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Per quanto riguarda il continuare ho avuto le risposte che volevo, ho capito il punto, la mia curiosità e' soddisfatta e per me l'argomento è chiuso. Continuo nella lettura. [nota: è la quarta volta che provo a inserire questo post, temo che il motore di vBullettin stia facendo una pennica. se quando si sveglia ne spara 4 semiuguali, me ne scuso in anticipo] |
Nel frattempo siete andati molto avanticol discorso, ma volevo riprendere un po' di punti.
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ps: Grazie per la testimonianza sull'ansia Citazione:
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Forse, in alcuni casi con patologie molto gravi possono essere un coadiuvante alla terapia, ma non la soluzione... |
In alcuni casi l'auto analisi è abbastanza inevitabile, per esempio in soggetti introversi alquanto sarebbe assurdo pensare di eliminarla.
Poi è ovvio ci possono essere analisi più serie e profonde e analisi più superficiali, chiacchiericci mentali. Inoltre l'analisi (parlo sempre di auto analisi) ha spesso il merito di tenerti ancorato a certe problematiche, di evitare di andare così alla spera in Dio, totalmente inconsapevole si ciò che sei, dove vai, dove dovresti andare. E' ovvio che anche nei casi più profondi non è che ti realizzi solo con questo, al massimo potresti arrivare a vivacchiare un pò meglio di come avresti fatto senza, poi sta a te scegliere se accontentarti o meno. Se però la vita ti morde troppo non puoi rimanere lì e basta qualcosa devi pur fare, è logico che per cambiare le cose in modo deciso non basta, ma d'altra parte non è che si può avere la fortuna di avere Maestri esoterici sotto casa o di vivere in ambienti/contesti che ti permettano di entrare subito in contatto con certe conoscenze. Per esempio la Ricapitolazione non è che te la insegnano a scuola, io fino a un paio di anni fa non sapevo proprio cosa fosse e probabilmente non l'avrei mai saputo senza ili percorso fatto anche grazie all'autoanalisi. Magari me ne starei a cavoleggiare su facebook o , nel mio caso ,più probabilmente, a tirare capocciate al muro dentro qualche istituto icon_mrgr:. Preferisco stare qui....:H |
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Nessuno credo dica che per incontrare un maestro debba prima fare un lavoro psicologico, può succedere però, che se un sintomo grave come l'ansia, giusto per restare nel concreto, ci attanaglia, non si sia nella condizione di cercare/trovare un maestro, pechè l'ansia di per se può ostacolare la capacità di valutazione e discelta. Potrebbe darsi anche che sia il maestro a catturarci, ma che fortuna rara sarebbe in quel caso... Per me è chiaro e sottinteso sempre che una persona che sta mediamente bene, certo che non ha bisogno della tarapia, così come, chi non ha dismetabolismi vari, per perdere dei chili in più non ha bisogno dell'alimentarista. Poi mi sembra che non si sia parlato del fatto che una terapia ha un costo elevato in denaro, tempo, fiducia. Nella struttura priavata elimini il costo, ma hai problemi di privacy, per me importante, di attese, di qualità, con le dovute eccezioni per carità. Della terapia psicologica quindi è più facile parlarne che usufruirne. Quelle tre cose non è facile metterle insieme. La fiducia, il gradimento poi sono ancora più difficili. Ho avuto bisogno di diversi cicli di terapia, sia con tecnici uomini che donne. Mi è capitato di dire che non sceglievo di fare la terapia se la persona in quella prima ora non chiamava il mio tipo di essere. Io ho avuto enormi benefici e a volte niente. Se ci fosse altro per andare avanti in quella ricerca che mi ha fatto stare sempre meglio tra le persone io lo farei mio. Ho già dato una prima lettura al thread che Sole ha indicato sulla ricapitolazione. Per ora non faccio domande, ancora mi sfuggono tante cose, e per ora non mi resta che attuare il "basta farlo" . |
