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Vecchio 01-12-2011, 11.44.19   #1
Uno
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Predefinito Integrazione, mescolamento e polarizzazioni

Apro il discorso in esoterismo per renderlo più pratico, ma molto di quello che scriverò può essere visto anche solo in chiave psicologica.
La tendenza è scambiare integrazione con mescolamento, cosa che all'inizio può essere anche necessaria, ma non è lo scopo finale dell'integrazione.

Esempio semplice e stupido su cui poi possiamo discutere.

Se c'è un foglio con molti punti rossi e degli spazi bianchi ed inizio a riempire gli spazi bianchi con dei punti verdi sto mescolando il rosso con il verde.
Se c'è un foglio verde (o quasi completamente verde), dove l'inchiostro non è ancora asciutto (o mettiamo lo possa risciogliere) e ci infilo delle gocce, dei punti di colore rosso, integro il verde con il rosso. Più chiaro ancora se prendo i due inchiostri prima e li mescolo bene prima di riempire il foglio
Con il mescolamento in definitiva, anche quando pare che non sia possibile in realtà è sempre possibile ridividere le due (o più) parti. L'integrazione è indelebile, una volta fatta non si tornerà più alle due parti primordiali benchè sia possibile che delle caratteristiche fondamentali di queste siano ancora ben evidenti.

L'integrazione prevede che ci sia qualcosa in quantità minore che va ad integrarsi con qualcosa di quantità maggiore, con il mescolamento le quantità possono essere anche uguali.
Quello che va ad integrarsi modifica e cambia ciò che è integrato e viceversa, ma la somma delle due parti è diversa dalla somma totale in base alle varie polarizzazioni.
Che significa?

Significa che se la somma fosse uguale io potrei avere (banalizzo al massimo eh...) una parte cattiva che vale 5 ed una parte buona che vale 10, integrando la parte cattiva con quella buona mi troverei ad avere una parte buona di valore 5.
Funziona in parte così, ma non del tutto.
La mia parte cattiva (sempre banalizzando per fare un esempio pratico) potrebbe essere polarizzata nell'impedire agli altri di esprimersi, con l'integrazione questa caratteristica potrebbe diventare una mia capacità di bloccare persone negative. Per far questo occorre che la mia parte buona, quella da integrare con la parte cattiva, abbia (o si crei) una polarizzazione che da ampi spazi di parola alle persone positive.
Prendete il concetto e non fissatevi su positive e negative, buono e cattivo che vogliono dire poco e nulla.

Comunque rimanendo nel buono e cattivo in assoluto, posso mescolare le mie parti buone e cattive e magari riuscire ad esternare solo quelle buone credendo di essere buono e facendolo credere agli altri, ma solo chi integra il male nel bene se poi è ancora buono sarà un buono reale. Per far questo capirete che il buono che ha coltivato in se deve essere tanto (maggiore) per poter poi integrare il male e ancora mantenere una polarizzazione finale nel bene.
Questo vale anche per il contrario.

Quando un essere si muove in qualunque modo agisca attira (sia come forse esterne che come forze che acquisisce), si, ciò per cui è polarizzato, ma anche il contrario. In sostanza tanto più cresce il bene in noi tanto crescerà anche il male, la polarizzazione è l'unica cosa che ci permette di controllare in parte i due flussi.

Bene ho scritto un bel minestrone da sviluppare, anche se l'ho scritto male (di proposito) dentro ci sono alcuni dei segreti di Pulcinella. Magari nei prossimi post provo a scrivere qualcosa di più pratico.
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Vecchio 01-12-2011, 12.01.22   #2
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Può essere interpretato anche in chiave alchemica, con tutti questi meccanismi. Sono contento che l'hai postato, mi mancavano sti topic.

Per il momento ho bisogno di più tempo per metabolizzare, però volevo fare un esempio e una domanda: non che mi interessi ma è possibile avere anche un evoluzione nel male.
Se io faccio sto discorso, cerco di integrare i 5 di bontà, nei 10 di male che ho, sarei comunque un essere integrato, ma che va verso il male.

Più cresce il bene, più cresce il male. Mi viene da pensare che è un unica energia che cresce, quindi più potenzialità, sfumature, e complessità ha la mia anima, più è facile che tralasci nell'oscurità qualcosa e che quindi possa diventare male.
Se ho un appartamento è più facile da mantenere di una villa con giardino, ed in questo caso rischio di trascurare più cose, ma ho più potenzialità.
Quindi sviluppare troppe qualità benefiche senza integrare e controllare il male, potrebbe essere molto deleterio?

