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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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17-09-2010, 07.26.01
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#1
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Data registrazione: 18-07-2009
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Istinto
Salgo a piedi in campagna verso la casa dei miei e trovo due piccole madri con i cuccioli. Sono mammiferi,piccoli aghiformi come girini e ricoperti di pelo scuro. Li tolgo dal terreno inospitale e li porto dentro. E' la mia casa, mi sdraio in un giaciglio basso, al buio, con gli animaletti addosso,e tiro le coperte sopra. Come se passasse molto tempo in fretta crescono , si allargano come dei pesci razza. Il ventre più chiaro e sopra un mantello liscio e caldo. Mi fodero in tal modo tutto il petto, fino alle ascelle; stringendo le braccia cerco di non farli cadere, a mala pena ci riesco.E' una sensazione bellissima, vorrei trattenerli, vorrei restassero così per molto tempo. Anche le madri sono cresciute, e ora non si distinguono . Mia madre li guarda e anche gli altri, so che non è conveniente tenerli sul letto e comincio ad non avere pace. Cerco di metterli sopra la coperta, ma loro sentono freddo si stringnono l'un l'altro e si sentono disturbati facendomi sentire male al cuore. Li porto in giardino, stanno mettendo le ali sopra le scapole che si delineano già. Non so quale sarà il loro destino. Ma poi uno di loro vola basso sotto l'edera, come fosse il suo habitat. La cosa mi rincuora, vi metto anche l'altro, che si spaventa , gira verso la mia mano la testa ora di volatile sul corpo ancora di mammifero, diciamo a metà metamorfosi, e mi morde, anzi mi becca, poco convinto; come è diverso... sarà un giovane falco. Vorrei rassicurarlo, sono io, ma in effetti non temeva me , aveva visto il cane.Tutti e sei vanno via richiamati dalla loro natura ed io mi sento sollevata, per una volta il distacco è avvenuto senza farmi soffrire.
Sono sicura di essere venuta a contatto con un forte istinto, non so bene quale. Per ora lascio quì.
Ultima modifica di webetina : 17-09-2010 alle ore 07.53.07.
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17-09-2010, 13.25.31
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#2
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Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
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Leggevo da qualche parte che gli animali avrebbero la funzione di riequilibrare il secondo chakra, altri come il falco , il terzo chaka, che è il più congestionato nella società occidentale. Anche gli altri animali possono avere potere di guarigione, mentre le larve, non sempre, di distruzione.
Il falco sembrerebbe fare capo all'archetipo dell'amore impossibile. Riporto solamente, non ne so nulla.
Non è un caso, sono sei i mammiferi piatti come fodere, lo stesso numero dei cani uccisi. Quei cuccioli me li portavo nel letto e restavo tanto tempo immobile con loro sul petto, che si addormentavano, quando staccavo un pò dallo studio.
Penso siano venuti in sogno a trovarmi, e per diventare falchi liberi di volare, non li posso trattenere. Peccato siano rimasti poco.
A volte penso che ci sono persone che hanno perso i loro cari, mentre io sogno ancora animali da coccolare, quelli che ho visto uccidere malamente, ma pultroppo certi eventi non troppo importanti in assoluto, che accadono quando si è molto giovani, possono rimanere dolorosi lo stesso, specie se quel senso di perdita brutale lo si cova dentro, cacciato giù perchè comunque erano solo animali.
Ultima modifica di webetina : 17-09-2010 alle ore 13.34.19.
