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Vecchio 18-01-2007, 12.43.27   #1
RedWitch
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Predefinito Le scelte

La nostra vita è fatta di scelte. Dalle più banali, alle più complesse, ogni giorno ci troviamo davanti a dover compiere delle scelte.

Scegliere significa trovare la soluzione migliore (o il male minore) in un dato momento per noi, avendo a disposizione le alternative che vediamo in quel momento.
Non scegliere è impossibile... per quanto a volte si cerchi di non prendere posizioni alla fine è come trovarsi in una specie di tunnel che diventa sempre più stretto.. Dunque, prima di trovarsi quasi in fondo al tunnel, sarebbe bene, prendersi la responsabilità delle proprie scelte.. in questo modo, invece che lasciarci vivere, e aspettare che la scelta diventi inevitabile.. avremmo più libertà nel farlo e sopratutto di decidere della nostra vita... nei limiti in cui possiamo farlo ... questo discorso credo che si potrebbe collegare al libero arbitrio di ognuno di noi...
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Vecchio 18-01-2007, 13.40.14   #2
griselda
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Spesso scelgo la via più semplice. Paura di consumarmi di sprecarmi? No in generale è una costrizione dettata da meccanismi interni che se non ho visto mi portano ad agire con mille giustificazioni che neppure io comprendo.
Quando invece nonostante la paura provo ad andare in senso opposto a ciò che sento e mi paralizza poi mi sento meglio come se avessi allentato la costrizione di quella morsa invisibile.
La scelta è frutto di ragionamento ed è azione per cui nel momento in cui si sceglie dovremmo mettere la maggior attenzione prendendo in considerazione ogni particolare.
Per chi agiremmo per cosa perché e via dicendo insomma intendo portando un po’ di luce su quelle abitudini che ci conducono a scegliere sempre le stesse cose che ci porteranno sempre gli stessi risultati che dimostrano il limite della scelta.
Se il primo bersaglio della scelta è agire scegliendo il male minore per il bene maggiore vedremmo con un ragionamento interno che quelle scelte ci porterebbero ad allargare la costrizione egoistica che ci limita. Quindi mi domando se lo scegliere di stare comodi non porti inevitabilmente col tempo ad un movimento obbligato senza più una possibilità di scelta.
Quando non vogliamo vedere la scelta la scelta vedrà noi.
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Vecchio 18-01-2007, 13.42.16   #3
'ayn soph
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scelta o non scelta.
è sempre una scelta, anche la non scelta.
certo, meglio è giocare di anticipo
ma per questo è richiesta una lucidità sopra alla media
altrimenti rischio di fare una scelta non scelta.
spero che sia abbastanza chiaro il gioco di parole
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Vecchio 18-01-2007, 13.55.43   #4
Sole
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No, per niente!

Vediamo.

Non scegliere la vedi come la scelta di nn farlo... e per poterlo fare sarebbe necessario pensare prima di agire. Se nn lo si fa allora nn si è coscienti e quindi nn si sceglie?
Ok, se è giusta la traduzine direi che invece la non scelta è proprio la negazione della vita.
Ho scelto di fare così.. in realtà semplicemente non si prende la responsabilità della proprie azioni e quindi nn volendolo fare nn si agisce, nn si Fa una scelta e si resta a guardare la vita che passa mentri altri scelgono per te, ad esempio.
Molto spesso il nn scegliere si camuffa da sacrificio e da tante altre cose.
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Vecchio 18-01-2007, 19.47.40   #5
'ayn soph
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quello che dici corrisponde, ma
se sto in un autobus e non scelgo di suonare per le fermate
è ovvio che quella non scelta non mi comporta niente, e se vorrò, potrò scendere ad una fermata prenotata da un'altro o al pessimo caso al capolinea
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Vecchio 18-01-2007, 20.29.48   #6
jezebelius
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Il problema secondo me è la mancanza di coscienza che anima - o dovrebbe animare - una "scelta" o una " non scelta ".
Credo che si debba possedere, continuando sulla falsa riga di Ayn, più che semplice lucidità, anche se questa potrebbe porsi al di sopra della media.
L'assunzione delle ( proprie ) responsabilità è una fatica, mi rendo conto anche per esperienza personale, che molti tendono ad evitare, attribuendo a questo o quello o a limiti esterni la scelta - non scelta di quell'istante, per questo o quel fatto.
Insomma il " Lasciarci vivere" più che " Vivere da se/per se " va sicuramente assunto in questo senso.
Ho detto probabilmente una ovvietà ma se ci pensiamo bene chi di noi non ha fatto/seguito un percorso soltanto perchè...quello era il vento del momento?
Sole ha posto quindi, a mio avviso, un punto fondamentale. Siamo sicuri che nella scelta, come nella non scelta, vi sia una Consapevolezza e per di più responsabile?
Per molti credo che sia più semplice rimandare, a data da destinarsi, una scelta più che Assumerla con le conseguenze che questa potrebbe portare. Tutto ciò è logico se si pensa che molti fanno o non fanno non Sapendo: è più comodo!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 18-01-2007, 20.50.59   #7
Kael
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Io dico che l'uomo raramente sceglie. Questo perchè presuppone che sia in grado di vedere almeno più di un'alternativa (e soprattutto metterla poi in pratica), quando invece già fa fatica a vedere quella singola...
La scelta persuppone libertà.
Se invece si vive nella legge dell'azione-reazione, ben poca libertà concerne, e si è "costretti"...