Cosa succede se io non accresco ne il bene, ne il male, ma cerco di mantenerli in equilibrio? In teoria non evolverei da nessuna parte, però avrei la sicurezza di non accrescere nessuno dei due.
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Vecchio 01-12-2011, 18.54.35   #3
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Mescolamento vuol dire mettere delle cose insieme ma esse rimangono tali, cioè conservano la loro struttura separata da ciò che si trova accanto. Invece integrato è qualcosa che mescolato di dissolve modificando la struttura delle parti mescolate.
Se è corretto il mio ragionamento penso che molto dipende dalla natura strutturale delle parti mescolate.
Per fare un esempio, se mescolo palline di plastica fra di loro esse rimarranno sempre mescolate ma mai integrate in quanto non dissolvono l'una nell'altra.
Se invece mescolo colori freschi fra loro, si integrano dando vita ad un colore nuovo, le proprorzioni di colori danno la gradazione del colore.
Se mescolo acqua e zucchero esse si integreranno, ma se mescolo zucchero e farina saranno solo mescolate ma non integrate, a meno che non mescolo un liquido che li farà sciogliere e amalgare cambiandone la struttura.
Ma poi ci vuole pure la cottura per dire che abbiamo trasformato le parti mescolate.
Quindi ne deduco che per integrare occorre unire parti solubili e coagulabili.
E' questo il solve et coagula alchemico?
L'esempio comunque non mi chiarisce come si fa ad integrare esperienze, su quale piano si effettua il solvere.
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Vecchio 01-12-2011, 19.04.29   #4
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L'integrazione prevede che ci sia qualcosa in quantità minore che va ad integrarsi con qualcosa di quantità maggiore, con il mescolamento le quantità possono essere anche uguali.
Quello che va ad integrarsi modifica e cambia ciò che è integrato e viceversa, ma la somma delle due parti è diversa dalla somma totale in base alle varie polarizzazioni.
Che significa?

Significa che se la somma fosse uguale io potrei avere (banalizzo al massimo eh...) una parte cattiva che vale 5 ed una parte buona che vale 10, integrando la parte cattiva con quella buona mi troverei ad avere una parte buona di valore 5.
Se ho capito bene con questo discorso emerge che quando abbiamo parti di noi che non riusciamo a risolvere potrebbe venirci in aiuto la ricerca del suo opposto ed esercitarci ad aumentare la polarizzazione di quello. E poi una volta che ho i due opposti con diverse polarità come faccio ad integrarli? Forse che il fuoco stesso del lavoro fatto sarà il collante? Ho l'impressione che lavoreranno sempre mischiandosi le due cose fino al punto in cui si integreranno, sbaglio?
Quote:



Quando un essere si muove in qualunque modo agisca attira (sia come forse esterne che come forze che acquisisce), si, ciò per cui è polarizzato, ma anche il contrario. In sostanza tanto più cresce il bene in noi tanto crescerà anche il male, la polarizzazione è l'unica cosa che ci permette di controllare in parte i due flussi.
Vuol dire che aumentando la polarizzazione ad esempio di Pinco attirerò maggiormente lui piuttosto che Pallo perchè crescono insieme, si, ma mai a parità?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 01-12-2011, 20.09.45   #5
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Apro il discorso in esoterismo per renderlo più pratico, ma molto di quello che scriverò può essere visto anche solo in chiave psicologica.
La tendenza è scambiare integrazione con mescolamento, cosa che all'inizio può essere anche necessaria, ma non è lo scopo finale dell'integrazione.
Ah l'integrazione allora è la conciliazione tra gli opposti in pratica "la nonna" di cui parlavi nel 3d "opposti"
Quote:


Esempio semplice e stupido su cui poi possiamo discutere.

Se c'è un foglio con molti punti rossi e degli spazi bianchi ed inizio a riempire gli spazi bianchi con dei punti verdi sto mescolando il rosso con il verde.
Se c'è un foglio verde (o quasi completamente verde), dove l'inchiostro non è ancora asciutto (o mettiamo lo possa risciogliere) e ci infilo delle gocce, dei punti di colore rosso, integro il verde con il rosso. Più chiaro ancora se prendo i due inchiostri prima e li mescolo bene prima di riempire il foglio
Con il mescolamento in definitiva, anche quando pare che non sia possibile in realtà è sempre possibile ridividere le due (o più) parti.

