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Vecchio 07-01-2007, 15.59.34   #1
Uno
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Chi? A chi? Come e perchè?

il provare che viene spesso usato oggi equivale a dimostrare.. si chiede ad altri di provarci... dimostrarci... la seconda "di mostrarci" può riuscire se vogliamo stare attenti (e ovviamente se chi ci deve dimostrare sa di cosa parla) ma la prima....
chi può fare una prova per un altro?
A livello giuridico si fa... l'investigatore trova le prove, cioè fa le prove di come possono essere andate le cose e poi le espone alla giuria che decide se accettarle o meno, c'è un giudice però.... e che deve emettere sentenza per una terza persona.
Se io chiedessi a qualcuno una prova, se mi accontentassi di una prova datami da qualcuno, per quanto illustre sia, sarei un credente... non è male, intanto credendo posso pormi il problema, la domanda ed iniziare un percorso, ma se mi fermo qui al credere (intendo nell'accezione moderna) rimarrò incompleto.

P.s. di provarci... una parola che in realtà significherebbe "mettere noi alla prova"
se dico prova-mi, è uguale a mettimi alla prova
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Vecchio 08-01-2007, 11.49.28   #2
RedWitch
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Ammetto che non ho capito granchè del discorso..

Ho sempre visto il "provare", in maniera differente.. come dire "ci provo"... tento di fare una cosa, che non so come mi riuscirà.. ma la faccio lo stesso. Effettivamente, è un mettere me alla prova con riserva (io ci provo se poi non mi riesce.. almeno ho fatto un tentativo..ho la coscienza a posto )

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Chi? A chi? Come e perchè?

il provare che viene spesso usato oggi equivale a dimostrare.. si chiede ad altri di provarci... dimostrarci... la seconda "di mostrarci" può riuscire se vogliamo stare attenti (e ovviamente se chi ci deve dimostrare sa di cosa parla) ma la prima....
chi può fare una prova per un altro?
A livello giuridico si fa... l'investigatore trova le prove, cioè fa le prove di come possono essere andate le cose e poi le espone alla giuria che decide se accettarle o meno, c'è un giudice però.... e che deve emettere sentenza per una terza persona.
Se io chiedessi a qualcuno una prova, se mi accontentassi di una prova datami da qualcuno, per quanto illustre sia, sarei un credente... non è male, intanto credendo posso pormi il problema, la domanda ed iniziare un percorso, ma se mi fermo qui al credere (intendo nell'accezione moderna) rimarrò incompleto.

P.s. di provarci... una parola che in realtà significherebbe "mettere noi alla prova"
se dico prova-mi, è uguale a mettimi alla prova
Se ti metto alla prova, qualunque essa sia, sono io che ho bisogno della prova, della dimostrazione, per poterti credere.. e anche se tu mi dessi la prova, sarebbe qualcosa che non ho toccato con mano.. pero' ho visto, quindi posso credere.. senza aver sperimentato. Quindi, il non fermarsi, dovrebbe coincidere con lo sperimentare? Con il provare io stessa.. a me stessa?..
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Vecchio 06-07-2007, 15.20.48   #3
cassandra
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Secondo me è giusto credere nella misura in cui sia da sprone per una successiva ricerca personale...metto alla prova me stesso per superare dei limiti...per conoscere direttamente attraverso la propria esperienza...
Provarci non è riuscire,ma non tentare equivale a restare immobili,a non compiere neanche un minimo sforzo per cercare di andare oltre...
Dire prova-mi ha il significato implicito di una volonta'propensa al credere senza verificare,che non ha voglia di faticare per ottenere una risposta e che quindi si fa bastare una prova altrui che non sara'mai come testare con la propria mano...
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Vecchio 08-07-2007, 00.23.48   #4
Faltea
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Chi? A chi? Come e perchè?

Se io chiedessi a qualcuno una prova, se mi accontentassi di una prova datami da qualcuno, per quanto illustre sia, sarei un credente... non è male, intanto credendo posso pormi il problema, la domanda ed iniziare un percorso, ma se mi fermo qui al credere (intendo nell'accezione moderna) rimarrò incompleto.

Penso che se io chiedo a qualcuno una prova, giudicherei... diverrei giudice più che credente.. Già un passo in più forse che il credere senza prove.. ma se chiedo prove non sono credente... (ingarbugliata mi sono)

Dicono che il credere non ha bisogno di prove, la fede c'è o non c'è...

... per cui le prove a che servono? Solo ad essere messe sotto giudizio?
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Vecchio 08-07-2007, 10.03.14   #5
Era
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Dicono che il credere non ha bisogno di prove, la fede c'è o non c'è...

