle dell'eccesso.
Pertanto anche la Via di Mezzo, sintesi di entrambe, è per certi versi più difficile, in quanto, nella sua percorrenza, si incontrano elementi di entrambe le Vie.
Quello che non riesco a capire, e qui chiedo aiuto, è l'episodio che nel riportare il tuo post ho sotttolineato.
Cosa si intende per fermarsi un momento prima ?
Forse la circostanza che, ad esempio, se c'è una situazione spiacevole che nella percorrenza stiamo vivendo possiamo fare marcia indietro, per l'appunto fermandoci sulla Strada?nonso.gif

griselda 04-02-2007 20.32.29

Mi è capitato di sentir dire:" eh è nato sotto una cattiva stella..."Puo avere qualche valenza, si nasce in un certo modo, ovvero ci si accorge di aver percorso una certa via piuttosto che un altra, di esserci portati, di avere questa indole?
Mi associo alla domanda di Jez ovvero se sei su una via perchè la devi percorrere sino in fondo, per avere un contraccolpo?
Mah chissà se si capisce?

Ray 04-02-2007 23.47.20

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 29498)
Cosa si intende per fermarsi un momento prima ?
Forse la circostanza che, ad esempio, se c'è una situazione spiacevole che nella percorrenza stiamo vivendo possiamo fare marcia indietro, per l'appunto fermandoci sulla Strada?nonso.gif

Rinuncia o indigestione che sia, di frizione si tratta. E' un aumneto dell'energia, della tensione, della temperatura... tramite soffritto, sofferenza, eccesso (anche la rinuncia è un eccesso).

Quando la frizione arriva al culmine che puoi reggere, sei al limite. se insisiti superi il limite... fai un salto, cambi stato, muovi qualcosa... ognuno la vede in modo diverso.

Se non sai che vuoi superare il limite, assumendoti i rischi che comporta, ti fermi un attimo prima... per istinto (di sopravvivienza direi) o per semplice sfinimento. Ti accade anche se lo sai, ma se non lo sai puoi starne certo. E ti fai più male che se avessi insisitito (soprattutto se eri umido..).

Boh, io la vedo così, poi magari Uno ti risponde...

Uno 05-02-2007 00.44.55

Proviamo uno sforzo di immaginazione:
Immaginiamo un binario che gira in tondo come i trenini giocattolo dei bambini e una galleria che incenerisce e fonde ricreando su nuovi stampi.
Sul trenino ci siamo noi dentro dei palloncini di adeguata misura incollati al vagone, attraverso una cannuccia possiamo inspirare aria che possiamo espirare all'interno del palloncino o ancora fuori, la cannuccia non può essere chiusa, se non ad una certa pressione tramite valvola.
Ci siamo?
Ogni volta che aspiriamo aria se decidiamo di soffiarla dentro gonfiamo il palloncino, se la soffiamo fuori (cioè la usiamo nel mondo) il palloncino non si gonfia ma dato che la cannuccia è sempre aperta tra una boccata e l'altra il palloncino si sgonfia potrebbe quasi soffocarci se arriviamo al minimo (ed quello che succede a chi rivolge troppo e solo fuori l'attenzione) o a non riuscire più a prendere in bocca la cannuccia.
Se invece continuiamo a prendere aria da fuori ed immetterla dentro arriviamo ad un punto in cui la valvola si chiude... e con l'ultima aria che abbiamo nei polmoni possiamo far scoppiare il palloncino prima di finire sotto la galleria.

Si capiscono le sostituzioni no?
la ferrovia è la vita
la galleria è la morte
l'aria e la cannuccia sono le vie e le energie...
il palloncino è il non essere liberi, e scoppiarlo è diventare liberi, liberati (e c'è un perchè a questa forma passiva... senza l'aria....)
se che sia via umida o secca ci fermiamo sempre a mezza via, quel tanto che non scoppia e quel tanto che non soffochiamo... rimaniamo dentro il palloncino.

Spero che sia chiaro, modestamente come metafora prende molte cose interessanti oltre quelle che ho scritto.

'ayn soph 05-02-2007 11.52.42

bel paragone indubbiamente, ma si sono toccati vari tasti della tastiera, e alcuni sconfinano in altri argomenti, ad esempio la fonderia che ci ri_fabbrica è una teoria relativa alla reincarnazione o sbaglio?
Ma a prescindere da questo la mia attenzione è andata sul cosiddetto fermarsi a metà strada. Come ci si ferma a metà strada, oppure ci fermiamo o ci fermano?
Secondo me è un insieme di fattori che porta il binario a fermarsi, perchè se seguo il discorso è il binario che si ferma e fa fermare il palloncino con quello dentro, oppure devo arguire che di colpo si salta dal binario (dalla vita) e si resta fermi, ai margini.

Altra cosa è il liberarsi, ma su questo ci vuole ovviamente un'altro trhead dove si specifichi il come liberarsi e da cosa.

Grey Owl 05-02-2007 12.17.24

Mi pare di capire che non e' importante seguire una via piuttosto che un'altra... una volta intrapresa una di queste vie... bisogna cercare di arrivare sino in fondo e non arrestarsi a mezza via...

Come dire... se voglio giungere alla piazza centrale del paese posso prendere Via dell'umidita' o Via della secchezza o Via di mezzo... ma se poi mi fermo o torno indietro non arrivo mai in piazza...

Immagino la via come un vicolo stretto... la si percorre in solitaria... pochi svincoli o magari nessun svincolo... indicazioni sulla via ci sono che indicano "per la piazza di qua"... oppure una mappa della citta' con su scritto "siete qui"...