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E'naturale che questa può servire a delimitare a grandi linee il campo di gioco, a dare una prima sgrezzata , poi è ovvio che più di quello non può fare, più in profondità di tanto non ci si va...magari diciamo le stesse cose, anche giuste, per anni ma stiamo sempre ai margini di un problema perchè l'analisi non ti permette di andare a fondo a livelli che vadano oltre lo psicologico. E'come se hai una foresta aggrovigliata, con l'analisi grossomodo ti fai un'idea di come la vorresti cambiare, dei sentieri che vorresti costruire, magari dai una pulita ai rami che sono per terra, però non hai in mano gli strumenti tipo forbici, seghe, o macchinari più avanzati per realizzare concretamente il tutto. Una volta che qualcosa di più ti viene in aiuto, es.la ricapitolazione pur parziale, allora già il discorso può cambiare, l'energie che prima impegnavi quasi esclusivamente in quello puoi impiegarle in altro modo, inizi magari ad essere un minimo più sveglio, attivo, ad andare incontro a ciò che ti viene senza dover prima metterlo in quarantena nel cervello, a dover sondare il tutto solo col razionale psicologico, puoi avere visioni più ampie o meglio hai la sensazione di non essere solo la sonda che mandi in esplorazione, ma anche qualcosa che resta più indietro. Poi anche qui si parte in modo confuso, non avendo ancora strumenti ed energia per capire bene cosa c'è dietro, hai vaghi scuarci, vaghe sensazioni, ma ancora niente di più... |
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Perdonate la mia domanda ignorante ma la ricapitolazione è processo che si può fare anche parzialmente? per gradi? cioè si può ricapitolare a poco a poco? |
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A mio avviso è inevitabile dover fare più tentativi, ricapitolare diversi eventi legati da un certo filo, poi altri legati da un altro filo, poi ritornarci sopra altre volte, non è che ricapitoli tutto in una volta sola in poche settimane..... Ovviamente, come dicevamo anche sopra, da soli è probabile non riuscire ad arrivare in fondo a tutto, magari a volte arrivano risultati altre volte no. |
Non sarebbe più corretto dire allora "tento di ricapitolare più volte finchè non ricapitolo?". Da quel che ho capito, forse poco e male, la ricapitolazione è un processo che o lo fai o non lo fai, i vari tentativi ritornando sul tema da ricapitolare sono forse quelli che qui si sono chiamati autoanalisi, da cui la confusione tra analisi e ricapitolazione. Voglio dire che finchè si ha il dubbio o la certezza di aver ricapitolato solo in parte forse si è solo fatto autoanalisi ma non si ha ancora ricapitolato.
Come con il TA, finchè il calore e la pensantezza non è in tutto il corpo stiamo tentanto di fare il TA. Una cosa ricapitolata è ricapitolata, non credo richieda necessità di tornarci altre volte. Il mio è puro ragionamento logico, può darsi che mi sbaglio. |
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Scusa, non vuol essere un disappunto, cerco solo di capire a quale lavoro e a quali strumenti ti riferisci. Volevo farti anche una domanda, se quando fai le tue riflessioni e pure quando ricapitoli lo fai in determinato ambiente, o in qualche modalità, non so, solo o con altri. La ricapitolazione di sicuro comincio a farla in assenza di disturbi esterni , poi immagino che si possa essere più bravi. Vorrei fare un esempio di meccanismo psicologico che si può imparare aindividuare. Mi capita di avere abbassamenti repentini di umore che prima subivo e basta. Ho imparato che è un pensiero passato nella mia mente in una frazione di un secondo che ha intorbidito lo stato rilassato che avevo. A volte riesco a bloccare quella serie di reazioni fisiche emotive che immediatamente cambiano la chimica del mio corpo. Posso sentire anche paura, aggressività, lascio scorrere se non posso fare altro, ma di sicuro so che un pensiero una scritta, il tono di una voce, o aprire FB e vedere cose cattive che altri oubblicano (che alla prima depenno)con la scusa di metterli alla gogna. Posso avere anche tremore se ho piena visione di ciò che mi turba e lì mi è chiaro perchè sto male, ma prima parlavo dei segnali subliminari, quelli che io non sapevo mi procurassero inconsapevoli reazioni. Scusate se ho scritto tanto, ma se parliamo solo di teoria io non capisco. Spero di non essere fuori dallo scopo del thread, e se è il caso qualcuno mi ricordi come si resta nell'ambito esoterico se è necessario, ho la solita difficoltà ad attenermici per mancanza di formazione. |
Cioè praticamente ho scoperto che ho sempre ricapitolato, pur non sapendo che si chiamasse ricapitolazione...
