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MaxFuryu 15-12-2007 07.13.16

Esperienza pensiero
 
sull'autobus pomeriggio...
mi sono accorto di quanti movimenti non mi rendessi conto di fare, allora mi misi a guardare la mia mano e cercare di muoverla non in modo "naturale" ma forse razionale direi, dopo poco mi trovo in uno stato che se deciso di chiuderla o di muovere un dito a scelta non so come fare, tipo bloccato, tanto che mi devo distrarre per tornare normale, ho pensato che oltre a non essere cosciente di nessun movimento, forse certe cose non partono dal pensiero, magari sempre se mi sono riuscito a spiegare, mi chiedevo se il discorso è lo stesso o collegato a questo articolo?
http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?t=3095

Uno 15-12-2007 12.07.30

In qualche maniera è collegato si.
In pratica hai provato l'estremizzazione del contrario del Wu Wei.

Quando l'uomo comune moderno si muove mette sempre troppa macchinosità (non è facile trovare un termine che risponda esattamente) nei movimenti e vi consuma troppa energia, più del necessario.
All'opposto c'è il movimento fluido, quello che a volte (non sempre) si può osservare in certi maestri di arti marziali, è un'energia più raffinata che fa muovere i muscoli, la contrazione è quel tanto che serve al movimento... una contrazione che rispetto ai movimenti dell'uomo comune non sembra neanche contrazione.

Un piccolo esempio si può avere cercando di alzare un braccio senza metterci forza, provate a immaginare che all'interno del braccio ci sia un tubo di qualsiasi liquido, acqua per esempio.... ora provate ad immaginare che dalla spalla aprite la pressione dell'acqua e questa farà alzare il braccio come un tubo da giardino lasciato libero si muove quando aprite l'acqua.
Se lo fate bene vi rendete conto di quanta energia sprecate giornalmente per muovervi.
Se questo "indurimento" che abbiamo normalmente si porta all'estremo, si arriva alla tua esperienza Max...

dafne 31-01-2009 15.27.01

Torno su questo concetto perchè non mi è davvero molto chiaro.
O meglio, leggo, dico ah si e poi..poi in realtà non riesco a spiegarmelo.

Istintivamente io collego il non-fare con la meditazione, è del tutto sbagliato?
nell'esempio dell'arco, che mi è chiarissimo...a parole...ma nei fatti non so bene cosa significhi "essere l'arco", c'è una sorta di allineamento tra il soggetto e l'azione, anzi forse più una simbiosi che un allineamento ma non riesco a capire come...mi faresti un altro esempio?

Insomma finchè medito posso anche non agire ma agire senza agire...piango.gif mi si incartano i neuroni.

Si tratta forse di quel famoso "essere presenti" o "essere svegli" di cui parliamo sempre?

scusa.gif grazie anticipate


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