Il rischio e' sempre quello di girare sempre intorno al centro... sempre alla periferia... anche perche' tutte le vie portano alla piazza posta in alto nel paese... in salita e' ogni via... certo e' che... se fosse facile arrivare al centro della citta'... in tanti affollerebbero la piazza...

Esiste un naturale freno al percorrere la via... la chiamo salita... non fosse per la zavorra che portiamo addosso... ma anche se camminassimo senza zavorra... rimarrebbe arduo il cammino... questo perche' non e' "naturale" per l'uomo raggiungere ed oltrepassare i confini della sua naturale "conoscenza"...

Credo sia un punto interessante comprendere che l'umanita' non possa comprendere oltre un certo limite... mentre il singolo uomo, lavorando con incessante impegno, possa oltrepassare questo limite...

jezebelius 05-02-2007 15.56.18

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29511)
Proviamo uno sforzo di immaginazione:
Immaginiamo un binario che gira in tondo come i trenini giocattolo dei bambini e una galleria che incenerisce e fonde ricreando su nuovi stampi.
Sul trenino ci siamo noi dentro dei palloncini di adeguata misura incollati al vagone, attraverso una cannuccia possiamo inspirare aria che possiamo espirare all'interno del palloncino o ancora fuori, la cannuccia non può essere chiusa, se non ad una certa pressione tramite valvola.
Ci siamo?
Ogni volta che aspiriamo aria se decidiamo di soffiarla dentro gonfiamo il palloncino, se la soffiamo fuori (cioè la usiamo nel mondo) il palloncino non si gonfia ma dato che la cannuccia è sempre aperta tra una boccata e l'altra il palloncino si sgonfia potrebbe quasi soffocarci se arriviamo al minimo (ed quello che succede a chi rivolge troppo e solo fuori l'attenzione) o a non riuscire più a prendere in bocca la cannuccia.
Se invece continuiamo a prendere aria da fuori ed immetterla dentro arriviamo ad un punto in cui la valvola si chiude... e con l'ultima aria che abbiamo nei polmoni possiamo far scoppiare il palloncino prima di finire sotto la galleria.

Si capiscono le sostituzioni no?
la ferrovia è la vita
la galleria è la morte
l'aria e la cannuccia sono le vie e le energie...
il palloncino è il non essere liberi, e scoppiarlo è diventare liberi, liberati (e c'è un perchè a questa forma passiva... senza l'aria....)
se che sia via umida o secca ci fermiamo sempre a mezza via, quel tanto che non scoppia e quel tanto che non soffochiamo... rimaniamo dentro il palloncino.

Seguo con attenzione l'esempio e cerco di carpirne le parti importanti.
Insomma il treno scorre sul binario della vita ed il treno stesso fornisce la " base " sulla quale posizionare i palloncini e cioè noi.
Il palloncino può sia gonfiarsi, e riuscire così a racchiudere l'aria, quindi l'energia, necessaria a che si gonfi oppure può essere solo " passivo" permettendo, di conseguenza, all'aria di non rimanere "bloccata". Nel primo caso si segue una via nel secondo, almeno, non necessariamente.
Il palloncino se " sfrutta " questa energia svolge il lavoro, al quale naturalmente è gia predisposto, altrimenti svolge la sua funzione di passaggio e di " semplice circolo " dell'aria stessa.

Le energie dunque, che il palloncino ha assorbito tramite la cannuccia, ossia la via di Percorrenza, e che gli hanno permesso di gonfiarsi sino ad un certo punto, oltre il quale non è possibile andare a causa della valvola di sicurezza, per l'appunto sono ostacolate da questa valvola in maniera tale che non escono liberate, se non poco prima di arrivare nella galleria.
Insomma questa valvola funziona come circuito di sicurezza che si attiva per pressione e che ci permette da un lato, di contenere l' energia che si è assorbita fino a quando non è arrivato il momento di liberarla e di liberarci e dall'altro di tenerla per fare un certo tipo di lavoro, in questo senso su noi stessi.
La valvola in pratica funge da ostacolo permettendo così la non liberazione dell'energia, ad esempio in un momento che non sia solo quello dell'approssimarsi alla galleria.
L'attenzione in questo caso permette di racchiudere o non l'aria, giacchè se la si sposta troppo verso l'esterno l'energia tende a non rimanere bloccata, al contrario gonfia il palloncino che proprio per la valvola non si gonfierà se non fino al momento della chiusura della valvola che non permette più l'assorbimento.
Ora una Via, sia Secca e sia Umida o di Mezzo, è inserita all'interno di questo sistema tant'è che la sua percorrenza permette l'ulteriore collegamento/passaggio alla energia, in questo caso l'aria del palloncino attraverso la cannucccia, che verrà assorbita. Le energie insomma alle quali si attinge, date dalla Percorrenza, possono riempirmi fino ad un certo punto, che in questo caso presumo sia soggettivo visto che non tutti entrano in galleria allo stesso tempo, oltre il quale si aspetta la possibilità di fare scoppiare e liberare tutto ciò che si è assorbito nel palloncino.
Quindi " fermarsi un momento prima" altro non è che il percorrere una Via che ci permetta di assorbire sino a quel punto .
Se questo è esatto la Via di Mezzo è quella più veloce per arrivare a quel punto di rottura o scoppio.
Mi chiedevo però: possono ad esempio essere " seguite " più Vie?
Mi spiego meglio.
Prendiamo ad esempio la Via di Mezzo.
Questa è la Sintesi delle altre due e che, per questo, non permette alcuno spazio di manovra. E' gia di per se veloce, permettendo cosi un rapido assorbiomento delle energie che servono; da questo presumo che sia impossibile camminare sia su quella di Mezzo che su quella Umida o Secca al fine di accellerare, ancora di più, l'assorbimento. Ci pensavo in quanto, ad esempio ci sono molti che contemporaneamente appartengono a più Ordini, insomma a più correnti che suppongo però siano espressioni di quella Via, anche se con forme diverse.

