Sto leggendo, per ora "en passant", il Purgatorio, soffermandomi sui brani che attirano di più la mia attenzione, come in questo caso, letto ieri sera.
Dante è alla fine del Purgatorio, sta per entrare nell'Eden, per vedere Beatrice, si è purificato dai suoi peccati, e si congeda da Virgilio che non può entrare nel Paradiso.
Mi ha colpito molto l'atmosfera che si respira...:
la gioia di Dante, che sembra quella di un bambino in attesa di ricevere un regalo da tanto desiderato, le parole di Viriglio, che sembrano quelle di un padre, o anche di un Maestro orgoglioso nel vedere l'allievo che ce l'ha fatta, che non ha più bisogno di lui, può camminare da solo libero, dritto e con l'arbitrio sano.