Provare
Chi? A chi? Come e perchè?
il provare che viene spesso usato oggi equivale a dimostrare.. si chiede ad altri di provarci... dimostrarci... la seconda "di mostrarci" può riuscire se vogliamo stare attenti (e ovviamente se chi ci deve dimostrare sa di cosa parla) ma la prima.... chi può fare una prova per un altro? A livello giuridico si fa... l'investigatore trova le prove, cioè fa le prove di come possono essere andate le cose e poi le espone alla giuria che decide se accettarle o meno, c'è un giudice però.... e che deve emettere sentenza per una terza persona. Se io chiedessi a qualcuno una prova, se mi accontentassi di una prova datami da qualcuno, per quanto illustre sia, sarei un credente... non è male, intanto credendo posso pormi il problema, la domanda ed iniziare un percorso, ma se mi fermo qui al credere (intendo nell'accezione moderna) rimarrò incompleto. P.s. di provarci... una parola che in realtà significherebbe "mettere noi alla prova" se dico prova-mi, è uguale a mettimi alla prova :H |
Ammetto che non ho capito granchè del discorso..
Ho sempre visto il "provare", in maniera differente.. come dire "ci provo"... tento di fare una cosa, che non so come mi riuscirà.. ma la faccio lo stesso. Effettivamente, è un mettere me alla prova con riserva (io ci provo se poi non mi riesce.. almeno ho fatto un tentativo..ho la coscienza a posto dry.gif) Citazione:
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Secondo me è giusto credere nella misura in cui sia da sprone per una successiva ricerca personale...metto alla prova me stesso per superare dei limiti...per conoscere direttamente attraverso la propria esperienza...
Provarci non è riuscire,ma non tentare equivale a restare immobili,a non compiere neanche un minimo sforzo per cercare di andare oltre... Dire prova-mi ha il significato implicito di una volonta'propensa al credere senza verificare,che non ha voglia di faticare per ottenere una risposta e che quindi si fa bastare una prova altrui che non sara'mai come testare con la propria mano... |
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Dicono che il credere non ha bisogno di prove, la fede c'è o non c'è... booh.gif ... per cui le prove a che servono? Solo ad essere messe sotto giudizio? |
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se facendo una ricerca qualunque...culinaria... scientifica...o cercando una nuova varietà di rose piango.gif innestando...impollinando ecc.... (tanto per estendere il discorso alle prove di ogni tipo) le varie prove che ho fatto mi daranno alla fine la conferma del successo o del fallimento.... quindi se metto alla prova me stessa cerco indizzi che del mio operato..... se diversamente chiedo ad altra persona di dimostrarmi qualcosa.....i casi sono: -chiedo perchè non mi fido e ammesso che mi "convinca" sarà sempre l' esperienza dell' altro -mi fido ma se non uso i miei piedini per camminare resterò ferma al palo azz mi sono impantanata strada facendodiavolo.g: devo digerire ancora qualcosina... ci torno |
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(Yoda - Maestro Jedi) icon_mrgr: ... fiori.gif |
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Forse perchè in fondo non ci credo? O perchè lo ritengo troppo faticoso, o perchè ho paura di non riuscire etc ? Alla fine dopo tutte queste domande la risposta sarebbe non riesco perchè sono io a creare dentro di me i limiti per non riuscire e quindi la prova in effetti non inizia neppure. Del tipo qualunque cosa credi avrai ragione, dice la mente. Quindi quello che serve è la volontà ma anche la convinzione di farcela, supportate da un grande desiderio, non arrendendosi davanti alle prime sconfitte. Quindi in soldoni come dice Ray fare fare fare fare fare |
a mio sentire mi sa che quanto hai detto sia solo la base.
una volta che hai "compreso" il potere di pensiero-parola-azione è cambiato qualcosa? |
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L'ideale, sarebbe fare e basta, senza aspettativa, senza dover convincere me stessa che ce la farò o meno.. Il dire "ci provo" è un modo per stare in-sicurezza icon_mrgr:.. tipo un cuscinetto di salvataggio.. |
Tizio: Dio esiste!
Caio: provamelo! Tizio: non posso provar-ti qualcosa che devi sentire in te. Sei tu che devi metterti alla prova per provare/trovare. |
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Se invece, senza dimenticarsi l'obiettivo, lasciamo perdere la necessità del risultato mentre facciamo, allora iniziamo a fare davvero. Il compenso starà nello stesso fare, obiettivo raggiunto o meno. Se lo raggiungo bene, se no vorrà dire che ho mirato male, dato che ho fatto davvero e non mi sono limitato a provare. Ma saprò se c'è connessione reale tra il mio fare e il mio fine o se non c'è. Se provo non lo saprò mai, col rischio di provare all'infinito. Citazione:
Cmq ha ragione Sole... si parlava del provare nel senso di dimostrare e non di tentare. |
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