Uno 05-02-2007 17.22.03

Citazione:

Originalmente inviato da 'ayn soph (Messaggio 29515)
bel paragone indubbiamente, ma si sono toccati vari tasti della tastiera, e alcuni sconfinano in altri argomenti, ad esempio la fonderia che ci ri_fabbrica è una teoria relativa alla reincarnazione o sbaglio?
Ma a prescindere da questo la mia attenzione è andata sul cosiddetto fermarsi a metà strada. Come ci si ferma a metà strada, oppure ci fermiamo o ci fermano?
Secondo me è un insieme di fattori che porta il binario a fermarsi, perchè se seguo il discorso è il binario che si ferma e fa fermare il palloncino con quello dentro, oppure devo arguire che di colpo si salta dal binario (dalla vita) e si resta fermi, ai margini.

Altra cosa è il liberarsi, ma su questo ci vuole ovviamente un'altro trhead dove si specifichi il come liberarsi e da cosa.

No non parlo di reincarnazione... o per lo meno non come passa oggi.... quello di noi che entra con il palloncino si fonde e con la stessa sostanza nasce qualcosa di nuovo, quindi non re.-incarnazione , ma "semplice" incarnazione, quel "noi" è perso in un certo senso... in un'altro sopravvive.
Il binario = vita ovviamente intendendo ciò che comunemente viene considerata vita... se ci si libera del palloncino si sta lo stesso sul vagone fino alla fornace e poi... andiamo fuori argomento come giustamente facevi notare
Molto arguta invece l'osservazione sul se ci fermiamo o ci fermano... direi parafrasando il gergo assicurativo stradale: concorso di colpa.
L' aria che può gonfiare il palloncino è la stessa che gli fa pressione esternamente... quindi una pressione esterna cerca di impedirci di gonfiarlo, la stessa può essere sfruttata per essere liberati.
Per questo sapere che esiste bianco e nero va bene, agire nel bianco va bene, ma bisogna saper usare pure il nero... perchè ad un'altro punto di osservazione sono la stessa cosa...

Uno 05-02-2007 17.26.20

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 29518)

Credo sia un punto interessante comprendere che l'umanita' non possa comprendere oltre un certo limite... mentre il singolo uomo, lavorando con incessante impegno, possa oltrepassare questo limite...

Condivido (anche il resto) ma specifico che da solo puoi arrivare fino al limite, per superarlo serve "l'unione fa la forza"....
Unione.... perchè poi so che qualcuno capisce male... poi che all'interno dell'Unione qualcuno passa e altri lo stesso si fermano per quanto gli tendi una mano fa parte dei misteri del creato...

Uno 05-02-2007 17.33.24

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 29532)
Ci pensavo in quanto, ad esempio ci sono molti che contemporaneamente appartengono a più Ordini, insomma a più correnti che suppongo però siano espressioni di quella Via, anche se con forme diverse.

Teoricamente è possibile, se parliamo di veri Ordini, vere Vie etc e se ne siamo capaci.... in realtà credo che ben pochi ne sarebbero in grado almeno fino ad un certo punto.....

Se sai guidare che tu prenda in mano una cinquecento, un ferrari, addirittura un furgone o un pulman (se sai guidare realmente, magari vai più piano ma vai) vai... ma se stai imparando e a scuola guida fai 10 minuti con la cinquecento. poi neanche se partito quasi ti fermi e monti sul camion etc etc

Bisogna tenere presente che tutte le vie sono oggi incomplete a meno che non si trovi qualche depositario quindi in apparenza due vere Vie potrebbero sembrare opposte, in realtà ad una è rimasto alla luce del sole un lato e all'altra il lato opposto... bisognerebbe essere proprio bravini per integrare due cose che ci sembrano opposte senza sapere dove si dovrebbe andare a finire....

RedWitch 05-02-2007 18.07.32

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29535)
No non parlo di reincarnazione... o per lo meno non come passa oggi.... quello di noi che entra con il palloncino si fonde e con la stessa sostanza nasce qualcosa di nuovo, quindi non re.-incarnazione , ma "semplice" incarnazione, quel "noi" è perso in un certo senso... in un'altro sopravvive.
Il binario = vita ovviamente intendendo ciò che comunemente viene considerata vita... se ci si libera del palloncino si sta lo stesso sul vagone fino alla fornace e poi... andiamo fuori argomento come giustamente facevi notare
Molto arguta invece l'osservazione sul se ci fermiamo o ci fermano... direi parafrasando il gergo assicurativo stradale: concorso di colpa.
L' aria che può gonfiare il palloncino è la stessa che gli fa pressione esternamente... quindi una pressione esterna cerca di impedirci di gonfiarlo, la stessa può essere sfruttata per essere liberati.
Per questo sapere che esiste bianco e nero va bene, agire nel bianco va bene, ma bisogna saper usare pure il nero... perchè ad un'altro punto di osservazione sono la stessa cosa...

