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hava 10-01-2008 11.09.46

La nostra casa, noi stessi.
 
Prendo spunto da un libro per me sempre attuale, scritto dall'architetto francese Remi' Alexandre, che collega la casa con la salute fisica e psichica dei suoi abitanti.
Secondo Alexandre la nostra salute fisica ed equilibrio psichico si formano nell'habitat, che funziona come una seconda pelle.
E' importante di vivere in una casa con la quale ci si sente in armonia. Inconsciamente noi reagiamo ad impressioni che risalgono alla prima infanzia ed influiscono sulla scelta della casa e dei suoi interni. Sempre secondo lui la felicita' si trova negli interni piu' che sulla facciata.
Un habitat e' un pensiero ed un'emozione che hanno preso forma. Sono significative le scelte del mobilio, dei colori, delle decorazioni, che ci impongono uno stile di vita.
Fino a qui dal libro dell'architetto.
Personalmente credo che per comprendere meglio una persona sia utile di conoscerne il territorio ambientale, nel quale possiamo intuire un'atmosfera.
Ci sono case dove sentiamo calore, ed altre tristi e poco invitanti. Non credo che cio' abbia a che fare con senso artistico o preferenza di stile, ed anche in una casa che giudichiamo di cattivo gusto si puo' essere felici e sentirsi a proprio agio.
Pensando a quella stanza che e' il salotto, la credo specialmente importante perche' mette piu' o meno in mostra cio' che si intende offrire agli ospiti, e come si vuole accoglierli: formalmente o familiarmente.
Un tema che non finisce qui....
A tutti una buona giornata.

Elle 10-01-2008 12.22.40

è un argomento bellissimo e che mi ha sempre affascinato, sarà che ho un fratello architetto? non credo. Cmq tutte le sensazioni di cui parli..di una casa habitat come seconda pelle, e come reazione alle impressioni della prima infanzia sono tutte cose che ho avvertito e su cui ci ho ragionato.
Mi sono sempre chiesta anche se le sensazioni di calore o di angoscia che provo quando vado a casa di qualcuno o che mi hanno guidato nella scelta delle case in cui sono stata fossero frutto delle mie paturnie o di qualcosa di più intimo e correlato.

dafne 10-01-2008 13.34.15

Certamente la nostra casa parla di noi (uhum, meglio che dò una sustemata al salotto allora icon_mrgr: )assorbe le nostre emanazioni, e a volte mantiene quelle precedenti, qualche tempo fà ho letto un libro sul generis del "dimmi dove vivi e ti dirò chi sei" molto discutibile per il 90% ma l'autore aveva fatto alcune analogie tra le stanze e il nostro corpo che non sono, secondo me, sbagliatissime. Francamente non ne ricordo molto (è stata una lettura davvero interessante diavolo.g: evidentemente) Sosteneva che il modo di tenere certi ambienti rispecchiava lo stato di salute della parte corporea connessa. Mah. In un altro libro invece "lo spazio sacro" l'autrice descriveva con più minuzia quali fossero alcuni accorgimenti per farci vivere meglio la nostra casa. (c'è poi tutta la filosofia del feng-shui a riguardo) Una cosa che mi viene in mente è che anche per gli antichi l'abitazione era importante, un'antica tradizione forse celta ma non ne sono sicura, suggeriva di spargere argilla rossa e, più conosciuto, il sale grosso,su tutto il perimetro di una nuova casa per allontanare le vecchie influenze negative e far prosperare quelle positive.
leggo.gif In effetti c'è molto da dire a riguardo..per esempio, da piccola mi chiudevo in bagno per ore, ci studiavo anche, era una delle stanze più calde ma a parte questo non mi sono mai data una ragionevole spiegazione oltre a quella che era sicuramente l'unica stanza in cui nessuno avrebbe pensato di entrare senza bussare icon_mrgr: (dividevo la camera con mia sorella), anche oggi rimane una delle stanze che, se potessi, farei più grande, con un'enorme vasca interrata, mentre mi è piuttosto difficile usare il bagno in casa altrui anche se continuo a pensare che sia una stanza affascinante
:C:

