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Vecchio 31-05-2007, 10.01.00   #26
'ayn soph
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Se vogliamo dare una interpretazione per quanto risulti sempre relativa si potrebbe partire dal dire che il necessario il possibile e l'impossibile vanno inquadrati in un'ambito ben definito, in questo caso s. francesco immagino si riferisca a fare tutto il necessario per la propria anima, fino ad arrivare a ciò che è possibile e infine all'impossibile vero e proprio, forse parlava di un cammino composto da tre livelli.
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Vecchio 31-05-2007, 11.26.25   #27
Kael
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Si da il caso che se conosci la radio in quanto pilota, puoi fare fattivamente.
Se sei un passeggero che non si intende non esiste e basta. Le possibilità che riesca ad aggiustare la radio sono pari a zero, a meno che non ci sia soltanto da collegare un filo staccato.
Ho detto che costruirsi la radio è una necessità, non che sia fattibile (possibile) o meno (e in effetti il thread distingue bene le due cose...)

Potremmo cambiare esempio se questo non ti piace o non riesci a capire quello che intendo, o magari non riesco a spiegarmi io. Se precipiti con l'aereo in un isolotto sperduto e non sai assolutamente nulla di agricoltura, di pesca o di caccia, la sopravvivenza diventa comunque una necessità per te in quel momento, e devi iniziare a preoccupartene.
Solo perchè non ne sai niente non significa che non esiste. Nel tuo stomaco la fame esiste eccome...

Certo poi che le possibilità di sopravvivenza in un posto del genere per un agricoltore saranno maggiori di quelle di un manager che non sa neanche coltivare una piantina di basilico, ma questo è irrilevante.
La necessità di sopravvivere (e quindi di procacciarsi il cibo, che sia verdura, pesce o carne) sarà la stessa identica per entrambi.

PS: Marconi ha inventato/"scoperto" la radio quando questa ancora non esisteva... Eppure oggi esiste..

Ultima modifica di Kael : 31-05-2007 alle ore 11.32.43.
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Vecchio 31-05-2007, 11.41.13   #28
'ayn soph
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P. S.: se parli di marconi come l'uomo comune allora non esiste necessità per nessuno, tanto tutti sapremmo fare tutto.

Cmq il fatto della necessità di sopravvivenza da una parte è vero che ce l'abbiano tutti ma dall'altra è anche vero che variando l'ordine delle persone de del fatto in se, avremmo una miriadi di diverse possibilità. Da quello che viene subito avvistato, da chi è abituato ad un regime alimentare per cui non si preoccupa più di tanto e sopravvive con quello che gli offre la natura, con chi addirittura non si preoccupa affatto della propria sopravvivenza e su su fino ad arrivare a chi gli viene un'attacco di panico e d'altro al solo pensiero.
Quindi bisognerebbe applicare ai casi e non farne uno singolo anche perchè se no ritorniamo a marconi. Il principio va bene, ma non è assoluto.
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Vecchio 31-05-2007, 13.30.13   #29
Kael
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P. S.: se parli di marconi come l'uomo comune allora non esiste necessità per nessuno, tanto tutti sapremmo fare tutto.
Perchè? Che c'entra? Anche Marconi avrà avuto le sue necessità no? Magari bere, mangiare, andare al bagno... Magari per Marconi era ancora più necessario avere qualcuno da amare, non lo so, non lo conoscevo, ma ognuno ha le sue necessità, e questo a prescindere dalle proprie capacità o predisposizioni. Nel caso specifico di Marconi ritengo che una sua necessità primaria era sondare il campo dell'elettronica, ancora più specificamente quello delle onde radio e di come queste si propagano nello spazio...

Tanto per fare un esempio, per un musicista professionista la musica rappresenta quasi una necessità (appunto), ed è quasi "costretto" a suonare ogni giorno. E' talmente innamorato della musica che sebbene sappia suonare, ha bisogno di suonare ogni giorno, ogni giorno...
In fondo, è proprio questa necessità che l'ha fatto diventare un Grande musicista.