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19-09-2010, 20.01.06
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#3
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Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
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Citazione:
Originalmente inviato da webetina
Salgo a piedi in campagna verso la casa dei miei e trovo due piccole madri con i cuccioli. Sono mammiferi,piccoli aghiformi come girini e ricoperti di pelo scuro. Li tolgo dal terreno inospitale e li porto dentro. E' la mia casa, mi sdraio in un giaciglio basso, al buio, con gli animaletti addosso,e tiro le coperte sopra. Come se passasse molto tempo in fretta crescono , si allargano come dei pesci razza. Il ventre più chiaro e sopra un mantello liscio e caldo. Mi fodero in tal modo tutto il petto, fino alle ascelle; stringendo le braccia cerco di non farli cadere, a mala pena ci riesco.E' una sensazione bellissima, vorrei trattenerli, vorrei restassero così per molto tempo. Anche le madri sono cresciute, e ora non si distinguono . Mia madre li guarda e anche gli altri, so che non è conveniente tenerli sul letto e comincio ad non avere pace. Cerco di metterli sopra la coperta, ma loro sentono freddo si stringnono l'un l'altro e si sentono disturbati facendomi sentire male al cuore. Li porto in giardino, stanno mettendo le ali sopra le scapole che si delineano già. Non so quale sarà il loro destino. Ma poi uno di loro vola basso sotto l'edera, come fosse il suo habitat. La cosa mi rincuora, vi metto anche l'altro, che si spaventa , gira verso la mia mano la testa ora di volatile sul corpo ancora di mammifero, diciamo a metà metamorfosi, e mi morde, anzi mi becca, poco convinto; come è diverso... sarà un giovane falco. Vorrei rassicurarlo, sono io, ma in effetti non temeva me , aveva visto il cane.Tutti e sei vanno via richiamati dalla loro natura ed io mi sento sollevata, per una volta il distacco è avvenuto senza farmi soffrire.
Sono sicura di essere venuta a contatto con un forte istinto, non so bene quale. Per ora lascio quì.
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Vorrei sottolineare alcuni elementi del tuo sogno.
Sono sei cuccioli di mammifero che porti con te nel letto....
Il sei potrebbe rappresentare l'unione degli opposti, l'equilibrio, l'amore....
Il letto rappresenta un posto di intimità e di protezione dal mondo esterno, in cui i cuccioli ti regalano calore ma crescono in fretta, anche se tu avresti preferito che rimanessero sempre così per poterteli tenere sempre vicino, ma in ogni caso ciò non è possibile perchè in loro è in atto una trasformazione, stanno mettendo le ali e da mammiferi si trasformano in volatili, come il piccolo falchetto, mentre il primo vola sotto l'edera, che comunque rappresenta la tenacia anche nelle condizioni più avverse....
Dici di essere venuta in contatto con un forte istinto, potrebbe essere quello di protezione o di autoprotezione, ma un istinto ancora più forte è quello della libertà, per cui come nei cuccioli avviene una metamorfosi che li spinge a cambiare natura, da mammiferi a volatili, così potrebbe essere simbolizzato un desiderio di mettere le ali, di metamorfosi interiore.
Qui gioca sicuramente il fatto che hai vissuto nella tua infanzia, questi cuccioli da coccolare tornano nei tuoi sogni, ma il fatto che li sogni in questo periodo forse ti vuole dire che è giunto il momento di staccarsi da loro, di modo che quell'istinto autoprotettivo ceda il posto a quello della libertà, come nel tuo sogno anche le madri crescono e non le distingui più. Niente è immutabile, tutto si evolve.
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स्तेल्ल
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19-09-2010, 21.01.15
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#4
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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C'è anche un altro modo di vedere la cosa: i mammiferi/istiti, una volta cresciuti a tuo contatto, diventano volatili/pensieri e se ne vanno.
In ogni caso e al di là di questo modo di vedere le cose, io ti consiglierei di porre attenzione al ruolo di tua madre e degli altri e al meccanismo che innesca.
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20-09-2010, 19.35.09
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#5
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Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
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Ringrazio entrambi Stella e Ray, ho anche scritto delle cose che poi mi sono sembrate inutili, questa volta è stato impossibile elaborare, qualcosa me lo impedisce seriamente, ma ho letto con attenzione . Lascio che le pere cadano dall'albero magari tra qualche giorno. Grazie ancora
Ultima modifica di webetina : 20-09-2010 alle ore 19.42.14.