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Se poi esista una sorta di segnale inequivocabile di "fine ricapitolazione, " di copia realizzata, non lo so .... Sulla possibilità di confondere autoanalisi e ricapitolazione non credo sia possibilie, non hai molto da parlare quando ricapitoli, anzi cerchi di scoprire quello che, pur in presenza di contemporanea autoanalisi, all'epoca ti era sfuggito perchè non avevi la "presenza" e/o la capacità di cogliere al momento. Rivivi le cose, in modo non solo razionale o ricordando, ma in modo più pieno, fisicamente più coinvolgente, tra le altre cose. |
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Non so in cosa possa consistere la "ricapitolazione assistita", presumo potrebbe essere qualcosa di più che stare con uno di fianco che ci ascolta intervenendo ogni tanto, magari una cosa più ad hoc, con una persona mooolto più avanti di noi, che intuisce o vede in qualche modo svariate cose e cerca di condurci in modo utile a riprenderle. A volte ho letto che esistono anche tecniche di agevolazione tipo un respiro particolare, o esercizi fisici particolari , ne abbiamo già parlato nel 3d apposito, possono forse essere un aiuto in più se fatte con cognizione, ma sempre partendo da un processo efficace. |
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Personalmente lo escluderei, poi non si può mai dire.... |
Non ho ancora finito di leggere bene tutto.
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Se un nodo non si scioglie, non si scioglie... è necessario usare altri metodi e non incaponirsi su quello. In quel caso l'analisi non è più una autoconoscenza di se stessi.. ma una dimostrazione di forza, ma contro chi? Perchè il male lo si fa a se stessi.. si rischia di perdere tempo ed energie. In quel caso per me è più analizzare ma incapunirsi. Il rischio poi di girare a vuoto su idee che sono fuori anni luce dal punto è altissimo. L'autoanalisi per me è autoconoscenza di se, osservazione, scoperta. Questo comporta che se ci troviamo ad insistere su un particolare senza risultato c'è qualcosa di noi che non conosciamo abbastanza e stiamo pretendendo di costruire un palazzo senza fondamenta.... o forse, a volte basta solo far sedimentare. Volevo dire questo. Quote:
Ma mi spiego... se anche si chiede aiuto esterno, se il lavoro, di qualsiasi tipo esso sia, non lo si fa da soli, seppur guidati, seppur seguiti è come non aver fatto nulla. Quindi avere un aiuto esterno,non vuol dire che il lavoro non lo fai solo ed esclusivamente tu. Ma ancora più importante, nessuno a parte te sa se stai facendo bene o no. Chi può davvero guardare dentro il tuo animo e valutare? Sai quanti esperti ho visto spararne certe da scandalizzare i polli? Per cui i rischi prima o poi bisogna prenderseli e le esperienze, per quanto spiacevoli... io me ne sarei evitate alcune, ma non sarei dove sono, sono necessarie. La necessarietà di certe esperienze è l'unica risposta che riesco a dare/darmi a questo. Come si fa a capire...bisogna sperimentare, sbaglaire, sperimentare, sbagliare, trovare il come.. Finisco di leggere il resto |
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Se è così arriviamo finalmente a capire come usarle e quando... Sempre se è così.. per me è molto più semplice dall'autoanalisi passare alla ricapitolazione che dal semplice ricordo passato per "caso" per la mente. |