... per cui le prove a che servono? Solo ad essere messe sotto giudizio?
beh....possono servire a dare conferme.....
se facendo una ricerca qualunque...culinaria...
scientifica...o cercando una nuova varietà di rose
innestando...impollinando ecc....
(tanto per estendere il discorso alle prove di ogni tipo)
le varie prove che ho fatto mi daranno alla fine la
conferma del successo o del fallimento....
quindi se metto alla prova me stessa cerco indizzi che
del mio operato.....
se diversamente chiedo ad altra persona di dimostrarmi
qualcosa.....i casi sono:
-chiedo perchè non mi fido e ammesso che mi "convinca"
sarà sempre l' esperienza dell' altro
-mi fido ma se non uso i miei piedini per camminare
resterò ferma al palo


azz mi sono impantanata strada facendo
devo digerire ancora qualcosina...

ci torno
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 08-07-2007, 23.26.23   #6
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Ho sempre visto il "provare", in maniera differente.. come dire "ci provo"... tento di fare una cosa, che non so come mi riuscirà.. ma la faccio lo stesso. Effettivamente, è un mettere me alla prova con riserva (io ci provo se poi non mi riesce.. almeno ho fatto un tentativo..ho la coscienza a posto )
Sì, capisco che intendi. Ci sono situazioni in cui un "ci provo" in effetti è indice di scarsa convinzione o sicurezza, come se non ci mettessi la determinazione che userei dicendomi "lo faccio e bon".
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Vecchio 09-07-2007, 04.28.56   #7
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Sì, capisco che intendi. Ci sono situazioni in cui un "ci provo" in effetti è indice di scarsa convinzione o sicurezza, come se non ci mettessi la determinazione che userei dicendomi "lo faccio e bon".
"Non c'è provare giovane Luke, c'è fare e c'è non fare, provare non c'è."
(Yoda - Maestro Jedi)

...
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Vecchio 09-07-2007, 09.26.11   #8
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"Non c'è provare giovane Luke, c'è fare e c'è non fare, provare non c'è."
(Yoda - Maestro Jedi)

...
Questa frase tempo fa mi avrebbe irritato invece ora vorrei capire perchè a volte pur provando non ho riscontro.
Forse perchè in fondo non ci credo? O perchè lo ritengo troppo faticoso, o perchè ho paura di non riuscire etc ? Alla fine dopo tutte queste domande la risposta sarebbe non riesco perchè sono io a creare dentro di me i limiti per non riuscire e quindi la prova in effetti non inizia neppure. Del tipo qualunque cosa credi avrai ragione, dice la mente. Quindi quello che serve è la volontà ma anche la convinzione di farcela, supportate da un grande desiderio, non arrendendosi davanti alle prime sconfitte. Quindi in soldoni come dice Ray fare fare fare fare fare
griselda non è connesso  
Vecchio 09-07-2007, 09.35.45   #9
turaz
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a mio sentire mi sa che quanto hai detto sia solo la base.
una volta che hai "compreso" il potere di pensiero-parola-azione è cambiato qualcosa?
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Vecchio 09-07-2007, 09.51.16   #10
RedWitch
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Forse perchè in fondo non ci credo? O perchè lo ritengo troppo faticoso, o perchè ho paura di non riuscire etc ? Alla
Sì secondo me sono tutte scuse che alla fin fine ci diamo per giustificare a noi stessi un'eventuale non riuscita. E' un paletto che mettiamo solo per avere la scusa pronta o per non metterci tutto l'impegno possibile.
L'ideale, sarebbe fare e basta, senza aspettativa, senza dover convincere me stessa che ce la farò o meno..
Il dire "ci provo" è un modo per stare in-sicurezza .. tipo un cuscinetto di salvataggio..
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Vecchio 09-07-2007, 10.41.18   #11
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Tizio: Dio esiste!
Caio: provamelo!
Tizio: non posso provar-ti qualcosa che devi sentire in te. Sei tu che devi metterti alla prova per provare/trovare.
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Vecchio 09-07-2007, 20.38.46   #12
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...non riesco perchè sono io a creare dentro di me i limiti per non riuscire e quindi la prova in effetti non inizia neppure.
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Sì secondo me sono tutte scuse che alla fin fine ci diamo per giustificare a noi stessi un'eventuale non riuscita. E' un paletto che mettiamo solo per avere la scusa pronta o per non metterci tutto l'impegno possibile.
L'ideale, sarebbe fare e basta, senza aspettativa, senza dover convincere me stessa che ce la farò o meno..
Il dire "ci provo" è un modo per stare in-sicurezza .. tipo un cuscinetto di salvataggio..
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a mio sentire mi sa che quanto hai detto sia solo la base.
una volta che hai "compreso" il potere di pensiero-parola-azione è cambiato qualcosa?
Il problema è che non facciamo mai quello che facciamo. In realtà, mentre facciamo qualcosa, stiamo cercando di fare l'obiettivo, cioè quello che speriamo di ottenere tramite il nostro fare. Invece di fare tentiamo di ottenere... è qui che inizia il provare.
Se invece, senza dimenticarsi l'obiettivo, lasciamo perdere la necessità del risultato mentre facciamo, allora iniziamo a fare davvero. Il compenso starà nello stesso fare, obiettivo raggiunto o meno. Se lo raggiungo bene, se no vorrà dire che ho mirato male, dato che ho fatto davvero e non mi sono limitato a provare. Ma saprò se c'è connessione reale tra il mio fare e il mio fine o se non c'è. Se provo non lo saprò mai, col rischio di provare all'infinito.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
"Non c'è provare giovane Luke, c'è fare e c'è non fare, provare non c'è."
(Yoda - Maestro Jedi)

...

Cmq ha ragione Sole... si parlava del provare nel senso di dimostrare e non di tentare.
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