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21-09-2010, 08.33.55
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#6
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Data registrazione: 18-07-2009
Messaggi: 1,452
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Stanotte in sogno mi ritiravo, come in altri sogni, a casa della nonna che morta da tempo e mummificata non mi dava turbamento, nemmo a dormirci attaccata.Stavolta, mi metto nel lettino vicino la porta nella prima stanza, che da sulla strada, lei potrebbe cominciare a puzzare per l'inizio dei processi putrefattivi, andrebbe sepolta ormai. Lascio la porta senza chiudere a chiave, come se volessi mantenere il contato con la strada , pur molto pericolosa.
Il particolare con la porta che non si chiude mi rimanda ad un ricordo che porta al sogno Istinto.
Dopo la uccisione dei cani, ne era rimasta una che tenevamo ormai in casa, di piccola taglia , docile ma gelosa. Una domenica che ero sola in casa a studiare, scesi un pò in giardino con lei . Il grosso cane pastone, accolto tempo prima, si avvicinò; c'era rivalità. Mentre rientravo a casa, in un attimo la lite, la più grossa prende la piccola per la gola, non riuscivo a separarle, chiamai aiuto inutilmente in campagna e di domenica. Mi buttai decisa tra esse, con le mani aprì la bocca tenace del pastore e liberai la cagnetta, l'afferrai stretta con un braccio mentre l'altra mi saltava addosso per continuare a morderla. Di striscio riempì di lividi anche me e mi lacerò la mano, una dura lotta riuscire a conquistare il portone, riuscire a mettervi la chiave per aprire e poi chiudermi dentro.
Scioccate entrambi, lei si rifugiò in un angolo con un grosso buco nel collo ed io nel mio letto, nascondendo ai mei, quando tornarono, la mano.
I miei disapprovavano questo mio lato, l'attaccamento ai cani. Mia madre per principio avrebbe urlato dicendomi mille volte disgraziata, mio padre, che amava anche lui gli animali, mi dava l'idea che non giudicasse però bene la mia indole, il coraggio si, ma non il sentimento eccessivo che vi mettevo, disapprovava il mio abbattimento, il cane si riprese dopo venti giorni. Doveva essere pesante questo giudizio che sentivo esageratamente. Andai in ospedale l'indomani beccandomi il doppio del dolore per i punti, ci fu casino, mio padre poi mi diede anche i soldi per il veterinario. Assurdo no, non c'era mai sostegno, alla fine avevo solo voluto salvare il mio cane da morte certa, cosa che fece anche lui tempo dopo rimanendo egli stesso ferito ancora peggio. La regola era fissa, tendere alla mummificazione mentre la dirigenza poteva esprimersi come voleva, bisognava nascondere ciò che animava noi mummie, che tali non eravamo avendo convissuto prima con la compresenza delle nonne.
Non ho più voglia di fare i collegamenti, rimando, ho lo stomaco a pezzi, ho ripescato una esperienza troppo forte, e rivissuto che incubo erano i miei talvolta.
Un pò mi scoccia, con tutte le cose che avrei da fare, e con tutti i drammi più grossi del mio che ci sono, ma ho appena emesso un giudizio verso me stessa. Papà non è più, ma il giudizio esiste forte dentro di me.
Ultima modifica di webetina : 21-09-2010 alle ore 09.21.06.
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21-09-2010, 21.21.49
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#7
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Citazione:
Originalmente inviato da webetina
Papà non è più, ma il giudizio esiste forte dentro di me.
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Più che un giudizio è un veto. Quando mi assale l'istinto alla tenerezza, al contatto primordiale dell'abbraccio sincero, penso a un cane ormai, a un micio. Lo so fa ridere, un tempo pensavo al fidanzato, oggi mi riesce pesante il solo pensare quanto è complicato tra uomo e donna. Non dico che sia la stessa cosa, il micio non parla e il cane non ti passa a prendere...vabeh ci scherzo un pò su.
Ultima modifica di webetina : 21-09-2010 alle ore 21.39.32.
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