Dunque.. se noi non facciamo scoppiare il palloncino prima di entrare in galleria, la sostanza (noi) non andrà persa, ma "utilizzata" per altro.. un altro individuo con qualcosa di noi (ma non noi)..
Quindi la cosa che dovremmo fare sarebbe riuscire ad imparare ad usare la pressione esterna.. in modo da usarla e non esserne usati. Questa pressione potrebbe essere quello che abbiamo visto nelle avversità?

jezebelius 06-02-2007 02.21.59

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 28649)
una volta che attraverso la radio o dal vivo ho ascoltato sufficienti suoni, la mia mente è in grado di riprodurre prima e poi crearne di nuovi, prima nuove combinazioni di quelli ascoltati poi qualcosa di realmente unico (per quanto le note siano sempre e solo 7), mi chiederei perchè pretenderei di passare direttamente a questo stadio senza mai aver sentito un suono semplice...... potrebbe accadere "casualmente" come ho scritto, una via naturale... ma quel casualmente presuppone che si siano già esplorate tutte le variabili e che ci rimane solo di fare il salto... le Vie "codificate" servono solo per aiutare ad esplorare le altre variabili in maniera più veloce possibile.

Poichè non ho capito la parte in neretto posso avere delucidazioni?

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29537)
Teoricamente è possibile, se parliamo di veri Ordini, vere Vie etc e se ne siamo capaci.... in realtà credo che ben pochi ne sarebbero in grado almeno fino ad un certo punto.....

Se sai guidare che tu prenda in mano una cinquecento, un ferrari, addirittura un furgone o un pulman (se sai guidare realmente, magari vai più piano ma vai) vai... ma se stai imparando e a scuola guida fai 10 minuti con la cinquecento. poi neanche se partito quasi ti fermi e monti sul camion etc etc

Bisogna tenere presente che tutte le vie sono oggi incomplete a meno che non si trovi qualche depositario quindi in apparenza due vere Vie potrebbero sembrare opposte, in realtà ad una è rimasto alla luce del sole un lato e all'altra il lato opposto... bisognerebbe essere proprio bravini per integrare due cose che ci sembrano opposte senza sapere dove si dovrebbe andare a finire....

Insomma stiamo dicendo che per potere complementare una Via duplice, che potrebbe essere in sostanza una sola ma con una parte " in chiaro " ed una che è rimasta " oscura", bisogna essere bravini. Questo " bravini" ad ogni modo mi pare che abbia, comunque, a che fare con la predisposizione di cui sopra o mi sbaglio? Insomma anche la capacità di equilibrare tra due " possibili " Vie risiede nella interiorità dell'Allievo, che anche essendo Maestro, in ogni caso, è a sua volta Allievo di qualcuno che è al di sopra di lui.
Tornando ai " veri " Ordini e vere Vie.
Quando dici che teoricamente si potrebbe seguire, da parte di taluni sia appartenendo ad un Ordine e sia, contemporaneamente, ad un altro, intendi per caso fare riferimento anche alla possibilità che questo modo di " seguire" è più per temporeggiare, che so per partecipare alla vita di due o più Ordini al tempo stesso che non invece proseguire, posto che si possa, più spediti sulla Via? Come dire una forma di ego però più elevato tuttavia mascherato?
Nell'articolo si è parlato, poi, della Scuola come disciplina. Insomma seguendo una Scuola, posto che questa sia tale appunto con la " S " maiuscola, questa indirizza su di una Via, per evitare, come dicevamo poco più su, di fermarsi poco prima. In altre parole porta, o meglio ci sprona visto che poi dipende dal singolo, a fare fino all'eccesso e non fermarsi poichè altrimenti un lavoro non fatto o peggio non portato a termine potrebbe non " dare " i risultati per i quali si è lavorato. Ecco anche l'esigenza nonchè la necessità di stare si su una Via ma non da soli poichè potrebbe rischiarsi di rimanere fermi nella illusione di essere arrivati chissa dove.
Una Scuola, a questo punto mi vien da pensare, la si "sceglie" ( passatemi il termine anche se la scelta avviene all'inverso e per dinamiche che rispecchiano in un qualche modo un Piano per quel soggetto ma sempre, mi pare di capire, da circostanze che promanano dal soggetto ) per le caratteristiche intrinseche dell'individuo. come dire...in me prevale la rinuncia, pertanto, in maniera semplicistica, prediligerò quelle Scuole che indirizzano alla mano Destra?

Grey Owl 07-02-2007 10.48.25

La domanda della discussione e'... Quale Via?...

Forse sarebbe meglio farsi prima questa domanda...
Chi percorre la via?...

Prima di percorrere una via bisognerebbe farsi queste domande...
Che scolaro sono?...
Dove mi trovo ora?...
Perche' voglio percorre la Via?...
Da quale scuola sono arrivato?...

I portoni della Scuola sono sempre aperti... non si tratta di scuola dell'obbligo...

Si puo' presentare la domanda d'iscrizione a varie scuole...
Scuola della via dell'umidita'...
Scuola della via secca...
Scuola della via di mezzo...

Davanti al modulo d'iscrizione alla scuola lo scolaro si trova in difficolta' sullo spuntare le caselle... SI/NO/Forse?

Ricordo quando decisi il percorso formativo da intraprendere dopo le medie... affascinato da una e dall'altra scuola... paturnie e riflessioni... poi la decisione... che fu' mia e solo mia...

Parlare di Vie/Scuole va' bene... ma rimane un parlarne... le decisioni nascono da riflessioni... prese di coscienza... predisposizioni... ricordo che decisi la scuola superiore una sera... dopo un periodo di tensione... di caricamento...
Letture di opuscoli... impressioni di me da grande... consigli dotti da adulti convinti... genitori in attesa...
Tutti mi dicevano... se studi X sarai riverito... hai una predisposizione per l'Y... oggi va' per la maggiore i Z... ed ancora... fai la scuola F cosi' rimaniamo insieme... pressione dall'esterno e dall'interno... una crescente tensione... un momento importante... cosi' lo percepivo...
Quella sera in me avvenne un cambio... il giorno seguente sapevo che scuola avrei frequentato.