Spesso poi dipende da CHI sceglie. Può essere il mio egoismo a fare una scelta, oppure la mia vanità, o ancora la mia brama, la mia razionalità, il mio cuore etc... Il guaio è che la mia percezione sarà sempre quella che "io" (inteso come totalità) ho scelto... Certo, sempre di una parte di me si tratta, ma primo è veramente mia? E secondo anche se lo fosse, non sarebbe comunque il mio "io" totale (il quale si troverebbe quindi a subirla...)

La non scelta è una scelta?
Dubito. Il non rosso non può essere rosso.
Un animale non sceglie di riprodursi, vi è costretto.
Un uomo che vive nella non scelta, non può vivere nella scelta.
Ayn giocava con le parole fra "scegliere di scegliere" e "scegliere di non scegliere" (che è comunque una scelta) io invece parlo proprio di quando l'uomo non sceglie ma re-agisce in maniera meccanica... quando ad esempio si arrabbia. Quasi nessuno "sceglie" di arrabbiarsi, è solamente reazione, e il più delle volte appena sbollita la rabbia ci si pente... Quindi chi o cosa ha scelto per noi?
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Vecchio 18-01-2007, 21.01.32   #8
Astral
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Sono daccordo con Kael su questo, spesso a scegliere sono gli istinti indomati, le emozioni irrisolte, e l'automatismo mentale.

Qui si ritorna la discorso della consapevolezza e degli intenti.

Molte scelte sbagliate spesso si fanno per costrizione.

Possiamo dire forse che quando tutte le parti di noi armonicamente si mettono insieme, si ha una vera scelta?

Ma prima toccherebbe metterle tutte daccordo forse.

Per quanto riguarda la non scelta, se è intesa come inconsapevolezza sono daccordo con voi, se invece è intesa come l'astenersi da qualsiasi scelta, in realtà anche quest'ultima se fatta in modo consapevole si tratta di una vera scelta.

Ad esempio due miei amici litigano, ed io decido consapevolmente di astenermi da prendere le parti di uno o dell'altro, conseguenza: ho scelto.
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Vecchio 19-01-2007, 01.44.50   #9
Ray
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Mah, secondo me stiamo perdendo di vista il titolo.

Kael ci ha spiegato perfettamente che cosa una scelta non è. E' verissimo, se mi arrabbio meccanicamente non ho scelto di arrabbiarmi, mi è successo. Bon, escludiamo questo caso dalla lista delle scelte allora.

Anche parlando di consapevolezza o mancanza di essa, secondo me, si perde di vista la questione.

Scelta è avere due o più possibilità concrete... scelta è essere di fronte ad un bivio (o trivo, quadrivio ecc.) scelta è rendersi conto che si può fare così o colì. Quindi sono consapevole per forza, al mio livello certo, nella misura in cui sono capace di essere consapevole in genere o in quel momento, ma consapevole. Se non mi rendo conto di avere scelte (che potrei non arrabbiarmi per esempio) semplicemente non sono di fronte ad una scelta.

Il che può anche portare a dire che la scelta è un momento raro, della giornata o della vita, ma siamo di fronte ad una scelta quando siamo divisi, quando ci chiediamo (per un attimo o vent'anni è uguale) che strada prendere. Quindi non si tratta tanto di che parte di noi sceglie... semmai di che parte di noi ascoltiamo per scegliere. Teoricamente la scelta dovrebbe essere la riunificazione seguente alla divisione delle possibilità (si capisce sta frase?)