Il mescolare ...dice bene Diamantea nel suo esempio di ingredienti che hanno bisogno di una terzo ingrediente per poter essere amalgamati perchè altrimenti si possono mescolare ma restano sempre due mentre di due dobbiamo fare uno e per questo abbiamo bisogno di un qualcosa che alzi di un'ottava e che trasmuti in altro (in questo momento mi manca di afferrare cosa fa trasmutare...di solito che fonde e che cambia le cose è il fuoco....ma cosa intenderemmo per fuoco?)
Quote:

L'integrazione è indelebile, una volta fatta non si tornerà più alle due parti primordiali benchè sia possibile che delle caratteristiche fondamentali di queste siano ancora ben evidenti.

L'integrazione prevede che ci sia qualcosa in quantità minore che va ad integrarsi con qualcosa di quantità maggiore, con il mescolamento le quantità possono essere anche uguali.
Quello che va ad integrarsi modifica e cambia ciò che è integrato e viceversa, ma la somma delle due parti è diversa dalla somma totale in base alle varie polarizzazioni.
Che significa?

Significa che se la somma fosse uguale io potrei avere (banalizzo al massimo eh...) una parte cattiva che vale 5 ed una parte buona che vale 10, integrando la parte cattiva con quella buona mi troverei ad avere una parte buona di valore 5.
Funziona in parte così, ma non del tutto.
La mia parte cattiva (sempre banalizzando per fare un esempio pratico) potrebbe essere polarizzata nell'impedire agli altri di esprimersi, con l'integrazione questa caratteristica potrebbe diventare una mia capacità di bloccare persone negative. Per far questo occorre che la mia parte buona, quella da integrare con la parte cattiva, abbia (o si crei) una polarizzazione che da ampi spazi di parola alle persone positive.
Prendete il concetto e non fissatevi su positive e negative, buono e cattivo che vogliono dire poco e nulla.

Comunque rimanendo nel buono e cattivo in assoluto, posso mescolare le mie parti buone e cattive e magari riuscire ad esternare solo quelle buone credendo di essere buono e facendolo credere agli altri, ma solo chi integra il male nel bene se poi è ancora buono sarà un buono reale. Per far questo capirete che il buono che ha coltivato in se deve essere tanto (maggiore) per poter poi integrare il male e ancora mantenere una polarizzazione finale nel bene.
Questo vale anche per il contrario.

Quando un essere si muove in qualunque modo agisca attira (sia come forse esterne che come forze che acquisisce), si, ciò per cui è polarizzato, ma anche il contrario. In sostanza tanto più cresce il bene in noi tanto crescerà anche il male, la polarizzazione è l'unica cosa che ci permette di controllare in parte i due flussi.

Bene ho scritto un bel minestrone da sviluppare, anche se l'ho scritto male (di proposito) dentro ci sono alcuni dei segreti di Pulcinella. Magari nei prossimi post provo a scrivere qualcosa di più pratico.
Mescolare serve all'inizio per cosa per pareggiare un po'? Per non perdere del buono nel momento della polarizzazione?
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Vecchio 03-12-2011, 14.47.29   #6
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Ho cercato alcune etimologie e ho giocato con le scomposizioni, se sbaglio correggetemi.

Mescolare vuol dire mettere cose insieme diverse, confondere.
Me-ex-colare, me a colare fuori di.

Integrare vuol dire rendere completo, intero, conforme alla giustizia, legato alla morale.
In-te-grare. Spulciando su wiki ho trovato che grare in napoletano vuol dire soglia. Probabilmente non vuol dire nulla ma mi piace l'idea di "dentro la tua soglia". Libera interpretazione che mi rende l'idea di qualcosa che entra dalla soglia, dalla porta, quindi una via di accesso che accoglie, e poi richiude al suo interno per non farlo più uscire, unendo se stesso all'altro accolto si trasforma in entità integra, completa, non manca nulla, conforme alla giustizia.
In effetti quando uno straniero entra a far parte di un paese nuovo per integrarsi ha bisogno di accoglienza, di essere assorbito nella sua diversità per sentirsi parte di quel paese.
Egli deve avere la volontà e il desiderio di integrarsi, quindi deve lasciarsi assorbire.
Quindi nel mescolamento si resta isolati pur messi uno accanto all'altro, nell'integrazione si diventa altro pur mantenendo alcune caratteristiche originali.
Occorre che le due parti, anche se proporzionalmente diverse, siano predisposte a fondersi.
L'una deve accogliere l'altra.
Quando due esperienze diverse non si integrano restano separate creando conflitto.
La domanda è, visto che per integrare occorre una parte più grande ed una più piccola, come si fa a scegliere la quantità, ovvero qualche parte va integrata? Dovrebbe essere la morale, l'aspetto positivo che ogni esperienza apporta con se, se la si vuole o si è capaci di vederla, perchè il giudizio spesso oscura questa parte positiva rifiutando in toto l'esperienza.
E poi ancora, il resto che non integriamo che fine fa? dove lo conserviamo? come lo utilizziamo?

