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Vecchio 21-04-2007, 23.23.16   #7
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Noi che siamo qui a parlare siamo fortunati, siamo tra il 25% che detiene il 75% delle ricchezze del pianeta... tranquilli non sto iniziando un filippone per far qualche colletta/catena di S.Antonio riverniciata di buonismo.. per quelle basta accendere la televisione o fare un giro in piazza

Quello che voglio dirvi è che si parla di terzo mondo, infiniti documentari sull'Africa o su quali altri paesi e poi chiudiamo gli occhi di fronte a quel problema che sta emergendo... problema tirato fuori dall'ultimo film di Will Smith (recensito dalla nostra Grii La ricerca della felicità) che sembra tanto lontano.... "Ah si quelle cose capitano in America..." ed invece sta iniziando anche qui da noi.
Ci sono famiglie oneste, con un padre di famiglia lavoratore, che siano italiane o no non importa che con uno stipendio non riescono più ad avere un alloggio.
Stipendio medio di 800 euro al mese, affitti medi (anche bassi... perchè è più facile trovarne di più alti) sui 4/500 euro al mese... e come fanno?
Ecco che stanno sorgendo realtà che a noi sembrano lontanissime, a Roma per esempio (ma penso che sia anche in altre zone e si espanderà) hanno occupato ex edifici pubblici abbandonati (e sarebbe da discutere anche su questa cosa... ) dove in stanzoni con pochi bagni vivono moltissime famiglie....
Ripeto, famiglie in cui almeno il padre di famiglia la mattina si alza, fa la fila, con altri padri di famiglia, in uno dei due o tre bagni, poi si prepara e va a lavorare.
Non stiamo parlando di persone che vivono di espedienti sperando sempre che la comunità gli dia tutto senza far nulla, con quelli sarei duretto e non ho paura di dirlo.... non sono un buonista e lo sapete.
Avrei molto da dire... ma tra il tempo e il non voler soffocare il discorso per adesso mi fermo....
Meditiamo gente, siamo tra i fortunati, già questo è motivo per meditare.... ma pensiamo che potrebbe capitare anche a noi, come scritto sopra non chiedo di tirare fuori soldi, io per primo non lo faccio, non servirebbe... alimenterebbero solo qualche conto di qualche bieco "individuo", ma la consapevolezza reale di sempre più futuri e veri individui potrebbe cambiare qualcosa.
Il problema che esponi e che si sta affacciando anche qua, è molto pressante in questo periodo. L'esempio l'abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni se pure in maniera ristretta per il momento.
Effettivamente è un problema che va messo, non fatto più scendere dalla gogna, ed affrontato.
Inizio dal basso...!
E ' vero una maggiore consapevolezza negli individui ( si spera nuovi individui in conseguenza di ciò ) potrebbe cambiare ciò che non va. Lasciando un attimo da parte le ragioni che espone Ayn sul Karma e sul fatto che ci si può meritare o no un certo andamento, ragioni che probabilmente hanno una propria valenza ma rischio l'ingresso in un campo del quale conosco poco, vorrei soffermarmi su quella " Ricerca della Felicità ".
Credo che il popolo italiano fin'ora abbia " campato " di rendita nel senso che, dopo la seconda guerra mondiale, ha sempre cercato l'aiuto di qualcun'altro - dall'America ad esempio - mentre all'opposto ha fatto poco da se. Insomma credo che le ragioni di questo andamento che oggi ci vede protagonisti attivi e passivi risalgano a qualche sessantennio fa.
Il senso del film che hai citato, pur riportando una storia vera e pur essendo questa immersa all'inizio degli anni 80 mi pare, mostrano però un diverso contesto sociale, quello Americano, che per lo più, avendo impostazione differente da quella Europea, ha sempre contenuto, non che la cosa debba essere a forza considerata positiva o negativa, l'ambizione a fare meglio e di più perchè si poteva raggiungere una tappa, un obiettivo con le proprie forze; ideologia? Forse, visto che il medesimo pensiero ( mai attuato direi se non in rari casi ) è presente anche nella nostra Costituzione.
Mi rendo conto che sto andando un po al di la ma volevo portare l'accento sulla diversità dell'impostazione sociale tra quella Americana e quella, nello specifico, Italiana pur avendo come " base fondamentale " entrambe il lavoro.
Si è vero mi sto dilungando troppo...caso mai su qualcosa che non interessa ma quello che voglio dire è che, tornando al nostro paese, proprio perchè ci hanno abituato, oserei dire bene, l'italiano trova più difficoltà ad affronatre un reale problema nel momento in cui questo si concretizza.
Dico però che questo modo di considerare la cosa, di per se non elimina il problema in fondo cioè quello che pochi, ancora per poco tempo ancora a giudicare dall'andamento, affrontano non avendo i soldi per " campare " ed arrivare a fine mese.
La gestione della cosa pubblica e le relative capacità son sempre state carenti per cui non mi meraviglia che oggi ci si trovi in queste condizioni. Neanche è ipotizzabile, secondo me, ciò che dice Ayn sulla posssibilità di una programmazione lavorativa dei e per i "nuovi" da introdurre nel mondo del lavoro: in questo modo non saremmo in Italia...
Ma al di la delle battute quello che dice non è poi cosi sbagliato secondo me...solo che presuppone un cambiamento radicale di coscienza dove la collettività è tale poichè all'interno di questa, ognuno oltre che operare per se opera per la Collettività stessa.
E' vero i Principi contenuti nella Costituzione Italiana, che peraltro è una cosa assieme a poche altre che salverei, è solo appunto..sulla Carta( me pare di stare al ristorante..alla carta.. )!! Non che siano difficili da realizzare, basterebbe un po più di volontà secondo me, ma il problema è il meccanismo che ormai si è attivato e che con estrema difficoltà può essere fermato. Si parte dalle esigenze di economia, le quali a ben vedere dovrebbero rappresentare la base sulla quale la " Nuova Italia ", immersa nel contesto Europeo, avrebbe dovuto costruirsi gia da tempo ( e per i motivi di cui sopra non ha fatto ), fino ad arrivare ad esigenze politico-strutturali - che non vanno assolutamente scisse dalle prime - che oggi e da un lato con una classe dirigente assente e poco capace e dall'altro con l'enorme burocrazia che ci contraddistingue, paralizza anche quelle poche " buone " attività che ci sono.
Per concludere faccio un esempio. La Svezia, rispetto all'Italia è anni luce lontano da questa in senso positivo. Ebbene questa investe i propri capitali nel futuro ossia i giovani. Questi, dopo gli studi, hanno la possibilità di usufruire di un contributo mensile statale fino ad 800 € con la possibilità di utilizzarlo o per un periodo limitato per l'ingresso nel mondo del lavoro, al fine di specializzarsi ulteriormente, o per pagarsi la continuazione degli studi, master ad esempio, per il medesimo fine.
Proprio come in Italia..
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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