Del resto, come si suol dire, "di necessità virtù"...
E qua mi torna in mente un aforisma di Platone: "La necessità è Madre dell'Invenzione"
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Vecchio 31-05-2007, 14.01.06   #30
Era
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arrivo ultima...ma arrivo.....
necessario per me è capire chi sono e perchè sono così....
necessario è dare il massimo per modificare...
necessario è sapere che questo comporta fatica....

certo che potrei rinunciare al superfluo....ma quando
posso farlo? solo quando so che lo è.....
quindi a priori potrebbe non esserlo....
senza contare che qualche volta è proprio il superfluo
(apparente) che apre nuove vie....
(i banchi...le maniglie...gli interruttori...a misura di bambino....
per tutti erano superflui....per la Montessori
[appena visto in tv ] erano necessari)


azz parentesi dentro parentesi

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Vecchio 31-05-2007, 14.04.52   #31
Era
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Del resto, come si suol dire, "di necessità virtù"...
E qua mi torna in mente un aforisma di Platone: "La necessità è Madre dell'Invenzione



e aggiungo un mio aforisma
" quando non sai più dove sbattere la testa...
rivolgiti a Santarrangiati"

lo so lo so

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Vecchio 31-05-2007, 21.23.46   #32
'ayn soph
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Perchè? Che c'entra? Anche Marconi avrà avuto le sue necessità no?
Dicevo se pensiamo che chiunque possa fare qualsiasi cosa il discorso decade.
Cmq il necessario inteso in questo senso è molto relativo, nel mondo dei bisogni materiali, cosa che invece potrebbe essere più conforme nel mondo dello spirito (forse).
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Vecchio 01-06-2007, 20.18.31   #33
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Il necessario è una conseguenza inevitabile di una legge. Chiaro che chi trascende le leggi di questo mondo si libra in una sfera più alta, che passa dal possibile fino all'impossibile ("impossibile" sempre dal punto di vista di questo mondo, o di chi ne fa parte)

Ma finchè si resta sottomessi a determinate leggi, si continuano ad avere determinate necessità. Per leggi intendo in senso più ampio una Volontà superiore che ci governa, per questo se il bisogno fisico di dormire ce l'hanno tutti, altre necessità invece ce le creiamo noi (non solo attivamente ma possiamo anche subirle) così per qualcuno una necessità sarà comprarsi l'ultimo abito firmato da un noto stilista, per qualcun'altro invece sarà quella di intraprendere un percorso interiore.
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Vecchio 06-06-2007, 23.47.36   #34
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Tutto (quello che abbiamo, che ci arriva, che siamo) ci è necessario, se non lo fosse non lo avremmo, ho fatto l'esempio del succo, mettiamo che sia un limone, ok per berlo non serve la buccia, la possiamo togliere quando è pronto, quando il limone è maturo, ma fino a quel momento è necessaria anche la buccia.
Fare il necessario è l'azione di utilizzare tutto quello che abbiamo, siamo, ci arriva....
azione che poi ci permetterà di arrivare al possibile.
Il succo è il possibile
Quindi fare il possibile è in questo esempio bere il succo del limone.
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Vecchio 07-06-2007, 00.31.31   #35
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Tutto (quello che abbiamo, che ci arriva, che siamo) ci è necessario, se non lo fosse non lo avremmo, ho fatto l'esempio del succo, mettiamo che sia un limone, ok per berlo non serve la buccia, la possiamo togliere quando è pronto, quando il limone è maturo, ma fino a quel momento è necessaria anche la buccia.
Fare il necessario è l'azione di utilizzare tutto quello che abbiamo, siamo, ci arriva....
azione che poi ci permetterà di arrivare al possibile.
Il succo è il possibile
Quindi fare il possibile è in questo esempio bere il succo del limone.
Mhm...cosa è necessario per me?
La necessità per me è fare....riempire una mancanza di qualsiasi tipo si tratti, dalla fisica, quindi dormire o mangiare ad esempio, a quella di un percorso spirituale, quindi cercare di conoscere un me stesso che si manifesta nelle varie sfaccettature.
Non so...mi sembra che si possa parlare di un primo passo in questo senso.
A questo punto, col tempo, potrò parlare di possibilità ma ora posso solo " vedere" ossia essere più o meno attento alla crescita del limone. Propriò perchè devo fare in modo che cresca, e questo si potrebbe definire uno Scopo, non posso fare a meno della buccia, poichè questa soprattutto oltre a servirmi è, appunto, necessaria alla crescita. Vale a dire la mancanza della buccia stessa non permetterebbe di berne il succo, del limone, poi.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 09-06-2007, 11.11.39   #36
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Non decolla eh.... ok vado avanti....