Qui si affacciano due elementi che ancora non so collegare per cui le metto così sommariamente:
Il calore, quindi il fuoco, è l'elemento che maggiormente scioglie, per cui il calore dovrebbe sciogliere le resistenze ad esempio, sia nel caso di eccesso di emotività facendo evaporare, che in carenza di emotività creando freddezza, gelo, quindi sciogliendo il ghiaccio per la giusta quantità di femminile accoglienza.
Il giudizio mi sembra invece una specie di collante, un silicone che non permette permeabilità, per cui quando si tenta di integrare un'esperienza, finchè il giudizio è presente è come un repellente, una barriera che non permea.

Ho messo tanti ingredienti ma non voglio mescolarli, attendo riscontri.
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Vecchio 04-12-2011, 10.21.15   #7
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Questo che dici Uno potrebbe essere la spiegazione logica del perché spesso le persone eccessivamente buone si ritrovano nelle grinfie di perfetti mascalzoni.
L'eccesso di bontà porta ad una scompensazione che si pareggia con l'aver al fianco una persona negativa/cattiva.
La polarizzazione di cui parlavi ricerca fuori la compensazione del "difetto" che vi è in noi.
Ci sta che poi la persona con un ecceso di bontà finita la storia con il mascalzone sia più equilibrata nel suo bene/male interiore.
Mi sfugge però la motivazione del postarlo in esoteriesmo invece che in psicologia...
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Vecchio 04-12-2011, 15.17.39   #8
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Predefinito Forse sono OT ma non lo so :D

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Questo che dici Uno potrebbe essere la spiegazione logica del perché spesso le persone eccessivamente buone si ritrovano nelle grinfie di perfetti mascalzoni.
L'eccesso di bontà porta ad una scompensazione che si pareggia con l'aver al fianco una persona negativa/cattiva.
La polarizzazione di cui parlavi ricerca fuori la compensazione del "difetto" che vi è in noi.
Ci sta che poi la persona con un ecceso di bontà finita la storia con il mascalzone sia più equilibrata nel suo bene/male interiore.
Mi sfugge però la motivazione del postarlo in esoteriesmo invece che in psicologia...
E'interessante questo che hai postato Faltea perchè in effetti se reprimi la perte cattiva o negativa, quella che non accetti e non è accettata poi la trovi fuori di te, e te ne innamori questo mi rappresenta molto infatti gli uomini che ho incontrato non erano proprio stinchi di santo anzi direi che le cose sono andate sempre poi peggiorando.

Interessante e da valutare è possibile che mi innamoro di un ladro per integrare questa parte di me che ho ma che ho per moralità recluso nell'inconscio?

Mescolarla ed accettarla vorrebbe dire fare amicizia con un ladro non criticarlo comprendere le motivazioni del perchè lo è diventato ma per integrarlo devi fare l'amore con lui fisicamente o basta solo innamorarsene?
E nel qual caso sarei un ladro polarizzato alla robin hood?
(perchè inutile raccontare fole io sono convinta che c'è qualcosa di Sacro nel fare l'amore e un senso esoterico se no non se ne parlerebbe così tanto in un certo modo e non sarebbe stato trattato come è stato trattato dalla chiesa)

Guardia e ladro opposti integrati dall'amore (nel simposio si parla di Eros come fuoco che unisce gli opposti) fuoco che scioglie e ricoagula in una posizione più alta di un'ottava che non mi viene cosa possa essere la soluzione dei due forse un giudice non so.

Fine del non so se sono OT
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Vecchio 04-12-2011, 15.39.12   #9
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E'interessante questo che hai postato Faltea perchè in effetti se reprimi la perte cattiva o negativa, quella che non accetti e non è accettata poi la trovi fuori di te, e te ne innamori questo mi rappresenta molto infatti gli uomini che ho incontrato non erano proprio stinchi di santo anzi direi che le cose sono andate sempre poi peggiorando.