Quindi tornerei all'inzio del tread, quando ci si chiedeva delle conseguenze, delle scelte "sbagliate" (che poi sono sbagliate solo nel momento che le giudichiamo tali rapportandole a come stiamo in quel momento)... quando siamo di fronte ad una scelta importante lo sappiamo, lo sappiamo eccome.

Poi magari facciamo i conigli... e giù a raccontarsi che abbiamo perso occasioni o a cercare di far credere a noi stessi che non eravamo di fronte ad una scelta vera... oppure abbiamo avuto coraggio e abbiamo fatto i leoni... e giù a dirsi menomale che non me lo sono fatto scappare ecc.ecc. (sempre giudizi del momento che valgono, appunto, per quel momento)...

Quel che conta davvero alla fin fine è avere tanti incroci e saperli usare (imparando anche, mica si nasce "incrociati")... w i labirinti.
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Vecchio 19-01-2007, 10.37.17   #10
RedWitch
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Quindi non si tratta tanto di che parte di noi sceglie... semmai di che parte di noi ascoltiamo per scegliere. Teoricamente la scelta dovrebbe essere la riunificazione seguente alla divisione delle possibilità (si capisce sta frase?)
Quando siamo indecisi su quale strada prendere, ci sentiamo "divisi", ho cercato l'etimologia di "scegliere", che significa "separare la parte migliore di una cosa dalla peggiore"... nel momento in cui separo, scelgo, ci dovrebbe essere una riunificazione... la leggo come una riunificazione interna (una volta che ho scelto , non mi sento più diviso)... quindi è un separare per riunire in me.. è questo?
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Vecchio 19-01-2007, 11.09.40   #11
'ayn soph
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le scelte vengono fatte quando ci si trova davanti ad un bivio
e si ha la necessità di scegliere, altrimenti non si sceglie,
semplicemente si va avanti, consapevolmente o inconsapevolmente.
da questo discorso nasce il fatto che si sceglie quello che la consapevolezza del momento ritiene adeguato.
è ovvio che tra diverse consapevolezze si avranno diverse scelte
questo è un'aspetto della scelta.......
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Vecchio 19-01-2007, 11.26.37   #12
Uno
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Ero più d'accordo con quello che avevi scritto sopra Ayn... in questo momento sto fermo, non penso, non guardo, non ascolto eppure sto scegliendo di respirare (o di trattenere il respiro).
Poi si potrebbe discutere su Chi è che fa queste scelte e sarebbe interessante penso.
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Vecchio 19-01-2007, 12.23.05   #13
'ayn soph
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non è il problema di dare o avere ragione che può
essere rilevante di qualsivoglia argomento, quanto, quello di
capire appunto l'aspetto da trattare e il rispettivo linguaggio
da usare (terminologia).
i punti di vista sono finiti, ma pur sempre tanti, quindi capire
un punto di vista ed approfondirlo sarebbe l'ottimo
(forse però rimane un limite, soprattutto mio, e il linguaggio di certo non aiuta)
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Vecchio 19-01-2007, 15.42.22   #14
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Che c'entra dare o avere ragione?
ah intendi sceglier di avere o dare ragione? Booh... non ho capito...

I punti di vista sono infiniti, comunque sono d'accordo (ops forse ho sbagliato) che sarebbe bene approfondirne uno per volta.