altro tassello del possibile... mentre il necessario in un certo senso "ci arriva" anche se si esprime in azioni che facciamo, il possibile è qualcosa che presume una nostra partecipazione più attiva, se ho 100 euro posso (possibile) compraci da mangiare, comprarci una maglietta (è un esempio) oppure comprare un pò da mangiare e una maglietta che costa meno.
Se però spendo 30 euro per mangiare e altri 30 per la maglietta non ho fatto tutto il possibile.
Quindi possibile si potrebbe dire che possibile è la maturazione del necessario, cosa su cui non abbiamo controllo, in maniera da avere invece un certo controllo, controllo su come destinare le risorse e quanto.... anche se bisognerebbe sempre destinare tutto, magari in modalità non per forza tutto adesso, a seconda dei casi, ma con quell'intento... altrimenti non abbiamo fatto il possibile.
Ci si potrebbe sorprendere nello scoprire che se si fa tutto il possibile aumenta il necessario... cioè aumenta la nostra capacità di attingere e raffinare situazioni diciamo...
Mi rifermo
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Vecchio 09-06-2007, 12.04.36   #37
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Cioè se faccio tutto il possibile, ovvero utilizzo tutto il necessario questo aumenta (avviene l'impossibile)?

In effetti se impiego tutta la mia forza per fare qualcosa questa forza aumenterà e domani potrò fare un possibile più ampio... ciò che ieri mi risultava impossibile...
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Vecchio 09-06-2007, 12.25.15   #38
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Da un punto di vista è corretto, quello che oggi è impossibile domani potrebbe essere possibile... ma in questo modo non sarebbe più impossibile oggi, lo era ieri.
Mi segui? Vuol dire che c'è un'impossibile che si può fare anche se la parola trae in inganno...
Ma prima di arrivare all'impossibile vorrei che fossero chiari necessario e possibile
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Vecchio 09-06-2007, 18.35.42   #39
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Da un punto di vista è corretto, quello che oggi è impossibile domani potrebbe essere possibile... ma in questo modo non sarebbe più impossibile oggi, lo era ieri.
Mi segui? Vuol dire che c'è un'impossibile che si può fare anche se la parola trae in inganno...
Ma prima di arrivare all'impossibile vorrei che fossero chiari necessario e possibile
Allora..non voglio ingarbugliare ma cerco di vedere se ho capito.
Il Necessario si potrebbe definire " Senza Forma", il " possibile", invece, la possibilità di " formare, mettere in relazione, quello che fa parte del necessario visto che su questo non si aveva nessun controllo "?

Poi dal possibile potrà derivare l'impossibile; se ho fatto tutto il "possibile" ossia ho " utilizzato" totalmente quei 100 euro che ho a disposizione.
Il "possibile" a questo punto diviene, se utilizzo tutti i 100 euro, ad esempio, come una specie di mezzo per aumentare il mio necessario, all'interno del quale, mi pare di capire, esiste anche quell'impossibile che - adesso poichè sfrutto al minimo le " mie possibilità" - è impossibile rispetto al tempo nel quale mi trovo.

Non so..ad esempio....oggi non sono capace di fluttuare liberamente in aria.
Questo perchè non sfrutto, oggi, il mio " possibile " e non sono capace di aumentare, quindi, il " mio necessario".
A questo punto se riuscissi, domani, a sfruttare tutte le mie possibilità ( quei 100 € ) potrei aumentare il " mio necessario" e far divenire possibile ciò che, ieri rispetto all'utilizzo totale delle mie possibilità, era impossibile.
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Vecchio 10-06-2007, 17.24.48   #40
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Allora..non voglio ingarbugliare ma cerco di vedere se ho capito.
Il Necessario si potrebbe definire " Senza Forma", il " possibile", invece, la possibilità di " formare, mettere in relazione, quello che fa parte del necessario visto che su questo non si aveva nessun controllo "?

