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Vecchio 25-10-2006, 21.32.11   #1
griselda
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Predefinito Concentrazione silenziosa o rumorosa?

Vorrei capire perché alcune persone riescono ad immergersi in un lavoro, una lettura…senza che ciò che è attorno a loro li disturbi.
Altri invece per concentrarsi hanno la necessità di rinchiudersi in un silenzio abissale perché anche il solo volare di una mosca basta ad interrompere in loro la concentrazione.
Esiste una spiegazione?
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Vecchio 25-10-2006, 21.44.58   #2
Kael
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Ricordo che un giocatore di golf, durante un campionato del mondo, aveva in mano il match point... Se imbucava quella pallina, avrebbe chiuso con un gap irraggiungibile per gli avversari... Non poteva sbagliare...
La sua concentrazione fu tale che una folata di vento gli portò via la visiera dalla fronte, ma lui non si accorse di nulla mentre stava per effettuare il colpo. Alla fine, imbucata la pallina, esultante cercò di togliersi la visiera, come sua abitudine per sventolarla vittorioso, ma ci rimase male non trovandosela in fronte... e la scena fu anche piuttosto divertente.

Credo sia chiaro che chi sa raggiungere un alto grado di concentrazione se ne infischi delle distrazioni esterne che possono arrivargli, allo stesso modo come un nuotatore professionista è in grado di nuotare anche in acque tempestose senza grossi problemi.
Per un novizio invece certamente è consigliabile che inizi in acque tranquille, e solo quando avrà raggiunto una certa sicurezza potrà inoltrarsi anche nel mare in tempesta... altrimenti corre il rischio di subire un trauma e perdere così ogni amore per il mare...

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Vecchio 25-10-2006, 23.06.31   #3
Ray
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Originalmente inviato da griselda
Vorrei capire perché alcune persone riescono ad immergersi in un lavoro, una lettura…senza che ciò che è attorno a loro li disturbi.
Altri invece per concentrarsi hanno la necessità di rinchiudersi in un silenzio abissale perché anche il solo volare di una mosca basta ad interrompere in loro la concentrazione.
Esiste una spiegazione?
la domanda, anche se a prima vista può non sembrare, è di centralissima importanza, anche e soprattutto per l'evoluzione spirituale.

Perchè esistono differenti "gradi" o livelli di concentrazione. Che cosa differisce una maggiore (e più stabile) concentrazione da una minore e meno stabile? E, soprattutto, come si può aumentare il livello e la profondità della concentrazione?

Ci sono molti modi di vedere la cosa... se la guardiamo con Gurdjieff, per esempio, dovremo prendere in considerazione il fatto che non siamo uno ma molti piccoli io. Tanti più ne riesco a raggruppare in ciò che sto facendo, tanto migliore e stabile sarà la mia concentrazione, dato che ce ne saranno meno e con minor forza che potranno interferire. Questo aiuta a capire anche come mai la mia concentrazione può variare al variare della cosa su cui mi concentro. Tanti più io sono in me interessati alla questione tanto più semplice mi sarà concentrarmi e via così.
Cmq era un esempio... i piccoli io possono essere visti come aspetti di se o del se e i gruppi che formano, sempre per esempio, Jung li chiama "complessi".

Resta da capire, se vogliamo approfondire questo punto di vista, che cosa lega gli io in un agglomerato e come posso acchiappare quelli che sfuggono e disturbano la concentrazione intervenendo a sproposito...
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Vecchio 26-10-2006, 11.43.24   #4
griselda
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Originalmente inviato da Ray
Resta da capire, se vogliamo approfondire questo punto di vista, che cosa lega gli io in un agglomerato e come posso acchiappare quelli che sfuggono e disturbano la concentrazione intervenendo a sproposito...
Grazie Ray vediamo se ho centrato il problema.
Serve una disciplina, un ordine che viene applicato tramite la volontà? Intendo che ogni volta che uno di questi piccoli io si affaccia alla finestra io con le buone lo rimando dove doveva essere ovvero insieme agli altri suoi fratellini a lavorare?
Ci vuole pazienza e costanza.
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Vecchio 26-10-2006, 14.48.40   #5
Ray
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Con-centrarsi è far converegere tutte le parti di se, evidentemente di solito sparse, verso un centro, verso un unico punto... obiettivo o azione che sia.

Quando lo facciamo, se riusciamo a dare un'occhiata al meccanismo, scopriamo che la cosa funziona in modo simile ad un megnete.
Il tutto parte da un'iniziale diciamo "volontà" costituita da un certo gruppo di "io" che viene "caricato" dall'energia che mettiamo nel concentrarci e diventa, appunto, un magnete. questo magnete attirerà e terrà strette le varie parti di noi, i piccoli io. Tanta più energia ci metto tanto più saldamente e a lungo staranno attaccati.
Come l'energia cala (l'attenzione si allenta) ecco che alcuni iniziano a staccarsi e a vagare per conto loro.

D'altra parte è anche possibile che non si sia riusciti a far convogliare proprio tutte le parti di se in un unico agglomerato... quindi la distrazione può arrivare anche dall' "esterno".

In ogni caso, riprendere la direzione, riconcentrarsi, è riacchiappare o acchiappare per la prima volta questi pezzetti vaganti... che tanto etti cmq non sono, dato cjhe hanno la capacità, sempre magnetica, di "attrarre" attenzione, sviandola...
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Vecchio 26-10-2006, 15.13.13   #6
griselda
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Il cervello è come una centrale elettrica, la mente smista la corrente se questa arriva ad un solo elettrodomestico esso ne potrà usufruire a pieno. Se invece nel frattempo se ne accenderanno degli altri ci sarà dispersione. Se non anche un corto circuito? La cosa importante sarà l’attenzione costante che dovrò avere per sfruttare a pieno le potenzialità dell’elettrodomestico.
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