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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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22-06-2008, 23.35.37
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#1
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
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Mangiare la lanterna
Mi trovo davanti ad un lago.
Sono con la mia ragazza che è poco distante da me, sulla sinistra. Mi pare che dalla riva del lago, mi allungo prendendo una lanterna che si presenta abbastanza colorata. I colori vanno dal rosso al verde smeraldo.
Mi pare sia di rame o qualcosa di simile.
Insomma la prendo con la destra ed inizio a tagliarla in pezzi uguali. Mi ricordo, forse, in quattro parti che corrispondono ai quattro angoli. Ne prendo uno e lo metto in bocca per " eliminarlo ", deglutirlo, ma mi rendo conto che oltre ad essere " pesante" è difficile da mangiare/masticare. Peraltro inizia anche a " bruciare " nella bocca ed, ancora di più, non riesco a mangiarlo. A questo punto, una volta che la mia ragazza che nel frattempo guardava queste operazioni, si gira. Ed è questo il momento in cui tiro fuori quel pezzo dalla bocca ma, guardandomi allo specchio ( non ricordo da dove è uscito ), i denti si presentano come macchiati a causa del mercurio, contenuto nel pezzo che avevo in bocca.
Non ricordo altro.
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Devo dire che non riesco a dare una interpretazione più o meno piena. L'unica cosa che mi viene in evidenza è la presenza della mia ragazza che " osserva " una operazione ossia il tagliare la lanterna ed il metterne un pezzo in bocca. Non osserva, invece, il momento in cui lo sputo, segno forse che non ce la faccio ( tant'è che inizia a bruciare ), non ho le capacità per trasformare qualcosa in altro, un peso in una leggerezza.
La lanterna, simbolo di luce o anche di qualcosa di vecchio. Forse è un ostacolo, ma per altro qualcosa che contiene una fiammella, non so.
Il lago mi da l'impressione di una forma " statica " di qualcosa, all'interno della quale, appunto, vi è sto peso: la lanterna.
Accetto suggerimenti
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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25-06-2008, 15.31.54
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#2
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
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Mamma mia...
Non so se sono riuscito ad arrivare a qualcosa di altro, nel caso chiedo aiuto.
Ho preso da qui il passaggio dell'intervento di Uno
Citazione:
Come già detto non è per nulla facile, se volessimo usare una metafora l'amore è una fiamma, a seconda di come la usi da risultati diversi.
Puoi tenerti ad una certa distanza e comunque illumini, puoi avvicinarti e scaldare... ma se vuoi possedere abbracciando l'oggetto del tuo amore e questo non è strutturato per sopportare la tua forza lo bruci... e arrivi anche al punto che si spegne la tua fiamma.
La passione, la bontà o l'amicizia, sono manifestazioni diverse e con diversi soggetti dell'amore, ma l'amore è come la fiamma dentro una lampada, l'amore è dentro di te (se tieni la fiamma accesa) e per induzione spande la luce ed il calore verso l'esterno.
La metafora della lampada può far capire anche molte dinamiche, spesso si oscura tutto intorno e si lascia solo uno spiraglio che illumina solo gli oggetti preferiti del nostro amore.
La cosa deriva dal fatto che molti tengono le lampade a risparmio e vogliono usare la luce altrui, poi ripicche e ripicchine e il mondo gira come gira. In realtà una volta che la mia lampada è accesa se illumino solo in una direzione o tutto intorno non cambia il mio consumo, e concentrare troppo la luce in un punto a volte non è bene.
Al contrario c'è chi accende un lumicino, poco perchè avaro di sentimenti... poi tiene completamente oscurata la lampada e siccome la luce gli riflette internamente in questo modo crede di illuminare tutto, in realtà sta illuminando se stesso, purtroppo solo il suo strumento lampada, non è l'amore verso se stessi oggetto di questo 3d.
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Potrebbe darsi la lanterna, allora come contenitore, come ho detto su, della fiamma?
Il lago quindi nella sua forma statica, non si muove, è ormai privo di forza; fermo, calmo, sino ad un livello. In questa energia, dunque la lanterna, tant'è che la prendo dal fondo del lago come a volere resuscitare, riportare un qualcosa. E' spenta. La fiammella non c'è.
La taglio, così che i pezzi una volta ingurgitati si possano ricongiungere ( all'interno ). Ma forse ogni singolo pezzo, e tutti più in generale, ormai ha qualcosa di pesante, come il mercurio. Mercurio che potrebbe indicare qualcosa che si evidenzia come quasi corrosivo ( errata corrige di sopra: i denti si prospettano, una volta specchiato, metà grigi e metà bianchi, segno che tiro fuori il pezzo prima di essere l'artefice di qualcosa di non buono ).
Poi la presenza di un testimone, la mia ragazza. Guarda " la prima fase ", quella che riguarda il ripescare la lanterna ed ingurgitarne il primo pezzo. Non guarda " la seconda fase " che è quella in cui mi accorgo che è pesante e pertanto lo sputo. Forse non sono contento che mi si deleghi un compito particolarmente difficile.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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13-07-2008, 11.56.49
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#3
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius
Mi trovo davanti ad un lago.
Sono con la mia ragazza che è poco distante da me, sulla sinistra.
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razionalmente vedi la cosa
Quote:
Mi pare che dalla riva del lago, mi allungo prendendo una lanterna che si presenta abbastanza colorata. I colori vanno dal rosso al verde smeraldo.
Mi pare sia di rame o qualcosa di simile.
Insomma la prendo con la destra ed inizio a tagliarla in pezzi uguali. Mi ricordo, forse, in quattro parti che corrispondono ai quattro angoli. Ne prendo uno e lo metto in bocca per " eliminarlo ", deglutirlo, ma mi rendo conto che oltre ad essere " pesante" è difficile da mangiare/masticare. Peraltro inizia anche a " bruciare " nella bocca ed, ancora di più, non riesco a mangiarlo.
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Non riesci invece ad accettare, digerire la cosa con i sentimenti, per quanto accetti (tagli) la faccenda non ti va giù, non metabolizzi
Quote:
A questo punto, una volta che la mia ragazza che nel frattempo guardava queste operazioni, si gira. Ed è questo il momento in cui tiro fuori quel pezzo dalla bocca ma, guardandomi allo specchio ( non ricordo da dove è uscito ), i denti si presentano come macchiati a causa del mercurio, contenuto nel pezzo che avevo in bocca.
Non ricordo altro.
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Il sesso non è presente se non in combinazione con altri elementi, oserei dire verbali.
Questa non la capirai ora, ma non posso dirti altro.
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19-07-2008, 16.12.21
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#4
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Il sesso non è presente se non in combinazione con altri elementi, oserei dire verbali.
Questa non la capirai ora, ma non posso dirti altro.
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Come dire che per il sesso è necessario essere in presenza di una intesa che " viaggia " anche verbalmente? Su frequenze verbali?
Oppure, cercando di vedere la cosa da altro punto, il sesso è o potrebbe essere la risultante di altro che è per l'appunto la combinazione di altri elementi. Quindi la mancanza di quella combinazione e dunque la mancanza, anche, di quegli elementi che ne forniscono il supporto, tende a non realizzare alcun risultato che potrebbe definirsi di comunione.
Ancora, se è presente il sesso vuol dire, forse, che una qualche combinazione c'è.
Non riesco ad andare oltre, sempre se qualcosa l'ho " beccata " ovviamente. Tra l'altro mi chiedevo cosa è riconducibile al " sesso ", la lanterna forse?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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