Interessante e da valutare è possibile che mi innamoro di un ladro per integrare questa parte di me che ho ma che ho per moralità recluso nell'inconscio?
A me risulta il contrario, ciò che reprimi poi disprezzi e odi fuori di te, non te ne innamori, quello di cui ti innamori è quello che già fa risonanza in te.

L'esempio della bigotta è eclatante.
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Vecchio 04-12-2011, 18.12.43   #10
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A me risulta il contrario, ciò che reprimi poi disprezzi e odi fuori di te, non te ne innamori, quello di cui ti innamori è quello che già fa risonanza in te.

L'esempio della bigotta è eclatante.
Ma infatti poi quando l'innamoramento finisce iniziano i problemi perchè lui è la mia ombra e mai l'idea di quel che penso sia.
Altrimenti le donne deboli non troverebbero mai l'uomo forte o le donne buone l'uomo cattivo poi la repressione è ciò che non permette di vedere e riconoscere nell'altro l'ombra.
Magari dico sciocchezze ma è ciò che penso.
Io ad esempio quando mi sono innamorata ero convinta di aver trovato l'idea che amo di compagno ma poi nella realtà la proiettavo io su di lui. Lui era parte della mia ombra il mio opposto in molte parti di sè.
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Vecchio 05-12-2011, 12.23.44   #11
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Mi ci sto un pò perdendo dentro.
Il discorso che facevo sopra dello sviluppare l'opposto per indirizzare la polarizzazione dove vogliamo potrebbe non reggere davanti al fatto che se aumento il bene di conseguenza viene ad aumentare anche il male e il potere di attrazione dei due. E allora come fare?

Perchè da tutti gli ingredienti si arrivi alla torta ci vuole la cottura. Questa cottura potrebbe essere la volontà, il fuoco che dirige verso ciò che vogliamo.
Il mescolare insieme gli ingredienti con olio di gomito fa si che ogni singolo ingrediente perda la sua composizione pur restando se stesso ancora... ma la forza del mescolare e girare continuo fa si che si sciolgano.. ( tra l'altro le streghe giravano in un senso o nell'altro a secondo della forza che volevano attirare) per cui i vari ingredienti indeboliscono anche la loro capacità di attirare.. mescolando, mescolando potrebbero perdere in un certo senso la loro polarizzazione...(non credo ma intanto faccio considerazioni, magari arrivano chiarimenti) e se la volontà è al fine di una buona cottura.. allora può essere che si riesca anche a portarla dove si vuole.

Un'altra idea è che dopo l'integrazione è possibile cambiare la polarità. Cioè se integro e ne deriva che c'è il male più attrattivo allora è a quel punto che devo lavorare sul suo opposto.

Continuo a pensarci e probabilmente è più semplice di così..
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Vecchio 05-12-2011, 13.58.47   #12
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Prendo alcuni punti per ora

Citazione:
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ma è possibile avere anche un evoluzione nel male.
Certo.

Citazione:
Se io faccio sto discorso, cerco di integrare i 5 di bontà, nei 10 di male che ho, sarei comunque un essere integrato, ma che va verso il male.
Non funziona nello stesso modo, il male non può accogliere il bene, non in questa realtà. Se ragionassimo in termini algebrici allora si -10+5 farebbe -5, ma nella realtà sperimentiamo in termini di esistenza, quindi in questi termini il bene è qualcosa che esiste, cede, da etc... il male qualcosa che sottrae, toglie esistenza, etc...
(capisci Faltea il perchè di Esoterismo?)



Citazione:
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Mescolamento vuol dire mettere delle cose insieme ma esse rimangono tali, cioè conservano la loro struttura separata da ciò che si trova accanto. Invece integrato è qualcosa che mescolato di dissolve modificando la struttura delle parti mescolate.
Se è corretto il mio ragionamento penso che molto dipende dalla natura strutturale delle parti mescolate.
Non è comp0letamente corretto, anche con l'integrazione non si dissolvono le parti iniziali, però è vero che si modifica la struttura di queste parti perchè si influenzano tra loro (questo può accadere in minima parte anche con il mescolamento).
La fusione è l'unica cosa che cambia completamente le parti orginali e le rende completamente indistinguibili. Con l'integrazione non si può più tornare indietro (non senza gravi danni almeno) ma si conservano delle cose delle originali parti.