Quale Via/Scuola dunque?...

jezebelius 07-02-2007 18.26.24

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 29605)
La domanda della discussione e'... Quale Via?...

Forse sarebbe meglio farsi prima questa domanda...
Chi percorre la via?...

Prima di percorrere una via bisognerebbe farsi queste domande...
Che scolaro sono?...
Dove mi trovo ora?...
Perche' voglio percorre la Via?...
Da quale scuola sono arrivato?...

I portoni della Scuola sono sempre aperti... non si tratta di scuola dell'obbligo...

Si puo' presentare la domanda d'iscrizione a varie scuole...
Scuola della via dell'umidita'...
Scuola della via secca...
Scuola della via di mezzo...

Ricordo quando decisi il percorso formativo da intraprendere dopo le medie... affascinato da una e dall'altra scuola... paturnie e riflessioni... poi la decisione... che fu' mia e solo mia...

Parlare di Vie/Scuole va' bene... ma rimane un parlarne... le decisioni nascono da riflessioni... prese di coscienza... predisposizioni... ricordo che decisi la scuola superiore una sera... dopo un periodo di tensione... di caricamento...
Letture di opuscoli... impressioni di me da grande... consigli dotti da adulti convinti... genitori in attesa...
Tutti mi dicevano... se studi X sarai riverito... hai una predisposizione per l'Y... oggi va' per la maggiore i Z... ed ancora... fai la scuola F cosi' rimaniamo insieme... pressione dall'esterno e dall'interno... una crescente tensione... un momento importante... cosi' lo percepivo...
Quella sera in me avvenne un cambio... il giorno seguente sapevo che scuola avrei frequentato.

Quale Via/Scuola dunque?...

Cerco di rispondere per quanto mi è possibile.
Secondo me la domanda che poni è esatta. Quale Via? ma prima ancora: Dove sono ora?
E' ovvio che, dal mio punto di vista, percorrere una Via è per cosi dire l'ultimizzazione di un processso che hai descritto in maniera sintetica. Per questo lo lascio un attimo da parte dedicandomi al: Dove mi trovo?
Questo secondo me è "l'ingresso" nel terreno di un ragionamento che si fa, e che deve secondo me essere sempre vivo, in se stessi. Il "dove mi trovo" assieme al " Chi Sono ", ovvero il fatto stesso di domandarselo, gia è un passo probabilmente, visto che non potresti fare questa domanda se, almeno, in te non fosse viva quella voglia di modificare ciò che non si conosce, in altri termini modificare cosa. Come dire...la domanda è solo un pretesto, poichè il cambiamento è gia attivato: si tratta di scoprirlo.
Altro quesito: Da quale Scuola sono arrivato?
Non credo che si tratti di Scuola intendendo per tale una sorta di disciplina che può trovarsi in un Ordine o altro, insomma un "metodo di studio" che può essereci dato, quanto invece una Scuola interiore, alle volte con o senza metodo, che fino ad un certo punto, prima di arrivare a " bussare " ha ulteriormente definito, col cambiamento, noi stessi.
La Scuola che in me si trova a questo punto altro non è che una maggiore definizione, poi bisogna vedere secondo me in quale direzione, delle mie capacità intrinseche e grazie a queste " sento" di bussare o meno.
Perchè voglio percorrere una Via?
Non credo, anche in questo caso, che si tratti di voglia ma più che altro una specie di " mancanza". Sicuramente chi gia si trova, perchè predisposto, ad un certo livello, capace quindi di fare da se, ma abbiamo visto che da soli non si va da nessuna parte, avrà da percorrere una Via che è "strutturata" per lui. In sintesi è lui che dovrà conformarsi ad essa, non, al contrario, la Via a lui.
Chi, generalizzando il discorso, si trova a scegliere( poi bisogna vedere in che modalità si sceglie) non lo fa perchè vuole andare, ad esempio, al classico o allo scientifico o al tecnico industriale, ma lo farà in conseguenza di quella mancanza che " sente " di dover riempire.
Chi percorre la Via?
Credo che la percorra chi possiede determinate capacità, anche definite/scoperte dalle domande che si pone, che gli possono permettere, assieme alla volontà di adeguarsi al tipo di Via che è la risposta, a questo punto, alle sue attitudini.
Percorre una Via chi, secondo me, possiede quelle caratteristiche oggettive che ad un occhio meno attento potrebbero risultare come caratteristica eleitaria per l'ingresso da qualche parte; sicuramente insomma per fare parte di un Insieme, di una Catena. Caratteristiche che potenzialmente tutti hanno ma che non tutti, all'inverso, definiscono in questo senso.

Uno 09-02-2007 13.22.12

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 29605)
La domanda della discussione e'... Quale Via?...

Forse sarebbe meglio farsi prima questa domanda...
Chi percorre la via?...

Prima di percorrere una via bisognerebbe farsi queste domande...
Che scolaro sono?...
Dove mi trovo ora?...
Perche' voglio percorre la Via?...
Da quale scuola sono arrivato?...

I portoni della Scuola sono sempre aperti... non si tratta di scuola dell'obbligo...

Si puo' presentare la domanda d'iscrizione a varie scuole...
Scuola della via dell'umidita'...
Scuola della via secca...
Scuola della via di mezzo...