Poi dal possibile potrà derivare l'impossibile; se ho fatto tutto il "possibile" ossia ho " utilizzato" totalmente quei 100 euro che ho a disposizione.
Il "possibile" a questo punto diviene, se utilizzo tutti i 100 euro, ad esempio, come una specie di mezzo per aumentare il mio necessario, all'interno del quale, mi pare di capire, esiste anche quell'impossibile che - adesso poichè sfrutto al minimo le " mie possibilità" - è impossibile rispetto al tempo nel quale mi trovo.

Non so..ad esempio....oggi non sono capace di fluttuare liberamente in aria.
Questo perchè non sfrutto, oggi, il mio " possibile " e non sono capace di aumentare, quindi, il " mio necessario".
A questo punto se riuscissi, domani, a sfruttare tutte le mie possibilità ( quei 100 € ) potrei aumentare il " mio necessario" e far divenire possibile ciò che, ieri rispetto all'utilizzo totale delle mie possibilità, era impossibile.

Mi viene in mente la parabola dei "talenti".... chi li fa fruttare al 100%, chi al 50%, chi li sotterra.....
Io penso che molte persone sfruttano poco le loro possibilità... il possibile, appunto.
E penso anche che quando si sfruttano appieno le proprie possibilità anche i talenti si moltiplicano, mettiamo che all'inizio se ne avevano 100, sfruttandoli a pieno potrebbero raddoppiare o moltiplicarsi, diventare 1000....
così che quello che all'inizio potrebbe risultare impossibile, ad un certo punto diventa possibile.
Basta vedere la storia della civiltà, alcune cose che solo un secolo fa sembravano impossibili oggi sono possibilissime !!!!
Tutto quello che abbiamo ricevuto nascendo è il nostro "necessario"..... a noi spetta il compito di sfruttarlo.
E' anche un discorso di energia, più la si usa e più se ne ha.... a volte mi meraviglio di quanta energia esce quando serve, energia che non pensavo di avere.....
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Vecchio 10-06-2007, 19.29.35   #41
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Ops
dimenticavo.... ma quel superfluo di cui parlavamo?
Se come detto sopra "Tutto (quello che abbiamo, che ci arriva, che siamo) ci è necessario" vuol dire che il necessario altrui non è detto che sia necessario a noi... se non forse proprio per imparare questa cosa...
Lo so che è una stupidaggine e pure ovvia... eppure tutto il concetto espresso da San Francesco e cardine di tutti i percorsi Spirituali è questo.... e visto come vanno le cose non sembra che molti lo abbiano compreso. Se voltiamo tutto in rinuncia possiamo azzeccarci come se andando a caccia (non ci vado ma è un esempio) con il cannone facendo fuoco sull'albero becco tutti gli uccellini, ok prendo il bersaglio ma che ci faccio? (a qualcuno serve anche questo, ma è un caso limite)
Purtroppo molte "ideologie" (perchè non mi sento di chiamarle Spiritualità) hanno marcato questo dover rinunciare a tutto senza discriminazione (e non entriamo sull'ovvio perchè, ora non ci interessa), cosa che ha senso come detto già in altre discussioni solo in talune circostanze e settori, es sono ricco e viziato? Magari mi fanno bene 20 giorni di prigione e/o di rinuncie alle comodità (sarebbero meglio 40 ) .
La giusta rinuncia è non voler il necessario altrui, cose che non ci servono e che ci distolgono dal nostro percorso, in questo modo siamo in grado di fare... lavorare.. tutto il necessario e trasformarlo in possibile... insomma la storia dell'erba del vicino, per guardare quella non ci accorgiamo che la nostra è altrettanto verde.
Alla fine siam tornati da capo, come distinguo il superfluo? Ok è quello che non è necessario a me, è il necessario per altri... ma messa in pratica?
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Vecchio 10-06-2007, 20.57.30   #42
griselda
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Scopro di avere un'allergia ( potrebbe essere qualunque altra cosa che faccio fatica ad accettare) posso rovinarmi la vita cercando di risolvere il problema che non si può risolvere ed angustiarmi giornalmente per questa scoperta. Oppure posso fare il necessario per vivere bene anche con questa allergia accettando di averla ed eliminando ciò che mi scatena la crisi allergica. Se l'accetto faccio il possibile, per vivere al meglio dovrò modificare qualcosa della mia vita ma se non lo vedrò come una limitazione non la vivrò rodendomi in continuazione e questo mi porterà a fare il possibile. Quello che avrò eliminato diventerà con il tempo superfluo perchè avrò imparato a farne senza.
Quello che inizialmente mi sembrava impossibile ovvero vivere in quelle condizioni diventerà possibile.
Uff mi sa che mi sono persa scrivendo
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Vecchio 10-06-2007, 21.15.17   #43
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Uff mi sa che mi sono persa scrivendo
Sembra che sia il tuo necessario