RedWitch 10-01-2008 18.25.08

Anche io credo che ci sia una stretta relazione tra noi stessi e l'ambiente in cui viviamo, e il modo in cui arrediamo casa, i colori che scegliamo, i mobili e tutto ciò che fa parte la vita quotidiana. La casa in qualche modo rappresenta quello che siamo, quindi ordine, disordine, pulizia, il modo in cui ce ne prendiamo cura, non sono altro che il nostro specchio. Qualcuno in giro qui in forum tempo fa ha detto che la casa rappresenta la nostra Anima.

Una cosa che ho osservato da quando ho una casa mia, è che per quanto si possa cercare di tenerla pulita, togliendo la polvere, si riposa quasi subito sui mobili, quindi non è possibile tenere la casa in ordine perfetto, (un po' come nella nostra vita, un po' di "polvere" ci serve sempre come "carburante" per poter poi ripulire), ma pulendo costantemente non ci si ritrova ad avere due dita di polvere sui mobili che poi è difficile da togliere, e a lungo andare rovina i mobili e gli ambienti.. una casa se fosse perfetta, sarebbe "morta".. lo trovo attinente con la nostra stessa vita.


E' interessante lo spunto di Daf sulle stanze che corrispondono allo stato di salute delle varie parti del corpo, forse conoscendole potrebbe essere un aiuto a conoscere sè stessi...

E' un bel post Hava , grazie :H

:C:

hava 10-01-2008 20.52.08

la casa, noi stessi.
 
Proseguendo con l'argomento penso alle differenti situazioni in cui ci possiamo trovare relativamente alla casa, alla sua possibile mancanza o distruzione.
E penso ai senzatetto e a quelli che vivendo in ospizi sono costretti a condividere lo spazio con estranei.
Lavorando in campo sociale ho potuto osservare persone che vivono in istituti dove il loro territorio e' limitato, ne' c'e' il modo di personalizzarlo.
Molti difendono il loro angolino con sbarramenti di vario genere,e vanno in bestia se qualcuno si siede sulla loro sedia.
Queste osservazioni mi fanno pensare ad un "bisogno territoriale" che ci riguarda tutti. Ed e' forse questo bisogno la ragione di tante guerre....

Astral 10-01-2008 20.57.02

Credo anche io che sia così.

Io vivo in una casa che non posso arredare, è fatta male e non posso spostare determinate cose, e mi crea non poche frustrazioni.

La Casa è la dimora, il nostro abitat, ma anche il luogo in cui ci ricarichiamo di energia, se lo stesso guscio è poco funzionale allora può creare problemi.

Secondo me però non rappresenta la nostra anima, rappresenta una sorta di grembo, come quello di madre terra.

D'altronde anche gli animali hanno una loro tana.

L'anima invece potrebbe essere la tipologia di casa.

Shanti 10-01-2008 22.46.38

Citazione:

Originalmente inviato da hava
Pensando a quella stanza che e' il salotto, la credo specialmente importante perche' mette piu' o meno in mostra cio' che si intende offrire agli ospiti, e come si vuole accoglierli: formalmente o familiarmente.

Ora che ci penso ho più la tendenza ad accogliere gli ospiti in cucina che in salotto.

Non so se vi capita ma ogni tanto, di solito dopo un tot di anni, mi viene voglia di cambiare la disposizione dei mobili di qualche stanza, specialmente il salotto e la sala da pranzo: una volta nella stessa casa ho spostato tutto da una parete all'altra per tre volte ($)

Era 25-01-2008 01.17.00

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 47639)
Ora che ci penso ho più la tendenza ad accogliere gli ospiti in cucina che in salotto.