Come nella scuola "normale" le predisposizioni hanno un ruolo fondamentale, ripeto in parte qualcosa detto da Jez ma voglio porre l'accento su alcuni particolari
Posso essere portato per l'astronomia ma avere un padre medico che mi spinge verso medicina perchè è lui un medico o perchè avrebbe desiderato esserlo. Un buon genitore dovrebbe spingere il figlio verso ciò che lo realizza, ma spesso questi genitori non sono in grado neanche di sapere cosa realizzerebbe se stessi.
Questo per dire che sebbene una certa scelta scaturisce da dentro, cioè se volessimo sapremmo quello che fa per noi, nella realtà pochi hanno le idee ben chiare... perchè la ruota è sempre la stessa: per scegliere ciò che è meglio per me, dovrei conoscermi bene, per conoscermi bene dovrei fare le scelte che sono più produttive per me.... quindi tranne rari casi ed occasioni un occhio al di fuori che sia realmente oggettivo, aiuta.
Lo so che è un discorso che troverà resistenze.... "io voglio scegliere da solo" e allora scegli, perchè ti poni il problema? (non mi sto riferendo a Gufetto)
Forse te lo poni perchè in fondo in fondo da qualche parte sai che una scelta importante la si può fare poche volte nella vita, a volte c'è il tempo per farne una sola.... ingiusto? Forse agli occhi della nostra piccola personalità.


Citazione:

Quale Via/Scuola dunque?...
Posso dire che per noi occidentali
all'900x 1000 la via secca è la migliore,
al 99x 1000 la via umida può andar bene,
l'1 x 1000 sono in grado di percorrere la via di mezzo....

ma questo significa poco lo stesso

Kael 10-02-2007 13.53.15

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29511)
Proviamo uno sforzo di immaginazione:
Immaginiamo un binario che gira in tondo come i trenini giocattolo dei bambini e una galleria che incenerisce e fonde ricreando su nuovi stampi.
Sul trenino ci siamo noi dentro dei palloncini di adeguata misura incollati al vagone, attraverso una cannuccia possiamo inspirare aria che possiamo espirare all'interno del palloncino o ancora fuori, la cannuccia non può essere chiusa, se non ad una certa pressione tramite valvola.
Ci siamo?
Ogni volta che aspiriamo aria se decidiamo di soffiarla dentro gonfiamo il palloncino, se la soffiamo fuori (cioè la usiamo nel mondo) il palloncino non si gonfia ma dato che la cannuccia è sempre aperta tra una boccata e l'altra il palloncino si sgonfia potrebbe quasi soffocarci se arriviamo al minimo (ed quello che succede a chi rivolge troppo e solo fuori l'attenzione) o a non riuscire più a prendere in bocca la cannuccia.
Se invece continuiamo a prendere aria da fuori ed immetterla dentro arriviamo ad un punto in cui la valvola si chiude... e con l'ultima aria che abbiamo nei polmoni possiamo far scoppiare il palloncino prima di finire sotto la galleria.

Si capiscono le sostituzioni no?
la ferrovia è la vita
la galleria è la morte
l'aria e la cannuccia sono le vie e le energie...
il palloncino è il non essere liberi, e scoppiarlo è diventare liberi, liberati (e c'è un perchè a questa forma passiva... senza l'aria....)
se che sia via umida o secca ci fermiamo sempre a mezza via, quel tanto che non scoppia e quel tanto che non soffochiamo... rimaniamo dentro il palloncino.

Spero che sia chiaro, modestamente come metafora prende molte cose interessanti oltre quelle che ho scritto.

E' parecchio interessante questa visione.
Dobbiamo "scoppiare", il chè è l'esatto contrario di quello che molte filosofie moderne orientalistiche dicono, e cioè di non fare nulla per "comprimerci", ma anzi insegnano a soffiare l'aria fuori...
La cannuccia è la via, ed è decisamente importante avere una cannuccia di buona portata piuttosto che stretta, altrimenti per quanto ardentemente inspiri, se hai una cannuccia che "porta" poca aria, può non bastare una vita... Del resto, c'è anche la contropartita: con la cannuccia larga, se non stai attento, può essere anche maggiore l'aria che fuoriesce dal palloncino, sgonfiandolo... Quindi dare una cannuccia del genere a chi non sa espirare "dentro" il palloncino, sarebbe deleterio...
Ognuno dunque si trova a percorrere la sua via in base a quello che è in quel momento.

Domande: si può cambiare cannuccia durante il viaggio?
Il pallocino esattamente cosa rappresenta? E ancora, di che materiale è fatto?

jezebelius 11-02-2007 23.38.13

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 29788)

Domande: si può cambiare cannuccia durante il viaggio?
Il pallocino esattamente cosa rappresenta? E ancora, di che materiale è fatto?

Mia personale visione.
Credo che il palloncino sia abbastanza elastico da potere permettere la dilatazione-estensione o la compressione.
Sostanzialmente il palloncino potrebbe rappresentare la " sacca" all'interno della quale le informazioni, raccolte o non raccolte grazie ad un tipo di cannuccia, vengono assimilate per poi, successivamente, essere utilizzate in futuro, non da noi in quanto personalità ma come dice Red da colui che " possiede" le nostre caratteristiche: informazioni potenziali che possono esprimere il loro potenziale o no in conseguenza dell'adozione della cannuccia da parte del palloncino.
Va da se che ritorna ciò che hai detto sul tipo di cannuccia: se è troppo larga potrebbe permettere la fuori uscita delle informazioni/aria, se è troppo stretta potrebbe non farle/a entrare.
A questo punto ecco la domanda se si può cambiare cannuccia durante il viaggio.
Beh..secondo me questa potrebbe variare col variare delle esigenze/necessità dell'individuo.
Mettiamo il caso che sto utilizzando un certo tipo di cannuccia che mi permette, o mi ha permesso, di potere esprimere le potenzialità che ho. Se mi accorgo( e qui dovrei appunto conoscermi bene, anzi meglio di quel che credo) che la elasticità del palloncino potrebbe essere maggiore ma la cannuccia, che sto utilizzando ora, non me lo permette è ovvio che dovrò cambiarla stando attento però a non cambiarla con una che potrebbe essere ancora di più limitante( per l'aria) o, al contrario, essere più larga e quindi permettere la fuoriuscita di ciò che ho raccolto fino a quel momento.

