Prendo spunto dall'argomento apparso recentemente in forum e dall'interesse che ne emerso per provare ad impostare un discorso di base, da approfondire magari in seguito.
Anche se qualche accenno sarà indispensabile, non parlerò qui di quello che hanno detto importanti autori legati in qualche modo all'esoterismo occidentale, per altro estremamente interessante ed utile, ma che renderebbe questo articoletto troppo lungo oltre che ripetitivo di tanti altri che si trovano facilmente anche in rete. Rimando questo lavoro al forum, o a successivi interventi, se saranno necessari. Mi limiterò invece a porre l'accento su un punto che mi pare nessun autore abbia specificatamente sviluppato e che, a mio avviso, pone lo studio della Divina Commedia in un'ottica particolare, e cioè la natura iniziatica del poema stesso.
Dire che la Divina Commedia è un poema iniziatico non significa solo che, come per altro molti affermano, narri di un viaggio iniziatico, significa molto di più.
Equivale a dire che è stato scritto da un Iniziato, che parla dell'Iniziazione, che contiene precise indicazioni, dottrinali e pratiche, a suo riguardo e che ha un funzionamento iniziatico, ossia di suo agevola il Ricercatore che ne fruisce. Un po' come certe musiche sacre, che hanno il potere di agevolare certe esperienze. Agevolare, beninteso, non significa produrre... così come una pedana elastica non produce il salto, ma rappresenta solamente una condizione favorevole ad ottenere un certo risultato.