Non so se vi capita ma ogni tanto, di solito dopo un tot di anni, mi viene voglia di cambiare la disposizione dei mobili di qualche stanza, specialmente il salotto e la sala da pranzo: una volta nella stessa casa ho spostato tutto da una parete all'altra per tre volte ($)

capita anche a me....nasce dalla necessità di praticità...una poltrona perfetta per quell' angolo? essi ma ogni tre per due c' inciampo...allora sposto icon_mrgr: mi è rimasto tuttavia un bisogno di "stabilità" che si riflette anche nell' arredamento...mi conforta...sento che è una copertina di linus...ma per il momento è così...

Sole 25-01-2008 01.47.48

A me capita di spostare i mobili di casa almeno ogni ..... 15 minuti!
Fosse anche solo una spintarella alla libreria un centimetro più in là.. ma la do.
Osservandomi ho visto che i maggiori cambiamenti avvengono quando sento le cose che ristagnano. Rinnovare la casa è un pò rinnovare l'aria anche dentro. Una trasportazione esterna di ciò che si vive all'interno.. questo non va benissimo. Se fosse per me però, staccherei pure i muri.
E' un bisogno di frullare tutto, centrifugare, rimescolare e rimettere le cose al miglior posto possibile in quel momento.
Il massimo sarebbe quello di resistere alla tentazione di spostare e cercare di rimescolare dentro qualcosa che non ha nome di divano o sopramobile, ma di identificarlo e riuscire a prenderlo..

Ray 25-01-2008 02.03.02

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 48372)
A me capita di spostare i mobili di casa almeno ogni ..... 15 minuti!
Fosse anche solo una spintarella alla libreria un centimetro più in là.. ma la do.
Osservandomi ho visto che i maggiori cambiamenti avvengono quando sento le cose che ristagnano. Rinnovare la casa è un pò rinnovare l'aria anche dentro. Una trasportazione esterna di ciò che si vive all'interno.. questo non va benissimo. Se fosse per me però, staccherei pure i muri.
E' un bisogno di frullare tutto, centrifugare, rimescolare e rimettere le cose al miglior posto possibile in quel momento.
Il massimo sarebbe quello di resistere alla tentazione di spostare e cercare di rimescolare dentro qualcosa che non ha nome di divano o sopramobile, ma di identificarlo e riuscire a prenderlo..

Un altro modo di "vedere" è ribaltare la cosa... obbligarti a spostare tutto ogni giorno o due volte al giorno o più. In modo da non poterne più... da farlo molto di più di quello che ti spinge la tua necessità (non vale solo per sta cosa ovviamente... ogni tanto provano sta tecnica con la bulimia per esempio).

Oddio... se vivessi con te e leggessi questo suggerimento mi informerei presso un avvocato se sto tizio che scrive è citabile per danni... icon_mrgr:

Uno 25-01-2008 10.36.21

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 47639)
Ora che ci penso ho più la tendenza ad accogliere gli ospiti in cucina che in salotto.

Da una parte può essere segno di maggiore ospitalità ed intimità, la cucina dovrebbe essere una cosa intima, una cosa che per quanto prefettamente messa in ordine ha sempre qualcosa fuori posto, è comunque un laboratorio.
Dall'altra dagli anni 60 in poi nell'immaginario collettivo il soggiorno (prima soltamente sala da pranzo con eventuale salotto a parte in altra stanza, poi riunito insieme nel soggiorno per motivi di spaio) da semplice luogo di accoglienza è divenuto simbolo di rappresentanza della famiglia, arrivando al paradosso a volte (non sto parlando di te in particolare) di tenerlo talmente da conto da non usarlo, per la serie "e se capita l'ospite più importante?".
Inoltre la cucina se ha un capello (metaforico) fuori posto è scusabile, un soggiorno se non è perfetto è un'altra cosa, questo può influenzare molto e rendere tale stanza un sancta sanctorum, dove vive solo l'idea di quella famiglia, l'idea che si vuole dare di quella famiglia.
Conosco famiglie che non vanno neanche a vedere la televisione in soggiorno dove magari hanno un plasma da dodicimila pollici, cenano e poi continuano a vedere nel tv (solitamente, o spesso, piccol0, tipo 14 pollici) della cucina fino all'ora di andare a letto.
Ovviamente c'è anche chi lo usa, alcune generazioni più giovani generalmente.