manisha 04-03-2007 12.13.44

urrà.. ce l'ho fatta!!! ti ho letto .. una prima volta, la seconda e la terza alla prox.. ho colto un punto importante (per me, ovvio) "il docente dovrebbe prima aver esercitato ciò che insegna e fare questo (insegnare) in età avanzata.." ecco il discorso che mi sto facendo.. Quanti di noi (loro) lasciano sedare l'esperienza?? ad acluni accade in fare naturale e non se lo sanno spiegare.. altri partono in quarta.. chissà.. ;-).. E' stato un piacere leggerti.. manisha



Nota di Uno: questo era inserito come commento sull'articolo, perchè non c'era il link a questa discussione, l'ho spostato per renderlo più fruibile e discutibile

Uno 05-03-2007 13.01.33

Grazie per il "piacere"

Questo che dici accadeva già ai tempi di non internet ma moderni, da quando l'informazione (per quanto frammentaria ed imprecisa) ha iniziato ad uscire alla luce del sole, molti dopo aver compreso (o creduto di aver) qualcosina partono in quarta... con internet la cosa si è amplificata, dal vivo... nel quotidiano un pò di pudore blocca almeno le persone che sono inserite in contesti sociali, ma qui un nick e via... tutti maestri.
In questo senso la scuole, gli ordini e le tradizioni portate avanti con un certo rigore aiutano, mantengono profili bassi e stimolano a sperimentare su se stessi prima di voler evangelizzare il mondo.
Questo viene spesso preso come un modo per mantenere il potere da parte di questi gruppi, è vero ma dipende il modo e il perchè. Tenere un potere è corretto quando questo potere è messo a disposizione della massa, senza questo potere non è possibile avere un'influenza positiva su chi si avvicina, diverso è se questo potere viene esercitato fine a se stesso.
So già che termini come "profili bassi" e "influenze positive" non piacciono a chi pensa di potere ottenere la libertà subito ed immediatamente senza fare nulla, poi a volte ci si accorge che comunque qualche influenza la si riceve sempre e comunque... a questo punto sarebbe meglio una positiva no?

Carlotta 26-06-2007 20.10.43

qualcuno potrebbe documentarmi sulle pratiche barbare dei monaci buddisti? grazie.

Uno 27-06-2007 23.56.12

Ho spostato questo sopra di Carlotta messo come commento perchè sto ancora decidendo come organizzare meglio i commenti.

Veniamo alla domanda:
Ho usato la parola "barbare" riferita a pratiche del buddismo tibetano (ma non v'è religione , tradizione e filosofia che non ne abbia, basta pensare alle "nostre" processioni dove alcuni invasati, non in senso dispregiativo, si flagellano e bucano con chiodi lavando le strade con il sangue) intendendo una cosa lontana dal nostro modo moderno di vedere, la parola barbaro in origine era qualcosa simile a "incomprensibile" poi con il tempo ha assunto toni negativi.
Entrando (poco) nel discorso vi sono pratiche di magia tibetana che ai nostri occhi non sono un bello spettacolo, rituali che prevedono uso di lame, sangue e altro, non entro nei particolari per evidenti motivi, oltre al fatto che più che soddisfare una curiosità non farei.
Il sistema di caste induista poi è solo un pò ristrutturato, ma esiste anche in questa cultura... del resto la base del buddismo è pur sempre l'induismo all'origine.
Inoltre oggi si sa anche fuori degli ambienti esoterici di alcuni "strani" traffici del tibet con il nazismo e stragi fatte in quei periodi... ripeto non li giudico, ne comprendo anche motivazioni e scopi ma non condivido.
L'esempio nell'articolo era per dire che oggi molti si lasciano attrarre da queste filosofie che oggi sono tolleranti e pacifiste ma hanno pure sempre le loro turbolenze come tutte le tradizioni... e ad un certo livello esigono sacrifici o compromessi forse non adatti alla nostra costituzione.
:C:

jezebelius 28-06-2007 00.22.13

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 35376)
L'esempio nell'articolo era per dire che oggi molti si lasciano attrarre da queste filosofie che oggi sono tolleranti e pacifiste ma hanno pure sempre le loro turbolenze come tutte le tradizioni... e ad un certo livello esigono sacrifici o compromessi forse non adatti alla nostra costituzione.
:C:

leggo.gifCostituzione "occidentale" quindi?

Si può dire che si è in presenza di una Scuola Orientale ed una Scuola Occidentale e che l'una non può essere seguita per tutto il Percorso, se non fino ad un certo punto, da chi possiede appunto una costituzione differente, abbandonandola per l'altra e viceversa?nonso.gif

Uno 28-06-2007 00.47.24

Si possiamo proprio dirlo, fino ad un certo livello al limite una vale l'altra, ad un livello medio/elevato ci sono contingenze strutturali che non dico impediscano nel caso di una scelta sbagliata ma rallentano, impediscono alcuni salti... andando avanti nei percorsi c'è una sorta di riunificazione, i concetti sono gli stessi, le pratiche idem anche se cambiano nome e forma.
Tant'è che un Maestro che abbia diritto a tale M maiuscola eviterebbe o metterebbe in guardia da tali "problemi". Poi ci sono casi e casi, se io sono occidentale e capito in oriente e trovo il Mio Maestro sopporterò qualche disagio o problema ma andrò avanti lo stesso.