Altri esempi che forse visivamente rendono meglio:
mescolamento: terra e un albero sbriciolato
integrazione: un albero piantato in un terreno
fusione: albero e terra inseriti in una fornace

Citazione:
Quindi ne deduco che per integrare occorre unire parti solubili e coagulabili.
E' questo il solve et coagula alchemico?
L'esempio comunque non mi chiarisce come si fa ad integrare esperienze, su quale piano si effettua il solvere.
Forse l'esempio più pratico è la piantina che nel paesaggio (entità globale) si integra piano piano nel tempo, crescendo e facendo crescere le sue radici.
La pianta nel tempo rilascerà sostanze nel terreno e lo concimerà, allo stesso tempo il terreno nutrirà insieme al sole la pianta.
Provate a pensarci.... se in un paesaggio iniziate a vedere una pianta per anni (diventerà albero) alla fine questa sarà talmente integrata in quello stesso paesaggio sotto tutti i punti di vista. Appena piantata sarà si e no un mescolamento tra una pianta ed un terreno.

Citazione:
Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Se ho capito bene con questo discorso emerge che quando abbiamo parti di noi che non riusciamo a risolvere potrebbe venirci in aiuto la ricerca del suo opposto ed esercitarci ad aumentare la polarizzazione di quello
Può essere che la ricerca dell'opposto ci aiuti ma non era proprio questo che intendevo.
Hai mai giocato a quel vecchio video gioco con l'astronave che ha un razzo dietro e a seconda di come la giri va in una direzione o nell'altra?
Beh immagina il contrario, invece che il razzo dietro pensa ad una calamita universale davanti che attira l'astronave nella direzione in cui la giri, il funzionamento è comunque uguale a quello del razzo dietro.
Stai andando verso X ma vorresti andare verso Y che è a destra. Il primo passo è girarti a destra ma se ricordi il giochino l'astronave continua per inerzia ad andare anche verso Y. Si teoricamente girarsi per un istante a 360 gradi (verso Z) ci fa fermare ma prima di tutto è praticamente impossibile perchè inizieremmo subito a muoverci verso Z mentre noi vogliamo andare verso Y, secondo perderemmo spinta e quindi tempo, in sostanza ritorneremmo indietro per ricominciare, cosa che succede per via naturale quando ripetiamo le stesse cose.
Quindi più che andare verso l'opposto (può servire per rallentare, ma raramente è indispensabile ed utile) bisogna puntare con forza e decisione verso dove si vuole andare sapendo che l'inerzia (o ciò che abbiamo già in costituzione) ci farà comunque derapare (usando un termine automobilistico che spero sia comprensibile) verso la zona in cui non vorremo andare.



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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Ah l'integrazione allora è la conciliazione tra gli opposti
Può essere una conseguenza ma non è questo
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Vecchio 05-12-2011, 21.29.56   #13
Faltea
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Detto così mi fa pensare che l'integrazione sia un po' un accettare il male, di modo da avere sia il lato nero che il bianco ed usarli assieme (mescolanza).
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 07-12-2011, 01.26.43   #14
RedWitch
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Citazione:
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Quando un essere si muove in qualunque modo agisca attira (sia come forse esterne che come forze che acquisisce), si, ciò per cui è polarizzato, ma anche il contrario. In sostanza tanto più cresce il bene in noi tanto crescerà anche il male, la polarizzazione è l'unica cosa che ci permette di controllare in parte i due flussi.
.....
Torno un attimo indietro, per fare una domanda perchè non ho ben chiaro che cosa sia la polarizzazione.

Cercando il significato sul dizionario ho trovato come sinonimi "attirare, attrarre, concentrare, focalizzare" e come significato:
Citazione:
Orientare verso una direzione. ~ accentrare, polarizzare.
La polarizzazione è qualcosa che abbiamo in dotazione? Ma che possiamo cambiare con la volontà e andando contro a quello che sarebbe l'orientamento di base tenendo conto dell'inerzia?

Il mescolamento iniziale c'è sempre prima dell' integrazione?