A parte gli scherzi... direi che finchè ci preoccupiamo di quello che accadrà nel tempo (o che è successo nel passato, se lo guardiamo in maniera morbosa) ci sfuggirà il presente
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Vecchio 10-06-2007, 21.28.37   #44
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...................................
... direi che finchè ci preoccupiamo di quello che accadrà nel tempo (o che è successo nel passato, se lo guardiamo in maniera morbosa) ci sfuggirà il presente
Quindi in qualche modo lasciare andare il passato (rinunciare?), una cosa che poteva servirmi un anno fa ora puo' non servirmi più e non preoccuparmi se questo qualcosa potrebbe servirmi in futuro (tipo metto tutto in cantina, perchè prima o poi potrebbe tornarmi utile). Il superfluo dunque sarebbe ciò che mi è servito e non mi serve più o ciò che penso che potrebbe servirmi in futuro?
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Vecchio 11-06-2007, 00.07.08   #45
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Vediamo se riesco a incasinare un po'.
Superfluo è quindi il restare ancorato a ciò che è stato, continuando a portarlo in visione presente anche se non più esistente(non perdonarci); impedendoci in questo modo di vivere il presente, quello che ho e che mi necessita in questo momento. Non con questo dimenticare, ma fare tesoro di ciò che è stato necessario......a suo tempo.....perdendo oggi la sua valenza trasformandosi in superfluo. Trovare la capacità di continuare o cominciare a camminare?
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Vecchio 11-06-2007, 00.07.19   #46
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Alla fine siam tornati da capo, come distinguo il superfluo? Ok è quello che non è necessario a me, è il necessario per altri... ma messa in pratica?
Per me è tutto ciò che fà perder tempo e risorse.
Se tutti hanno letto un libro/autore e quel testo a me non da nulla, non rientra nelle mie necessità, devo essere in grado di rinunciare a quel libro, all'apparenza ed accettare ciò che sono. magari così trovando altre risorse più idonee a me.
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Vecchio 12-06-2007, 22.44.25   #47
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Alla fine siam tornati da capo, come distinguo il superfluo? Ok è quello che non è necessario a me, è il necessario per altri... ma messa in pratica?
Prendendo due persone che devono salire sulla stessa montagna, ma partendo da due versanti diversi, il primo magari si troverà a dover affrontare una parete di roccia liscia, quindi per lui saranno necessari grappini, picozza e chiodi, mentre il secondo magari avrà un bel sentiero che va su dolcemente. Non occorre neanche discorrere sul fatto che nel secondo caso il "necessario" del primo sarà non solo inutile, ma perfino dannoso, essendo un peso non indifferente da portarsi dietro per nulla.
Quindi per tornare alla tua domanda direi molto semplicemente che bisogna saper osservare il più onestamente possibile quella che è la nostra realtà, senza lasciarsi condizionare (e sedurre) da quelle che sono le esperienze altrui, o dalle proprie fantasie...
Chi del resto, da bambino, non vedeva l'innocuo giardino di casa (almeno chi ce l'aveva) come una misteriosa e affascinante giungla asiatica, piena di insidie e pericoli? Non credo ci sia poi tanta differenza con quello che facciamo da adulti, viviamo di fantasie e ci creiamo una realtà che esiste solo nella nostra mente.
Quindi finchè non si saprà osservare sinceramente (e obiettivamente) noi stessi e quello che è l'ambiente nel quale siamo immersi, difficilmente si potrà distinguere il necessario dal superfluo. C'è il rischio infatti non solo di scambiare per necessario del superfluo, ma perfino l'inverso, reputando superflua una cosa magari veramente "necessaria" per noi.
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Vecchio 13-06-2007, 11.42.45   #48
Grey Owl
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Alla fine siam tornati da capo, come distinguo il superfluo? Ok è quello che non è necessario a me, è il necessario per altri... ma messa in pratica?

