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Vecchio 11-11-2006, 23.19.08   #1
Shanti
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Predefinito Fuori da un evidente destino - Giorgio Faletti

Mi aveva stupita con il primo romanzo, Io uccido, faticando a conciliare la figura del personaggio comico prima, dell'attore e del cantante poi, con l’autore di quelle pagine. Al secondo libro, Niente di vero a parte gli occhi, è stata una conferma. Ma ora dopo il terzo, Fuori da un evidente destino, non ho più dubbi: è un grande. La prima impressione che ho avuto soprattutto dalla metà in poi del suo ultimo libro appunto, è che non avesse niente da invidiare a qualcosa scritto da Stephen King che pure amo moltissimo.
Mi piace il suo modo di descrivere le situazioni, i paesaggi, le emozioni… le sensazioni di un istante… E le persone soprattutto, i loro pensieri, quello che sono con tutte le contraddizionì, i tormenti, le gioie, i dolori, le accettazioni, le prese di coscienza, i vissuti, tutto insomma… Fatico a ricordare che sono solo personaggi scaturiti dalla sua penna e dalla sua fantasia. Fatico a credere che non esistono, ma solo quando nel momento in cui mi rendo conto che sto leggendo un romanzo, mi dimentico che esistono in ognuno di noi in ogni momento in un modo o nell’altro.
E come un attore, di quelli veri però, per entrare nel personaggio che deve recitare si immedesima totalmente nella parte fino quasi a diventare il personaggio stesso, lui fa lo stesso quando si prepara a scrivere. E se il suo personaggio è un pilota di elicotteri, ecco che prende lezioni e impara a pilotarne uno perché deve sapere come si sente un uomo che ha fatto del volo la sua scelta di vita, per poterne descrivere la natura, o quella sensazione di libertà che lo pervade quando è in cielo. Insomma per poterlo raccontare. E in questo io lo trovo molto molto bravo.
In questo suo ultimo libro la storia è ambientata in Arizona, protagonista un pilota di elicotteri (appunto), mezzo bianco e mezzo navajo, da sempre in conflitto e in fuga da un se stesso che non ha mai saputo bene da che parte collocare: ha gli occhi di un colore diverso uno dall’altro, uno scuro e uno azzurro, come se nemmeno in quel caso la natura fosse riuscita a mettersi d’accordo. Lo accompagna Silent Joe un cane silenzioso, bizzarro e particolare, Faletti riesce anche a farti immedesimare in quell’animale e non affezionartici diventa impossibile alla fine. Al centro della storia un’antica maledizione indiana, un’oscura presenza venuta dal passato per vendicarsi e seminare morte e terrore. E solo un uomo la potrà fermare...

Vi metto qui un piccolo passaggio del libro molto bello:
Citazione:
Charlie parlò continuando a guardare la strada davanti a sé.
“Ogni uomo ha un fratello che è la sua copia esatta. E’ muto e cieco e sordo ma dice vede e sente tutto, proprio come lui. Arriva nel giorno e scompare con la notte, quando il buio lo risucchia sottoterra, nella sua vera casa. Ma basta accendere un fuoco e lui è di nuovo lì, a danzare nella luce delle fiamme, docile ai comandi e senza la possibilità di ribellarsi. Sta disteso a terra perché glielo ordina la luna, sta in piedi su una parete quando il sole glielo concede, sta attaccato ai sui piedi perché non può andarsene. Mai.

Quest’uomo è la tua ombra. E’ con te da quando sei nato. Quando perderai la vita, la perderà con te, senza averla vissuta mai.

Cerca di essere te stesso e non la tua ombra o te ne andrai senza sapere che cosa è la vita.”
Shanti non è connesso  
 


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