Si dice che un'esperienza va integrata, per poter essere "digerita" fatta nostra giusto? un po' come la piantina che diventerà albero... quindi forse integrare in me qualcosa di nuovo immediatamente è impossibile, occorre un vero e proprio processo, che passa comunque per il mescolamento?
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Vecchio 07-12-2011, 01.48.25   #15
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Citazione:
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La polarizzazione è qualcosa che abbiamo in dotazione? Ma che possiamo cambiare con la volontà e andando contro a quello che sarebbe l'orientamento di base tenendo conto dell'inerzia?
La polarizzazione è un fenomeno che si presenta praticamente ogni qual volta qualcosa ha una carica energetica e, come conseguenza, interagisce con le altre cose cariche.
Quindi sia noi come complesso che ogni nostro nucleo/parte che ha una carica subisce una polarizzazione. Come tale una cosa polarizzata interagisce con le due cariche opposte di quella cosa e non con altro. E' piuttosto semplice agire sulla polarizzazione invertendola piuttosto che cambiarla. (se parliamo del verde posso più o meno agevolmente spostarmi dal rosso al blu e vieversa che passare sul marrone).

Citazione:
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Il mescolamento iniziale c'è sempre prima dell' integrazione?

Si dice che un'esperienza va integrata, per poter essere "digerita" fatta nostra giusto? un po' come la piantina che diventerà albero... quindi forse integrare in me qualcosa di nuovo immediatamente è impossibile, occorre un vero e proprio processo, che passa comunque per il mescolamento?
Per come la vedo io il mescolamento è la condizione di partenza. Occorre separare e poi integrare.
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Vecchio 07-12-2011, 15.22.55   #16
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Può essere una conseguenza ma non è questo
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Si dice che un'esperienza va integrata, per poter essere "digerita" fatta nostra giusto?
Ma quindi l'integrazione di cui si parla qui è inerente all'esperienze?
Io ero rimasta che l'esperienza andava elaborata quindi prima va elaborata e poi integrata e il post di Uno serve a capire come si fa?
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Vecchio 07-12-2011, 15.29.14   #17
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Polarizzare in fotografia vuol dire saturare di luce.

Mentre nel magnetismo polarizzare vuol dire che un oggetto ferroso messo accanto ad un magnete ne prende con il tempo la polarità diventando anch'esso attraente.
Questo per quel che so del polarizzare.
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Vecchio 08-12-2011, 17.25.42   #18
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Può essere che la ricerca dell'opposto ci aiuti ma non era proprio questo che intendevo.
Hai mai giocato a quel vecchio video gioco con l'astronave che ha un razzo dietro e a seconda di come la giri va in una direzione o nell'altra?
Beh immagina il contrario, invece che il razzo dietro pensa ad una calamita universale davanti che attira l'astronave nella direzione in cui la giri, il funzionamento è comunque uguale a quello del razzo dietro.
Stai andando verso X ma vorresti andare verso Y che è a destra. Il primo passo è girarti a destra ma se ricordi il giochino l'astronave continua per inerzia ad andare anche verso Y. Si teoricamente girarsi per un istante a 360 gradi (verso Z) ci fa fermare ma prima di tutto è praticamente impossibile perchè inizieremmo subito a muoverci verso Z mentre noi vogliamo andare verso Y, secondo perderemmo spinta e quindi tempo, in sostanza ritorneremmo indietro per ricominciare, cosa che succede per via naturale quando ripetiamo le stesse cose.
Quindi più che andare verso l'opposto (può servire per rallentare, ma raramente è indispensabile ed utile) bisogna puntare con forza e decisione verso dove si vuole andare sapendo che l'inerzia (o ciò che abbiamo già in costituzione) ci farà comunque derapare (usando un termine automobilistico che spero sia comprensibile) verso la zona in cui non vorremo andare.
Forse intendevi 180? Se no, mi spiegheresti che non capisco il girarsi per tornare allo stesso punto come possa essere l'opposto. A meno che non intendi per opposto altro che la stessa medaglia... e allora si... considerando che il magnete è universale... ma prima di continuare il ragionamento aspetto conferma.

Penso di aver fatto chiarezza adesso e alcuni collegamenti. Spingere verso ciò che vogliamo di per se permette in un certo senso di invertire la polarizzazione, anche se tu parli di un magnete universale... per cui l'attrazione potrà dipendere sia da una predisposizione iniziale che dalla volontà ed ecco che è invertibile. Avevo in mente questa inversione ma non riuscivo a dargli un senso perchè mi ero arenata sul fatto che la polarizzazione fosse fissa... se si capisce cosa intendo. Cioè che Y è tot e X è tot e andavano aumentati loro.

Devo però ancora ragionare sulla Y. In sostanza la volontà deve essere rivolta sempre al male minore che vuol dire al bene maggiore. Sia nelle piccole cose che le grandi. Detta così sembra facile ma questo equivale ad una serie di considerazioni che si aprono.