lancio un punto di vista: siamo noi a scegliere una strada del bivio o è una strada del bivio a venirci incontro? Voglio dire... abbiamo una reale scelta?
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Vecchio 19-01-2007, 16.02.58   #15
griselda
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Stavo riflettendo e vedevo la scelta in se stessa un bivio.
Le strade sono tante e a seconda di ciò che io vedo e accetto scelgo di girare al bivio.
Quindi troverò il bivio ad ogni scelta e prenderò sempre la strada per la meta che mi sono prefissato a seconda di ciò che ritengo la strada giusta in quel momento.
Il guaio nasce nel momento in cui non ho una meta o non sono sicuro più di aver voglia di andare nel posto per il quale avevo intrapreso il viaggio. Se non so dove vado e perchè la scelta diventa un agitarsi e mai una vera scelta.
Ma che ho detto?
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Vecchio 19-01-2007, 16.08.25   #16
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lancio un punto di vista: siamo noi a scegliere una strada del bivio o è una strada del bivio a venirci incontro? Voglio dire... abbiamo una reale scelta?
Ci sono bivi "aperti" e bivi obbligati (col senso unico)... spesso ci rammarichiamo di scelte fatte a bivi obbligati perchè pretendiamo di illuderci che fossero aperti... in realtà erano non-scelte.
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Vecchio 19-01-2007, 18.07.04   #17
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lancio un punto di vista: siamo noi a scegliere una strada del bivio o è una strada del bivio a venirci incontro? Voglio dire... abbiamo una reale scelta?
se parliamo di scelte, resta inteso che scegliamo noi al
bivio, dove imboccare.
se invece è la strada che ci viene incontro parlo di non scelta.
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Vecchio 19-01-2007, 21.07.42   #18
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Ci sono bivi "aperti" e bivi obbligati (col senso unico)... spesso ci rammarichiamo di scelte fatte a bivi obbligati perchè pretendiamo di illuderci che fossero aperti... in realtà erano non-scelte.
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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
se parliamo di scelte, resta inteso che scegliamo noi al
bivio, dove imboccare.
se invece è la strada che ci viene incontro parlo di non scelta.
Eppure sopra dicevamo che la no scelta è una scelta comunque.... ecco forse dovremmo chiarire questo, se ho capito bene qualcuno parla del concetto "ho scelto di non scegliere", io intendevo invece che anche in negativo ho scelto se respiro ho scelto di respirare, se non respiro ho scelto di non respirare, se dormo ho scelto di dormire, se non dormo o sono sveglio (le azioni che hanno un opposto deciso e chiaro fanno capire meglio la scelta che c'è sempre dietro) ho scelto...
L'ultimo esempio si presta... se dormo è perchè sono stanco, il sonno mi viene contro (il famoso Orfeo, i miti insegnano molto, sotto vari punti di vista) si può dire che ci sia un'entità che mi investe, sia chiaro per entità non intendo un essere senziente quanto un agglomerato di variabili che corre su una sorta di binario, che visto da un certo punto di vista può avere qualcosa di molto simile a ciò che chiamiamo vita. Allora come facciamo noi a scegliere di dormire o no?
Che lo facciamo senza sapere o meno concorrono: il tempo da cui siamo svegli, le azioni che abbiamo compiuto e come le abbiamo compiute, cioè quanto ci siamo stancati/sfruttati, aumento o diminuizione del metabolismo etc etc
Quindi in questo specifico esempio la nostra scelta globale è come usare queste opzioni, potremmo volere (avendo la possibilità) passare mezza giornata sul divano ad ascoltare musica, in quel caso il sonno arriverà più tardi di quando saremo impegnati a fare un lavoro pesante, in questo secondo caso scegliamo di dormire prima......
Adesso dico un'altra cosa che suonerà strana, come il sonno tutto ci viene contro... sempre la strada ci viene contro.... e le scelte sono relative, anche se in modalità diverse agli esempi del sonno...
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Vecchio 19-01-2007, 21.18.43   #19
Haamiah
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[quote=Kael;28233]
Spesso poi dipende da CHI sceglie. Può essere il mio egoismo a fare una scelta, oppure la mia vanità, o ancora la mia brama, la mia razionalità, il mio cuore etc... Il guaio è che la mia percezione sarà sempre quella che "io" (inteso come totalità) ho scelto...

La non scelta è una scelta?
[quote]

Si concordo in pieno con quello che dice Kael...spesso ci si può convincere di aver scelto per il meglio, ma con quale parte di noi abbiamo scelto? E questo da quanto vedo accade in tutti i campi,
non ultimo pure in quello spirituale, ora che grazie all'informazione-disinformazione, sempre più persone vorrebbero illuminarsi, senza chiedersi/ci se è il cuore o il l'ego a volerlo....per questo prima di compiere una qualunque scelta che determini una radicale svolta nella nostra vita ci si dovrà ascoltare a lungo, poichè una volta scelto non si potrà più tornare indietro.

Riguardo la domanda che pone Kael, se non scelgo, non scelgo e punto, rimango fermo dove sono, anche se in realtà penso che la non scelta non esista, se non scelgo per es di cambiare lavoro, mi tengo quello che ho perchè non voglio rischiare, però ho pur sempre scelto, in tal caso di mantenere, quindi posso scegliere di fare o non fare qualcosa, ma anche il non fare è una scelta.
Per es posso scegliere di non parlare anche laddove avrei voluto parlare.....ma talvolta è meglio togliere piuttosto che aggiungere....costi quel che costi.....