Un modo, di origine piuttosto contadina, dice che per capire molto di una famiglia devi vedere come tengono il giardino, vale ancora ove ci siano i giardini, ma nei condomini, dove i giardini sono asettici, impersonali e tenuti da personale che lo fa per mestiere (altrimenti si può capir qualcosa della collettività di quel condominio, generalmente piccolo) il soggiorno, che solitamente si affaccia all'entrata (per risparmiare lo spazio del disimpegno) è il biglietto da visita della famiglia

Shanti 25-01-2008 23.03.04

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Inoltre la cucina se ha un capello (metaforico) fuori posto è scusabile, un soggiorno se non è perfetto è un'altra cosa, questo può influenzare molto e rendere tale stanza un sancta sanctorum, dove vive solo l'idea di quella famiglia, l'idea che si vuole dare di quella famiglia.Conosco famiglie che non vanno neanche a vedere la televisione in soggiorno dove magari hanno un plasma da dodicimila pollici, cenano e poi continuano a vedere nel tv (solitamente, o spesso, piccol0, tipo 14 pollici) della cucina fino all'ora di andare a letto.
Ovviamente c'è anche chi lo usa, alcune generazioni più giovani generalmente.

Mah... secondo me allora dipende anche da dove si tiene il televisore, per esempio non ne ho in cucina e allora il salotto diventa il luogo più vissuto della casa.
Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Un modo, di origine piuttosto contadina, dice che per capire molto di una famiglia devi vedere come tengono il giardino, vale ancora ove ci siano i giardini, ma nei condomini, dove i giardini sono asettici, impersonali e tenuti da personale che lo fa per mestiere (altrimenti si può capir qualcosa della collettività di quel condominio, generalmente piccolo)

Mi viene da ridere perchè nel mio condominio c'è un giardino che sembra una giungla in miniatura, nel giro di qualche anno potrò scendere invece che dalla scala, direttamente dai rami di un albero :D

hava 26-01-2008 13.28.43

la nostra casa.
 
Riferendomi al post di UNO--- secondo me il televisore in soggiorno puo' indicare che la famiglia e gli eventuali ospiti si riuniscano seguendo passivamente i programmi ed evitando la conversazione. Questa e' divenuta un'abitudine caratteristica delle ultime generazioni che trascorrono molte ore davanti al televisore ed al computer.
Io preferisco allontanare questi simboli dell'era moderna confinandoli in un'area meno centrale ed abitata, per permettere la libera conversazione ed incontri piu' intimi e creativi.

Uno 26-01-2008 14.22.13

Il televisore era solo un esempio per dire che il soggiorno a volte non viene mai usato per non rovinarlo, sporcarlo etc etc....
Non sto dicendo che tutte le famiglie fanno così ovvio, anche se nella mia esperienza l'ho visto, per non parlare dei divani ancora con il cellophane di fabbrica perchè non si sporchino diavolo.g:, o nella versione più moderna il copridivano messo subito prima che il divano si rovini, quando magari non viene usato mai.
Diverso chi ha bambini piccoli, anche se io metterei in conto che prima che i pulzelli diventino adulti i divani sarebbero da cambiare comunque, anche perchè oggi se non si fa un mutuo sarà difficile comprare roba di una certa qualità

Era 26-01-2008 14.40.47

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 48452)
l'ho visto, per non parlare dei divani ancora con il cellophane di fabbrica perchè non si sporchino diavolo.g:,

si usa ancora così? strabuzza:

gli ospiti da me sono amici quindi in cucina dove anche il caffè viene servito senza piattini (essi sono incivile!) e senza tv....

per rispondere a Hava...pensi davvero che se c'è un qualche pacco qualsiasi che mi interessa in tv...prendo e vado da amici? non se ne parla nemmeno le frequentazioni...almeno per quanto mi riguarda...sono improntate sulle chiacchiere...le ciance...insomma di tutto e di più ma senza tv (ciapa ho fatto pure la rima) icon_mrgr:


fiori.gif :C:


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