Ci devo tornare.

Aggiunta: tra l'altro è noto che quando mettiamo tutto di noi in qualcosa presto o tardi si realizza.
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Vecchio 08-12-2011, 21.55.14   #19
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Forse intendevi 180?
Si hai ragione, 180
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Vecchio 09-12-2011, 00.15.22   #20
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Aggiunta: tra l'altro è noto che quando mettiamo tutto di noi in qualcosa presto o tardi si realizza.

Ah si ? a me non era noto.....
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Vecchio 09-12-2011, 01.08.03   #21
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bisogna puntare con forza e decisione verso dove si vuole andare sapendo che l'inerzia (o ciò che abbiamo già in costituzione) ci farà comunque derapare (usando un termine automobilistico che spero sia comprensibile) verso la zona in cui non vorremo andare.
Forse l'ideale sarebbe fare come i golfisti quando tengono conto del vento o della pendenza del terreno e mirano di proposito più di lato in modo che poi il tiro si corregga da solo...
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Vecchio 09-12-2011, 21.54.05   #22
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Devo però ancora ragionare sulla Y. In sostanza la volontà deve essere rivolta sempre al male minore che vuol dire al bene maggiore. Sia nelle piccole cose che le grandi. Detta così sembra facile ma questo equivale ad una serie di considerazioni che si aprono.
Questa frase ha acceso una lampadina, prendere dai lati invece che di petto. Devo riflettere...
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 12-12-2011, 23.16.33   #23
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Significa che se la somma fosse uguale io potrei avere (banalizzo al massimo eh...) una parte cattiva che vale 5 ed una parte buona che vale 10, integrando la parte cattiva con quella buona mi troverei ad avere una parte buona di valore 5.
Riprendo questo punto perchè è tanto che mi frulla in testa la domanda.
Poniamo che una persona ha in se metà bene e metà male, magari non in parti proprio uguali ma tanto vicine nella proporzione da non notarsi la differenza. Avrà comportamenti buoni e comportamenti cattivi. Oppure più parti buone con pochi difetti ma gravi che hanno un peso maggiore da annullare il tanto buono.
Non pensi che questo crei una spaccatura dentro la persona e anche a chi gli sta accanto? Quando la spaccatura è così profonda come si fa a ricucire, rimediare... a me sembra umanamente impossibile.
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Vecchio 14-12-2011, 01.54.46   #24
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La mia parte cattiva (sempre banalizzando per fare un esempio pratico) potrebbe essere polarizzata nell'impedire agli altri di esprimersi, con l'integrazione questa caratteristica potrebbe diventare una mia capacità di bloccare persone negative. Per far questo occorre che la mia parte buona, quella da integrare con la parte cattiva, abbia (o si crei) una polarizzazione che da ampi spazi di parola alle persone positive
Quindi quello che dall'essere usati diventa un usare...

Mi colpisce il bisogno che si crei una polarizzazione contraria, "che da ampi spazi di parola" significa quindi maggiore della parte cattiva per poterla accogliere altrimenti l'integrazione non funziona ma c'è solo ulteriore mescolamento (ahimè quanti tentativi pensando servisse il solo equilibrio, 50 e 50...)

Leggendoti comunque ho capito meglio come il male non sia tanto una cosa in sè, quanto l'uso che ne viene fatto, le forze che la influenzano e la polarizzano verso un dato punto..
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Vecchio 15-12-2011, 01.15.30   #25
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Una riflessione sul mescolamento. Pensavo che quando si mescolano delle cose si nascondono anche, si mistificano, quasi ce ne dimentichiamo. Più sono mescolate e meno risultano visibili a meno che non andiamo a cercarle se vogliamo separare. Ogni tanto salta fuori un pezzo a ricordarci che c'è pure quella cosa in mezzo alle altre.
Credo che il mescolamento non ci faccia vedere le cose per come sono, ne vediamo una parte, possibilmente abbellita o anche imbruttita dal contrasto di quello che vi sta accanto.
Immagino che dopo anni di mescolamento ci si abitua anche a vedere le cose in un certo modo, potrebbe avere a che fare con l'immagine di sè, l'identità? separare potrebbe indicare vedere le cose per come realmente sono? possiamo agire con la volontà per integrare e scegliere anche quale parte integrare?
Sembra un processo facile, separare il mescolato, integrare, polarizzare, una formula semplice...
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