Paradossalmente quello che scarseggia in giro è già il "livello medio". Molta gente inizia un percorso e ci mette impegno, quando dovrebbe fare un piccolo saltino e cambiare marcia si trova davanti insegnanti che non hanno alba e che immobilizzano, anche con un pizzico di paura del sorpasso.
Carico da 11 poi quando chi ha iniziato un percorso base dopo pochi mesi e qualche libro è convinto di aver capito tutto ed essere arrivato da qualche parte, unito alla mancanza di guide da "livello medio" c'è un vero e proprio freno a mano... e anche frequenti cadute in bigottismo e evangelizzazioni selvagge.

jezebelius 09-10-2007 16.24.50

Credo che sia inutile fare una ricapitolazione di quanto è stato gia detto anche se, a tratti, potrebbe tornare utile.
Nel caso si potrebbe rileggere e vedere, in ciò che è stato scritto pur sicuro che l'argomento è inesauribile nei suoi punti, se c'è qualcosa in particolare che attira e di questo approfondirne gli aspetti.
Quello di cui invece volevo fare una piccola introduzione riguarda nuovamente le Scuole.
Si è detto, insomma, che esistono Scuole e scuole.
Le prime mantengono " profili bassi" ( approfitto per chiedere un esempio in questo senso....si tratta forse di mantenere " entro " un certo ambito/confine/limite quella potenzialità, e dunque svilupparla, che altrimenti potrebbe prendere altre vie come per esempio l'evangelizzazione selvaggia o anche una sorta di fondamentalismo?).
Le seconde fuorviano e parlarne adesso credo che mi porti lontano dal discorso; si può dire però che anche queste hanno una utilità anche se indiretta ( come tutto...servono anche queste ).
La Scuola insomma, può essere definita come emanazione della Tradizione Primordiale.
Tale Scuola sarà Depositaria dei Misteri ( quelli che oggi fanno gola a molti ) e le forme con le quali opera, stavo pensando, rispecchiano da un lato la conformazione di queste, ed in primis della Scuola stessa, in relazione al tempo ed al periodo in cui questo Deposito Tradizionale si manifesta, per l'appunto, attraverso la forma dell'Organizzazione.
Ad esempio vi sarà una Organizzazione/Scuola Occidentale ed una Orientale, e in entrambi i casi, si potrà dire che, sia una che l'altra, sono emanazione della Fonte Primordiale conformata però al tempo ed al luogo.
Dall'altro lato però proprio perchè stiamo parlando di " livelli" di Lavoro, di Comprensione etc o almeno se ne è fatto cenno forse indirettamente ( ad esempio primo fra tanti è quello per cui non tutti coloro che Appartengono o quanto meno partecipano ai Lavori di queste Organizzazioni riusciranno a raggiungere un livello che si possa definire medesimo/standard per tutti; ne consegue che vi sarà sicuramente una distinzione, come avviene nelle aziende tanto per fare un esempio, dove è presente oltre al direttore ed i dipendenti anche una mansione superiore a quella del direttore o inferiore a quella del dipendente) si può dire che vi potrà essere una sorta di gerarchia anche in ciò che riguarda le cose Spirituali.
Si è detto più su che un Maestro sarà tale per un Gruppo di Allievi ma questo, a sua volta, potrà essere Allievo di qualcun altro.
Ecco in sintesi, per questo verso, si definiscono ruoli( nel senso più ampio del termine ovviamente) i quali potranno essere portati, ad altro livello, anche nella definizione tra e di di una Scuola.
Mi spiego meglio, perchè non sono sicuro che si capisce.
Per una serie di motivi arrivo a bussare ad una Scuola ( con bussare, come detto più su, intendo l'aver attivato determinate dinamiche sempre in conformazione ad un Piano ). Ora questa Scuola avrà al suo interno, come tutte mi pare di capire, chi svolge " Lavori".
A tali Lavori sarà fornito l'accesso, sia per il novizio, e quindi parliamo di ambito Essoterico, e sia per colui che ha superato/compreso detrminati Misteri che gli permetteranno di partecipare ad un Gruppo più ristretto definibile Esoterico.
Volevo chiedere: visto che in Occidente come in Oriente vi sono queste Organizzazioni le quali suddividono il Lavoro in ambito Essoterico ed Esoterico, si può dire la stessa cosa per le Scuole ?
Vale a dire la richiesta è se esiste una Scuola X ( la quale pur avendo ambiti di lavoro come sopra detto) si presenta ( lo so..non è il termine corretto ma potrebbe rendere ) come Depositaria della Tradizione, essendolo di fatto, ma ad un "livello " superficiale e se la Scuola Y Continua quello Stesso Lavoro in un Gruppo più ristretto - quindi un'altra Scuola - ma nella parte Esoterica?
A questo punto....continuo la mia elucubrazione dicendo: E' vero che esistono Scuole che ai profani possono apparire Detentrici di una Tradizione ( sono ottimista lo so...ma è per fare un esempio ), però vi possono essere Organizzazioni che, pur non manifestando nel mondo reale questa " gerarchia di compiti" sono comunque Detentrici della Tradizione? Ed ancora, se esistono a che Livello operano, nel senso...attribuiscono Linee Guida - sempre in conformazione di un Piano Superiore - per e nei confronti di altre Scuole gerarchicamente inferiori ( ossia essoteriche rispetto alle prime)?

Ray 09-10-2007 21.41.38

Non ho capito la domanda...




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