Credo che la Curiosita' possa fare il distinguo... la separazione tra il necessario ed il superfluo.

Nella pratica si puo' dire che... se mi pongo in uno stato di attenzione (non mi perdo in sogni e illusioni) e seguo la mia curiosita' trovo il necessario per me.

AGGIUNGO:
Necessaria e' la curiosita', possibile e' seguirla, impossibile e' soddisfarla...hehehehe

PS: suggerisco la lettura del post curiosita', assolutamente... e tutto il resto del forum...hahahaha

Ultima modifica di Grey Owl : 13-06-2007 alle ore 11.50.06.
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Vecchio 18-02-2008, 13.33.11   #49
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E in senso più largo? Con un'ottica più larga, cosa è necessario fare?

Facciamo un esempio... se ho una famiglia è necessario che io lavori (se non sono ricco da vivere di rendita), è necessario avere un tetto sopra la testa.... per un mio figlio sarebbe necessario andare a scuola in questa società... etc etc...
Alla fin fine se ci filosofeggiamo niente è necessario... potrei vivere nella giungla come migliaia e migliaia di anni fa... un mio figlio potrebbe (scuola dell'obbligo a parte) non andare a scuola etc... etc....
Quindi il necessario è determinato da quello che voglio essere... e anche da quello che voglio diventare... ma come faccio questo necessario?
Le scelte sono talmente tante che è facile perdersi e fare magari tutto e non il necessario... un metodo che sulla carta funzonerebbe sarebbe di decidere cosa si vuole diventare, in che posto ci si vuole collocare etc etc e poi selezionare tutto il necessario per arrivare a questo.... fuori dalla carta funziona solo per "piccole" cose, se voglio comprarmi una casa è necessario che lavoro , che risparmio etc etc... ma se c'è qualcosa che non so... di cui ho solo qualche flash... ho solo una vaga idea... come faccio a sapere qual'è il necessario?
Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?
Bella questa domanda, mi ci stò arrabattando da mesi (balle, tutta la vita ) con il mio "consulente" solo che lui invece di necessità parla di priorità, che non è la stessa cosa ma ci tira vicino. Nel senso che nel monte di cose "da fare" ci sono quelle meno necessarie e quelle che invece necessitano di una soluzione più rapida.
Anche a me tempo fà suggerirono di cominciare a capire cosa non volevo. Il risultato è stato sapere cosa non volevo e riamanere inchiodata sul "e cos'altro resta?"
La cosa davvero necessaria, forse l'unica oggi, in questo momento, per me è rimanere centrata. Se rimango cetrata in me stessa (e ci sarebbe da chiedersi cosa caspita vuol dire, perchè a intuito la frase mi rende l'idea ma non ho ancora capito bene cosa vuol dire davvero ) allora ogni altra cosa diventa possibile e accessibile. Anche cambiare. Se appena appena perdo il centro (cioè praticamente continuamente)è un disastro.
Non so come spiegarlo, e forse è anche OT ma il superfluo è ogni cosa che non avvenga in una posizione di equilibrio.
dafne non è connesso  
Vecchio 18-02-2008, 13.45.18   #50
turaz
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Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 2,098
Predefinito

ciò che per me è necessario è seguire la mia anima.
quindi ove sento che la mia anima vuole dirigersi cerco in tutti i modi di assecondarla e di darle voce e spazio iniziando dal possibile.

la mia anima desidera manifestare determinate cose di se in determinati ambiti.
cerco di darle modo di esprimersi
turaz non è connesso  
 


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