Per quanto dice Ray, ci sono bivi e strade a senso unico, concordo, ritengo che in certi casi, pur tentando svariate volte di prenderere sentierini laterali, strade e stradine che partendo dalla strada principale, finiscono per riportarci sempre là, quindi erano obbligate.
E qui finiamo nel libero arbitrio e predestinazione....ma questo sarebbe argomento da altro thread....
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Vecchio 19-01-2007, 21.26.23   #20
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Scusa Uno ho postato dopo di te e non avevo visto il tuo post, sulla non scelta ho ripetuto quello che hai detto tu...
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Vecchio 19-01-2007, 22.03.51   #21
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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
se parliamo di scelte, resta inteso che scegliamo noi al
bivio, dove imboccare.
se invece è la strada che ci viene incontro parlo di non scelta.
ripeto che se sto fermo è il resto viene a me risulta non scelta.

volendo invece indagare su qualcosa che viene a noi incontro
tipo l'esempio di Uno, è ipotizzabile un qualcosa che sà di meccanismo programmato (ritmo biologico) oppure di qualcosa
come destino (discorso dell'autostrada)

quando invece delle marce metto quella automatica
forse pensandoci c'è anche qualscosa in più, per ora non l'ho scoperto........
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Vecchio 19-01-2007, 22.35.04   #22
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ripeto che se sto fermo è il resto viene a me risulta non scelta.
Cosa intendi per stare fermo? A me risulta che sia impossibile comunemente stare fermi
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Vecchio 19-01-2007, 22.44.47   #23
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Cosa intendi per stare fermo? A me risulta che sia impossibile comunemente stare fermi
se mi aiutassi con un esempio, forse riuscirei a spiegare
lo stare fermi.

d'altra parte mi dovresti dire come è impossibile stare fermi
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Vecchio 19-01-2007, 23.00.53   #24
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Ciò che dice Uno è l'altra faccia della medaglia.

Io (piccolo, persona) al massimo posso scegliere di mangiare se ho fame (ma non ho scelto di aver fame... lo "subisco"), ma la digestione e tutto il processo per ottenere energia da quel nutrimento non mi riguarda, ne sono incoscente. Così come per il respiro...
Io (grande, Spirito) invece, scelgo continuamente sia di respirare che di digerire, così come scelgo che mi crescano i capelli, le unghie, etc.. Tutte attività queste (scelte) che non è io piccolo a fare.

La stessa nascita è una Scelta di Io grande, o Spirito.
E io piccolo si trova a nascere e a "subire", costretto, tali scelte. Almeno fino a quando non riesce ad elevarsi quel tanto che basta per non opporvisi più e poter dire: "Sia fatta la tua Volontà Padre, non la mia..."
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Vecchio 19-01-2007, 23.11.15   #25
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Citazione:
Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Ciò che dice Uno è l'altra faccia della medaglia.

Io (piccolo, persona) al massimo posso scegliere di mangiare se ho fame (ma non ho scelto di aver fame... lo "subisco"), ma la digestione e tutto il processo per ottenere energia da quel nutrimento non mi riguarda, ne sono incoscente. Così come per il respiro...
Io (grande, Spirito) invece, scelgo continuamente sia di respirare che di digerire, così come scelgo che mi crescano i capelli, le unghie, etc.. Tutte attività queste (scelte) che non è io piccolo a fare.

La stessa nascita è una Scelta di Io grande, o Spirito.
E io piccolo si trova a nascere e a "subire", costretto, tali scelte. Almeno fino a quando non riesce ad elevarsi quel tanto che basta per non opporvisi più e poter dire: "Sia fatta la tua Volontà Padre, non la mia..."
giusto Kael,

allora, alla luce di questo discorso è possibile trarre le conclusioni.
ovvero le mie conclusioni:

scelte, dovrei parlare di scelte al plurale o di scelta al singolare?
se decido di parlare di scelta è ovvio che è quella Originale, dalla quale
poi derivano le "sclete" che si crede di fare tutti i giorni.

ma nelle scelte di tutti i giorni siamo noi "io"piccolo che scegliamo?
no,
quindi in questo caso pensiamo di moverci, mentre qualcun'altro ci
muove per noi, indi in questo caso l'"io" è sempre fermo.
questo esempio è per assurdo, ovviamente l'altra faccia della medaglia
è sempre un muoversi (detto così mi sembra reale)
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