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Poi magari dipende anche dai singoli individui, per alcuni la strada è quella per altri può essere diverso, a me viene più "naturale" farmi un quadro della situazione e della direzione che voglio prendere e degli ostacoli che potrei incontrare o che ho incontrato in passato e dopo, successivamente, andare a rimuoverli quasi "materialmente" per come posso con la ricapitolazione. Poi oltretutto fino ad ora le poche tornate che ho fatto si sono concentrate su 2-3 cose massimo,(le più impellenti) le altre non le ho toccate, eventualmente lo farò in futuro, dopo altre autoanalisi e , si spera scusa.gif scusa.gif scusa.gif , dopo una fase più concreta e pratica di vita vissuta un minimo più sciolto e libero da legami col passato,magari escono in tal modo altre cose che ora non mi sovvengono. |
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Questo che ho detto può anche dare l'idea di cosa accade quando si è finito di ricapitolare. |
Aggiungo al post precedente, che ricapitolare tutto in una volta sola credo che comporti una tale dosa di energia che per quanto mi riguarda non credo di poter impiegare.
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Ma in definitiva in cosa consiste la ricapitolazione ?
Cosa si fa quando si ricapitola cioe' si rivive un'esperienza , ogni esperienza vissuta ? Diceva Uno si producono nella nostra mente delle copie dell'esperienza ma queste copie se ripetono il fatto in realta' anche ne differiscono , non sono uguali al fatto perche' ne sono in parte un'astrazione . In parte , perche' da un verso fanno riferimento all'esperienza vissuta e dall'altro sono smaterializzate e sublimate cioe' arricchite di un significato che vale per tutti e quindi trascendente l'esperienza concreta . Le copie dei fatti sono dunque arricchite di un senso comune cioe' che vale per tutti ma personale nello stesso tempo e queste copie cosa sono se non simboli ? Dunque se questo e' vero l'analisi differisce dalla ricapitolazione per il fatto che la prima e' solo un sezionare , rivedere nei particolari l'esperienza vissuta come prima fase di un processo mentre ricapitolare e' arricchire l'esperienza di un senso attraverso il valore simbolico che quell'esperienza ha , assume per noi . Questo arricchimento di senso e significato fa la differenza e' il risultato del lavoro e' un vedere quello che sta nascosto dietro al fatto vissuto . |
C'e' una frase molto'' ad effetto'' in alchimia :
IN STERCORE INVENITUR '' NELLO STERCO SI TROVA !!!! |
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Quando una cosa è ricapitolata si capisce dal fatto che se si rievoca il ricordo esso fluisce ma non provoca emozioni. Pur permanendo il ricordo delle stesse. Se invece un ricordo mi provoca emozioni qui adesso non è ricapitolato. Fine, tutto qui. La ricapitolazione non prevede "parole", ossia un pensiero dialettico. E' evidente che può provocare delle riflessioni, dato che grazie ad essa emergono altre cose, tra cui le connessioni degli eventi della nostra vita. Diventano chiari. Capiamo che un episodio era stato innescato da un altro e cose così. Questo può portare ovviemente a dei ragionamenti, a dei pensieri, che possiamo anche chiamare analisi se vi va, ma io la vedo più sintesi. E' però certamente un arricchimento ed un ampliamento della visione della propria vita... qui forse c'è un acquisizione di senso che non so se è ciò che intendeva Nike o no. Ma soprattutto c'è un recupero energetico. E' questo un aspetto del suo scopo. Certamente costa fatica, sopratuttto all'inizio, anche se poi scorre. Ma si recuperano le energie che abbiamo lasciato indietro, negli episodi non vissuti o vissuti parzialmente, roba che forma complessi che poi vivono di vita propria. Quindi la ricapitolazione, tra l'altro, scioglie i nodi, i complessi, e restituisce libertà. |
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